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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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della macchina e lasciavano circolare l’aria, e malgrado venisse lavato in<br />

continuazione, era una sorta di carnaio.<br />

Debba si allontanò dall’animale e scendemmo verso valle con lei seduta fra<br />

Mthuka e me. Sapevamo tutti e due che era in uno strano stato, ma lei non aprì bocca,<br />

limitandosi a stringermi il braccio e a stringere la fondina incisa. Allo Shamba<br />

diventò di nuovo regale, ma senza convinzione, e Ngui macellò l’antilope e buttò le<br />

interiora e i polmoni ai cani e aprì lo stomaco e lo ripulì, poi mise cuore, reni e fegato<br />

nella sacca dello stomaco, che consegnò a un bambino perché la portasse a casa di<br />

Debba. Davanti alla casa c’era mio suocero, e io gli feci un cenno di saluto. Prese la<br />

sacca bianca e bagnata, con il suo contenuto rosso e violaceo, ed entrò nella casa, che<br />

era una costruzione molto bella, con il suo tetto conico e i muri rossi.<br />

Saltai giù dalla macchina e aiutai Debba a scendere.<br />

«Jambo tu» dissi, e lei non disse niente ed entrò in casa.<br />

Ormai era buio, e quando arrivammo al campo il fuoco ardeva, e la mia<br />

poltroncina e il tavolo con le bevande erano là ad aspettarmi. Mwindi aveva preparato<br />

l’acqua per il bagno e io me lo feci, insaponandomi con cura, e poi indossai il<br />

pigiama, gli stivali antizanzare e un pesante accappatoio, e andai a sedermi vicino al<br />

fuoco, dove aspettava Keiti.<br />

«Jambo Bwana» disse.<br />

«Jambo signor Keiti» dissi io. «Ho ammazzato una piccola antilope. Charo deve<br />

averti detto che l’animale è okay.»<br />

Sorrise, e io capii che eravamo di nuovo amici. Keiti aveva il sorriso più gentile<br />

e più aperto che avessi mai visto.<br />

«Siediti, Keiti» dissi.<br />

«No.»<br />

«Ti sono molto grato per quello che hai fatto ieri sera. Hai agito correttamente,<br />

nel modo in cui dovevi. Ero stato più volte a trovare il padre della ragazza e avevo<br />

fatto le visite e i regali necessari, ma tu non potevi saperlo. Il padre non vale niente.»<br />

«Lo so. Sono le donne a comandare, allo Shamba.»<br />

«Se avrò un figlio dalla ragazza, sarà allevato nel modo giusto, e potrà scegliere<br />

fra il diventare soldato, dottore o avvocato. È tassativo. Se invece decide di fare il<br />

cacciatore, può restare con me come figlio mio.»<br />

«È molto chiaro» disse Keiti.<br />

«Se avrò una figlia, le darò una dote, o potrebbe venire a vivere con me come<br />

figlia mia. Anche questo è chiaro?»<br />

«È chiaro. Meglio, forse, se resta con madre.»<br />

«Farò tutto in base alle leggi e agli usi kamba. Ma non posso sposare la ragazza<br />

e portarmela a casa per colpa di stupide leggi.»<br />

«Può sposarla uno dei tuoi fratelli» disse Keiti.<br />

«Lo so.»<br />

Ormai il caso era chiuso, ed eravamo di nuovo amici come prima.<br />

«Mi piacerebbe qualche notte uscire a caccia con la lancia» disse Keiti.<br />

«Sto ancora imparando» risposi. «Sono molto stupido, e senza un cane è<br />

difficile.»<br />

«Nessuno conosce la notte. Non io. Non tu. Nessuno.»

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