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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Penso che sarebbe splendido. Manderemo un messaggio attraverso Ngong. Per<br />

quando lo vorresti, l’aereo?»<br />

«Che ne diresti di dopodomani?»<br />

«Dopodomani è il giorno più meraviglioso che esista dopo il domani.»<br />

«Intanto me ne starò sdraiata tranquillamente ad ascoltare il vento che arriva<br />

dalla neve della nostra Montagna. Tu va’ pure e preparati da bere e leggi e mettiti<br />

comodo.»<br />

«Vado a far vedere a Mbebia come si fa l’acqua di riso.»<br />

A mezzogiorno Mary si sentiva molto meglio e nel pomeriggio dormì ancora e<br />

la sera si sentiva benissimo e aveva fame. Ero felice per come aveva funzionato la<br />

Terramicina e perché non aveva avuto effetti collaterali e dissi a Mwindi, toccando il<br />

ferro della canna della mia pistola, che avevo curato Miss Mary con una potente dawa<br />

segreta ma l’indomani l’avrei mandata a Nairobi con il ndege perché un medico<br />

europeo potesse confermare la mia cura.<br />

«Mzuri» disse Mwindi.<br />

E così quella sera mangiammo cibo leggero ma buono, e allegramente, e il<br />

campo fu di nuovo un campo allegro e il malessere e la sfortuna provocati dalla cena<br />

a base di carne di leone, che la mattina avevano fatto un tentativo di affermare il loro<br />

potere, si dissolsero come se non fossero mai esistiti. C’erano sempre delle teorie<br />

pronte a spiegare qualunque sfortuna e la prima, la più importante, era che la colpa<br />

fosse di qualcosa o di qualcuno. Si riteneva che Miss Mary avesse una sua<br />

straordinaria quanto inspiegabile sfortuna personale, che stava espiando, ma anche<br />

che portasse una grande fortuna agli altri. Era molto amata. Arap Meina, addirittura,<br />

la venerava; e Chungo, il capo degli Scout della Caccia di G.C., era innamorato di lei.<br />

Arap Meina venerava pochissime cose, dato che la sua religione si era fatta<br />

irrimediabilmente confusa, ma era passato a una venerazione di Miss Mary che, di<br />

tanto in tanto, raggiungeva vette di estasi molto prossime alla violenza. Amava anche<br />

G.C., ma si trattava di un’ammirazione da scolaretto mista a devozione. Era arrivato<br />

ad attaccarsi anche a me al punto che a volte dovevo spiegargli che mi interessavano<br />

più le donne degli uomini, malgrado fossi capace di amicizia profonda e duratura. Ma<br />

dopo tutto l’amore e la devozione, in gran parte ricambiati, che aveva disseminato<br />

con sincerità lungo un intero versante del Kilimangiaro e diretti in eguale misura a<br />

uomini, donne, bambini e ragazze e a tutti i tipi di alcol e a tutte le erbe allucinogene<br />

disponibili, ed erano molte, ora concentrava il suo grande talento affettivo su Miss<br />

Mary.<br />

Arap Meina non era supremamente bello, malgrado possedesse una grande<br />

eleganza e un gradevole portamento militare nella divisa con il berretto dai<br />

paraorecchie sempre ripiegati con cura fino alle tempie, tanto da formare un rotolo<br />

che ricordava le acconciature bombate delle dee greche. Ma aveva da offrire la<br />

sincerità di un vecchio bracconiere d’elefanti pentito e possedeva un’impeccabile<br />

correttezza, che porgeva a Miss Mary come se si trattasse di una sorta di verginità. I<br />

Wakamba non sono omosessuali. Non so dei Lumbwa perché Arap Meina era l’unico<br />

Lumbwa che avessi mai conosciuto bene, ma posso dire che Arap era attratto in<br />

eguale misura dai due sessi, e uno dei fattori che avevano trasformato la sua<br />

devozione in venerazione era rappresentato dal cortissimo taglio di capelli africano,

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