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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Non credo che devo volare, signore.»<br />

«Sta’ a sentire» dissi. «Tutti noi abbiamo volato o abbiamo desiderato di volare.<br />

Per te è un privilegio vedere la tua terra dall’alto. Non hai mai invidiato gli uccelli?<br />

Non hai mai desiderato di essere un’aquila, o addirittura un falco?»<br />

«No, signore» rispose. «Ma oggi volo.»<br />

A questo punto pensai: anche se è un nostro nemico, o un imbroglione o uno che<br />

vuole semplicemente farci uccidere un elefante per mangiarne la carne, ha preso la<br />

decisione giusta, la decisione più decorosa. Uscii dalla tenda e dissi ad Arap Meina<br />

che quell’uomo era in stato d’arresto, ma non doveva esserne informato. Andava<br />

sorvegliato strettamente e non bisognava permettergli di lasciare il campo, né di<br />

guardare dentro le tende. Lo avremmo portato con noi sullo ndege.<br />

«Sarà sorvegliato» disse Arap Meina. «Vengo anch’io sull’aereo?»<br />

«No. Hai volato abbastanza, l’ultima volta. Oggi viene Ngui.»<br />

Ngui sorrise. «Mzuri Sana.»<br />

«Mzuri» disse Arap Meina, e sorrise anche lui. Gli dissi che avrei mandato fuori<br />

il padrone dello Shamba e chiesi a Ngui di andare a controllare la manica a vento giù<br />

alla pista di decollo nella radura e di scacciare gli eventuali animali.<br />

Mary venne alla tenda pranzo con indosso il completo kaki che Mwindi aveva<br />

lavato e stirato per lei. Appariva nuova e giovane come il mattino. Si accorse che<br />

avevo bevuto birra prima o durante la colazione.<br />

«Pensavo che lo facessi solo quando c’è G.C.» disse.<br />

«No. Bevo spesso, la mattina, prima che ti svegli. Non scrivo ed è l’unico<br />

momento fresco della giornata.»<br />

«Hai saputo qualcosa del leone da tutta la gente che è stata qui a chiacchierare?»<br />

«No. Sul leone, nessuna novità. Non ha parlato, stanotte.»<br />

«Tu sì. Hai parlato con una ragazza che non ero io. Che cos’era la cosa per la<br />

quale non c’era rimedio?»<br />

«Mi dispiace di aver parlato nel sonno.»<br />

«Parlavi in spagnolo» disse Miss Mary. «Tutto un discorso sul fatto che non<br />

c’era rimedio.»<br />

«Allora non dev’esserci proprio rimedio. Mi dispiace, ma non ricordo il sogno.»<br />

«Non ti ho mai chiesto di essermi fedele, nei sogni. Andrai a caccia del leone?»<br />

«Tesoro, che ti succede? Abbiamo deciso di non dargli la caccia nemmeno se<br />

scende giù. Ci terremo lontani per farlo sentire sicuro.»<br />

«Come fai a sapere che non se ne andrà?»<br />

«È intelligente, tesoro. Se ne va solo se ha ucciso un capo di bestiame. Ma se<br />

uccide della selvaggina, acquista sicurezza. Mi sforzo di pensare con la sua testa.»<br />

«Forse dovresti pensare con la tua, di testa.»<br />

«Tesoro, non vuoi ordinare la colazione? C’è fegato di gazzella di Thomson e<br />

pancetta.»<br />

Mary chiamò Ngui e ordinò la colazione con estrema cortesia.<br />

«Di che cosa sorridevi, nel sonno, dopo che avevi bevuto il tè?» le chiesi.<br />

«Oh, ho fatto un sogno meraviglioso. Ho incontrato il leone, e lui è stato<br />

gentilissimo con me, estremamente educato e colto. Mi ha detto che aveva studiato a

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