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continente e passa subito a Un giovanotto dal mento non rasato e poi arriva ai tuoi<br />
primi aneddoti come Ranger della Caccia, finché riesci ancora a ricordarli.»<br />
«Posso usare lo stile inimitabile che hai scavato fuori da un bastone di nocciolo<br />
per Una madre nubile sul fronte italiano?» chiese G.C. «È il tuo libro che mi è<br />
sempre piaciuto di più, dopo Sotto due bandiere. Anche questo è tuo, vero?»<br />
«No. Il mio s’intitola Morte di un soldato delle Guardie.»<br />
«Buon libro anche quello. Non te l’ho mai detto, ma ci ho modellato la mia vita,<br />
su quel libro. Me lo dette la mamma quando partii per il college.»<br />
«Non hai veramente intenzione di uscire per quell’idiozia delle misurazioni,<br />
vero?» dissi, sperando che rinunciasse.<br />
«Invece sì.»<br />
«Dobbiamo portarci dei testimoni neutrali?»<br />
«Non ce ne sono. Ci andremo da soli.»<br />
«E allora andiamo. Vado a vedere se Miss Mary dorme ancora.»<br />
Dormiva e aveva bevuto il tè e sembrava che potesse dormire per un altro paio<br />
d’ore. Aveva le labbra chiuse e la faccia liscia come avorio sul cuscino. Respirava<br />
leggermente ma quando mosse la testa capii che stava sognando.<br />
Presi il fucile dall’albero al quale Ngui l’aveva appeso e salii sulla Land Rover<br />
al fianco di G.C. Partimmo e alla fine rintracciammo le vecchie orme e<br />
identificammo il punto in cui Miss Mary aveva sparato al leone. Molte cose erano<br />
cambiate, come capita sempre sui vecchi campi di battaglia, ma trovammo i bossoli<br />
di Mary e di G.C. e sulla sinistra trovammo i miei. Me ne cacciai in tasca uno.<br />
«Ora io vado dov’è stato ucciso e tu conti i passi in linea retta.»<br />
Lo guardai allontanarsi in macchina, con i capelli bruni lucidi sotto il sole del<br />
primo mattino; il grosso cane che si voltava a guardarmi per poi voltarsi di nuovo a<br />
fissare di fronte a sé. Quando la Land Rover descrisse un cerchio e si fermò da questa<br />
parte della folta macchia d’alberi e di arbusti, posai il piede un passo a sinistra delle<br />
cartucce espulse più a ovest e cominciai a camminare verso il veicolo contando i<br />
passi. Portavo il fucile in spalla, reggendolo per la canna con la destra, e quando<br />
cominciai a muovermi la Land Rover appariva piccolissima e appiattita. Il grosso<br />
cane era sceso e G.C. si aggirava là attorno. Anche loro sembravano piccolissimi e a<br />
tratti riuscivo a vedere solo la testa e il collo del cane. Quando raggiunsi la Land<br />
Rover mi fermai dove l’erba era piegata, nel punto in cui il leone era sdraiato quando<br />
eravamo arrivati.<br />
«Quanti?» chiese G.C. e io glielo dissi. Scosse la testa e chiese: «Hai portato la<br />
fiaschetta Jinny?».<br />
«Sì.»<br />
Bevemmo una sorsata tutti e due.<br />
«Non lo diremo mai, mai a nessuno di quanto ha dirottato lo sparo» disse G.C.<br />
«Sobri o ubriachi con gente perbene o con gente di merda.»<br />
«Mai.»<br />
«Ora regoliamo il contachilometri e tu guidi tornando diritto indietro e io conto i<br />
passi.»<br />
Nei nostri calcoli risultarono due passi di differenza e una lieve discrepanza fra<br />
le cifre del contachilometri e i passi e così togliemmo quattro passi dall’intera