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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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molto belli. Agitai le mani verso di loro e loro si appiattirono, mettendosi a correre<br />

verso i cespugli e io ne ammazzai uno a terra e l’altro mentre si alzava in volo.<br />

«Ce ne sono altri?» chiesi a Ngui.<br />

«Solo questi due.»<br />

Gli consegnai il fucile e ci avviammo verso il campo, con me che reggevo i due<br />

uccelli grassi, caldi e dagli occhi chiari e dalle piume morbide che svolazzavano<br />

nell’aria. Avrei chiesto a Mary di cercarli sul libro degli uccelli. Ero quasi sicuro di<br />

non averli mai visti prima e che appartenevano a una varietà del Kilimangiaro. Con<br />

uno si poteva fare un buon brodo e l’altro sarebbe andato bene se Mary voleva del<br />

cibo solido. Le avrei dato della Terramicina e un po’ di cloridina per disinfettarle gli<br />

intestini. Non ero molto sicuro della Terramicina ma sembrava che su di lei non<br />

avesse effetti collaterali.<br />

Ero seduto su una comoda poltroncina nella fresca tenda pranzo quando vidi<br />

Mary entrare nella tenda dove dormivamo. Si lavò e poi venne dalla mia parte ed<br />

entrò e si sedette.<br />

«Oh, santo cielo» disse. «Facciamo che non ne parliamo?»<br />

«Potrei portarti avanti e indietro con la camionetta.»<br />

«No. È grande quanto un carro funebre.»<br />

«Prendi questa roba, se riesci a tenerla giù.»<br />

«Sarebbe terribile se bevessi un goccio per tirarmi su di morale?»<br />

«Non dovresti bere ma io lo faccio sempre e sono ancora qui.»<br />

«Io non sono sicura se sono qui o no. Sarebbe bello scoprirlo.»<br />

«Lo scopriremo.»<br />

Le preparai da bere e poi dissi che non c’era fretta che prendesse le medicine,<br />

ma era meglio che andasse a sdraiarsi a riposare o a leggere, se voleva, oppure le<br />

avrei letto qualcosa io se preferiva.<br />

«Che cos’hai ucciso?»<br />

«Una coppia di minuscoli francolini. Sono come piccole pernici. Dopo vado a<br />

prenderli, così li vedi. Saranno la tua cena.»<br />

«E il pranzo?»<br />

«Mangerai purè di patate e un buon brodo di gazzella. Vincerai presto questo<br />

malessere, ma è meglio che mangi poco. Dicono che la Terramicina cura meglio del<br />

vecchio Yatren, ma se avessimo dello Yatren mi sentirei più tranquillo. Ero sicuro<br />

che ce ne fosse, nella cassetta dei medicinali.»<br />

«Ho sempre sete.»<br />

«Sì, succede anche a me. Insegnerò a Mbebia a fare l’acqua di riso e terremo la<br />

bottiglia al fresco nella sacca con l’acqua e se vorrai potrai berla tutta. Va bene per la<br />

sete e ti darà forza.»<br />

«Non capisco proprio perché mi sono ammalata. Conduciamo una vita<br />

meravigliosamente sana.»<br />

«Gattina, ti sarebbe potuta venire anche la febbre.»<br />

«Ma prendo la medicina antimalarica tutte le sere, e quando tu dimentichi la tua,<br />

ti costringo sempre a prenderla, e ci mettiamo sempre gli stivali antizanzare, quando<br />

la sera stiamo vicino al fuoco.»

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