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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Per quello che ti viene a volte, qualunque cosa sia. Non parlo solo di cose<br />

fisiche.»<br />

«Ad esempio?»<br />

«Non ho potuto fare a meno di ascoltare te e quell’Informatore che parlavate<br />

dello Shamba. Non stavo spiando. Eri proprio davanti alla tenda e siccome<br />

l’Informatore è un po’ sordo, hai parlato a voce alta.»<br />

«Mi dispiace» dissi. «Ho detto qualcosa di male?»<br />

«No. Hai parlato solo di regali. Le mandi molti regali?»<br />

«No. Mafuta solo per la famiglia e zucchero e cose di cui hanno bisogno.<br />

Medicine e sapone. Per lei compro della buona cioccolata.»<br />

«La stessa che compri per me.»<br />

«Non lo so. È probabile. Ce ne sono solo due o tre tipi, e sono tutti buoni.»<br />

«Non le fai mai regali importanti?»<br />

«No. Il vestito.»<br />

«È un bel vestito.»<br />

«Dobbiamo proprio parlarne, tesoro?»<br />

«No» disse lei. «Smetto. Ma m’interessa.»<br />

«Se me lo chiedi, non la vedrò più.»<br />

«Non voglio questo. È meraviglioso che tu abbia una ragazza incapace di<br />

leggere e di scrivere, così non puoi ricevere lettere da lei. È meraviglioso che non<br />

sappia che sei uno scrittore o addirittura che esistono cose come gli scrittori. Ma non<br />

l’ami, vero?»<br />

«Mi piace perché possiede una deliziosa impudenza.»<br />

«Anch’io ce l’ho» disse Miss Mary. «Forse ti piace perché mi assomiglia.<br />

Potrebbe essere.»<br />

«Tu mi piaci di più, e ti amo di più.»<br />

«Che cosa pensa di me?»<br />

«Ti rispetta moltissimo e ha moltissima paura di te.»<br />

«Perché?»<br />

«Gliel’ho chiesto. Dice perché hai un fucile.»<br />

«Infatti ce l’ho» disse Miss Mary. «Che regali ti fa?»<br />

«Frumento. Ma soprattutto roba da bere. Birra cerimoniale. Lo sai, basano tutto<br />

sullo scambio di birra.»<br />

«Che cos’avete realmente in comune?»<br />

«L’Africa, credo, e una sorta di fiducia reciproca non proprio semplice, e<br />

qualcos’altro. È difficile da spiegare.»<br />

«Siete carini, insieme» disse Mary. «Ma sarà opportuno che chieda di mettere in<br />

tavola. Mangi meglio qui o là?»<br />

«Qui. Molto meglio.»<br />

«Ma meglio che qui mangi dal signor Singh, a Laitokitok.»<br />

«Molto meglio. Ma tu non ci sei mai. Hai sempre daffare.»<br />

«Anch’io ho i miei amici, là. Ma mi piace entrare dal retro a guardarti mangiare<br />

felice con il signor Singh e leggere il giornale e ascoltare i rumori della segheria.»<br />

Il signor Singh mi piaceva ed ero molto affezionato a tutti i bambini Singh e alla<br />

signora Singh, che si diceva fosse una Turkana. Era bella e gentile e comprensiva ed

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