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Una mattina spuntò insieme ad altri tre anziani e io mandai a chiamare<br />
l’Informatore perché ci facesse da interprete. Avemmo una buona discussione. Il capo<br />
spiegò che l’Informatore mi aveva riferito male. Il Bwana della Caccia, G.C., aveva<br />
sempre ucciso i leoni che era necessario uccidere ed era un uomo molto coraggioso e<br />
abile, e loro provavano per lui grande affetto e stima. Il capo mi ricordò anche che<br />
quando eravamo stati qui per l’ultima volta durante il periodo della siccità, il Bwana<br />
della Caccia aveva ucciso un leone, e io e il Bwana della Caccia avevamo ucciso una<br />
leonessa insieme ai loro giovani. Una leonessa che aveva provocato molti danni.<br />
Risposi che questi erano fatti noti e che era dovere del Bwana della Caccia, e ora<br />
anche mio, uccidere tutti i leoni che mettevano in pericolo il bestiame, gli asini, le<br />
pecore, le capre o le persone. Era sempre stato così. Ma per la religione della<br />
Memsahib era indispensabile che fosse lei a uccidere questo leone, in particolare<br />
prima della Nascita di Gesù Bambino. Venivamo da un paese lontano e<br />
appartenevamo a una tribù di quel paese che ci imponeva di agire così. Avremmo<br />
mostrato loro la pelle del leone prima della Nascita di Gesù Bambino.<br />
Quando ebbi finito, rimasi come al solito sorpreso delle mie capacità oratorie e<br />
come al solito provai lo sgomento di quando prendevo un impegno. Pensai che Miss<br />
Mary doveva appartenere a una tribù molto guerresca se toccava a lei, una donna,<br />
uccidere prima della Nascita di Gesù Bambino un leone che predava nella zona da<br />
molto tempo. Ma se non altro non avevo detto che doveva farlo tutti gli anni. Avendo<br />
partecipato a molti safari con Bwana che, se non erano addirittura bigotti,<br />
frequentavano la chiesa, Keiti prendeva molto sul serio la Nascita di Gesù Bambino,<br />
anche se, a causa del tempo limitato e di tutti i soldi che sborsavano per i safari, per<br />
lo più questi Bwana non permettevano che la Nascita interferisse con i loro colpi<br />
d’arma da fuoco. Comunque, il giorno della Nascita organizzavano sempre una cena<br />
particolare con vino e, se possibile, con champagne, ed era un’occasione speciale.<br />
Keiti, amando come amava le cerimonie e l’ordine, aveva deciso che quell’anno<br />
doveva essere ancora più speciale, se ci eravamo sistemati in un campo permanente, e<br />
con Miss Mary che la prendeva così sul serio e con il leone che doveva essere una<br />
parte tanto importante della sua fede religiosa e con tutti quei cerimoniali,<br />
specialmente quello dell’albero. La cerimonia dell’albero gli piaceva in particolar<br />
modo perché nella sua vecchia religione, prima che diventasse musulmano, le<br />
macchie d’alberi avevano un grande significato.<br />
I membri del campo più rozzamente pagani pensavano che la religione tribale di<br />
Miss Mary fosse uno dei rami più severi della religione in generale, dato che<br />
implicava l’uccisione di un gerenuk in condizioni impossibili. L’abbattimento del<br />
leone cattivo e le proprietà dell’albero, che per fortuna Miss Mary non conosceva,<br />
formavano una miscela esplosiva che eccitò i Masai, scatenando in loro voglia di<br />
guerra e di caccia al leone. Non sono sicuro che Keiti sapesse quali erano le<br />
particolari proprietà dell’albero di Natale scelto da Miss Mary, ma cinque di noi le<br />
conoscevano, e fu un segreto molto ben protetto.<br />
Dapprima non avevano creduto che il leone facesse parte del dovere natalizio di<br />
Mary, perché quando lei aveva cominciato a braccare il grosso animale, mesi prima,<br />
loro erano già al suo servizio. Ma Ngui aveva elaborato una teoria secondo la quale<br />
forse, dovendo uccidere un grosso leone dalla criniera nera entro l’anno, in qualche