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e del calare della sera. Quando il fuoco si fu consumato trascinai fin sul carbone un<br />
lungo albero morto assai pesante, che presi dal legname portato dal camion nel<br />
pomeriggio, e ci sedemmo nelle nostre poltroncine e osservammo il carbone che si<br />
riaccendeva sotto il soffio della brezza notturna e osservammo l’albero prendere<br />
fuoco. Quella sera la brezza era un vento lieve che spirava dalla Montagna, così<br />
leggero che se ne sentiva solo il fresco ma lo si poteva vedere sul fuoco. Esistono<br />
molti modi di vedere il vento, ma il più bello è di notte nel bagliore e nell’abbassarsi<br />
e nell’alzarsi della fiamma del vostro fuoco.<br />
«Non siamo mai soli con il nostro fuoco» disse Miss Mary. «Sono felice che ora<br />
ci siamo io e te e il nostro fuoco. Quel tronco brucerà fino al mattino?»<br />
«Credo di sì. Se non si alza il vento.»<br />
«È strano non aspettare più con ansia l’alba e il leone. Ora tu non hai più<br />
problemi né preoccupazioni, vero?»<br />
«No» mentii. «Ora è tutto a posto.»<br />
«Senti la mancanza di tutti i problemi che avevate tu e G.C.?»<br />
«No.»<br />
«Forse adesso possiamo fare qualche fotografia veramente bella ai bufali e<br />
anche altre fotografie a colori. Dove pensi che siano andati i bufali?»<br />
«Penso che siano verso le Chulu. Lo scopriremo quando arriverà Willie con il<br />
Chessna.»<br />
«Che strano. Centinaia e centinaia di anni fa la Montagna ha buttato giù tutte<br />
quelle pietre, e questo l’ha resa impossibile da raggiungere, tanto che ora, da quando<br />
l’uomo ha cominciato ad andare su ruote, è assolutamente chiusa a tutti e nessuno<br />
può più salirci.»<br />
«Ora l’uomo è impotente, senza le sue ruote. Gli indigeni si rifiutano di andare<br />
sulla Montagna come portatori e le mosche uccidono interi branchi di animali. Le<br />
uniche parti dell’Africa rimaste sono quelle protette dai deserti e dalle mosche. Le<br />
mosche tse-tse sono le migliori amiche degli animali. Uccidono solo gli animali<br />
sconosciuti e gli intrusi.»<br />
«Non è strano che amiamo tanto gli animali eppure dobbiamo ucciderne quasi<br />
tutti i giorni per procurarci la carne?»<br />
«Non è certo peggio che prendersi cura delle proprie galline e continuare a<br />
mangiare uova a colazione o pollo novello tutte le volte che salta in mente.»<br />
«È diverso.»<br />
«Certo che lo è. Ma il principio è lo stesso. Con la nuova erba è arrivata tanta di<br />
quella selvaggina che potremmo non avere più leoni predatori per molto tempo. Non<br />
hanno ragione di disturbare i Masai quando hanno tanta selvaggina.»<br />
«E comunque i Masai hanno troppo bestiame.»<br />
«Certo.»<br />
«A volte penso che siamo stupidi a proteggere il bestiame per loro.»<br />
«Se in Africa non ti senti uno stupido per la maggior parte del tempo, allora sei<br />
un maledetto stupido» dissi, con un tono che suonò pomposo. Cominciava a essere<br />
troppo tardi per le generalizzazioni.<br />
«Non pensi che dovremmo andare a letto?» chiesi.