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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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Scolò la birra, salutò, uscì e cominciò a sbraitare per chiamare il suo autista.<br />

Mary entrò nella tenda con l’aspetto fresco di chi ha riposato bene e<br />

l’espressione radiosa. «Quello non era il ragazzo della polizia? Che problemi ci<br />

sono?»<br />

Le raccontai della banda evasa dalla prigione di Machakos e tutto il resto.<br />

Rimase dovutamente colpita.<br />

Mentre facevamo colazione, chiese: «Non pensi che sia terribilmente costoso far<br />

venire l’aereo?».<br />

«Ho bisogno di avere quella posta da Nairobi e gli eventuali telegrammi. E<br />

dobbiamo controllare dove sono i bufali, se vogliamo scattare quelle fotografie.<br />

Ormai non sono certo più alla palude. Abbiamo anche bisogno di sapere che cosa sta<br />

succedendo verso le colline Chulu. In tutta questa follia, l’aereo mi sarà molto utile.»<br />

«Non posso approfittarne per tornare a Nairobi a prendere le cose di Natale,<br />

perché non ho ancora ucciso il leone.»<br />

«Se facciamo le cose con calma e lasciamo riposare te e lui, ho la sensazione che<br />

lo uccideremo presto, il leone. Secondo Arap Meina sta venendo da questa parte.»<br />

«Non ho nessun bisogno di riposo» disse Miss Mary. «Non è stata una cosa<br />

gentile da dire.»<br />

«Okay. Voglio che il leone acquisti fiducia e commetta un errore.»<br />

«Magari lo commettesse.»<br />

Verso le quattro mandai a chiamare Ngui e quando arrivò gli dissi di andare a<br />

prendere Charo, le carabine e un fucile e di chiedere a Mthuka di portare la<br />

camionetta. Mary stava scrivendo delle lettere. Le comunicai che avevo fatto venire<br />

la macchina e poi arrivarono Charo e Ngui, che tirarono fuori di sotto le brande le<br />

lunghe casse di legno con le armi, e Ngui montò il grosso .557. Presero i proiettili e li<br />

contarono, e controllarono insieme lo Springfield e il Mannlicher. Era il primo dei bei<br />

preparativi per la caccia.<br />

«Da che parte andiamo?» chiese Miss Mary.<br />

«Dobbiamo procurarci la carne. Tenteremo un esperimento del quale ho parlato<br />

con Pop, una specie di allenamento per il leone. Voglio che uccidi un’antilope da<br />

venti metri. Le starete addosso tu e Charo.»<br />

«Non so se riusciremo ad avvicinarci tanto.»<br />

«Ce la farete. Non indossare il maglione. Portalo con te e mettilo solo se farà<br />

freddo quando torni indietro. E se hai intenzione di tirarti su le maniche, fallo adesso.<br />

Ti prego, tesoro.»<br />

Miss Mary aveva l’abitudine di arrotolarsi la manica destra del giaccone di tela<br />

un attimo prima di sparare. Magari ripiegava solo il polsino, ma il gesto spaventava<br />

gli animali anche a cento metri e più di distanza.<br />

«Lo sai che non lo faccio più» disse.<br />

«Bene. Ho accennato al maglione perché potrebbe intralciarti i movimenti.»<br />

«D’accordo. Ma che succede se la mattina in cui troviamo il leone fa freddo?»<br />

«Voglio solo vedere come spari senza maglione. Per stabilire che differenza fa.»<br />

«Tutti sperimentano, con me. Perché non posso semplicemente andare là fuori,<br />

sparare e uccidere come tutti?»<br />

«Certo che puoi, tesoro. E lo farai.»

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