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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Sicuro. Pensi che il Bwana della Caccia mi lascerà qui ai tuoi ordini, ora che<br />

posso certificare che sono malato?»<br />

«Finché sei malato, non servirai granché. Forse dovrei mandarti all’ospedale di<br />

Kajiado.»<br />

«No, ti prego, fratello. Puoi curarmi qui e io sarò disponibile per tutte le<br />

emergenze e posso essere i tuoi occhi e le tue orecchie e la tua mano destra in<br />

battaglia.»<br />

Che Dio ci aiuti, pensai, se l’Informatore dimostra di avere il morale alto e<br />

formula queste idee, anche se magari solo a parole, senza avere alcol in corpo né<br />

droghe né alcun tipo di eccitante, e con la gola malata e settica e forse anche con la<br />

tonsillite acuta.<br />

Preparai mezzo bicchiere con metà Rose’s Lime Juice e metà whisky per<br />

calmargli la gola e poi gli avrei dato la penicillina e le pastiglie e l’avrei<br />

accompagnato a casa io stesso.<br />

La mistura lo fece stare meglio e con l’alcol il suo morale fiorì.<br />

«Fratello, io sono un Masai. Non ho nessuna paura della morte. Sono stato<br />

rovinato dai Bwana e da una somala, che si è presa tutto, le mie proprietà, i miei figli<br />

e il mio onore.»<br />

«Me l’hai già detto.»<br />

«Sì, ma ora, dopo che mi hai comprato la lancia, comincio di nuovo nella vita.<br />

Hai mandato a prendere la medicina che porta la giovinezza?»<br />

«Sta arrivando. Ma può riportare la giovinezza solo se la giovinezza c’è già.»<br />

«C’è. Te l’assicuro, fratello. La sento scorrere dentro di me.»<br />

«È questo il segreto.»<br />

«Forse. Ma la sento, la giovinezza.»<br />

«Ora ti do la medicina e ti porto a casa.»<br />

«No. Ti prego, fratello. Sono venuto con la Vedova e devo andare a casa con la<br />

Vedova. È troppo presto per andare, per lei. All’ultimo Ngoma l’ho persa per tre<br />

giorni. L’aspetto e vado con lei quando il camion parte.»<br />

«Dovresti essere a letto.»<br />

«È meglio che aspetto la Vedova. Fratello, tu non sai che pericolo è uno Ngoma<br />

per una donna.»<br />

Avevo un’idea di questo pericolo e non volevo che l’Informatore parlasse, con<br />

la gola così conciata, ma lui chiese: «Posso avere un ultimo sorso prima della<br />

medicina?».<br />

«D’accordo. Penso che sia okay, da un punto di vista medico.» Questa volta<br />

aggiunsi dello zucchero al Rose’s Lime Juice e preparai una grossa bibita. Se<br />

l’Informatore intendeva aspettare la Vedova, poteva passare molto tempo, e presto il<br />

sole sarebbe calato e avrebbe fatto freddo.<br />

«Noi faremo grandi imprese insieme, fratello» disse.<br />

«Non lo so. Non pensi che dovremmo compiere qualche grande impresa<br />

separatamente, per affinarci?»<br />

«Nomina una grande impresa e io la faccio.»<br />

«Penserò a una grande impresa non appena la tua gola starà meglio. Ora avrei<br />

qualche piccola impresa da compiere personalmente.»

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