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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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G.C. scosse la mano a palma in giù, per negare. Ma Mary non lo vide.<br />

«È il tuo leone e tu ti prendi il tempo che vuoi e ti rimetti in forma per ucciderlo<br />

e più lo lasceremo in pace, più si sentirà sicuro. Se stamattina non usciamo per niente,<br />

tanto meglio.»<br />

Andai alla camionetta per dire che non uscivamo. Poi andai a parlare con Keiti<br />

vicino al fuoco. Sembrava sapere tutto, ma fu molto delicato e cortese.<br />

«La Memsahib è malata» dissi.<br />

«Lo so.»<br />

«Forse sono stati gli spaghetti o forse ha la dissenteria.»<br />

«Sì» disse lui. «Penso gli spaghetti.»<br />

«La carne era troppo vecchia.»<br />

«Sì. Forse un piccolo pezzo. Cucinata al buio.»<br />

«Lasciamo in pace il leone e ci occupiamo della Memsahib. Il leone acquisterà<br />

sicurezza.»<br />

«Mzuri» disse Keiti. «Poli poli. Tu spari a kwali o a kanga. Mbebia fa brodo per<br />

Memsahib.»<br />

Dopo che fummo sicuri che il leone si fosse allontanato dall’esca, ammesso che<br />

l’avesse trovata, io e G.C. andammo a dare un’occhiata al territorio a bordo della<br />

Land Rover.<br />

Mi feci dare una bottiglia da Ngui. Era avvolta in una tela bagnata e manteneva<br />

il freddo della notte e noi ce ne restammo nella Land Rover all’ombra di un albero a<br />

bere a canna e a guardare la pianura coperta di fango essiccato e a osservare le<br />

piccole gazzelle di Thomson e l’onda nera degli gnu e le zebre, che a quella luce<br />

sembravano di un grigio biancastro, mentre attraversavano la pianura verso l’erba<br />

dalla parte opposta e poi verso le colline Chulu. Quella mattina le colline erano blu e<br />

parevano lontanissime. Se mi voltavo a guardare la grande Montagna, sembrava<br />

vicinissima. Sembrava che fosse subito dietro il campo e la neve era spessa e<br />

scintillava al sole.<br />

«Potremmo andare a caccia mettendo Miss Mary sui trampoli» dissi. «Così<br />

vedrebbe il leone anche nell’erba alta.»<br />

«Non c’è niente che lo proibisca, nel Regolamento per la Protezione della<br />

Selvaggina.»<br />

«Oppure Charo potrebbe portare una scala come quelle che usano nelle<br />

biblioteche per le mensole più alte.»<br />

«Splendida idea» disse G.C. «Magari imbottiamo gli scalini, così lei si riposa<br />

appoggiando il fucile allo scalino sopra a quello dove sta.»<br />

«Non pensi che sarebbe troppo immobile?»<br />

«Spetta a Charo renderla mobile.»<br />

«Gran bello spettacolo» dissi. «Potremmo montarci sopra un ventilatore<br />

elettrico.»<br />

«Potremmo costruirla a forma di ventilatore elettrico» esclamò allegro G.C. «Ma<br />

allora, probabilmente, sarebbe considerata un veicolo, e quindi illegale.»<br />

«Se noi la spingessimo in avanti sulle rotelle e Miss Mary continuasse a salirci<br />

come uno scoiattolo, sarebbe ugualmente illegale?»<br />

«Qualunque cosa munita di ruote è un veicolo.»

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