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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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20<br />

Eravamo a letto e faceva molto freddo e io me ne stavo raggomitolato sul lato della<br />

branda vicino alla tenda ed era bello sotto le lenzuola e le coperte. A letto nessuno ha<br />

una misura, siamo tutti della stessa grandezza, e quando ci si ama le dimensioni sono<br />

perfette. Sentivamo le coperte che ci riparavano dal freddo e il nostro stesso calore<br />

che montava lentamente e parlavamo sussurrando. Ascoltammo quando nella notte la<br />

prima iena irruppe nel suo improvviso grido simile a un canto di flamenco, come se<br />

urlasse in un altoparlante. Era vicina alla tenda, e poi ce ne fu un’altra oltre i margini<br />

del campo, e io capii che erano state richiamate dalla carne messa a essiccare e dal<br />

bufalo. Mary era capace di imitarle e lo fece piano, sotto le coperte.<br />

«Le attirerai nella tenda» dissi. Poi ascoltammo ruggire il leone su a nord, verso<br />

il vecchio Manyatta, e dopo ci arrivò il roco urlo spezzato di una leonessa, e capimmo<br />

che erano a caccia di prede. Poi ci parve di sentire tutte e due le leonesse e dopo un<br />

altro leone ruggire molto più lontano.<br />

«Vorrei non dover mai lasciare l’Africa» disse Mary.<br />

«E io non vorrei mai andarmene da qui.»<br />

«Dal letto?»<br />

«All’alba dovremo lasciarlo, il letto. No, da questo campo.»<br />

«Anch’io lo amo.»<br />

«Allora perché dobbiamo andarcene?»<br />

«Forse ci saranno altri posti meravigliosi. Non vuoi vedere i posti più belli,<br />

prima di morire?»<br />

«No.»<br />

«Be’, adesso siamo qui. Non pensiamo ad andare via.»<br />

«Bene.»<br />

La iena riprese il suo canto notturno e lo alzò fin dove era possibile. Poi lo<br />

interruppe bruscamente per tre volte.<br />

Mary la imitò e ridemmo e la branda parve un bel letto grande, dove ci<br />

sentivamo comodi e a nostro agio. Dopo un po’, Mary disse: «Quando mi verrà<br />

sonno, potrai distenderti come vuoi e occupare tutto il letto. Ne hai il diritto. Io andrò<br />

nel mio».<br />

«Verrò a rincalzarti le coperte.»<br />

«No, continuerai a dormire. Posso rincalzarmele da sola, le coperte.»<br />

«Adesso dormiamo.»<br />

«Bene. Ma non farmi restare qui, se no ti verranno i crampi.»<br />

«Non mi verranno.»<br />

«Buonanotte, amore mio dolcissimo.»<br />

«Buonanotte, amore bello.»<br />

Mentre ci addormentavamo, sentimmo il leone più vicino emettere profondi<br />

gridi rochi e quello più lontano ruggire. Ci tenemmo stretti con forza e con dolcezza e<br />

ci addormentammo.

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