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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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periodo prima di Natale, ed essendo troppo bassa per vedere nell’erba alta, Miss<br />

Mary aveva cominciato a muoversi presto. Certo aveva dato il via alla caccia in<br />

settembre per poter uccidere il leone prima della fine dell’anno o quand’era la Nascita<br />

di Gesù Bambino. Ngui non ne era sicuro. Ma veniva prima dell’altra grande festa, la<br />

Nascita dell’Anno, che era giorno di paga.<br />

Charo non credeva a niente di tutto questo perché aveva visto troppe Memsahib<br />

sparare a troppi leoni. Ma era perplesso perché nessuno aiutava Miss Mary. Anni<br />

prima mi aveva visto aiutare Miss Pauline, ed era disorientato dall’intera storia. Era<br />

stato molto affezionato a Miss Pauline, ma non era niente rispetto a quello che<br />

provava per Miss Mary, la quale era chiaramente una moglie di un’altra tribù. Lo<br />

dimostravano le sue cicatrici tribali. Le cicatrici erano il risultato di sottilissimi tagli<br />

praticati attraverso una guancia e orizzontalmente sulla fronte per opera del miglior<br />

chirurgo plastico di Cuba, intervenuto dopo un incidente di macchina. Nessuno<br />

riusciva a vederle, a meno che, come Ngui, non sapesse cercare i segni tribali quasi<br />

invisibili.<br />

Un giorno Ngui mi aveva chiesto molto bruscamente se Miss Mary proveniva<br />

dalla mia stessa tribù.<br />

«No» avevo risposto. «Lei è di una tribù del confine settentrionale del nostro<br />

paese. Del Minnesota.»<br />

«Abbiamo visto i segni tribali.»<br />

Poi, in seguito, mentre parlavamo di tribù e religione, mi aveva chiesto se<br />

avremmo fatto fermentare l’albero della Nascita di Gesù Bambino. Avevo detto che<br />

pensavo di no e lui aveva borbottato: «Mzuri».<br />

«Perché?»<br />

«Gin per te. Birra per noi. Nessuno pensa che Miss Mary deve bere, se non<br />

glielo impone la sua religione.»<br />

«So che se ucciderà il leone non dovrà bere.»<br />

«Mzuri» aveva ripetuto. «Mzuri sana.»<br />

Quella mattina aspettavo che Miss Mary si svegliasse spontaneamente, in modo<br />

che fosse riposata e avesse una buona riserva di sonno alle spalle. Non ero<br />

preoccupato per il leone, ma pensavo molto a lui e sempre in collegamento con Miss<br />

Mary.<br />

Fra i leoni selvaggi e predatori e il tipo di leoni che i turisti fotografano nei<br />

Parchi Nazionali c’è la stessa differenza che esiste fra il vecchio grizzly capace di<br />

scoprire le vostre trappole e di distruggerle, di strappare via i tetti delle vostre<br />

baracche e di divorare le vostre provviste senza che voi possiate neppure vederlo, e<br />

gli orsi che nel Parco di Yellowstone scendono ai bordi delle strade per essere<br />

fotografati. Certo, ogni anno gli orsi del parco feriscono qualcuno, e se i turisti non<br />

restano a bordo delle loro macchine possono trovarsi in grossi guai. A volte si<br />

trovano nei guai anche se restano in macchina, perché capita che qualche orso<br />

s’incattivisca, tanto che poi bisogna abbatterlo.<br />

I leoni da turisti, abituati a essere nutriti e fotografati, a volte si allontanano dalla<br />

zona in cui vengono protetti, e avendo imparato a non avere paura degli esseri umani,<br />

non si difendono e vengono facilmente uccisi dai cosiddetti sportivi e dalle loro<br />

mogli, naturalmente sempre con l’appoggio di cacciatori di professione. Ma il nostro

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