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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Camionetta» lo corressi, e uscii per fare cenno a Mthuka di venire dentro.<br />

Entrò, alto e curvo nella camicia a righe, e le belle cicatrici kamba sulle guance.<br />

Salutò militarmente la signora Singh, che era dietro il banco, dov’erano ammassati i<br />

rotoli di tessuto, le collane, le medicine e gli articoli novità, e la guardò con aria<br />

d’apprezzamento. Suo nonno era stato un cannibale e suo padre era Keiti, e lui aveva<br />

almeno cinquantacinque anni. Il signor Singh gli dette uno dei quarti di birra freddi e<br />

a me porse il mio, che era chiuso con un turacciolo. Mthuka bevve un terzo della sua<br />

birra e disse: «La porto fuori a Mwengi».<br />

«No. Ne abbiamo una in fresco per lui.»<br />

«Gli porto questa e restiamo di guardia.»<br />

«Ce ne sono altre due» disse il signor Singh. Mthuka fece un cenno d’assenso.<br />

«Da’ un’Orange Crush all’Interprete» dissi io.<br />

Bevendo la sua bevanda analcolica, l’Interprete chiese: «Prima che tornano i<br />

suoi amici masai, posso farle una qualche domanda, signore?».<br />

«Quali domande?»<br />

«Signore, quanti aeroplani possiede?»<br />

«Otto.»<br />

«Deve essere uno degli uomini più ricchi del mondo.»<br />

«Lo sono» risposi con modestia.<br />

«Allora perché, signore, è venuto qui a fare il lavoro di un Ranger della<br />

Caccia?»<br />

«Perché alcuni vanno alla Mecca? Perché gli uomini vanno da tante parti?<br />

Perché tu dovresti andare a Roma?»<br />

«Io non sono della fede cattolica. Non andrei a Roma.»<br />

«L’ho capito dalle scarpe che non eri di quella fede.»<br />

«Abbiamo molte cose in comune con la fede cattolica, ma noi non adoriamo le<br />

immagini.»<br />

«Peccato. Ci sono molte grandi immagini.»<br />

«Vorrei fare lo Scout della Caccia e avere un impiego sotto di lei, signore, o<br />

sotto il Bwana della Caccia.»<br />

In quel momento tornarono gli anziani masai, portandosi dietro due nuovi<br />

compagni. Non li avevo mai conosciuti, ma il mio più vecchio amico fra i tre anziani<br />

mi disse che avevano molti problemi con i leoni, i quali portavano via dai Boma non<br />

solo il bestiame, ma anche gli asini, i morani, i toto, le donne e le capre. Volevano<br />

che io e Miss Mary andassimo con loro per liberarli da quel terrore. Ormai tutti quei<br />

Masai erano ubriachi fradici e uno tendeva a fare il maleducato.<br />

Avevamo conosciuto molti bravi Masai, grandi Masai non in preda al vizio. Per<br />

i Masai bere era innaturale quanto per i Wakamba era normale, e l’alcol li<br />

disintegrava. Alcuni degli anziani ricordavano ancora quando erano una grande tribù<br />

potente di guerrieri e di razziatori, invece che una curiosità antropologica di adoratori<br />

di bestiame divorati dalla sifilide. Quel nuovo compagno anziano era ubriaco alle<br />

undici di mattina, e ubriaco aggressivo. Era risultato chiaro dalla prima domanda che<br />

mi aveva fatto e io decisi di usare l’Interprete per creare fra noi una distaccata<br />

formalità e anche perché, dato che gli anziani avevano lance di lunghezza morani,<br />

dimostrando una totale mancanza di disciplina tribale, era quasi certo che il primo a

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