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asciugai il collo e l’imboccatura della bottiglia con il mio bel fazzoletto pulito e la<br />
passai a Mthuka.<br />
Charo non approvava niente di tutto questo. Gli sarebbe piaciuto vederci bere<br />
nel modo giusto, dai bicchieri. Ma bevevamo come bevevamo e non volevo pensare a<br />
niente che si frapponesse anche fra Charo e me.<br />
«Vorrei un’altra sorsata di birra» esclamò Miss Mary. Dissi a Ngui di aprire una<br />
nuova bottiglia. L’avrei divisa con Mary, e Mthuka poteva passare la sua a Ngui e a<br />
Mwengi, quando si fosse tolto la sete. Non avevo detto niente di tutto questo ad alta<br />
voce.<br />
«Non capisco perché sei tanto complicato con la birra» commentò Miss Mary.<br />
«La prossima volta porto dei bicchieri.»<br />
«Non tentare di renderlo ancora più complicato. Se bevo con te, non voglio<br />
bicchieri.»<br />
«È una questione tribale» risposi. «Ti assicuro che non cerco di rendere le cose<br />
più complicate di quanto siano già.»<br />
«Perché hai dovuto pulire la bottiglia con tanta cura, dopo che ho bevuto, per poi<br />
pulirla di nuovo dopo che hai bevuto tu e prima di passarla?»<br />
«Tribale.»<br />
«Ma perché oggi in modo diverso?»<br />
«Fasi della luna.»<br />
«Stai eccedendo in tribalità, troppo per il tuo bene.»<br />
«È possibile.»<br />
«Credi a tutto questo.»<br />
«No. Lo metto semplicemente in pratica.»<br />
«Imparo qualcosa tutti i giorni.»<br />
«Basta, mi sono stancato.»<br />
Mentre scendevamo per un lungo pendio, Mary vide un grosso kongoni a<br />
cinquecento metri di distanza, ritto, alto e giallo sul rialzo più basso. Nessuno l’aveva<br />
visto finché lei non puntò il dito, e poi lo videro subito tutti. Fermammo la macchina,<br />
e Miss Mary e Charo scesero per braccarlo. Il kongoni stava mangiando lontano da<br />
loro, e il vento, soffiando in alto, non gli avrebbe portato il loro odore. Da quelle parti<br />
non c’erano animali feroci, e così restammo indietro con il veicolo per non disturbare<br />
la loro marcia di avvicinamento.<br />
Osservammo Charo passare da un riparo all’altro e Mary che lo seguiva,<br />
accoccolata come lui. Ora il kongoni non era visibile, ma notammo che Charo si<br />
immobilizzava e Mary si portava dietro di lui e alzava il fucile. Poi ci arrivò lo<br />
schiocco dello sparo e il tonfo sordo della pallottola che penetrava, e Charo corse fino<br />
a sparire, con Mary che lo seguiva.<br />
Mthuka guidò diritto fra le felci e i fiori finché raggiungemmo Mary, Charo e il<br />
kongoni morto. Il kongoni, o facocero, non è bello da vedere né da vivo né da morto,<br />
ma quello era un vecchio maschio, molto grasso e in perfette condizioni, e il lungo<br />
muso triste, gli occhi vitrei e la gola tagliata non avrebbero certo scoraggiato i<br />
mangiatori di carne. Le donne masai erano molto eccitate e molto colpite da Miss<br />
Mary e continuavano a toccarla, sorprese e incredule.