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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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«Moltissimo.»<br />

«Ho sentito dire qualcosa. Che cos’è questa storia che dovete uccidere un<br />

leopardo prima della Nascita di Gesù Bambino?»<br />

«Riguarda l’articolo illustrato per la rivista per la quale in settembre abbiamo<br />

preparato un servizio fotografico. Prima che ci conoscessimo. Avevamo un fotografo,<br />

con noi, che ha fatto migliaia di scatti e io ho scritto un breve articolo e le didascalie<br />

per le immagini che useranno. Hanno una splendida fotografia di un leopardo. L’ho<br />

ucciso io, ma non è mio.»<br />

«Com’è andata?»<br />

«Stavamo inseguendo un grosso leone molto intelligente. Eravamo dall’altra<br />

parte dell’Ewaso Ngiro, oltre Magadi, sotto il lato scosceso.»<br />

«Lontanissimo dalla mia circoscrizione.»<br />

«Cercavamo di individuare il leone, e questo mio amico è salito su un piccolo<br />

kopje roccioso insieme al suo portatore d’armi, in modo da poter guardare più<br />

lontano e vedere se il leone era da qualche parte. Il leone era per Mary, perché lui e io<br />

avevamo già ucciso dei leoni. E così, non capimmo che cosa diavolo stesse<br />

succedendo, quando lo sentimmo sparare e poi qualcosa piombare nella polvere,<br />

ruggendo. Era un leopardo, e la polvere era tanto spessa che si alzò in una nube solida<br />

e il leopardo continuò a ruggire e nessuno capiva da che parte il ruggito stesse<br />

uscendo dalla polvere. Il mio amico, Mayito, l’aveva colpito due volte dall’alto e io<br />

avevo sparato nel punto in cui la polvere si muoveva, e poi mi ero chinato,<br />

spostandomi a destra, da dov’era naturale che saltasse fuori. Il leopardo tirò su la<br />

testa dalla polvere una sola volta, continuando a brontolare, e io lo colpii nel collo, e<br />

la polvere cominciò a posarsi. Era come una sparatoria davanti a un saloon del<br />

vecchio West. Tranne che il leopardo non aveva pistole, ma era abbastanza vicino da<br />

sbranare chiunque e per giunta era molto arrabbiato. Il fotografo scattò molte foto di<br />

Mayito e del leopardo e di tutti noi e del leopardo e di me e del leopardo. L’animale<br />

apparteneva a Mayito perché era stato lui a colpirlo per primo e poi l’aveva colpito di<br />

nuovo. La migliore fotografia era quella con me, e la rivista voleva usarla e io dissi<br />

che non potevano, finché non avessi ucciso un buon leopardo da solo. E finora ho<br />

fallito tre volte.»<br />

«Non credevo che i vostri principi etici fossero così rigidi.»<br />

«Sfortunatamente lo sono. E lo dice anche la legge. Primo sangue e<br />

inseguimento continuo.»<br />

Arap Meina e il Capo Scout del Dipartimento della Caccia portarono la notizia<br />

che le due leonesse e un giovane leone avevano ucciso alcuni animali, su ai margini<br />

della pianura salina. L’esca era stata scoperta solo dalle iene, che l’avevano strappata<br />

a morsi, ma i due scout l’avevano rimessa a posto con cura. Attorno c’erano gli<br />

avvoltoi, che avrebbero sicuramente attirato il leone, ma non osavano raggiungere i<br />

resti della zebra per timore che il leone arrivasse all’improvviso. Quella notte non<br />

aveva mangiato e neanche ucciso, e visto che aveva fame e non era stato disturbato,<br />

di sera l’avremmo quasi certamente trovato allo scoperto.<br />

Finalmente pranzammo, e Mary fu molto allegra e gentile con tutti noi. Credo<br />

che arrivò addirittura a chiedermi se volevo ancora carne fredda. Quando risposi no,<br />

grazie, ne avevo avuta abbastanza, lei disse che mi avrebbe fatto bene, perché chi

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