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«E la seconda sera?»<br />
«Sono uscita con Alec e la sua ragazza. Siamo andati in un posto terribilmente<br />
affollato. Dovevamo essere in abito da sera, ma Alec non lo era. Non mi ricordo se ci<br />
siamo fermati là o se siamo andati da qualche altra parte.»<br />
«Detto così, sembra meraviglioso. Proprio come a Kimana.»<br />
«E tu che cos’hai fatto?»<br />
«Niente. Sono andato in un paio di posti con Ngui, Charo e Keiti. Mi sembra che<br />
abbiamo partecipato a una cena religiosa di qualche tipo. E la terza sera dove sei<br />
andata?»<br />
«Tesoro, non ricordo bene. Ah, sì. Sono andata da qualche parte con Alec, la sua<br />
ragazza e G.C.. Alec ha fatto il difficile, e così siamo andati in un altro paio di posti e<br />
poi mi hanno riaccompagnata in albergo.»<br />
«Lo stesso tipo di vita che abbiamo condotto qui. Solo che a fare il difficile è<br />
stato Keiti, non Alec.»<br />
«Su che cosa ha fatto il difficile?»<br />
«In questo momento mi sfugge» risposi. «Quale di questi “Time” preferisci<br />
leggere?»<br />
«Ne ho letto solo uno. Per te fa qualche differenza?»<br />
«No.»<br />
«Non hai detto che mi ami, né che sei felice che io sia tornata.»<br />
«Ti amo e sono felice che tu sia tornata.»<br />
«Così va meglio. E io sono felice di essere a casa.»<br />
«È successo qualcos’altro, a Nairobi?»<br />
«Mi sono fatta portare al Museo Coryndon dall’uomo simpatico della prima<br />
sera. Ma penso che si sia annoiato.»<br />
«Che cos’hai mangiato al Grill?»<br />
«C’era del buon pesce dei grandi laghi. A filetti, simile al pesce persico o al<br />
luccio. Non hanno specificato di che pesce si trattava. Lo chiamavano semplicemente<br />
samaki. C’era anche dell’ottimo salmone fresco affumicato fatto arrivare in aereo e<br />
ostriche, mi sembra, ma non ricordo.»<br />
«Hai bevuto quel vino secco greco?»<br />
«Ne ho bevuto un sacco. Ad Alec non è piaciuto. È stato in Grecia e a Creta, mi<br />
pare, con quel tuo amico della Raf. Non piace neanche a lui.»<br />
«Alec ha fatto molto il difficile?»<br />
«Solo per le piccole cose.»<br />
«Cerchiamo di non fare i difficili per niente.»<br />
«D’accordo. Posso versarti da bere?»<br />
«Ti ringrazio molto, ma ci pensa Keiti. Tu che cosa vuoi?»<br />
«Un Campari con appena uno spruzzo di gin.»<br />
«Mi piace quando sei a casa e a letto. Andiamo a letto subito dopo cena.»<br />
«D’accordo. Prometti di non uscire, stasera?»<br />
«Lo prometto.»<br />
E così, dopo cena mi sedetti a leggere l’edizione aerea del “Time”, mentre Mary<br />
scriveva sul suo diario. Poi lei uscì con la torcia elettrica per imboccare il viottolo<br />
battuto di fresco e andare al gabinetto, e io spensi la luce a gas e appesi la lanterna