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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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2<br />

Prima che arrivasse il giorno e quando i carboni del fuoco furono ricoperti da una<br />

cenere grigia che svolazzava nel vento dell’alba, m’infilai gli alti stivali morbidi e<br />

una vecchia vestaglia e andai a chiamare Ngui nella sua tenda canadese.<br />

Si svegliò di malumore. Non era più il mio fratello di sangue. Ricordai che non<br />

sorrideva mai prima che il sole fosse alto e a volte gli ci voleva anche di più per<br />

liberarsi del posto, qualunque fosse, dov’era stato mentre dormiva.<br />

Parlammo vicino alla cenere morta del fuoco della cucina.<br />

«Hai sentito il leone?»<br />

«Ndio, Bwana.»<br />

Questa era una cortesia ma anche un’offesa, come sapevamo tutti e due per aver<br />

spesso discusso la frase “Ndio, Bwana”. È ciò che gli africani ripetono all’Uomo<br />

Bianco per liberarsi di lui attraverso l’assenso.<br />

«Quanti leoni hai sentito?»<br />

«Uno.»<br />

«Mzuri» dissi, intendendo che così andava meglio e che lui aveva detto la cosa<br />

giusta e aveva veramente sentito il leone. Sputò, poi prese del tabacco e l’offrì anche<br />

a me, e io ne pizzicai un po’ e me l’infilai sotto il labbro superiore.<br />

«Era il grosso leone della Memsahib?» chiesi, sentendo il gradevole morso<br />

improvviso del tabacco contro le gengive e nella sacca del labbro superiore.<br />

«Hapana» disse lui. Una risposta tassativamente negativa.<br />

Ora vicino al fuoco c’era anche Keiti con il suo sorriso storto, dubitativo. Si era<br />

avvolto il turbante al buio e un lembo, invece di essere rincalzato sotto i bordi,<br />

penzolava. Anche il suo sguardo era dubitativo. Non c’era nessuna sensazione di una<br />

seria caccia al leone.<br />

«Hapana simba kubwa sana» mi disse Keiti, con lo sguardo irridente ma umile e<br />

assolutamente certo. Sapeva che non era il grosso leone che avevamo sentito tante<br />

volte.<br />

«Nanyake» disse poi, per rallegrare la mattinata con una battuta. In Kamba,<br />

significava che era un leone abbastanza vecchio per essere un guerriero e sposarsi e<br />

avere figli, ma non abbastanza vecchio per bere birra. Il fatto che Keiti l’avesse detto<br />

e che la battuta fosse stata espressa in Kamba era un segno di cordialità, offerto<br />

all’alba, quando la cordialità ha un grado di ebollizione molto basso, e voleva<br />

significare, con delicatezza, che lui sapeva di come tentavo di imparare il Kamba con<br />

il non musulmano cosiddetto cattivo elemento e che approvava o se non altro<br />

tollerava.<br />

Mi occupavo di leoni almeno dal periodo al quale risalivano i miei ricordi. Se il<br />

ritmo è veloce, in Africa si ricorda un mese alla volta. E il nostro ritmo era stato quasi<br />

eccessivo e avevamo avuto i cosiddetti leoni criminali del Salengai, i leoni di Magadi,<br />

i leoni di qui, sui quali i giudizi erano ormai stati ripetuti spesso, e questo nuovo<br />

leone intruso che, finora, non aveva né appellativi né storia, un leone che aveva

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