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Ernest Hemingway VERO ALL'ALBA

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La ragazza mi posò la testa sulla schiena, contro la camicia di tela, che sapevo<br />

salata per il sudore che vi si era asciugato. Mi sfregò la fronte sulle spalle e poi sulla<br />

nuca e poi si spostò davanti per farsi baciare la testa.<br />

«Visto?» disse la Vedova. «Odori come Ngui.»<br />

«Ngui, odoriamo allo stesso modo?»<br />

«Non sa come odoro. Nessuno sa. Ma tu odori lo stesso di Mthuka»<br />

Ngui era seduto contro l’altra parte dell’albero che dava verso la valle, con le<br />

gambe tirate su e la testa appoggiata al tronco. Accanto aveva la mia nuova lancia.<br />

«Vedova, va’ a parlare con Ngui.»<br />

«No» disse lei. «Io mi occupo di ragazza.»<br />

La ragazza mi posò la testa in grembo e prese a giocherellare con il fodero della<br />

pistola. Sapevo che voleva che seguissi con la punta delle dita la linea del suo naso e<br />

delle labbra e che poi le sfiorassi con estrema delicatezza il mento e toccassi il punto<br />

della fronte e delle tempie dove si era rasata i capelli e le passassi le dita attorno alle<br />

orecchie e sulla cima della testa. Era un corteggiamento molto tenero, e se la Vedova<br />

restava lì, non potevo fare altro. Ma anche la ragazza poteva esplorare leggermente,<br />

se voleva.<br />

«Bella dalle mani forti» dissi.<br />

«Sto essendo buona moglie.»<br />

«Di’ alla Vedova di andarsene.»<br />

«No.»<br />

«Perché?»<br />

Me lo spiegò e io la baciai di nuovo sulla testa. Aveva esplorato molto<br />

delicatamente con le dita e poi mi aveva preso la mano destra per metterla dove<br />

desiderava. La tenni stretta e misi l’altra mano dov’era giusto che stesse.<br />

«No» disse la Vedova.<br />

«Hapana tu» disse la ragazza. Si girò per mettere la faccia dov’era prima,<br />

dicendo qualcosa in Kamba che non capii. Ngui guardava verso il basso del fiume e<br />

io guardavo verso l’alto, e la Vedova si spostò dall’altra parte dell’albero e noi<br />

restammo con la nostra implacabile sofferenza, e io allungai la mano verso l’albero<br />

per prendere il fucile, che mi misi contro la gamba destra.<br />

«Dormi» dissi.<br />

«No. Io dormo stanotte.»<br />

«Dormi ora.»<br />

«No. Posso toccare?»<br />

«Sì.»<br />

«Come un’ultima moglie.»<br />

«Come mia moglie dalle mani forti.»<br />

Lei disse qualcos’altro in Kamba che io non capii e Ngui commentò: «Kwenda<br />

na campi».<br />

«Devo stare qui» rispose la Vedova. Ma quando Ngui si allontanò con il suo<br />

passo irregolare, proiettando una lunga ombra fra gli alberi, lei gli andò dietro per un<br />

po’, parlando in Kamba. Poi si sedette a tre alberi di distanza a guardare verso il<br />

fondo valle.<br />

«Sono andati?» chiese la ragazza.

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