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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Dille che non esiste una parola come amore. Allo stesso modo in cui non esiste<br />

una parola come scusa.»<br />

«È vero. Ma c’è la cosa anche se non c’è una parola per la cosa.»<br />

«Tu e io abbiamo la stessa età. Non sono necessarie troppe spiegazioni.»<br />

«Ti dico questo solo perché è una cosa seria.»<br />

«Non posso violare la legge se siamo qui per farla rispettare.»<br />

«Fratello, non capisci. La legge non esiste. Non è legale che lo Shamba si trovi<br />

qui. Questo non è territorio kamba. Sono trentacinque anni che viene dato l’ordine di<br />

trasferirlo, e non è mai successo. Non esiste neanche un diritto consuetudinario.<br />

Esistono solo delle varianti.»<br />

«Continua.»<br />

«Grazie, fratello. Lasciati dire che per la gente di questo Shamba la legge siete<br />

tu e il Bwana della Caccia. Tu sei una legge più grande del Bwana della Caccia<br />

perché sei più vecchio. E poi lui è lontano e i suoi ascari sono con lui. Qui tu hai i<br />

tuoi giovani e guerrieri come Ngui. Hai Arap Meina. Lo sanno tutti che sei il padre di<br />

Arap Meina.»<br />

«Non lo sono.»<br />

«Ti prego fratello, cerca di non fraintendermi. Sai in che senso dico padre. Arap<br />

Meina afferma che tu sei suo padre. Inoltre l’hai riportato in vita dopo che era morto<br />

sull’aeroplano. L’hai riportato in vita dopo che era stato visto giacere morto nella<br />

tenda del Bwana Mouse. Si sa. Si sanno molte cose.»<br />

«Troppe cose si sanno nel modo sbagliato.»<br />

«Fratello, posso avere qualcosa da bere?»<br />

«Se non guardo, puoi prenderlo.»<br />

«Cin cin» disse l’Informatore. Aveva scelto il gin canadese invece del Gordon’s<br />

e gliene fui grato. «Devi perdonarmi» disse. «Ho vissuto tutta la vita con i Bwana.<br />

Posso dirti di più o sei stanco dell’argomento?»<br />

«Sono stanco di una parte, ma altre parti mi interessano. Dimmi di più della<br />

storia dello Shamba.»<br />

«Non la conosco bene perché loro sono Kamba e io sono Masai. E questo<br />

dimostra che nello Shamba c’è qualcosa di sbagliato, o io non vivrei là. C’è qualcosa<br />

di sbagliato negli uomini. Li hai visti. Ci sarà pure una qualche ragione, se sono<br />

venuti qui. La strada è lunga dal territorio kamba. Nello Shamba non vale nessuna<br />

legge tribale e neanche nessun’altra legge. Hai visto anche le condizioni dei Masai.»<br />

«Dobbiamo parlare dell’altro giorno.»<br />

«Purtroppo, fratello, le cose non vanno bene. È una storia lunga. Ma lascia che ti<br />

dico dello Shamba. Sei andato là di mattina presto e attraverso me hai parlato con<br />

tanta severità dello Ngoma della grande ubriacatura durato tutta la notte che dopo la<br />

gente ha detto di aver visto la forca nei tuoi occhi. L’uomo che era ancora così<br />

ubriaco da non capire è stato portato al fiume e immerso nell’acqua della Montagna<br />

finché ha capito e lo stesso giorno è passato nella provincia vicina scalando la<br />

Montagna a piedi. Non sai che razza di legge severa sei.»<br />

«È uno Shamba piccolo. Ma molto bello. Chi gli ha venduto lo zucchero per la<br />

birra di quello Ngoma?»<br />

«Non lo so. Ma posso scoprirlo.»

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