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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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asciugai il collo e l’imboccatura della bottiglia con il mio bel fazzoletto pulito e la<br />

passai a Mthuka.<br />

Charo non approvava niente di tutto questo. Gli sarebbe piaciuto vederci bere<br />

nel modo giusto, dai bicchieri. Ma bevevamo come bevevamo e non volevo pensare a<br />

niente che si frapponesse anche fra Charo e me.<br />

«Vorrei un’altra sorsata di birra» esclamò Miss Mary. Dissi a Ngui di aprire una<br />

nuova bottiglia. L’avrei divisa con Mary, e Mthuka poteva passare la sua a Ngui e a<br />

Mwengi, quando si fosse tolto la sete. Non avevo detto niente di tutto questo ad alta<br />

voce.<br />

«Non capisco perché sei tanto complicato con la birra» commentò Miss Mary.<br />

«La prossima volta porto dei bicchieri.»<br />

«Non tentare di renderlo ancora più complicato. Se bevo con te, non voglio<br />

bicchieri.»<br />

«È una questione tribale» risposi. «Ti assicuro che non cerco di rendere le cose<br />

più complicate di quanto siano già.»<br />

«Perché hai dovuto pulire la bottiglia con tanta cura, dopo che ho bevuto, per poi<br />

pulirla di nuovo dopo che hai bevuto tu e prima di passarla?»<br />

«Tribale.»<br />

«Ma perché oggi in modo diverso?»<br />

«Fasi della luna.»<br />

«Stai eccedendo in tribalità, troppo per il tuo bene.»<br />

«È possibile.»<br />

«Credi a tutto questo.»<br />

«No. Lo metto semplicemente in pratica.»<br />

«Imparo qualcosa tutti i giorni.»<br />

«Basta, mi sono stancato.»<br />

Mentre scendevamo per un lungo pendio, Mary vide un grosso kongoni a<br />

cinquecento metri di distanza, ritto, alto e giallo sul rialzo più basso. Nessuno l’aveva<br />

visto finché lei non puntò il dito, e poi lo videro subito tutti. Fermammo la macchina,<br />

e Miss Mary e Charo scesero per braccarlo. Il kongoni stava mangiando lontano da<br />

loro, e il vento, soffiando in alto, non gli avrebbe portato il loro odore. Da quelle parti<br />

non c’erano animali feroci, e così restammo indietro con il veicolo per non disturbare<br />

la loro marcia di avvicinamento.<br />

Osservammo Charo passare da un riparo all’altro e Mary che lo seguiva,<br />

accoccolata come lui. Ora il kongoni non era visibile, ma notammo che Charo si<br />

immobilizzava e Mary si portava dietro di lui e alzava il fucile. Poi ci arrivò lo<br />

schiocco dello sparo e il tonfo sordo della pallottola che penetrava, e Charo corse fino<br />

a sparire, con Mary che lo seguiva.<br />

Mthuka guidò diritto fra le felci e i fiori finché raggiungemmo Mary, Charo e il<br />

kongoni morto. Il kongoni, o facocero, non è bello da vedere né da vivo né da morto,<br />

ma quello era un vecchio maschio, molto grasso e in perfette condizioni, e il lungo<br />

muso triste, gli occhi vitrei e la gola tagliata non avrebbero certo scoraggiato i<br />

mangiatori di carne. Le donne masai erano molto eccitate e molto colpite da Miss<br />

Mary e continuavano a toccarla, sorprese e incredule.

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