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«Più tardi» disse.<br />
«Quando una delle donne comincerà a vomitare» disse Mwengi.<br />
Sulle strette curve scoscese, Mthuka guidava con molta attenzione, calcolando il<br />
peso del carico. Di solito, fra Mthuka e me c’era una donna masai, una di cui<br />
eravamo certi che non soffrisse di mal di macchina, e altre due ancora da sottoporre<br />
alla prova fra Ngui e Mwengi sul sedile posteriore. Ora pensavamo tutti che tre donne<br />
fossero sprecate, con Keiti. Una di loro era una famosa bellezza alta quanto me, con<br />
un corpo armonioso, e con le mani più fredde e più insistenti che avessi mai<br />
conosciuto. Normalmente si sedeva sul sedile anteriore fra me e Mthuka e mi teneva<br />
la mano, mentre con la mano libera corteggiava Mthuka, delicatamente ma con<br />
determinazione, guardandoci tutti e due, e ridendo quando c’erano reazioni al suo<br />
corteggiamento. Era di una bellezza molto classica, aveva una bella pelle ed era una<br />
vera svergognata. Sapevo che Ngui e Mthuka le concedevano i loro favori. Era<br />
curiosa nei miei confronti e amava provocare reazioni visibili, e quando scendeva per<br />
raggiungere il suo Manyatta, quasi sempre qualcuno scendeva con lei per poi tornare<br />
al campo a piedi.<br />
Ma quel giorno percorrevamo la strada scrutando il paese attorno a noi e Mthuka<br />
non poteva neanche bere una birra perché aveva Keiti, suo padre, seduto direttamente<br />
dietro a lui, e io pensavo alla moralità mentre bevevo birra con Mwengi, e a noi che<br />
avevamo praticato un piccolo foro nel giornale che copriva la bottiglia per segnare il<br />
punto sotto il quale la birra apparteneva a Mthuka. Secondo i rudimenti di questa<br />
moralità, andava benissimo che due dei miei migliori amici se la intendessero con la<br />
donna masai, ma se l’avessi fatto io mentre ero in prova come mkamba e Debba e io<br />
provavamo sentimenti seri l’uno per l’altra, avrei dato prova di irresponsabilità, di<br />
dissolutezza e di mancanza di serietà. D’altro canto, se non avessi reagito<br />
visibilmente al contatto non cercato o alla provocazione, sarei stato giudicato molto<br />
male. Questi semplici studi sui nostri costumi tribali rendevano sempre piacevoli e<br />
istruttivi i viaggi a Laitokitok, ma a volte, finché non lo si capiva, potevano spiazzare<br />
e risultare frustranti, malgrado fosse noto che se si voleva essere buoni mkamba non<br />
si poteva mai essere frustrati, né ammettere di sentirsi spiazzati.<br />
Alla fine, dal retro della macchina gridarono che una donna doveva rimettere, e<br />
io feci cenno a Mthuka di fermare. Sapevamo che Keiti avrebbe approfittato della<br />
sosta per andare a orinare fra i cespugli, e così, quando lo fece con grande dignità e<br />
disinvoltura, passai il quarto di birra a Mthuka, che bevve rapidamente la sua parte,<br />
lasciando il resto per Mwengi e me.<br />
«Bevila tutta, prima che si riscaldi.»<br />
La macchina ripartì e poi, quando scaricammo tutti, restammo senza passeggeri<br />
e attraversammo il ruscello e procedemmo per la zona alberata verso il campo.<br />
Vedemmo un branco di impala tagliare per la foresta e io scesi dalla camionetta con<br />
Keiti per farli sparpagliare. Contro il verde scuro sembravano rossi e quando emisi un<br />
fischio appena accennato, un giovane maschio si voltò a guardarmi. Trattenni il fiato,<br />
tirai delicatamente il grilletto e gli spezzai il collo, e Keiti corse verso di lui per<br />
procedere all’halal, mentre gli altri impala facevano un balzo e raggiungevano leggeri<br />
la copertura degli alberi.