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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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e del calare della sera. Quando il fuoco si fu consumato trascinai fin sul carbone un<br />

lungo albero morto assai pesante, che presi dal legname portato dal camion nel<br />

pomeriggio, e ci sedemmo nelle nostre poltroncine e osservammo il carbone che si<br />

riaccendeva sotto il soffio della brezza notturna e osservammo l’albero prendere<br />

fuoco. Quella sera la brezza era un vento lieve che spirava dalla Montagna, così<br />

leggero che se ne sentiva solo il fresco ma lo si poteva vedere sul fuoco. Esistono<br />

molti modi di vedere il vento, ma il più bello è di notte nel bagliore e nell’abbassarsi<br />

e nell’alzarsi della fiamma del vostro fuoco.<br />

«Non siamo mai soli con il nostro fuoco» disse Miss Mary. «Sono felice che ora<br />

ci siamo io e te e il nostro fuoco. Quel tronco brucerà fino al mattino?»<br />

«Credo di sì. Se non si alza il vento.»<br />

«È strano non aspettare più con ansia l’alba e il leone. Ora tu non hai più<br />

problemi né preoccupazioni, vero?»<br />

«No» mentii. «Ora è tutto a posto.»<br />

«Senti la mancanza di tutti i problemi che avevate tu e G.C.?»<br />

«No.»<br />

«Forse adesso possiamo fare qualche fotografia veramente bella ai bufali e<br />

anche altre fotografie a colori. Dove pensi che siano andati i bufali?»<br />

«Penso che siano verso le Chulu. Lo scopriremo quando arriverà Willie con il<br />

Chessna.»<br />

«Che strano. Centinaia e centinaia di anni fa la Montagna ha buttato giù tutte<br />

quelle pietre, e questo l’ha resa impossibile da raggiungere, tanto che ora, da quando<br />

l’uomo ha cominciato ad andare su ruote, è assolutamente chiusa a tutti e nessuno<br />

può più salirci.»<br />

«Ora l’uomo è impotente, senza le sue ruote. Gli indigeni si rifiutano di andare<br />

sulla Montagna come portatori e le mosche uccidono interi branchi di animali. Le<br />

uniche parti dell’Africa rimaste sono quelle protette dai deserti e dalle mosche. Le<br />

mosche tse-tse sono le migliori amiche degli animali. Uccidono solo gli animali<br />

sconosciuti e gli intrusi.»<br />

«Non è strano che amiamo tanto gli animali eppure dobbiamo ucciderne quasi<br />

tutti i giorni per procurarci la carne?»<br />

«Non è certo peggio che prendersi cura delle proprie galline e continuare a<br />

mangiare uova a colazione o pollo novello tutte le volte che salta in mente.»<br />

«È diverso.»<br />

«Certo che lo è. Ma il principio è lo stesso. Con la nuova erba è arrivata tanta di<br />

quella selvaggina che potremmo non avere più leoni predatori per molto tempo. Non<br />

hanno ragione di disturbare i Masai quando hanno tanta selvaggina.»<br />

«E comunque i Masai hanno troppo bestiame.»<br />

«Certo.»<br />

«A volte penso che siamo stupidi a proteggere il bestiame per loro.»<br />

«Se in Africa non ti senti uno stupido per la maggior parte del tempo, allora sei<br />

un maledetto stupido» dissi, con un tono che suonò pomposo. Cominciava a essere<br />

troppo tardi per le generalizzazioni.<br />

«Non pensi che dovremmo andare a letto?» chiesi.

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