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2<br />
Prima che arrivasse il giorno e quando i carboni del fuoco furono ricoperti da una<br />
cenere grigia che svolazzava nel vento dell’alba, m’infilai gli alti stivali morbidi e<br />
una vecchia vestaglia e andai a chiamare Ngui nella sua tenda canadese.<br />
Si svegliò di malumore. Non era più il mio fratello di sangue. Ricordai che non<br />
sorrideva mai prima che il sole fosse alto e a volte gli ci voleva anche di più per<br />
liberarsi del posto, qualunque fosse, dov’era stato mentre dormiva.<br />
Parlammo vicino alla cenere morta del fuoco della cucina.<br />
«Hai sentito il leone?»<br />
«Ndio, Bwana.»<br />
Questa era una cortesia ma anche un’offesa, come sapevamo tutti e due per aver<br />
spesso discusso la frase “Ndio, Bwana”. È ciò che gli africani ripetono all’Uomo<br />
Bianco per liberarsi di lui attraverso l’assenso.<br />
«Quanti leoni hai sentito?»<br />
«Uno.»<br />
«Mzuri» dissi, intendendo che così andava meglio e che lui aveva detto la cosa<br />
giusta e aveva veramente sentito il leone. Sputò, poi prese del tabacco e l’offrì anche<br />
a me, e io ne pizzicai un po’ e me l’infilai sotto il labbro superiore.<br />
«Era il grosso leone della Memsahib?» chiesi, sentendo il gradevole morso<br />
improvviso del tabacco contro le gengive e nella sacca del labbro superiore.<br />
«Hapana» disse lui. Una risposta tassativamente negativa.<br />
Ora vicino al fuoco c’era anche Keiti con il suo sorriso storto, dubitativo. Si era<br />
avvolto il turbante al buio e un lembo, invece di essere rincalzato sotto i bordi,<br />
penzolava. Anche il suo sguardo era dubitativo. Non c’era nessuna sensazione di una<br />
seria caccia al leone.<br />
«Hapana simba kubwa sana» mi disse Keiti, con lo sguardo irridente ma umile e<br />
assolutamente certo. Sapeva che non era il grosso leone che avevamo sentito tante<br />
volte.<br />
«Nanyake» disse poi, per rallegrare la mattinata con una battuta. In Kamba,<br />
significava che era un leone abbastanza vecchio per essere un guerriero e sposarsi e<br />
avere figli, ma non abbastanza vecchio per bere birra. Il fatto che Keiti l’avesse detto<br />
e che la battuta fosse stata espressa in Kamba era un segno di cordialità, offerto<br />
all’alba, quando la cordialità ha un grado di ebollizione molto basso, e voleva<br />
significare, con delicatezza, che lui sapeva di come tentavo di imparare il Kamba con<br />
il non musulmano cosiddetto cattivo elemento e che approvava o se non altro<br />
tollerava.<br />
Mi occupavo di leoni almeno dal periodo al quale risalivano i miei ricordi. Se il<br />
ritmo è veloce, in Africa si ricorda un mese alla volta. E il nostro ritmo era stato quasi<br />
eccessivo e avevamo avuto i cosiddetti leoni criminali del Salengai, i leoni di Magadi,<br />
i leoni di qui, sui quali i giudizi erano ormai stati ripetuti spesso, e questo nuovo<br />
leone intruso che, finora, non aveva né appellativi né storia, un leone che aveva