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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Grazie per averci riportati a casa su quella bella strada e per non avere<br />

preoccupato nessuno con gli elefanti.»<br />

«Non si sarebbero mai fermati là. Devono andare a sud a cercare rifugio e cibo.<br />

Non potevano disturbarci.»<br />

«Tu e Ngui vi siete comportati in modo intelligente.»<br />

«Sono gli stessi elefanti che abbiamo visto dall’aereo. Loro sono stati<br />

intelligenti. Non noi.»<br />

«E ora dove andranno?»<br />

«Potrebbero restare per un po’ a mangiare nella foresta, vicino alla palude a<br />

nord. Poi, di notte, attraverseranno la strada per risalire il territorio che porta verso<br />

Amboseli, dove di solito si riuniscono gli elefanti.»<br />

«Devo andare a vedere che finiscano il lavoro come si deve.»<br />

«Io vado sulla strada.»<br />

«La tua fidanzata è sotto l’albero con la sua accompagnatrice.»<br />

«Lo so. Ci ha portato della farina. L’accompagno a casa in macchina.»<br />

«Pensi che le piacerebbe venire a vedere l’albero?»<br />

«Non credo che capirebbe.»<br />

«Se vuoi, fermati pure a pranzare allo Shamba.»<br />

«Non sono stato invitato» dissi.<br />

«Significa che ritornerai per l’ora di pranzo?»<br />

«Prima.»<br />

Mthuka guidò fino all’albero dell’attesa e invitò Debba e la Vedova a salire in<br />

macchina. Il bambino della Vedova mi picchiò la testa contro il ventre e io<br />

l’accarezzai. Salì sul sedile posteriore con sua madre e con Debba, ma io scesi per far<br />

sedere Debba davanti. Era stata coraggiosa a venire al campo a portare la farina e a<br />

restare sotto l’albero dell’attesa finché eravamo tornati, e volevo che raggiungesse di<br />

nuovo lo Shamba stando seduta al suo solito posto. Ma Miss Mary, essendo tanto<br />

gentile a proposito dello Shamba, aveva risvegliato il nostro senso dell’onore e ora ci<br />

sentivamo come in libertà vigilata.<br />

«Hai visto l’albero?» chiesi a Debba. Ridacchiò. Lei lo sapeva che tipo d’albero<br />

era.<br />

«Andremo di nuovo a sparare.»<br />

«Ndio.» Mentre superavamo le prime capanne e ci fermavamo sotto il grande<br />

albero, se ne rimase molto eretta. Scesi per andare a vedere se l’Informatore aveva<br />

preparato qualche esemplare botanico da portare via, ma non riuscii a trovarne.<br />

Probabilmente li teneva nell’erbario. Quando tornai indietro, Debba era sparita, e io e<br />

Ngui salimmo in macchina, mentre Mthuka chiedeva dove andavamo.<br />

«Na campi» risposi. Poi ci pensai sopra e aggiunsi: «Dalla strada grande».<br />

Quel giorno eravamo sospesi. Sospesi fra la nostra nuova Africa e la vecchia<br />

Africa, che avevamo sognato e inventato, e il ritorno di Miss Mary. Presto ci sarebbe<br />

stato anche il ritorno di qualunque Scout della Caccia che G.C. avesse deciso di<br />

portare con sé e ci sarebbe stata la presenza del grande Wilson Blake che, con la<br />

stessa facilità con cui noi portavamo un pezzo di carne allo Shamba, poteva cambiare<br />

il sistema o trasferirci o espellerci dal paese o chiudere una zona o fare in modo che<br />

qualcuno si beccasse sei mesi di galera.

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