07.12.2012 Views

Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

uggito un po’ di volte e se n’era andato in cerca delle prede alle quali aveva diritto.<br />

Ma era necessario provarlo a Miss Mary e provare che non si trattava del leone al<br />

quale dava la caccia da tanto tempo e che era accusato di molti crimini e le cui<br />

enormi impronte, con la sinistra posteriore segnata da una cicatrice, avevamo seguito<br />

tante volte solo per poi, alla fine, vederle scomparire nell’erba alta che conduceva al<br />

folto d’alberi vicino alla palude o nella boscaglia del territorio dei gerenuk, su vicino<br />

al vecchio Manyatta, in direzione delle colline Chulu. Era così scuro, con la sua folta<br />

criniera bruna, da sembrare nero, e aveva una testa enorme, che ciondolava bassa,<br />

quando si allontanava per addentrarsi in territori in cui per Mary era impossibile<br />

seguirlo. Gli era stata data la caccia per molti anni e di sicuro non era un leone con il<br />

quale farsi fotografare.<br />

Ora ero vestito e bevevo il tè nella prima luce della mattina, vicino al fuoco<br />

rattizzato, e aspettavo Ngui. Lo vidi arrivare attraverso il campo con la lancia in<br />

spalla. Procedeva agile sull’erba ancora umida di rugiada. Mi vide e venne dalla parte<br />

del fuoco, lasciando una scia nell’erba bagnata.<br />

«Simba dumi kidogo» esclamò, dicendomi che era un piccolo leone maschio.<br />

«Nanyake» continuò, ripetendo la battuta fatta da Keiti. «Hapana mzuri per la<br />

Memsahib.»<br />

«Grazie» dissi. «Lascerò dormire la Memsahib.»<br />

«Mzuri» disse lui e andò al fuoco della cucina.<br />

Arrivò Arab Minor con notizie sul grosso leone dalla criniera nera visto dai<br />

Masai in un Manyatta sulle colline a occidente mentre uccideva due mucche e ne<br />

trascinava una via con sé. I Masai subivano da molto tempo le sue incursioni.<br />

L’animale si spostava in continuazione e non tornava mai nei posti dove aveva<br />

lasciato una preda uccisa, come ci si sarebbe aspettati da un leone. Arap Meina aveva<br />

una teoria secondo la quale questo leone una volta era tornato a nutrirsi di una<br />

carogna avvelenata da un ex Ranger della Caccia, era stato terribilmente male e aveva<br />

imparato, o deciso, di non tornare mai più su un animale ucciso. Questo spiegava i<br />

suoi continui spostamenti, ma non il modo disordinato con cui andava a far visita ai<br />

vari Manyatta o ai villaggi masai. In quel periodo la pianura, le pozze salate e le<br />

foreste erano piene di selvaggina, perché dopo le violente piogge di novembre l’erba<br />

era cresciuta alta e Arap Meina, Ngui e io ci aspettavamo che il grosso leone calasse<br />

dalle colline fino alla pianura, dove poteva braccare le sue prede ai bordi della<br />

palude. In quel distretto era così che cacciavano i leoni.<br />

I Masai sanno essere molto sarcastici. Per loro il bestiame che posseggono non<br />

rappresenta solo la ricchezza, ma molto di più, e l’Informatore mi aveva riferito che<br />

uno dei capi aveva parlato male di me in quanto avevo avuto due occasioni di<br />

uccidere il leone e avevo rimandato perché fosse una donna ad abbatterlo. Avevo<br />

fatto sapere al capo che se i suoi giovani non fossero stati donnicciole che passavano<br />

il tempo a Laitokitok a bere sherry Golden Jeep, lui non avrebbe avuto bisogno di<br />

chiedere a me di uccidere il suo leone, ma comunque avrei fatto in modo che fosse<br />

abbattuto la prima volta che capitava nella zona. Se voleva, poteva portare i suoi<br />

giovani, e io avrei imbracciato una lancia insieme a loro per uccidere il leone<br />

infilzandolo. Gli chiesi di venire al campo per discutere la questione di persona.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!