Catalogo 22 - Libreria Antiquaria Perini

Catalogo 22 - Libreria Antiquaria Perini Catalogo 22 - Libreria Antiquaria Perini

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Libreria Antiquaria Perini Libri Antichi e Rari Catalogo 22

<strong>Libreria</strong> <strong>Antiquaria</strong> <strong>Perini</strong><br />

Libri Antichi<br />

e<br />

Rari<br />

<strong>Catalogo</strong> <strong>22</strong>


<strong>Libreria</strong> <strong>Antiquaria</strong> <strong>Perini</strong> s.a.s.<br />

Libri Antichi e Rari<br />

<strong>Catalogo</strong> <strong>22</strong><br />

Via A. Sciesa, 11 - 371<strong>22</strong> Verona - Italia E-mail: info@libreriaperini.com<br />

Tel. e Fax (++39) 045 8030073 Partita Iva 02713140230<br />

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La <strong>Libreria</strong> <strong>Antiquaria</strong> <strong>Perini</strong> osserva il seguente orario:<br />

mattino 9.30 - 12.30; pomeriggio 15.30 - 19.30<br />

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– Coloro che desiderano fattura Iva, sono pregati di inviare, con la richiesta, il proprio numero di Codice<br />

Fiscale o Partita Iva.<br />

– Per qualsiasi controversia è competente il Foro di Verona.<br />

– <strong>Catalogo</strong> a cura di Antonella Bruno e Marcus <strong>Perini</strong><br />

PAGAMENTO<br />

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comprendente libri antichi, stampe decorative e d’autore,<br />

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Indice delle materie<br />

Incunaboli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 17-19<br />

Agricoltura - Storia naturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 20-26<br />

Arte - Architettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 27-34<br />

Esoterica - Magia - Alchimia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 35-37<br />

Giuridica - Economia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 38-43<br />

Letteratura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 44-54<br />

Medicina - Peste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 55-66<br />

Scienze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 67-89<br />

Storia Locale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 90-94<br />

Storia Militare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 95-98<br />

Varia (Ippologia, Emblemata, Feste) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 99-102<br />

3


XVIII<br />

Mostra del Libro Antico<br />

16 - 18 Marzo 2007<br />

Saremo presenti anche quest’anno<br />

alla Mostra del Libro Antico<br />

XVIII edizione<br />

Palazzo della Permanente,<br />

via Turati, 34<br />

20121 Milano


1. Caracciolo<br />

2. Lilius<br />

TAV. I<br />

5


TAV. II<br />

10. Scriptores<br />

13. Mattioli<br />

6<br />

12. Mattioli


19. Knoop<br />

21. Mulsat<br />

20. Piccioli<br />

26 . Leonardo<br />

TAV. III<br />

7


TAV. IV<br />

30. Gallerie Royale 30. Gallerie Royale<br />

37. Wier 44. Giasone<br />

8


54. Cornazzano 58. Pico<br />

62. Castiglione 63. Aristotele<br />

TAV. V<br />

9


TAV. VI<br />

74. Ariosto 77. Tiferno<br />

82. Valverde 95. Ingrassia<br />

10


112. Biringuccio<br />

118. Scaliger<br />

121. Gallucci 126. Gassendi<br />

TAV. VII<br />

11


TAV. VIII<br />

128. Schott 128. Schott<br />

136. Imperato<br />

12


140. Cantoni 139. Boeckler<br />

145. Gualtieri 145. Gualtieri<br />

TAV. IX<br />

13


TAV. X<br />

148. Alembert<br />

14<br />

151. Brugnatelli


155. Codagli 164. Da Persico<br />

167. Albizzi 170. Montanari<br />

TAV. XI<br />

15


TAV. XII<br />

169. Cesar<br />

178. Manzini 179. Ottoboni<br />

16


Incunaboli<br />

1 CARACCIOLUS ROBERTUS. Sermone quadragesimale de poenitentia.<br />

Venezia, Franciscus Renner de Heilbronn, 1472.<br />

Folio (260x190); carte non numerate 270 stampate con carattere romano su 36 righe, 36 grandi iniziali in rosso e blu con<br />

estensioni su quattro righe, 240 iniziali a due righe della medesima fattura.<br />

Legatura in pergamena antica molle rimontata in tutta pelle incisa a secco.<br />

Edizione fra le prime di questa opera, stampata anche da Pannartz a Roma e Vindelino Da Spira a Venezia nel medesimo<br />

anno. Prima opera in cui compare il nome di Renner come stampatore. Franz Renner operò a Venezia dal<br />

1471, inizialmente da solo, poi con Nicolaus de Francfordia e Petrus de Bartus. Dal 1478 ricominciò a stampare<br />

per proprio conto fino al 1483. Il carattere usato per questa opera fu utilizzato da Renner solo fino al 1472, venendo<br />

quindi sostituito.<br />

Bellissimo esemplare genuino riccamente rubricato, ampi margini. Qualche saltuaria fioritura della carta, restauro<br />

all’ang. di poche carte.<br />

Provenienza: Walter Goldwater.<br />

IGI, 2471; Hain 4428; BMC V, 191; Goff C-168; GW 6063; Proctor 41555. Illustr. a colori TAV. I<br />

2 SAN BONAVENTURA. Commentarius in secundum librum Sententiarum Petri Lombardi.<br />

Treviso, Hermannus Liechtenstein, 1477.<br />

In Folio (270x185), carte 334; testo in carattere romano a doppia colonna su 49 linee; legatura di inizio ‘800 in mezza<br />

pergamena con angoli, tassello al dorso.<br />

Prima edizione non comune di una delle sole quattro opere stampate a Treviso da Liechstenstein, attivo per lo più<br />

a Vicenza.<br />

Bell’esemplare su carta forte, rubricato in rosso alle prime carte, alcune annotazioni marginali. Margine inferiore<br />

della prima carta parzialmente reintegrato professionalmente.<br />

IGI, 1884; HC 3539; BMC, VI, 892; GW 4658; Goff B-873.<br />

L’astrologia di Tolomeo<br />

3 PTOLOMAEUS. Liber quadripartitus Ptolomei id est quattuor tractatuu…<br />

Venetiis per Erhardum Radtold de Augusta, 15 Januarii 1484.<br />

In 4° (206x160); 66 carte (su 67, mancante la bianca a1 con diagramma astronomico al verso supplita in facsimile), un<br />

altro diagramma al verso della a8, testo a due colonne su 42 linee in carattere gotico, titolo in rosso, numerose iniziali silogr.<br />

su fondo nero, decorate posteriormente in rosso e rubricature in rosso fino alla carta c8. Legatura moderna in pelle con<br />

titolo e fregi in oro al dorso, doppia filettatura a secco sui piatti.<br />

Prima edizione della più importante opera astronomico-astrologica di Tolomeo con il commento di Haly Albohazen,<br />

considerata la vera e propria “Bibbia” dell’astrologia. Quest’opera è anche conosciuta col nome greco di<br />

Tetrabiblon ed è dedicata alle teorie astrologiche ed ai pronostici per mezzo dell’osservazione delle stelle. Esemplare<br />

ben conservato.<br />

Hain 13543; Goff P-1088; Klebbs, 814; IGI 8186; Proctor, 4394; Essling 313.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 17


INCUNABOLI<br />

Il mondo poco prima di Colombo<br />

4 LILIUS ZACHARIAS. Orbis breviarium fide compendio ordineq. captu ac memorato...<br />

Florentiae, Antonius Miscominus Anno Salutis. MCCCCLXXXXIII. Nonis Iunis (Firenze, Antonio di<br />

Bartolommeo Miscomini, 5 Giugno, 1493).<br />

In 4° (200x138); 129 carte (su 130 carte, manca l’ultima carta, presente in facsimile su carta antica, che riporta la fine<br />

dell’elenco delle città citate nell’opera ed al verso la marca editoriale); segnatura: a4, b-q8, r6; testo su 26 linee in carattere<br />

romano su due colonne, dedica a Matteo Bosso. Titolo entro raffinata bordura silografica al verso della carta a3 con<br />

riquadri a ricchi fregi fitomorfi e zoomorfi, 3 diagrammi nel testo incisi in legno, che includono: un mappamondo T-O in<br />

rosso, una sfera che rappresenta le linee dell’equatore, dei tropici e dei circoli settentrionale ed australe, ed infine un diagramma<br />

dell’emisfero boreale con le fasce climatiche e le suddivisioni dei nove paralleli con i nomi dei luoghi per cui passano,<br />

sempre in rosso.<br />

Piena pergamena antica riadattata, dorso a quattro nervi, con titolo manoscritto, tagli marmorizzati.<br />

Prima edizione di questa importante Summa della conoscenza cosmografica dell’epoca, ultima testimonianza moderna<br />

precedente al viaggio di Colombo. L’autore, vissuto fra la fine del ’400 e l’inizio del secolo successivo, descrive<br />

infatti le terre allora conosciute, staccandosi dalla tradizione classica-tolemaica. Nell’opera è inserito il classico<br />

mappamondo T-O, il primo ad essere stampato in più di un colore (vedi Campbell).<br />

Bell’esemplare ben inchiostrato, che presenta lievi tracce d’uso e piccole mende marginali. Due angoli restaurati<br />

al margine inferiore e restauro al marg. interno della prima carta.<br />

Goff. L. 218; BMC VI 642; IGI 5760; Sabin 41066. Campbell, MAPS 84; Sander 3974. Illustr. a colori TAV. I<br />

5 STRABONE. De situ orbis.<br />

(Venezia), Ioannes Rubeus Vercellensis, 1494.<br />

Il mondo degli antichi<br />

In Folio (315x207); carte non num. 16, carte 150 numerate. Testo in carattere romano tondo su 60 linee. Mezza pelle<br />

settecentesca con angoli, dorso a cinque nervi, titolo su tassello. “Ex libris Petri” all’interno del piatto anteriore.<br />

Rara quinta edizione assoluta, terza veneziana curata da Antonio Mancinelli e tradotta da Guarino veronese e<br />

Gregorio Typhernale.<br />

Il De situ orbis è la più antica opera dell’antichità pervenutaci completa, che in 17 libri descrive il mondo conosciuto<br />

anticamente. Nei primi due libri l’autore introduce l’ argomento con una storia della geografia da Omero fino<br />

ai suoi tempi, poi discute la sua metodologia in polemica con geografi “matematici” come Eratostene ed Ipparco,<br />

dichiarando di adottare il metodo della geografia “fisica” (quella che oggi chiamiamo geopolitica) e facendo<br />

della geografia una disciplina “filosofica”, mirante a dare una descrizione dell’uomo e dello spazio in cui vive. A<br />

quest’introduzione generale segue la descrizione dell’Ecumene, il mondo conosciuto, in senso orario, seguendo la<br />

carta del mondo disegnata da Eratostene: Strabone parte da Spagna, Gallia e Britannia (III-IV), a cui segue una<br />

dettagliata descrizione dell’Italia (V-VI) ed in seguito di Europa del Nord, Illiria, Epiro (VII, mutilo); passa poi a<br />

Grecia ed isole ioniche ed egee (VIII-X). Infine Strabone si rivolge all’Asia: partendo dal Danubio e dalla zona armena<br />

(XI), tocca l’Asia minore (XII), per poi passare alla Troade, Cipro e la Cilicia (XIII-XIV), sconfinando poi<br />

a India, Golfo Persico (XV), zona arabo-mesopotamica (XVI) ed infine chiudendo la trattazione con l’Africa del<br />

Nord, Egitto, Libia, Mauritania (XVII). Strabone ci dà notizie basate su duplice provenienza: una è quella della<br />

sua personale esperienza di viaggiatore o delle notizie apprese da altri, l’altra è quella delle fonti scritte, letterarie<br />

e geografiche. Infatti spesso le descrizioni non sono attuali, ma riguardano realtà anche di due secoli prima. Il suo<br />

uso delle fonti è però fatto con criterio ed intelligenza, senza pura compilazione, ma mettendo spesso a confronto<br />

le ipotesi e le notizie discordanti con grande acume, e ci consente di avere un’idea abbastanza precisa della letteratura<br />

geografica e periegetica (ossia di descrizioni) dell’Ellenismo. “L’opera di Strabone si configura, in tal modo come<br />

una biblioteca geografica” (Musti). Bell’esemplare con qualche piccola macchia al titolo, nota manoscritta scolorita<br />

alla seconda carta; non esteso ma visibile alone in basso al margine interno, che va scomparendo gradualmente<br />

fino alla carta 56 (KII); qualche difetto ed abrasione alla legatura e piccola mancanza alla cuffia inf.<br />

HC 15090; BMC V, 418; IGI 9175; Goff S-797.<br />

18 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


6 (DUNS SCOTUS). Quaestiones utiles subtilissimi doctoris Joannis Scoti super libros posteriorum.<br />

Venetiis per Simonem De Luere, 1497.<br />

In 8° (190x138); 50 carte, testo su due colonne, 49 linee in carattere gotico; legatura in pergamena antica riadattata; dorso<br />

a scomparti suddiviso da fregi floreali in oro.<br />

Editio princeps ed unica edizione incunabola. Questa opera, anticamente erroneamente attribuita a Duns Scoto,<br />

è un commento all’opera di Aristotele “Analytica posteriora”, uno dei sei trattati di logica che compongono l’Organon<br />

e si può considerare la sua più importante opera sul ragionamento scientifico. Fu stampato per la prima volta<br />

a Napoli verso 1473-78. “Aristotle develops his doctrine of knowledge in the logical treatises known collectively<br />

as the Organon and in particular in the Posterior Analytics.” (G.E.R. Lloydt, Ancient culture and society).<br />

Ottimo esemplare con uno strappetto restaurato al margine interno, che interessa anche il testo.<br />

Hain 6448; GW 9093; BMC V, 574; Goff D-369; IGI 3587.<br />

Contro Pico e Savonarola<br />

7 BELLANTI LUCIO. De astrologica veritate. Et in disputationes Ioannis Pici adversus astrologos<br />

disputationes.<br />

Firenze, Gerardo da Haarlem, 1498.<br />

In Folio (285x193); carte 126 non num. Carattere tondo italico. Pergamena settecentesca, tagli rossi. Ottimo<br />

esemplare molto ben conservato, marginoso con rare carte che presentano lievissime fioriture.<br />

Rarissima edizione originale (a cui seguiranno quella del 1502 e quella di Basilea del 1554) nella prima probabile tiratura<br />

(vedi esemplare Dibner) priva della pagina di errata e della bianca finale, aggiunte nella seconda tiratura.<br />

Raccoglie due importanti opere sull’astronomia: il proprio trattato a favore dell’astrologia in cui Bellanti, astrologo<br />

senese, fornisce un quadro completo della scienza astrologica e le sue critiche al libro di Pico “Adversus Astrologos”;<br />

nella prima opera indica come compiere le divinazioni e fare le previsioni grazie allo studio degli astri, analizza<br />

il rapporto fra astrologia e matematica, descrive le caratteristiche del cielo, dello zodiaco, dei pianeti. Utilizzando<br />

l’apporto degli antichi astronomi, egli compone una vera e propria Summa astrologica, punto costante di riferimento<br />

per gli studiosi posteriori. Nella seconda opera Bellanti critica le posizioni di Pico nei confronti<br />

dell’astrologia, secondo questi, unitamente a Savonarola, contraria alla religione cattolica.<br />

È questa l’unica opera conosciuta stampata da Gerardo da Haarlem. Come accennato in questa tiratura mancano le<br />

ultime due carte, rispetto alla definitiva, che alla fine porta l’errata e la bianca con segnatura*. Molti esemplari nelle<br />

maggiori biblioteche presentano questa particolarità, da cui si evince che probabilmente vi furono due tirature,<br />

sebbene la critica non affronti la questione in modo definitivo.<br />

Thorndike, IV, 541-542: “Bellanti cited Aquinas and Scotus in support of astrology, but censured various past astrological<br />

writers such as the arabic astrologers, Albumasar and Haly, Abraham Judaeus and the latin Guido Monatti. This censure<br />

was partly on Christian grounds but perhaps shared a little the current humanistic aversion for Arabic and medieval<br />

learning”; IGI, 1443; BMC, VI, 692; Hain, 2758; Klebs, 168.1.<br />

8 PULCI LUCA. Driadeo d’amore. (Firenze, 1500 ca.).<br />

INCUNABOLI<br />

In 8° (195x140); carte non numerate 27 (di 28, mancante la carta a1 inserita in facsimile), testo su due colonne di 36 righe<br />

(39 nella prefazione). Incisione a piena pag. in legno facsimilata al verso della prima carta. Pergamena floscia antica.<br />

Rarissima edizione, oltremodo rara a reperirsi, praticamente inesistente completa della prima carta con l’illustrazione:<br />

anche l’esemplare della British Library ne è mancante.<br />

Luca Pulci, fratello maggiore di Luigi, nacque a Firenze nel 1431, esercitò a Roma l’arte del cambio. In seguito al<br />

fallimento del banco, fu arrestato (1469) e morì in carcere nel 1470. Scrisse 17 epistole in terzine di stampo ovidiano<br />

ed il poemetto mitologico in ottave “Driadeo d’amore” (1465) di imitazione boccaccesca oltre al più noto<br />

poema cavalleresco “Ciriffo Calvaneo”, che fu rivisto e continuato dal fratello Luigi, e terminato da Bernardo<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 19


9<br />

AGRICOLTURA<br />

Giambullari nel 1514. Buon esemplare, ben impresso, che presenta leggero alone al centro di 12 carte (a8-c3),<br />

margine esterno generalmente corto che ad alcune carte lambisce il testo ed al verso della carta D3 lede lievemente<br />

il testo nella parte alta.<br />

IGI 8217; Brunet IV, 968; non in Goff e sconosciuto al Gamba.<br />

Agricoltura - Storia Naturale<br />

9 PLINIUS SECUNDUS<br />

CAIUS. Historia naturalis<br />

libri XXXVII aptissimis figuris<br />

exculti ab Alexandro<br />

Benedicto Ve. physico emendationes<br />

redditi.<br />

Venezia, Melchiorre Sessa,<br />

1513.<br />

In Folio (304x215); carte non<br />

num. 14, num. 219 con 37 vignette<br />

e 37 grandi iniziali ornate<br />

all’inizio dei libri, centinaia di piccole<br />

iniziali, una silografia raffigurante<br />

una stele romana, titolo in rosso e nero, marca di Sessa in silogr. al front. raffigurante la celebre gatta col topo in bocca<br />

e marca editoriale al colophon.<br />

Legatura eseguita nel ‘900 con utilizzo di un antico foglio di antifonario in pergamena, dorso a nervi.<br />

Prima edizione illustrata della più antica opera enciclopedico-scientifica pervenutaci dall’antichità, che influenzò la<br />

conoscenza dell’umanità fino al medioevo ed una delle più importanti produzioni uscite dai torchi dello stampatore<br />

veneziano; tratta di matematica, fisica, cosmografia, zoologia, agricoltura, botanica, mineralogia, geografia, antropologia,<br />

fisiologia, storia dell’arte, antropologia. Le belle illustrazioni furono appositamente realizzate per questa edizione<br />

e raffigurano due piccole carte geografiche di Europa ed Africa, l’universo tolemaico, scene di cannibalismo, di<br />

agricoltura (viticoltura fra le altre), pazienti curati con le erbe, speziali mentre preparano medicine, apicoltori al lavoro,<br />

bagni minerali, artisti all’opera, animali (elefanti, giraffe, mostri marini) ecc.<br />

Questa importante recensione del medico veronese Benedetti fu pubblicata per la prima volta nel 1507.<br />

Bell’esemplare con antiche note manoscritte ai margini e sporadiche sottolineature, qualche lieve macchiolina, timbretto<br />

nero di collezione ed altro timbro illeggibile ripetuto due volte al frontespizio, lo stesso timbro ripetuto al margine<br />

inf. della seconda carta non num., frontespizio leggermente arrossato e con un foro restaurato nella parte alta.<br />

Wellcome I, 5114; Sander 5760; Essling, I n 4; Durling 3687; Mortimer 388 (in nota all’ediz. del 1516).<br />

10 SCRIPTORES REI RUSTICAE. Libri de re rustica. M.Catonis Lib. I. M. Terentij Varronis<br />

Lib. III. L. Iunij Moderati Columellae Lib. XII. Eiusdem de arboribus liber separatus ab alijs, qua<br />

re autem id factum fuerit: ostenditur in epistola ad lectorem.<br />

Palladij Lib. XIIII. De duobus dierum generibus: simulque de umbris, et horis, quae apud Palladium,<br />

in alia epistola ad lectorem. Georgij Alexandrini enarrationes priscarum dictionum, quae in<br />

his libris Catonis: Varronis: Columellae. Hos libros Pontificis etiam Leonis decreto, nequis alius<br />

usquam locorum impune imprimat, cautum est.<br />

Venetiis, in Aedibus Aldi, et Andreae Suoceri, 1514.<br />

In 8° (197x120); carte 33 non num., 308 num.; frontespizio con ancora aldina (Fletcher 5), altro frontespizio con l’ancora<br />

alla carta aa; testo in carattere corsivo.<br />

20 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Legatura amatoriale verde ottocentesca con bordure in oro ed a secco ai piatti, titolo, bordurine e piccoli fregi dorati al dorso,<br />

tagli rossi.<br />

Prima edizione aldina di questa raccolta di antichi trattati latini a carattere agricolo curata dal noto veronese Giovanni<br />

Giocondo. Contiene testi di Marco Porcio Catone, Columella, Varrone, Rutilio Palladio.<br />

Buon esemplare con un foro restaurato al frontespizio con piccola reintegrazione del testo al verso<br />

Renouard, pag. 66, n. 2; Adams S-805; STC italian, 160. Illustr. a colori TAV. II<br />

11 DIOSCORIDES. Pedacij Dioscoridis de materia medica libri sex (testo greco).<br />

Venetiis, Aldus, 1518.<br />

In 4° (206x126), cc. non num. 11 (su 12 mancando la bianca finale), 235 (ma 243), senza l’ultima carta non num. che<br />

contiene il colophon ed il registro. Marca tipografica aldina alla prima carta. Testo greco su 35 linee. Piena pelle settecentesca<br />

con dorso a cinque nervi, tagli rossi.<br />

Rara seconda edizione aldina, la prima del Cinquecento, essendo stato stampato nel 1499 l’originale aldino.<br />

Dioscoride, il più importante medico botanico dell’antichità, influenzò per circa 16 secoli tutti gli studi botanici<br />

occidentali. “Until well into the 17th century… all botanical studies were based on this book, and the greater part of any<br />

new botanical matter published in the sixteenth and seventeenth centuries was in the form of a commentary on Dioscorides”<br />

(PMM). Nato a Tarso nel primo secolo d.C., viaggiò molto e studiò ovunque le erbe e le piante durante i suoi<br />

viaggi. Suo fu il primo sforzo di catalogazione sistematica delle piante esistenti; egli descrive circa 500 piante.<br />

Ex libris Macclesfield. Timbrino a secco al frontespizio, con le armi Macclesfield, alla cui celebre biblioteca scientifica<br />

apparteneva. Frontespizio con un angolo restaurato, qualche traccia di umidità alle prime carte. Spellature<br />

ed abrasioni alla legatura.<br />

Renouard 82, 2; Adams D-653; Wellcome 1777.<br />

La prima traduzione italiana del Mattioli<br />

AGRICOLTURA<br />

12 MATTIOLI PIETRO ANDREA. Di Pedacio Dioscoride Anazarbeo libri cinque della historia,<br />

et materia medicinale tradotti in lingua volgare italiana…<br />

Venezia, per Nicolo de Bascarini, 1544.<br />

In folio (310x210), pagg. (28), 442, (2), marca tipografica silogr. al frontespizio, numerose capilettera istoriate incise<br />

in legno.<br />

Legatura del XX secolo in piena pergamena con utilizzo di materiale antico, tassello al dorso con autore e titolo. Note manoscritte<br />

marginali.<br />

Rarissima prima edizione della traduzione italiana dei commenti di Dioscoride a cura di Mattioli.<br />

Nell’edizione seguente del 1548 edita da Valgrisi fu aggiunto il sesto libro; la traduzione ed i commenti furono rivisti<br />

ed ampliati.<br />

Dioscoride, il più importante medico botanico dell’antichità, influenzò per circa 16 secoli tutti gli studi botanici<br />

occidentali. “Until well into the 17th century… all botanical studies were based on this book, and the greater part of any<br />

new botanical matter published in the sixteenth and seventeenth centuries was in the form of a commentary on Dioscorides”<br />

(PMM). Nato a Tarso nel primo secolo d.C., viaggiò molto e studiò ovunque le erbe e le piante durante i suoi<br />

viaggi. Suo fu il primo sforzo di catalogazione sistematica delle piante esistenti; egli descrive circa 500 piante. Mattioli,<br />

medico senese (Siena 1500 - Trento 1577), il più insigne fitologo del suo tempo, nella sua opera, che nasce<br />

come commento a Dioscoride, cerca di conciliare le conoscenze arabe e quelle della Scuola Salernitana alle nuove<br />

piante scoperte di recente a seguito dei viaggi di esplorazione; ne colmò le lacune, integrando l’opera di Dioscoride<br />

con un vasto commento dove esamina varie centinaia di nuove piante medicinali, di cui molte menzionate<br />

per la prima volta, fornendone dettagliata descrizione morfologica e loro applicazioni terapeutiche.<br />

L’ opera di Mattioli assunse a notevole fama e con numerose edizioni fu una delle opere fondamentali e più diffuse<br />

di fine XVI secolo, influenzando anche la botanica del secolo successivo. Illustr. a colori TAV. II<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 21


AGRICOLTURA<br />

“Mattioli’s commentary on Dioscorides’ text was aimed largely at the practical purpose of medicinal phytognosis<br />

and acquired intrinsic value both through the wealth of its descriptive details of each plant and through its accurate<br />

drawings. Mattioli may therefore be considered a member of the Vesalian school of morphological observation.”<br />

(DSB).<br />

Ottimo esemplare marginoso, alcune fioriture ed aloni marginali che non ledono il testo.<br />

Adams, D-677; Durling, 1160; Pritzel, 2316 e 5986; Wellcome, 4129.<br />

ICCU riporta solo sette esemplari nelle biblioteche italiane.<br />

Il primo Mattioli figurato<br />

13 MATTIOLI PIETRO ANDREA. Il Dioscoride dell’eccellente dottor medico M.P. Andrea<br />

Matthioli da Siena, co i suoi discorsi da esso la seconda volta illustrati e diligentemente ampliati: con<br />

la giunta del sesto libro de i rimedi di tutti i veleni, da lui nuovamente tradotto, & con dottissimi discorsi<br />

per tutto commentato, con la giunta di tutte le figure delle piante, delle herbe, delle pietre, et<br />

de gli animali, tratte dal vero & istesso naturale, & non più stampate.<br />

In Mantoua: appresso Iacomo Roffinello, 1549.<br />

Due parti in un tomo In 8° (216x147); 32 carte non numerate con “La tavola del testo di Dioscoride”, 500 num. (omesse<br />

editorialmente nella numerazione le cc. 353-446; vedi anche esemplare presso Biblioteca Nazionale Centrale Roma, IC-<br />

CU BVEE\059081) con 373 silografie nel testo, 63 carte che riportano il sesto libro sui rimedi ai veleni (aggiunto qui per<br />

la seconda volta, dopo essere apparso nell’edizione di Valgrisi del 1548), 5 non num. con la “Tavola del testo del sesto libro”<br />

(l’ultima è bianca).<br />

Legatura con utilizzo di pergamena antica rimontata, titolo su tassello.<br />

Rarissima prima edizione figurata, sebbene non autorizzata dall’autore, che nessuna bibliografia cita come tale. Infatti<br />

solo alcune la riportano e solo Wellcome in nota la definisce illustrata; tutti considerano prima edizione con<br />

figure quella latina di Valgrisi del 1554, illustrata dalle celebri figure di Liberale, che, in effetti, è la prima basata sugli<br />

studi di Mattioli. Questa edizione presenta una serie di incisioni ovviamente autonome ed originali, più piccole<br />

rispetto a quelle di Valgrisi, di cui non ci è dato sapere l’autore. Le immagini furono riprese da opere precedenti,<br />

mancando quindi dell’importanza scientifica della successiva edizione. Nelle edizioni dal 1554 in avanti è spesso<br />

inserita una lettera di Giovanni Odorico Melchiori, nipote dell’autore, il quale scrivendo allo zio, si mostra assai critico<br />

nei confronti di questa edizione del Ruffiniello, giudicata ricca di errori e con illustrazioni errate. Si tratta inoltre<br />

della terza edizione italiana (non seconda come affermato nel titolo) con il commento di Mattioli (e quinta traduzione<br />

assoluta in volgare del Dioscoride), dopo quella di Bascarini del 1544 e quella di Valgrisi del 1548.<br />

Dioscoride, il più importante medico botanico dell’antichità, influenzò per circa 16 secoli tutti gli studi botanici<br />

occidentali. “Until well into the 17th century… all botanical studies were based on this book, and the greater part of any<br />

new botanical matter published in the sixteenth and seventeenth centuries was in the form of a commentary on Dioscorides”<br />

(PMM). Nato a Tarso nel primo secolo d.C., viaggiò molto e studiò ovunque le erbe e le piante durante i suoi<br />

viaggi. Suo fu il primo sforzo di catalogazione sistematica delle piante esistenti; egli descrive circa 500 piante. Mattioli,<br />

medico senese (Siena 1500 - Trento 1577), il più insigne fitologo del suo tempo, nella sua opera, che nasce<br />

come commento a Dioscoride, cerca di conciliare le conoscenze arabe e quelle della Scuola Salernitana alle nuove<br />

piante scoperte di recente a seguito dei viaggi di esplorazione; ne colmò le lacune, integrando l’opera di Dioscoride<br />

con un vasto commento dove esamina varie centinaia di nuove piante medicinali, di cui molte menzionate<br />

per la prima volta, fornendone dettagliata descrizione morfologica e loro applicazioni terapeutiche.<br />

L’ opera di Mattioli assunse a notevole fama e con numerose edizioni fu una delle opere fondamentali e più diffuse<br />

di fine XVI secolo, influenzando anche la botanica del secolo successivo<br />

“Mattioli’s commentary on Dioscorides’ text was aimed largely at the practical purpose of medicinal phytognosis and acquired<br />

intrinsic value both through the wealth of its descriptive details of each plant and through its accurate drawings. Mattioli<br />

may therefore be considered a member of the Vesalian school of morphological observation.” (DSB).<br />

Bell’esemplare. Antiche sottolineature e note marginali, soprattutto nel sesto libro. Carta 188 con strappo restaurato.<br />

Normali lievi fioriture, alone all’angolo sup. est. alle prime carte, strappetti restaurati al frontesp..<br />

Mortimer, Harvard Italian, 294; Wellcome, I, 4130; Pritzel, 2319 e 5986 in nota. Non in Adams nè Nissen. Ferri, Pietro<br />

Andrea Mattioli, la vita e le opere, pag. 23. Illustr. a colori TAV. II<br />

<strong>22</strong> LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


L’agricoltura dei nobili veneti<br />

AGRICOLTURA<br />

14 CRESCENZI PIETRO DE’. Pietro Crescentio Bolognese tradotto nuovamente per Francesco<br />

Sansovino. Nel quale si trattano gli ordini di tutte le cose che si appartengono a commodi & a gli<br />

utili della villa. Con le figure delle herbe & de gli animali posti a suoi luoghi. Con un ampio vocabolario…<br />

et con disegni de gli stromenti co quali si cultiva & si lavora la terra.<br />

In Venetia, (Francesco Sansovino), 1561.<br />

In 8° (210x150); carte 4 non numerate, 252 numerate. Carattere corsivo, marca tipografica al frontespizio, capilettera<br />

istoriati entro vignette in legno, oltre 200 incisioni silografiche nel testo, per lo più di piante, molte colorate d’epoca, finalini<br />

e fregi. Piena pergamena semirigida coeva con titolo manoscritto al dorso.<br />

Prima edizione della seconda traduzione italiana, arricchita da nuove illustrazioni originali. Uno dei più importanti<br />

trattati di agricoltura (stampato per la prima volta nel 1471 ed in italiano nel 1478) che attraversa i periodi<br />

dal medioevo al seicento; il testo fu considerato molto importante per l’epoca, a tal punto che, nel 1373, Carlo V<br />

lo fece tradurre in francese. Crescenzi, (Bologna 1230-1320) medico-scienziato, considerato il padre dell’ agronomia<br />

italiana abbraccia successivamente gli studi di legge diventando avvocato; egli scrisse questo trattato a settant’anni<br />

affidando la correzione delle bozze a Fra’ Amerigo da Piacenza; l’opera, suddivisa in 12 libri è un prontuario<br />

per l’agricoltore; vi è un intero libro dedicato alla vite e al vino, tratta dell’ulivo e degli alberi da frutta e<br />

inoltre della caccia e della pesca. Bell’esemplare complessivamente, che presenta firme di possesso cassate al frontespizio<br />

e timbretto di collezione, frontespizio con qualche restauro e mancanza reintegrata, restauro al margine<br />

interno delle prime 8 carte, lievi saltuari aloni marginali e piccole tracce di ossido.<br />

Wellcome 1655; Simon, Bacchica, II, 165; B.IN.G. 588 (altra ediz); Westbury 61. Non in Adams.<br />

15 MATTIOLI PIETRO ANDREA. Nelli sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia<br />

medicinale…<br />

Venezia, Bartolomeo degli Alberti, 1604.<br />

2 voll. In folio (350x240), pagg. (164), ritratto dell’autore entro ovale con splendida bordura in stile rinascimentale con<br />

figure allegoriche e frutti, pagg. 672; (4), 673-1527, (12). I volumi sono arricchiti da oltre 950 grandi silografie. Marca<br />

editoriale silogr. ai frontespizi, capilettera istoriate entro grandi vignette incise in legno. Pergamena rigida coeva con dorso<br />

a quattro nervi e titolo manoscritto, tagli marmorizzati.<br />

Interessante terza edizione italiana con le grandi silografie (La prima italiana assoluta non figurata è del 1544, la<br />

prima rarissima figurata è di Mantova, 1549; la prima latina è di Valgrisi, Venezia, 1554, la prima figurata con tavole<br />

grandi è del 1563, Praga), dei discorsi di Dioscoride corredata di un ricco apparato iconografico, comprendente<br />

più di 950 grandi silografie. Alla fine del secondo tomo è presente il trattato “Del modo di distillare le acque<br />

da tutte le piante et come vi si possino conservare i loro veri odori & sapori”.<br />

Dioscoride, il più importante medico botanico dell’antichità, influenzò per circa 16 secoli tutti gli studi botanici<br />

occidentali. “Until well into the 17th century… all botanical studies were based on this book, and the greater part<br />

of any new botanical matter published in the sixteenth and seventeenth centuries was in the form of a commentary on<br />

Dioscorides” (PMM). Nato a Tarso nel primo secolo d.C., viaggiò molto e studiò ovunque le erbe e le piante durante<br />

i suoi viaggi. Suo fu il primo sforzo di catalogazione sistematica delle piante esistenti; egli descrive circa<br />

500 piante. Mattioli, medico senese (Siena 1500 - Trento 1577), il più insigne fitologo del suo tempo, nella sua<br />

opera, che nasce come commento a Dioscoride, cerca di conciliare le conoscenze arabe e quelle della Scuola<br />

Salernitana alle nuove piante scoperte di recente a seguito dei viaggi di esplorazione; ne colmò le lacune, integrando<br />

l’opera di Dioscoride con un vasto commento dove esamina varie centinaia di nuove piante medicinali,<br />

di cui molte menzionate per la prima volta, fornendone dettagliata descrizione morfologica e loro applicazioni<br />

terapeutiche.<br />

L’ opera di Mattioli assunse a notevole fama e con numerose edizioni fu una delle opere fondamentali e più diffuse<br />

di fine XVI secolo, influenzando anche la botanica del secolo successivo<br />

“Mattioli’s commentary on Dioscorides’ text was aimed largely at the practical purpose of medicinal phytognosis and acquired<br />

intrinsic value both through the wealth of its descriptive details of each plant and through its accurate drawings. Mattioli<br />

may therefore be considered a member of the Vesalian school of morphological observation.” (DSB).<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 23


15<br />

AGRICOLTURA<br />

Buon esemplare, alcune fioriture sporadiche, macchioline ed aloni marginali che non ledono il testo. Camminamenti<br />

di tarlo restaurati ad alcune pagg. Poche carte, fra cui l’ultima con restauri marginali.Nota di possesso manoscritta<br />

al frontespizio. Pergamena restaurata agli spigoli con piccole reintegrazioni, ma solida e fascinosa.<br />

Nissen. BBI 1304; Non in Adams nè Pritzel.<br />

16 MAROGNA NICOLO’. Commentarius, in tractatus Dioscoridis, et Plinii De Amomo.<br />

Basileae, sumptibus Lazari Zetzneri, 1608.<br />

In 4° (196x154), pagg. (8), 75, marca tipografica al frontespizio silogr., capilettera istoriati, finalino incisi in legno, incisione<br />

in rame su un’unica lastra dei racemi dell’Amomo e delle tre specie del Cardamomo. Legatura coeva in piena pergamena,<br />

titolo manoscritto al dorso. Note marginali.<br />

Prima ed unica edizione dell’opera, che editorialmente è sempre pubblicata unitamente a Pona “Descriptio Baldi<br />

Montis”. Commento alle descrizioni che Dioscoride e Plinio nelle loro opere fanno sul Cardamomo, pianta tropicale<br />

i cui semi sono usati dai tempi degli antichi greci in profumeria ed in cucina.<br />

Legatura con piccole mancanze al dorso, tracce di tarlo che non ledono il testo alle prime carte, camminamento<br />

di tarlo alle ultime 20 carte che lede marginalmente lo specchio di stampa; la maggior parte delle carte si presenta<br />

ossidata. Foglio di errata di dimensioni inferiori incollato su foglio bianco di supporto.<br />

Pritzel, 5818.<br />

17 DALLA PORTA GIO. BATTISTA. Phytognomonica octo libris contenta in quibus nova facillimaque<br />

affertur methodus, qua plantarum, animalium, metallorum, rerum denique omnium ex prima<br />

extimae faciei inspectione quibus abditas vires assequatur…<br />

Francoforti, apud Nicolaum Hoffmannum, Impensis Ionae Rhodii, 1608.<br />

In 8° (240x165), pagg. (16), 539. Marca editoriale in silografia al frontespizio, capilettera istoriati, testatine e finalini in<br />

24 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


AGRICOLTURA<br />

legno. Pergamena coeva con unghie titolo manoscritto al dorso, legacci verdi, tagli azzurri, 32 tavv. silografiche nel testo a<br />

tre quarti di pagina con accostamenti fitomorfi e zoomorfi.<br />

Terza edizione (la prima è di Napoli 1588) redatta dal famoso medico matematico napoletano (Napoli 1535-<br />

1615), fondatore della ”Accademia degli Oziosi”, esperto di scienze occulte. Interessante opera assai curiosa nel<br />

suo apparato iconografico in quanto le incisioni (che furono eseguite da Peter Fischer) rappresentano piante e particolari<br />

di animali e uomini, che l’autore considera essere simili; offre riferimenti ad uso medico e magico dell’utilizzo<br />

dei decotti, viene inoltre esplicata la dottrina della segnatura per la quale, la forma esterna delle piante è indicativa<br />

delle proprietà curative.<br />

Esemplare genuino, che presenta una diffusa lieve brunitura. Tracce di timbretto di appartenenza al frontespizio.<br />

Legacci del piatto post. uno mancante ed uno mutilo.<br />

Caillet definisce quest’opera: “Un des ouvrages les plus curieux qu’ait ecrits le fameux occultiste napolitain. Il traite de<br />

la ressemblance, des correspondances, des sympathies et antipathies qui existent entre les plantes et les mineraux, les animaux<br />

et l’homme”. (DSB) “The doctrine of signatures - that the external form of a plant indicates its medicinal properties<br />

- is worked out by Porta’s treatise on the physiognomy of plants... in which he established the claim that physiognomy of<br />

plants is the theoretical part of agriculture.”.<br />

DSB XII, pages 95-98; Caillet 8863; Hunt 158 (prima edizione); Pritzel 7273; Durling 3735; VD16, P 4331; Ferguson<br />

II, 216; Nissen 463-475.<br />

18 TANARA VINCENZO. L’economia del cittadino in villa…divisa in sette libri coll’aggiunta delle<br />

qualità del cacciatore del medesimo autore.<br />

Venezia, Bortoli, 1745.<br />

In 8° grande (<strong>22</strong>6x170); pagg. VIII, 524; mezza pergamena coeva, titolo su tassello al dorso, piatti marmorizzati verdi.<br />

Piacevole e nota opera redatta dall’autore bolognese durante il proprio soggiorno in villa, riguardante le attività<br />

agricole, produzione del pane e del vino, coltura delle viti ed apicoltura, allevamento di animali da cortile, modi<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 25<br />

17


AGRICOLTURA<br />

per cucinare gli animali fra cui i 110 modi per condire e cucinare la carne di maiale, gestione dell’orto e del giardino,<br />

della terra, influenza di sole e luna. Interessante l’aggiunta sul cacciatore.<br />

Buon esemplare con qualche fioritura non particolarmente significativa e margini non ampi.<br />

Lastri 1<strong>22</strong>; Paleari Hensler, 1953; Ceresoli, p. 509.<br />

19 KNOOP JEAN HERMAN. Pomologie ou description des meilleures sortes de pommes et de poires,<br />

que l’on estime & cultive le plus, soit aux Pais-Bais, soit en Allemagne, en France, en Angleterre,<br />

&c. Amsterdam, chez Magérus, 1771. (Insieme a:) Fructologie ou description des arbres fruitiers;<br />

ainsi que des fruits. Que l’on plante et qu’on cultive ordinairement dans les jardins...<br />

Amsterdam, chez Magérus, 1771.<br />

In Folio (316x200); pagg. (2), 139 con 12 tavole f.t. rip. di mele ed 8 di pere, tutte incise in rame e colorate; pagg. (4),<br />

205 con 19 tavole f.t. rip. raffigurante frutta, anch’esse dipinte a mano.<br />

Mezza pelle rossa con angoli, filetti dorati ai piatti, fregi dorati al dorso, tagli marmorizzati.<br />

Prima edizione francese della più popolare pomologia del ‘700, che descrive meticolosamente tutte le specie e varietà,<br />

oltre a differenze di gusto e colore. Molto belle le tavole ben incise, che raffigurano ognuna diverse varietà;<br />

altrettanto importante e conosciuta è la seconda opera che rinnova le suddette caratteristiche. Le incisioni sono<br />

di Folkema su disegno di Knoop. Ottimo esemplare con minime tracce d’uso alla leg.<br />

Pritzel, 4754 cita altre edizioni. Illustr. a colori TAV. III<br />

20 PICCIOLI ANTONIO. L’antotrofia ossia la coltivazione de’ fiori.<br />

Firenze per Batelli e figli, 1834.<br />

2 voll. In 8°, (<strong>22</strong>3x143). Pagg. 424; 425-798, (2), piccolo fregio xilogr. al frontespizio; 72 tavv., litografiche, finemente<br />

acquarellate a mano d’epoca. Mezza pelle coeva con piccoli angoli, titolo in oro impresso al dorso, filetti e fregi in oro.<br />

Piatti in cartone decorato.<br />

Prima rara edizione. Ogni capitolo reca il nome del mese, all’interno del quale si elencano i fiori che sbocciano in<br />

quel periodo dell’anno, con ricca descrizione dei vari metodi per coltivarli e propagarli, nonchè delle cure da adottare<br />

per preservarli dalle malattie. Tra i fiori descritti nei vari mesi il Piccioli ha scelto a suo giudizio i più belli, per essere<br />

raffigurati nelle eleganti tavole, affidandone l’incisione “alla cura di egregi artisti” (l’unico inc. a firmare parte delle 72<br />

tavv. e, però, il Bernieri). Alla parte scientifica dell’opera se ne affianca una etimologico- letteraria, ricca di curiosi<br />

aneddoti e di brani poetici. L’ Autore, nato a S. Croce del Pino, in Toscana, e morto a Firenze nel 1842 fu giardiniere-botanico<br />

presso l’Orto Botanico di Firenze; la sua produzione e’ piuttosto ricca, ma indubbiamente il suo nome resta<br />

legato alla “Antotrofia”, un raffinato lavoro, diviso dall’Autore in dodici parti, corrispondenti ai mesi dell’anno.<br />

Buon esemplare a parte minime sporadiche fioriture (tipiche della carta dell’epoca). Timbrini di collezione ad occhielli,<br />

frontespizi e prima pagina di testo. Lievi usure alla legatura, cerniere un po’ danneggiate.<br />

Brunet VI, Tab.6487. Great Flower Books (ediz.ital.) p.124. Niccoli p.320. Nissen BBI, 1527; Plesch, 599. Saccardo<br />

II, p.84. Non in Nissen. Illustr. a colori TAV. III<br />

21 MULSANT MARTIAL ETIENNE. Lettres a Julie sur l’ornithologie… illustrées par Edouard<br />

Traviès.<br />

Paris, A. Laplace, 1868.<br />

In 4° (270x180). Occhietto, pagg. XII, 367 con 16 splendide tavole in litografia dipinte a colori d’epoca. Mezzo marocchino<br />

con piatti in percallina rossa, dorso a nervi e scomparti, titolo e fregi dorati, piatti con triplo filetto a secco, tagli dorati.<br />

Unica edizione di questa ricercata opera di ornitologia, contenente un’introduzione allo studio degli uccelli in<br />

una serie di cinquantadue “lettere”. Le splendide tavole sono disegnate dal famoso artista Eduard Traviès. Ottimo<br />

esemplare, lievi tracce d’uso agli spigoli. Zimmer, p. 448. Illustr. a colori TAV. III<br />

26 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Arte-Architettura<br />

Le antichità di Verona<br />

ARTE - ARCHITETTURA<br />

<strong>22</strong> SARAYNA TORELLO. De origine et amplitudine civitatis Veronae. Eiusdem De viris illustribus<br />

antiquis Veronensibus. De his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae. De monumentis antiquis<br />

urbis & agri Veronensis: De interpretatione litterarum antiquarum...<br />

Veronae, ex officina Antonii Putelleti, 1540.<br />

In Folio (300x210); carte 70 mal numerate ed una grande tavola silografica a quadruplo foglio più volte ripiegata, raffigurante<br />

il teatro romano; ritratto dell’autore al verso del frontespizio, 29 grandi silografie perlopiù a piena o doppia pagina.<br />

Legatura in mezza pelle ottocentesca con filettini dorati.<br />

Rara edizione originale di una delle prime opere di architettura relativa alle antichità di una città minore. Le illustrazioni<br />

sono di Giovanni Caroto, pittore veronese e raffigurano archi e antichità romane, fra cui l’anfiteatro<br />

ed il teatro.<br />

Esemplare nel complesso discretamente conservato e completo della grande tavola, quasi sempre mancante e difficilmente<br />

in condizioni perfette. Presenta numerosi piccoli difetti, generalmente un po’ vissuto, con alone d’umido,<br />

qualche carta un po’ rifilata, alcuni piccoli restauri di vario genere, rilegato con utilizzo anche di materiale antico<br />

di provenienza liturgica al marg. int., qualche mancanza, evidente alla grande tavola ripiegata, restauro al dorso.<br />

Adams S-393; Cicognara 4089; Lozzi II-6323; Fowler 289.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 27<br />

<strong>22</strong>


24<br />

ARTE - ARCHITETTURA<br />

23 ZARLINO GIOSEFFO. Le istitutioni harmoniche… Nelle quali; oltra le materie appartenenti<br />

alla musica; si trovano dichiarati molti luoghi di poeti, d’historici, et di filosofi…<br />

In Venetia, appresso Francesco Senese, 1562.<br />

In folio (297x203), pagg. (12), 347, (1). Marca tipografica al frontespizio, grandi iniziali istoriate entro vignette silogr. e<br />

numerosi diagrammi (alcuni a piena pagina), tabelle, notazioni ed esempi musicali impressi in legno e con caratteri mobili.<br />

Legatura coeva in piena pergamena floscia con titolo manoscritto al dorso.<br />

Seconda edizione (la prima è del 1558) di un’opera fondamentale per la storia della teoria musicale e della pratica<br />

della composizione, scritta dal maestro di cappella di San Marco e dedicata a Vincenzo Diedo, Patriarca di Venezia.<br />

La prima parte affronta considerazioni generali intorno alla musica dalla sua origine alle istituzioni armoniche,<br />

la seconda la musica greca, la terza il contrappunto e l’ultima le scale musicali e la loro applicazione.<br />

Legatura con piccole mancanze e segni d’uso, tracce di lacci, piccoli restauri alle prime carte, qualche piccola traccia<br />

di tarlo che non lede il testo. Nota di possesso al frontespizio.<br />

Ottimo esemplare, fresco con ampi margini. Adams, Z-77. Hirsch I-623. Rism B VI-908.<br />

24 AMICO BERNARDINO. Trattato delle piante & imagini de sacri edifizi di Terra Santa, disegnate<br />

in Ierusalemme secondo le regole della prospettiva & vera misura della lor grandezza da Bernardino<br />

Amico da Gallipoli…<br />

Firenze, Cecconcelli, 1620.<br />

In Folio piccolo (280x205); carte non num. 82 compresi il frontespizio figurato con titolo racchiuso da motivi architettonici,<br />

sovrastato dalle armi medicee, 65 pagine numerate di testo, irregolarmente inframmezzate a 39 tavole (con 46 figure<br />

numerate 1- 47, essendo stato omesso nella num. il 42) incise in rame da Jacques Callot su disegno di Amico.<br />

Pergamena floscia coeva con titolo manoscritto al dorso, tagli rossi.<br />

28 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Opera di notevole pregio, sia dal punto di vista descrittivo-architettonico, che dal punto di vista iconografico, per<br />

le pregiate tavole del Callot. Bernardino Amico (frate minore), originario di Gallipoli si trovò a viaggiare in Terra<br />

Santa negli anni 1593- 1597, dai suoi appunti di viaggio redasse la presente opera, che venne pubblicata per la<br />

prima volta nel 1610 illustrata dalle tavole del Tempesta, edizione che presenta 9 tavole di meno rispetto alla seconda.<br />

Ottimo esemplare, stampato su carta forte, che presenta lievissime fioriture e ossidazioni. Tracce di inchiostro<br />

bruno al frontespizio. Cicognara 3932. Lieure, J. Callot, n. 306-352. Vinciana 1321.<br />

Pietra miliare nella storia dell’arte<br />

ARTE - ARCHITETTURA<br />

25 VASARI GIORGIO. Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori et architetti di Giorgio Vasari pittore<br />

& architetto aretino, parte prima e seconda. In questa nuova edizione diligentemente riviste, ricorrette<br />

accresciute d’alcuni ritratti, & arricchite di postille nel margine.<br />

Bologna, Eredi di Evangelista Dozza, 1647.<br />

In 8° (230x165); 3 voll. pagine (20) inclusa l’antiporta di C. Bloemart, disegnata da Giovanni Angelo Canini, ripetuta<br />

nel nostro esemplare a tutti i tre volumi, pagg. 76, 432; (44), 407, (1), (132); (2), 543. Marca tipografica con il giglio<br />

fiorentino, capilettera istoriate e testatine; 149 ritratti silografici nel testo entro cornice architettonica. Cartonato marmorizzato<br />

grigio settecentesco, titolo su doppio tassello al dorso, in rosso e blu.<br />

Seconda edizione ampliata delle note del curatore, Carlo Manolessi, accresciuta di nuovi ritratti. Una delle opere<br />

più importanti nella storia dell’arte, considerata la prima moderna come impostazione; è basata sul testo<br />

dell’edizione di Giunta del 1568, contiene un numero superiore di ritratti e per facilitare l’utilizzo del testo ai margini<br />

furono posti dei commenti, che dimostrano come l’opera si fosse trasformata in guida artistica indicante un<br />

elenco dei ritratti, delle curiosità nella sala di Palazzo Pitti. Le illustrazioni degli artisti furono disegnate dal Vasari<br />

stesso ed incise in legno da Coriolano; il ritratto del Vasari e le 148 xilografie con i ritratti degli artisti, sono stati<br />

realizzati, usando gli stessi legni della prima edizione figurata. Come è noto molti esemplari, al contrario del nostro,<br />

hanno l’antiporta solo all’inizio dell’opera; infatti nelle altre due parti spesso non veniva inserita. Buon esemplare,<br />

ben conservato, qualche pagina lievemente arrossata e pochi altri difetti, fra cui un alone ad un tomo; qualche<br />

traccia d’uso a spigoli ed angoli.<br />

Gamba 1725 per l’ed. del 1568; Cicognara 2391 (altra ediz.); Graesse VI, 264; Brunet V, 1096; Schlosser p. 251; printing<br />

and the mind of man, 88 (cita l’ediz. del 1568).<br />

26 LEONARDO DA VINCI. Trattato della pittura… nuovamente dato in luce, con la vita<br />

dell’istesso autore, scritta da Raffaele Du Fresne. Si sono giunti i tre libri della pittura, & il trattato<br />

della statua di Leon Battista Alberti, con la vita del medesimo.<br />

Parigi, Giacomo Langlois, 1651.<br />

2 parti in un volume in folio (385x250). Pagg. (20 compresi l’antiporta ed il frontespizio, e la biografia di Leonardo), 112<br />

con il trattato di Leonardo, (14 di indice dei capitoli), (16 di biografia dell’Alberti), pagg. 62, comprendenti i tre libri del<br />

trattato della pittura e della statua dell’Alberti. Antiporta con il ritratto in rame di Leonardo entro ovale, grande vignetta<br />

editoriale ai frontespizi, 9 fregi, 8 iniziali ornate, 9 vignette, 73 tavole accuratissime, tutto inciso finemente in rame nel testo<br />

da Renè Lochon dai disegni di Poussin; uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione francese<br />

di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima a quella italiana. Dedica alla principessa<br />

Cristina di Svezia, Granduchessa di Finlandia. Piena pelle coeva con dorso a nervi e scomparti con fregi in oro eseguiti<br />

a piccoli ferri. Titolo su tassello. Tagli rossi.<br />

Prima edizione di questa magnifica opera sulle arti del disegno e della pittura in cui sono redatti gli appunti e i<br />

pensieri autobiografici tratti dai manoscritti di Leonardo, ed il trattato della Statua e della Pittura di Leon Battista<br />

Alberti; i trattati sono preceduti dalle vite dei due autori estese da Raphael Trichet Du Fresne e dai due rispettivi<br />

superbi ritratti. Ottimo esemplare fresco. Presenta qualche piccola macchiolina sporadica internamente;<br />

lieve brunitura della carta. Cerniera sup. ant. restaurata.<br />

Cicognara 232. Verga pp.3 e 4. Trauman Steinitz K. p.147. Gamba 1164. Illustr. a colori TAV. III<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 29


26<br />

ARTE - ARCHITETTURA<br />

27 KIRCHER ATHANASIUS. Turris Babel sive Archontologia.<br />

Amsterdam, ex officina Janssonio-Waesbergiana, 1679.<br />

In Folio (360x240); carte 8 non numerate compresa la splendida antiporta incisa da Johannes Willemsz Munnickhuysen<br />

su disegno di Gerard de Lairesse, che mostra, in secondo piano, la Torre di Babele in fase di costruzione ed in primo piano<br />

alcuni personaggi che ne osservano il progetto; pagg. 219, non num. 13 con complessive 24 tavole illustrative incise in rame<br />

(12 fuori testo di cui 7 rip. più volte, 1 a doppia pagina, 3 a piena pag. ed 1 rip. a mezza pag. oltre a 12 nel testo di cui<br />

6 a piena pag. e 6 a mezza pag.). Legatura in piena pelle settecentesca con dorso a nervi, fregi in oro agli scomparti. Tagli<br />

rossi a spruzzo.<br />

Interessante ex-libris nobiliare con motto “Regnum meum non est de hoc mundo” e nota di possesso con data 1700 di convento<br />

agostiniano milanese dei SS. Cosma e Damiano.<br />

Rara prima edizione di quest’importante studio sull’architettura degli antichi di Kircher, ultimo suo grande lavoro<br />

prima della morte. In esso l’erudito gesuita tedesco tentò di descrivere la costruzione di molti edifici celebri<br />

dell’antichità.<br />

In realtà, tale studio rappresenta lo spunto per tutta una serie di “divagazioni” nei più diversi campi dello scibile:<br />

sono trattati, tra gli altri, argomenti quali la genesi delle divinità pagane e la decifrazione dei geroglifici egizi (tema<br />

assai caro al Kircher, molti geroglifici sono illustrati in silografia), la cui origine era ritenuta frutto di una rivelazione<br />

divina, protetta e custodita dall’ermetica riservatezza di un sistema sacro di segni dal preciso significato<br />

simbolico. Nelle tavole si trovano, magistralmente incisi da C. Gerrits Decker su disegni di L. Cruyl, la Torre di<br />

Babele in tutta la sua grandiosità, ripiegata più volte, una carta geogr. della zona compresa fra il Mar Caspio ed il<br />

Golfo Persico incluso il Monte Ararat, la città di Ninive e quella di Babilonia (entrambe ripiegate), il labirinto di<br />

Tebe, le misteriose piramidi d’Egitto, il palazzo di Semiramide a Babilonia (con i giardini pensili), il mausoleo del<br />

re d’Egitto (rip.) e il Colosso di Rodi. Le numerose illustrazioni presenti nel testo rappresentano geroglifici, monete<br />

e medaglie. Ottimo esemplare con lieve ingiallimento della carta e qualche normale abrasione alla legatura.<br />

Olschki, Choix, IX, 14131; Cicognara 2055; Caillet II, 5795 “Peut-êêtre le plus curieux ouvrage de ce prodigieux savant”;<br />

Brunet III, 668; Biblioteca Casanatense, Biblioteca Magica, 698; Dorbon 2391. Manca a Merrill.<br />

30 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


ARTE - ARCHITETTURA<br />

28 LANCENI GIOVANBATTISTA. Ricreazione pittorica o sia notizia universale delle pitture<br />

nelle chiese, e luoghi pubblici della città e diocese di Verona.<br />

Verona, Berno, 1720.<br />

Due parti in un tomo in 12° (138x74); pagg. (10), 327, (5); <strong>22</strong>5, (1), (4); la seconda parte è intitolata, su frontespizio<br />

proprio, “Divertimento pittorico”. Cartonato coevo muto.<br />

Prima edizione di questa rara operetta definita da Schlosser “ottimo libretto tascabile ricco di notizie, di cui la seconda<br />

parte tratta diffusamente delle chiese del circondario” (pagg. 550 e 567). Nel 1733 fu pubblicata una “Continuazione”,<br />

che raramente si trova unita. Annotazioni all’occhiello, un disegno di albero al frontespizio; alone leggero al<br />

marg. inf. della seconda parte; sguardia finale tagliata.<br />

Cicognara 4387: “Operetta utile e interessante”.<br />

29 ALBERTI GIUSEPPE ANTONIO. Istruzioni pratiche per l’ingegnero civile o sia perito agrimensore<br />

e perito d’acque.<br />

Venezia, Recurti, 1748.<br />

In 8° grande (232x169); pagg. XII, <strong>22</strong>4, (2) con complessive 31 tavole tecniche in rame ripieg. f.t. raffiguranti metodologie<br />

costruttive, di calcolo, strumenti, particolari costruttivi, schemi, rilievi ecc.; vignette e fregi silogr. Pergamena coeva<br />

con titolo in oro su tassello al dorso, tagli blu a spruzzo.<br />

Splendido esemplare della non comune prima edizione di questo noto trattato, che diviso in due parti, tratta nella<br />

prima della tavoletta pretoriana, dello squadro agrimensorio, della bussola dei venti, loro costruzione, utilizzo e<br />

comparazione; nella seconda di come livellare i terreni, calcolare ed effettuare argini ed inalveazioni, dei ponti,<br />

delle chiuse ed altro.<br />

Riccardi I/15-17: “L’istruzioni pratiche ...” pubblicato per la 1a volta nel 1748 “fu opera molto riputata, e certo le numerose<br />

ristampe anche recenti ne dimostrano la pratica utilità per geometri ed agrimensori. Merita in quest’opera speciale menzione<br />

l’invenzione della dioptra monicometra appicata alla tavoletta pretoriana, la quale è un perfezionamento della livella<br />

dioptrica del Montanari, ed ha preceduta e preparata la scoperta dei moderni strumenti di celerimensura”. Graesse, I, 52.<br />

30 GALLERIE ROYALE DE DRESDE. Recuil d’estampes d’apres les plus celebres tableaux de la<br />

Galerie Royale de Dresde.<br />

Dresda, 1753 & 1757.<br />

2 volumi in folio imperiale ( 750x520 ). Pagg. XXVIII; XXXIV. Ritratti in antiporta dei reali di Polonia. Iniziali in legno,<br />

vignette in rame ai frontespizi e fregi. 100 tavole f.t. incise in rame (50 tavv. per vol.). Testo descrittivo in francese e italiano.<br />

Splendida legatura amatoriale in pieno marocchino rosso con dorso a sette nervi e titolo in oro; ricchi fregi di stile neoclassico<br />

al dorso. Piatti con triplice bordura e filetti impressi sempre in oro con motivi floreali e a ramages, dentelle e tagli in oro,<br />

spigoli con filettino dorato. Fogli di guardia marmorizzati, ex libris di casa nobiliare francese e della Stoke Rochford Library.<br />

Prima edizione di questa monumentale magnifica opera incisoria a cui contribuirono, a metà del XVIII sec., i<br />

migliori artisti del periodo, che rappresentano su lastre di rame i capolavori conservati alla Galleria di Dresda,<br />

tra gli incisori: Jean Dalle (Francia, 1703 – 1763), Anna Folkema (Olanda 1695 – 1768), Karl Ludwig Wust<br />

(Germania, 1750 – 1760), Giuseppe Camerata (Italia – 1803), Claude Donat Jardinier (France 1726 – 1774).<br />

Nel 1753 le prime 50 tavole furono pubblicate in un volume in folio imperiale, successivamente le altre 50 tavv.<br />

furono completate e rilegate nel secondo volume, quindi editate nel 1757. L’opera acquistò grande risonanza nei<br />

maggiori centri europei, grazie anche alla magnificenza delle raffinate e brillanti tecniche incisorie utilizzate, che<br />

fanno risaltare sia il tono che la struttura della stampa. La collezione include incisioni delle maggiori opere di artisti,<br />

quali: Correggio, Parmigianino, Andrea del Sarto, Tiziano, Veronese, Guido Reni, Luca Giordano, Rubens,<br />

e molti altri ancora.<br />

Superbo esemplare a pieni margini. Illustr. a colori TAV. VI<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 31


31<br />

ARTE - ARCHITETTURA<br />

31 VITRUVIO POLLIONE MARCO.<br />

L’architettura di M. Vitruvio Pollione colla<br />

Traduzione Italiana e Comento del Marchese<br />

Berardo Galiani.<br />

In Napoli, Tipogr. Simoniana, 1758.<br />

In folio (400x275); pagg. (8) compreso il frontespizio<br />

fig., l’antiporta allegorica, incisa da F. La Marra,<br />

pagg. XXXII, 462, (26). Scena incisa sempre<br />

da F. La Marra al capotesta, 25 raffinate tavole<br />

fuori testo raffiguranti piante di città, fortificazioni,<br />

palafitte e capanne, acquedotti, rose dei venti etc. finementeincisi<br />

in rame da Francesco Cepparuli. Testo<br />

latino in corsivo e traduzione italiana a fronte.<br />

Iniziali istoriate entro vignette e finalini, diagrammi<br />

nel testo, il tutto in silografia.<br />

Mezza pergamena con titolo su doppio tassello in<br />

pelle marrone e oro al dorso, fregi dorati.<br />

Prima edizione di questa traduzione del “De<br />

Architectura” di Vitruvio ampiamente commentata<br />

dal filologo Berardo Galiani, il quale<br />

partendo dalle precedenti ricerche, aggiunge<br />

le critiche e le note personali con l’intento di<br />

rivalutare Vitruvio in pieno clima illuministico;<br />

impreziosisce l’opera il ricco apparato<br />

iconografico; questa edizione portò a Galiani<br />

la nomina ad Accademico della Crusca.<br />

Bell’esemplare marginoso, fresco e genuino.<br />

Lievi spellature agli spigoli e alle cuffie.<br />

Kruft, 242, “L’edizione contiene anche la prima<br />

rappresentazione iconografica del tempio di Paestum<br />

della letteratura architettonica”.<br />

Cicognara 735, “L’opera riscosse da subito il più vivo apprezzamento da parte degli intellettuali del suo tempo: l’intento<br />

critico di chiaro stampo illuminista è sottolineato dal cospicuo corpo delle note che, assieme all’apparato illustrativo,<br />

opera dello stesso Galiani, traduce l’ambizione di riportare Vitruvio al centro del dibattito settecentesco sull’architettura”.<br />

Berlin Kat. 1820. Brunet V, 1330; Riccardi, II, 618. Foxler Collection, 424. Ebhard, Vitruvianus bibl., p. 79; Fowler,<br />

332; Comolli, I, 269; III, 54-55 e passim.; Gamba, 2500, note: “Stimatissima e ricercatissima versione, sin a tanto che<br />

altri eruditi s’accinsero a nuovi studi su Vitruvio e a nuovi volgarizzamenti”. Non in Graesse.<br />

32 BERTOTTI SCAMOZZI VINCENZO. Il forestiere istrutto delle cose più rare di architettura<br />

e di alcune pitture della città di Vicenza. Dialogo di Ottavio Bertotti Scamozzi dedicato al nob. Sig.<br />

Marchese Mario Capra.<br />

Vicenza, Giovambattista Vendramini Mosca, 1761.<br />

In 4° (265x190); pagg. (2), 119, (1). Antiporta incisa in rame con il ritratto di Mario Capra, a cui è dedicata l’opera,<br />

vignetta allegorica al frontespizio, altre 36 tavv. f.t. ripiegate (di cui 5 ripiegate più volte), tutte incise da Cristoforo<br />

Dall’acqua, rappresentanti le fabbriche e i disegni di Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi; raffinati capilettera, testatine<br />

e finalini incisi in legno. Cartone muto d’attesa coevo con dorso rinforzato da carta decorata leggermente posteriore e titolo<br />

manoscritto su etichetta.<br />

Prima edizione della celebre guida storico-archittettonica di Vicenza, scritta in forma di dialogo fra la guida (il<br />

Bertotti Scamozzi) ed il forestiere (un inglese di nome Guglielmo). I palazzi e le fabbriche sono qui descritti e at-<br />

32 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


ARTE - ARCHITETTURA<br />

tentamente analizzati con spirito critico. Ottimo esemplare fresco e genuino, presenta solo lievissime fioriture<br />

marginali a talune pagg. Timbretto di collezione non identificabile con rinforzo al verso.<br />

Fowler 43; RIBA, Early Printed Books, 262; Schlosser-Magnino 568.<br />

33 MILIZIA FRANCESCO. Memorie degli architetti antichi e moderni.<br />

Bassano, Remondini, 1785.<br />

2 voll. in 4° (<strong>22</strong>0x150); pagg. LXXIX, 263; 331. Marca tipografica al frontespizio, finalini e fregi silografici. Cartone<br />

rustico coevo, con titolo manoscritto al dorso.<br />

Ottimo esemplare in barbe, stampato su carta pesante. Buona edizione ampliata. Fu la prima indagine storica, biografica<br />

e stilistica riguardante gli architetti attivi fino a quel periodo, fonte indispensabile per tutti i testi seguenti.<br />

Minime difetti al cartone.<br />

Ottimo esempl. in barbe, stampato su carta greve. Alcune mancanze al dorso del vol. I e alle cuffie del, II.<br />

Graesse IV, 523.<br />

34 BERTOTTI SCAMOZZI OTTAVIO. Le fabbriche e i disegni di Andrea Palladio raccolti ed illustrati…<br />

opera divisa in quattro tomi con tavole in rame rappresentanti le piante, i prospetti e gli<br />

spaccati.<br />

Vicenza, Rossi, 1786.<br />

In Folio, 4 tomi rilegati in 2 (500x340); raffinata antiporta raffigurante busto marmoreo celebrativo del Palladio inciso da<br />

Ravenet su disegno preparatorio di David Rossi, vignetta di gusto architettonico ai frontespizi, pagg. 80 con 52 tavole; VI,<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 33<br />

34


36<br />

ARTE - ARCHITETTURA<br />

76 con 51 tavv.; IV, 60 con 52 tavv.; IV, 80 con 54 tavv. (complessivamente 34 quelle a doppio foglio) disegnate ed incise<br />

da Rossi, Dall’Acqua, Giampiccoli, Santini, Testolini. Legatura in mezza pelle coeva con angoli, doppio tassello con<br />

titolo in oro ai dorsi.<br />

Seconda edizione di questo pregevole studio sistematico sull’ opera palladiana; come dice Cicognara l’autore “fece<br />

cosa nobile e grandiosa nel produrre queste grandi opere palladiane e nell’ illustrarle”. Buon esemplare con qualche<br />

traccia di tarlo alla legatura, un po’ usurata, che pur risulta gradevole. Forellini di tarlo al margine interno e tracce<br />

di tarlo restaurate. Fowler 231; Berlin Cat. 27<strong>22</strong>, Cicognara 598 (per la prima edizione).<br />

35 GORI GANDELLINI GIOVANNI. Notizie istoriche degli intagliatori… seconda edizione arricchita<br />

di notizie interessanti, la vita dell’autore col proseguimento dell’opera fino ai giorni nostri.<br />

Con osservazioni critiche raccolte da vari scrittori ed aggiunte da Luigi De Angelis. Siena, Porri,<br />

1808-1816. 7 2.400<br />

15 tomi in 8° (215x145); pagg. 287, 339, 363, 288, 319, 320, 320, 310, 304, 320, 320, 319, 324, 207 con ritratto<br />

dell’aut. Inciso da Mogalli ed una tavola tratta da Maso Finiguerra alla fine del decimo tomo. Brossura editoriale a stampa.<br />

Seconda edizione, accresciuta talmente da poter essere considerata una nuova opera: il quarto tomo presenta il<br />

“Trattato su l’origine e i progressi, e varie maniere d’incidere…” del De Angelis. Questo famoso dizionario, fornisce<br />

notizie sui grandi maestri incisori ed è considerato il più importante repertorio bio-bibliografico antico su questa<br />

arte. Bell’esemplare genuino su carta forte con barbe e perlopiù intonso proveniente dalla collezione Landau; dorsi<br />

con mancanze, piatto del vol. 12 con mancanza.<br />

Cicognara 260 e <strong>22</strong>81. Graesse III, 23.<br />

34 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI<br />

37


Esoterica-Magia-Alchimia<br />

Prima opera in italiano sulle streghe<br />

36 PICO DELLA MIRANDOLA GIOVANFRANCESCO. Dialogo intitolato la Strega, overo degli<br />

inganni de Demoni. Tradotto in lingua toscana per il Sig. Abate Turino Turini da Pescia.<br />

(Pescia), Lorenzo Torrentino, 1555.<br />

In 8°(200x140) pagg. (12), 17-126, (2). Frontespizio incorniciato da fregio architettonico con piccola veduta di Firenze,<br />

capilettera con grandi vignette istoriate, vignetta nel testo (A4) sempre incisa finemente in legno. Mezza pelle posteriore<br />

con dorso a scomparti, titolo su tassello in oro, filetti dorati.<br />

Primo testo scritto in italiano sulla stregoneria, seconda edizione italiana (la prima è di Bologna 1524, un anno<br />

dopo la prima latina). Assai rara cinquecentina stampata a Pescia, dove il Torrentino iniziò a stampare dal 1553.<br />

Nel Ducato di Modena all’inizio del XVI secolo furono condannate al rogo molte streghe, anche se effettivamente<br />

le esecuzioni furono poche come quasi sempre accadeva in queste circostanze; il fenomeno della stregoneria<br />

aveva assunto sempre più importanza all’inizio del secolo; per questo motivo l’aut. fu spinto, dopo aver assistito ad<br />

alcuni processi, a scrivere la “Strix” (questo il titolo originale latino), convinto dell’effettivo potere delle streghe.<br />

Bell’esemplare che presenta interessanti cassature coeve con conseguenti ossidazioni e minime mancanze causate<br />

dall’inchiostro solo alle pagg. 67, 68, 81, 82; lieve alone al marg. inf., che non lede il testo. Cerniere un po’ allentate.<br />

Sander 5688; non in Adams. Nessun esemplare presente in Edit 16-online. Casanatense, 974 (cita la prima ediz.<br />

mutila, che la biblioteca possiede).<br />

Legatura monastica<br />

ESOTERICA-MAGIA-ALCHIMIA<br />

37 WIER (WEYER) JOHANN. De praestigiis daemonum, & incantationibus ac veneficiis libri sex,<br />

postrema editione sexta aucti & recogniti. Accessit liber apologeticus et pseudomonarchia daemonum.<br />

Cum rerum ac verborum copioso indice. Basilae, Ex Officina Oporiniana, 1583. Unito a: WIER<br />

(WEYER) JOHANN. De lamiis liber: item de commentitiis cum rerum ac verborum copioso indice.<br />

Basilea, ex officina, Oporiniana, 1577.<br />

2 volumi in uno. In 4°(265x200) pagg. 16, colonne 17-934, pagg. (34 di index), (3); pagg. (6), colonne 7-134, (7).<br />

Marca editoriale ai frontespizi, ritratto dell’autore al verso del frontespizio entro riquadro in silografia e citazione in greco.<br />

Grandi capilettera istoriati in legno. Affascinante legatura monastica coeva, in pelle di scrofa su assicelle di cipresso, impressioni<br />

a secco ai piatti a riquadri concentrici che portano motivi e decorazioni in stile rinascimentale a intrecci e ramages,<br />

alternati da figure allegoriche. Borchie agli angoli dei piatti e cerniere in ottone, dorso a quattro nervi con iscrizioni coeve<br />

relative all’autore, titolo e indicazione di scaffale in nero su fondo chiaro di antica vernice; tagli rossi.<br />

La prima edizione del “De praestigiis daemonum” fu pubblicata a Basilea nel 1563; questa notevole opera di Wier,<br />

a cui possiamo attribuire forse i dati di primogenitura della psichiatria è fondamentale ed importante per l’asserzione<br />

che lo stato delle donne affette da “stregoneria” sia da considerare uno stato patologico legato fortemente alla<br />

loro senilità e misero stato sociale. L’opera è suddivisa in sei libri; il primo libro disserta sulle origini e natura del<br />

demonio, il secondo ed il terzo descrivono maghi e streghe, il quarto tratta di casi di possessione, il quinto da consigli<br />

medici di guarigione, il sesto riguarda le pene.<br />

Il “De lamiis” è in prima edizione ed è una riduzione dell’opera precedente. Esemplare genuino, molto bello in<br />

affascinante legatura monastica coeva tedesca. Antiche annotazioni alle sguardie, note di possesso al frontespizio;<br />

sottolineature e note al margine a poche pagg. Presenta tarletto marginale per circa 30 pagg. che non lede il testo,<br />

saltuari lievi aloni.<br />

Adams W 149.Cillet 11435. Norman <strong>22</strong>10. Waller, 20402 cita l’edizione del ’77. Garrison & Morton.”(Wier) the<br />

founder of medical psychiatry was the first descriptive psychiatrist to leave succeding generations a heritage which was accepted...<br />

” Illustr. a colori TAV. IV<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 35


ESOTERICA-MAGIA-ALCHIMIA<br />

38 38<br />

38<br />

38 INDAGINE IOANNIS. Introductiones apotelesmaticae elegantes, in Chyromantiam,<br />

Physionomiam, Astrologiam naturalem, Complexiones hominum, Naturas Planetarum....<br />

Lugduni, apud Ioan. Tornaesium, 1582.<br />

éditions des de Tournes 333. Non in Dorbon.<br />

In 16°(175x115); pagg. 189, (3 bianche). Ritratto<br />

dell’autore entro tondo al frontespizio inciso<br />

in silografia, 83 tavv. nel testo sempre in legno,<br />

che riguardano gli argomenti trattati: chiromanzia,<br />

fisiognomia e astrologia. Piena pergamena<br />

floscia coeva con titolo manoscritto al dorso.<br />

Le incisioni in legno sono attribuibili a Bernard<br />

Salomon..”Presumably the combination<br />

of astrology, physiognomy and chyromancy<br />

with humanistic bias and some approach<br />

to Protestant partisanship accounted<br />

for its long and widespread currency north of<br />

the Alps.”. Ottimo esemplare che presenta<br />

un lieve arrossamento generale. Nota cassata<br />

al frontespizio e timbretto di appartenenza.<br />

Thorndike, History of magic & experimental<br />

science V, 66; Caillet 5388; Cartier, Biblio. des<br />

36 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


39 MENGHI GIROLAMO. Eversio daemonum<br />

e corporibus oppressis…<br />

Bologna, apud Io. Rossium, 1588.<br />

In 8°(146 x 103 ), cc. nn. 12 (frontespizio in rosso e nero<br />

con vignetta xilografica e cornicetta, al verso pagina bianca,<br />

dedica dell’autore in latino datata primo marzo 1588 in<br />

Carpi, triplice indice dei capitoli e delle cose più importanti<br />

contenute nei capitoli e di quelle negli esorcismi, incisione a<br />

piena pagina in silografia raffigurante la crocifissione), pp.<br />

540 (testo dell’opera preceduto da una spiegazione e diviso<br />

in XVII esorcismi, alcuni attribuiti a Sant’Ambrogio). Testo<br />

in latino con carattere romano e corsivo, iniziali ornate,<br />

alcuni fregi ornamentali, richiami al margine, numerose<br />

croci greche a stampa intercalate nel testo.<br />

Piena pergamena rigida posteriore rimontata con titolo manoscritto<br />

al dorso ed al taglio inferiore.<br />

Rarissima prima edizione. Opera sulle pratiche e sui riti<br />

per scacciare demoni e spiriti maligni, composta dal<br />

frate francescano Girolamo Menghi da Viadana vissuto<br />

dal 1529 al 1609 e considerato il padre dell’arte esorcistica.<br />

Assai rara, ci risulta posseduta in questa unica edizione<br />

soltanto da quattro biblioteche italiane. Esemplare<br />

in stato di conservazione molto buono; errore di numerazione<br />

della p. 91; abile integrazione delle due ultime<br />

carte (LL7 e LL8 bianca) che risultavano mancanti,<br />

alone tenue al margine di alcune carte iniziali, timbretto<br />

sulla controguardia anteriore e tre firme nelle prime<br />

carte di unica appartenenza, scritta antica in latino sulla<br />

rarità del libro (“liber rarissimus”).<br />

Adams M-1257. Non citata da Dorbon, Casanatense-Bibliotheca magica, Brunet, Graesse.<br />

ESOTERICA-MAGIA-ALCHIMIA<br />

40 GLAUBER IEAN RUDOLPHE. La premiere (-troisieme) partie de l’œuvre minerale, ou est enseignè<br />

e la separation de l’or des Pierres à feu, Sable, Argile, & autre fossiles, par l’Esprit de Sel…<br />

(Insieme a:) La teinture de l’or ou veritable or potable, sa nature, & sa difference d’avec l’or potable,<br />

saux & sophistique. Sa preparation spagirique, & son usage dans le medecine. (Insieme a:)<br />

Traitè de la medicine universelle ou le vray or potable (Insieme a:) La consolation des navigants.<br />

Dans laquelle est enseigné… de voire mesme des maladies qui leur pourroient suruenir durant un<br />

long voyage.<br />

Paris, Thomas Joly, 1659.<br />

4 opere in 6 parti in un vol. in 8°(185x120); pagg. 64, 48, 111, <strong>22</strong>, 1 bianca, 61, 1 bianca, 64. Capilettera ornati e fregi<br />

silografici; testo francese. Piena pergamena floscia coeva con titolo manoscritto al dorso.<br />

Rara prima edizione francese di tutte le opere presenti, tradotte da Du Teil. Glauber, famoso alchimista del ‘600<br />

(Karlstat 1604-Amsterdam 1668) scrisse fra le sue opere questo trattato di alchimia, estremamente raro nell’edizione<br />

francese, dove viene ”enseignèe là separation de l’ordes pierres à feu, sable, argile, et autres fossiles, par l’Esprit de<br />

Sel, ce qui né se peut faire par autre voye…”. Bell’esemplare genuino, lievissime saltuarie fioriture, tarletto restaurato<br />

al marg. sup per circa 32 pagg. , insignificante lesioni al testo per circa 20 pagg. Caillet, 4564, 4584.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 37<br />

39


41<br />

GIURIDICA-ECONOMIA<br />

Giuridica-Economia<br />

41 Decretum Gratiani emendatum et notationibus illustratum una cum glossis, Gregorii XIII Pont.<br />

Max iussu editum. (Con:) Liber sextus decretalium D. Bonifacii Papae VIII suae integritati una cum<br />

Clementinis & Extravagantibus, earumque glossis<br />

restitutus… (Con:) Decretales D. Gregorii Papae<br />

IX suae integratati unà cum glossis restitutae, cum<br />

Gregorii XIII Pont. Max. & aliorum Principum.<br />

Romae, in Aedibus Populi Romani, 1584.<br />

3 tomi In 4° (240x180). Pagg. (88), 1904, (28), due tavole<br />

sempre in silografie nel testo raffiguranti due alberi genealogici;<br />

pagg. (8), 592, (2), 243, (6), 262, (42), frontespizio<br />

figurato alle Constitutiones di Clemente V, due tavole,<br />

sempre in silografia, in fine raffiguranti due alberi genealogici;<br />

pagg. (56), 1388, una tav. a piena pag. sempre in<br />

legno raffigurante il papa in trono attorniato da riquadri entro<br />

cui sono raffigurati i padri della chiesa. Vignette silografiche<br />

ai frontespizi e raffinate capolettere istoriate, testo su due<br />

colonne inquadrato dal commento e note al margine.<br />

Mezza pergamena settecentesca con angoli, dorso a tre nervi e<br />

titolo in oro su doppio tassello in verde e marrone.<br />

Buona edizione di questo capolavoro della scienza giuridica<br />

medievale, con glosse impaginate su due colonne.<br />

Buon esemplare con qualche traccia di usura generale<br />

e difetti a spigoli ed angoli; un tomo un po’ allentato<br />

al centro. Piccola traccia di tarlo al marg. sup per<br />

poche carte del Decretum Gratiani. Note manoscritte<br />

al margine.<br />

42 BUDEO GUGLIELMO. Trattato delle monete e valuta loro, ridotte dal costume antico, all’uso<br />

moderno, di G. Budeo. Tradotto per Giovan Bernardo Gualandi Fiorentino.<br />

Fiorenza, appresso i Giunti, 1562.<br />

In 4° (162 x 87); 4 cc.nn., 309 pp. Frontespizio con marca tipografica rappresentante giglio fiorentino inserito in cornice<br />

silografica ovale decorata a ricci, mascheroni e putti. Dedica di Bernardo Gualandi al reverendiss. Monsignor Luigi Ardinghelli,<br />

vescovo di Fossombrone. Note tipografiche riprese al colophon e finalino in legno con due putti che sostengono un<br />

giglio fiorentino.<br />

Legatura in pergamena rigida con tassello marrone e titolo in oro al dorso.<br />

Si tratta di una traduzione dell’originale “De asse et partibus eius...” di Guillaume Budè (1468-1540), opera che<br />

ben si colloca nel panorama economico del ’500. Errore nella numerazione da p. 97 a p. 112, ma giusta la sequenzialità<br />

del testo. Bei capilettera in vignette silografiche. Esemplare genuino. Solo qualche fioritura e piccolo foro<br />

di tarlo al margine inferiore del frontespizio. Nota di possesso manoscritta con evidente cancellatura al frontespizio.<br />

Adams, B-3112.<br />

43 AZZONE. Summa Azonis, id est locuples iuris civilis thesaurus. Hactenus depravatissima, olim<br />

iugi sedulitate et exquisito studio Hieronymi Gigantis, nunc autem doctissimorum quorundam in<br />

V.I. virorum….<br />

38 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


GIURIDICA-ECONOMIA<br />

Lugduni, sumptibus Philippi Tinghi, florentini, 1576.<br />

In Folio (400x285). Carte (4), 278, (28).<br />

Elegante solida legatura in mezza pergamena con angoli della fine del XVIII sec. con titolo su doppio tassello marrone e verde<br />

al dorso, fregi in oro; coperte in cartone marmorizzato verde e ocra.<br />

Azzone fu uno dei maggiori glossatori del diritto civile medioevale, compilando la Summa tra la fine del 1100 e gli<br />

inizi del 1200. Essa contiene oltre alla Summa Codicis, la Summa Institutionum, la Summa in Pandectas, la Summa<br />

in Infortiati; è considerata come uno dei capolavori della scienza giuridica e, oscurando la fama delle Summe<br />

precedenti, fu utilizzata per molti secoli fino al ’600. Buon esemplare con uno strappo restaurato al margine int.<br />

del frontespizio, margine est. della seconda carta rinforzato ed alcuni strappi rest. alla terza e quarta carta, alone<br />

d’umido. Non in Sapori.<br />

44 GIASONE DEL MAJNO. In Primam codicis Partem Commentaria…(Insieme a:)<br />

In secundam Codicis Partem Commentaria: quibus, preter solitas Adnotationes insignium Doctorum,<br />

Purpurati, Bellacomba, Panciroli, Masueri & aliorum. (Insieme a:) In Primam Digesti Veteris<br />

Partem Commentaria: quibus preter solitas adnotationes insignium doctorum, Perdurati, videlicet,<br />

Bellacomba, Panciroli, Trotti, Masueri, & aliorum; novissime accesserunt additiones Iacobi Menochii…<br />

(Insieme a:) In secundam Digesti Veteris Partem Commentaria (Insieme a:) In Primam Insortiati<br />

Partem Commentaria: quibus, preter solitas Adnotationes insignium Doctorum, Purpurati,<br />

Bellacombae, Panciroli, Masueri & aliorum …(Insieme a:) In secundam Insortiati Partem Commentaria…(Insieme<br />

a:) In Primam Digesti Novi Partem Commentaria… (Insieme a:) In secundam<br />

Digesti Novi Partem Commentaria…(Insieme a:) Repertorium Locupletissimum in omnia Iasonis<br />

Mayni, Mediol. Iuriconsulti carissimi Commentaria, serie alphabetica ita concinnè in studiosorum<br />

gratiam dispositum…<br />

Venezia, (Giunti), 1589…<br />

9 Voll. In folio. (400x285). Carte num. 202; carte num. 180; carte 184; carte num. 181; carte num. 190; carte num.<br />

165; carte num. 164; carte num. 173; volume d’indice carte non num. (138)<br />

Frontespizi in rosso e nero, marca editoriale entro grande vignetta silografica con il giglio fiorentino dei Giunta al centro entro<br />

bordura architettonica in stile rinascimentale (ripetuta all’ultima carta ai vol. 4 e vol. 6). Testo su due colonne e capilettera<br />

ornati incisi in legno. Sguardie in carta azzurra.<br />

Elegante solida legatura in mezza pergamena con angoli della fine del XVIII sec. con titolo su doppio tassello marrone e verde<br />

al dorso, fregi in oro; coperte in cartone marmorizzato verde e ocra.<br />

Opera omnia del commentatore civilista milanese Giason del Maino (1435-1519), massimo esponente nella dottrina<br />

del commento giuridico che si ispira concettualmente alle opere dei giureconsulti tardo medievali. I suoi<br />

commenti al Codice ed al Digesto, sono unanimemente considerati la massima espressione del suo talento per<br />

chiarezza di sintesi nel commento giuridico.<br />

Bell’esemplare con minime mende: piccoli camminamenti di tarlo assai brevi a poche pagg. a 3 voll., qualche<br />

pagg. arrossata saltuariamente, alone per metà tomo all’angolo inf. del vol. 2, e a poche pagg. all’angolo sup del<br />

vol. 4. generalmente esemplare un po’ corto in testa. Sapori 171. Illustr. a colori TAV. IV<br />

45 CORPUS JURIS CIVILIS.<br />

Venetiis, 1591.<br />

5 tomi in 8° grande (250x175). Testo su due colonne inquadrate da commento e postille, caratteri rosso e neri.<br />

Centinaia di piccole iniziali silografiche, marche editoriali ai frontespizi, anch’esse in silogr.<br />

Legatura in mezza pelle di fine ‘700 con piccoli angoli.<br />

Buona edizione del Corpus Juris, Summa di tutto il Diritto Romano, su cui si basa tutta la legislazione moderna,<br />

commentata da Accursio e da altri celebri giuristi del basso Medioevo e primo Rinascimento.<br />

I tomi sono così divisi:<br />

I: Pandectarum seu digestum vetus iuris civilis. Tomus primus cum pandectis florentinis, quae olim Pisanae<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 39


GIURIDICA-ECONOMIA<br />

dicebantur…Commentariis Accursii & multorum insuper aliorum Jurisconsultorum…precipue autem Antonimi<br />

Persii.... Carte 88 non num, pagg. 1509. Con due tavole f.testo raffiguranti l’ Arbor Iurisdictionum e l’ Arbor<br />

Servitutum.<br />

II: Pandectarum… tomus secundus quod Infortiatum vulgò appellant. Carte 32 non num, pagg. 1388. Strappo<br />

con perdita di testo a pag. 1215. Prime carte con tracce di tarlo ai margini.<br />

III: Pandectarum… tomus tertius quod Digestum novum vulgò appellant… Carte 48 non num, pagg. 1388.<br />

Strappo con perdita di testo a pag. 1326.<br />

IV: Codicis Domini Iustiniani constitutiones imperiales complectentis, libri IX… Carte 26 non num, pagg.<br />

1488, carte 13 n.n..<br />

V: Volumen legum parvum… Tres posteriores libri codicis D. Iustiniani… carte 10 non num., pagg. <strong>22</strong>6, 1 carta<br />

bianca, pagg. 359, (1), 145, (3), carte 20 non num., pagg. 383. Contiene inoltre come affermato nel titolo il Liber<br />

Feudorum, le Institutionum sive Primorum totius Iurisprudentiae Elementorum, e le Istitutionum Imperialium.<br />

Qualche traccia di tarlo ai margini.<br />

46 SORDI GIOVAN PIETRO. Tractatus de alimentis.<br />

Venezia, Zenari, 1643.<br />

In 4° (340x230); carte 66 non num., 361 num. Frontespizio in rosso e nero, con marca editoriale in legno raffigurante la<br />

salamandra coronata entro bordura barocca e con motto “Virtuti sic cedit invidia”, fregi, capilettera e testatine in silografia.<br />

Testo latino su due colonne.<br />

Cartonato coevo con titolo manoscritto al dorso.<br />

Interessante trattato di diritto romano (la prima edizione è del 1594) che esamina le terminazioni legislative sulla<br />

famiglia: moglie, marito, bambini e parenti, con loro recenti applicazioni alle leggi dell’epoca.<br />

Buon esemplare marginoso che presenta saltuarie arrossature verso la fine del tomo e qualche alone marginale.<br />

Sapori, 2858 cita le precedenti ediz.<br />

47 PERI GIOVANNI DOMENICO. Il negotiante di Gio Domenico Peri genovese. Diviso in due<br />

parti con nuova aggiunta.<br />

Venezia, Gio. Giacomo Herz, 1649.<br />

3 parti in un tomo In 4° (215x155), pagg. (8), 232, (8); 24; (8), 170, (6) con vignetta silogr. al frontespizio delle due<br />

parti e capilettera istoriate sempre incise in legno.<br />

Legatura coeva in piena pergamena floscia. Dorso e taglio inferiore con titolo manoscritto. Etichetta moderna sul dorso con<br />

vecchia segnatura.<br />

Esaustivo trattato sull’istruzione del perfetto commerciante e della conservazione dell’azienda dedicato a Emilio e<br />

Horatio Piatti (l’opera originale stampata a Genova è del 1638).<br />

Tra gli argomenti sono affrontati, con diversi esempi, la compilazione dei vari tipi di contratto, di cambiali, di fatture<br />

e dei differenti tipi di libri mastro; completa l’opera la parte relativa ai “Capitoli et ordini delle fiere di Bisenzone”.<br />

Alcune segnature al frontespizio e nota di possesso “Lodovico Borzaghi”.<br />

Buon esemplare con lieve alone alle prime carte, ampi margini.<br />

Coperta con qualche piccola mancanza della pergamena al piatto post. e qualche abrasione superficiale, guardia<br />

anteriore mancante.<br />

Piantanida, 1111: “tra le opere più interessanti per la storia dell’aritmetica bancaria”.<br />

40 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


GIURIDICA-ECONOMIA<br />

48 ZACCHIA LANFRANCO. De salario, seu operariorum mercede tractatus in tres partes distinctus…<br />

Roma, Nicola Tinassi, 1658. (insieme a:) Centuria decisionum sacrae rotae romanae centuria<br />

ad tractatum de salario. Venezia, Turrini, 1664.<br />

In 4° (330x<strong>22</strong>0); pagg. (100), 404 ma numerate 406; (74), 180. Frontespizio in rosso e nero con bella silografia che raffigura<br />

la Madonna con Gesù in grembo e due angeli che la incoronano. Capilettera, testatine e finalini silografici ornati.<br />

Mezza pelle coeva verde con angoli in pergamena, titolo in oro su tassello al dorso a quattro nervi alternati con piccole decorazioni<br />

impresse in oro. Titolo manoscritto al taglio inferiore.<br />

Prima edizione dell’opera con l’aggiunta della “Centuria decisionum ad materiam tractatus de salario” stampata<br />

nel 1664 a Venezia. L’edizione definitiva venne pubblicata solo nel 1679 a Roma, per volere di papa Innocenzo<br />

XI, in cui le decisiones passano da 100 a 150, con l’aggiunta di quelle promulgate tra il 1664 il 1672. Il trattato è<br />

suddiviso in tre sezioni comprendenti 110 problemi, sia teorici sia pratici, relativi alla materia e di cui l’autore, giurista<br />

e noto avvocato romano, propone soluzioni. Tutti gli argomenti trattati, alcuni curiosi, sono di grande interesse<br />

dal punto di vista giuridico, economico e sociale. E’ una delle prime opere in cui viene giuridicamente esaminata<br />

la questione salariale. Bell’esemplare, che presenta tracce d’uso alla legatura. Saltuarie arrossature internamente.<br />

Vinciana, 1161.<br />

49 GEMELLI FRANCESCO. Rifiorimento della Sardegna proposto nel miglioramento di sua agricoltura<br />

libri tre.<br />

Torino, Briolo, 1776.<br />

Due volumi in quarto (280x<strong>22</strong>0); pagg. XVI, 397, (3); 342, (2) con vignetta in rame ai frontespizi, di cui quello del tomo<br />

I è in rosso e nero. Cartonato editoriale rustico perfettamente conservato, titolo su etichetta ai dorsi.<br />

47 48<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 41


GIURIDICA-ECONOMIA<br />

Edizione originale di una delle più dotte opere economiche sulla Sardegna: traccia la storia dell’agricoltura isolana<br />

dai tempi dei romani evidenziando il notevole regresso compiuto da allora, adducendo a motivo l’inettitudine<br />

e l’ozio della classe dirigente agricola oltre alle mancanze di strutture e all’arretratezza tecnologica; analizza le problematiche<br />

della pastorizia e prospetta interventi di modernizzazione insieme a maggior competenza degli operatori.<br />

Gemelli, gesuita novarese, aveva soggiornato a lungo sull’isola. Splendido esemplare del tutto genuino, completamente<br />

intonso, lievemente fiorito ed ingiallito; il cartonato superficialmente presenta lievi tracce del tempo.<br />

Ciasca 7959; Einaudi I, 2425.<br />

50 D’ARCO GIOVANNI BATTISTA. Della influenza del ghetto nello stato.<br />

Venezia, Storti, 1782.<br />

In 8° (<strong>22</strong>5x155); pagg. 144, (6), (2 bianche). Brossura editoriale muta.<br />

Rarissima edizione unica di questo interessante trattato sul ruolo economico del ghetto ebraico nel diciottesimo<br />

secolo, in cui l’autore, accusato poi di antisemitismo, è critico nei confronti della funzione economica del ghetto<br />

e contrario alla formazione di queste enclavi religiose, propugnando una integrazione degli ebrei nel tessuto sociale.<br />

D’Arco ( 1739 – 1791), mantovano, fu noto come attivo e brillante economista, autore di numerosi saggi,<br />

in cui aspirava ad una società migliore; egli fu accusato di avere tendenze antisemitiche nella discussione sugli effetti<br />

del potere economico tenuto dai mercanti del ghetto ebraico di Venezia, in particolare mercanti all’ingrosso<br />

di grano che intrapresero una specie di monopolio; mette in evidenza le conseguenze della cooperazione fra mercanti<br />

ebrei, che fu d’ostacolo al mercato libero; fiducioso comunque nella dissoluzione degli ostacoli fra la comunità<br />

ebraica e i cristiani, egli sosteneva che la comunità ebraica doveva essere assimilata e integrata lentamente<br />

dalla società.<br />

Esemplare assolutamente genuino, a pieni margini con barbe.<br />

Tre copie in NUC(NN, MH, OCH); non in Goldsmith, Einaudi e Cossa.<br />

51 BALDASSERONI POMPEO. Leggi e costumi del cambio ossia trattato sulle lettere di cambio.<br />

Firenze, stamperia Bonducciana, 1796.<br />

In 4° (300x200), pagg.475. Frontespizio con vignetta incisa da G.N. Terreni.<br />

Legatura in mezza pelle coeva, con titolo in oro su tassello sul dorso decorato in oro piccoli ferri.<br />

Baldasseroni, giureconsulto livornese, nominato nel 1766 segretario per la Sanità Dogane e Decime in Livorno,<br />

lasciò nel 1768 la città di Livorno per ricoprire la carica di segretario del governo di Siena, carica che abbandonò<br />

nel 1775 per tornare a Livorno. Per volere della duchessa di Massa e Carrara, scrisse un regolamento sulle lettere<br />

di cambio per il territorio delle due città, approvato nel 1782. L’opera è particolarmente interessante per la precisione<br />

e chiarezza applicata ad un settore che per i contemporanei dell’autore doveva risultare assai controverso e<br />

regolato prevalentemente dalla consuetudine. Seconda edizione, la prima è del 1784, Pescia, Tommaso Masi.<br />

Bell’esemplare, macchie sul frontespizio, leggero alone sul margine destro che scompare a pag.181, qualche brunitura,<br />

quattro carte parzialmente staccate. Dorso con restauri e parziali integrazioni.<br />

Kress Italian 525.<br />

52 PIANTANIDA LUIGI. Della giurisprudenza marittima-commerciale antica e moderna… Milano,<br />

Gio. Giuseppe De Stefanis, 1806.<br />

4 volumi. In 4° (290x<strong>22</strong>0), occhietto, pagg. (18), LXX, 318, (2); occhietto, pagg. 451, (2) con un incisione in rame alla<br />

terza carta con doppio medaglione; occhietto, (4), 511, (1) con un incisione in rame alla terza carta con doppio medaglione;<br />

occhietto, (4), 439, (3) sempre con un incisione in rame alla terza carta con doppio medaglione. Dedica a Napoleone<br />

I imperatore de’ francesi e re d’Italia.<br />

Mezza pergamena coeva con angoli, titolo su tassello in oro al dorso, piatti in cartone decorato.<br />

42 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


49<br />

GIURIDICA-ECONOMIA<br />

Prima edizione di questo interessante trattato, che descrive minuziosamente l’ampio panorama giuridico del commercio<br />

marittimo: tratta dal Consolato del mare, alle prove del sinistro e del rischio e sue conseguenze, dall’ammiraglio<br />

e suoi uffici, a capitano, equipaggio e nave; riporta la giurisdizione politico – giudiziario – marittima e descrive<br />

tutti i rischi e pericoli che si possono correre a bordo; tratta ancora del cambio marittimo, delle assicurazioni<br />

e polizze marittime, dell’embargo, delle rappresaglie, della guerra, della pace, del dominio sul mare, ossia dei diritti<br />

marittimi, ecc. ecc. Ottimo esemplare, genuino, marginoso e impresso su carta forte.<br />

Piccole mende, quali una macchia d’inchiostro al terzo tomo a pag. 3/6, un alone marginale al primo tomo al margine<br />

est. Saltuarie lievi fioriture. Mansutti, 1185.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 43<br />

50


LETTERATURA<br />

53 LUCANUS. (Pharsalia).<br />

Venetiis, Aldus, 1502.<br />

Letteratura<br />

In 8° (150x90); carte non num. 140; testo in carattere romano. Legatura amatoriale inglese ottocentesca in tutta pergamena<br />

con bordura a secco ad inquadrare i piatti, dorso a cinque nervi, titolo in oro su tassello rosso al dorso, tagli rossi.<br />

Prima edizione aldina del noto poema eroico sulla guerra civile. Questa edizione, che alla fine riporta la vita di Lucano,<br />

è filologicamente basata sull’edizione del 1493 di Venezia.<br />

Buon esemplare con nota di appartenenza a Daniel Fowler all’interno del piatto, altre antiche note di possesso al<br />

frontespizio, numerose brevi annotazioni marginali antiche; tracce di sporco superficiale al frontespizio e lievi aloni<br />

agli angoli a scomparire nelle prime carte, tre angoli inf. con piega. Qualche difetto alle cerniere anteriori e spigoli;<br />

sporco superficiale al piatto ant.<br />

Renouard, pag. 33; Adams, L-1557.<br />

Una rara edizione di Soncino<br />

54 CORNAZZANO ANTONIO. De Re militaria.<br />

(In fine:) In Pesaro, del MDVII. A di VII Magio Regnante lo Illustrissimo S. Zoan Sfortia da Aragona,<br />

Conte de Comignolo etc. cum diligentia, p. Hieronymo Soncino impressa, 1507.<br />

In 8° (170x100). Carte non num. 196.<br />

Piena pelle coeva con ricchi fregi a rotella e riquadri a secco ai piatti ed al dorso, fermagli originali, dorso a tre nervi.<br />

Seconda edizione (la prima è del 1494) di questo poema-trattato sull’arte della guerra. L’opera è assai importante<br />

dal punto di vista tipografico, in quanto fu il primo o il secondo libro stampato a Pesaro (Fumagalli cita infatti<br />

un’altra opera come prima) dal celebre tipografo itinerante Soncino nella propria officina. I caratteri furono intagliati<br />

da Francesco Griffo, che fu collaboratore di Aldo Manuzio, per il quale inventò e fuse i caratteri in corsivo.<br />

L’opera infatti è stampata ad imitazione degli Enchiridion aldini. Cornazzano (1429-1484) celebre umanista piacentino,<br />

fu a servizio del famoso cavaliere di ventura Bartolomeo Colleoni, per cui la suddetta opera si basa soprattutto<br />

sull’ esperienza pratica. È un poema che tesse le lodi dell’arte militare suddiviso in nove libri; nel secondo<br />

libro tratta della cavalleria, del modo di dirigere i cavalli, di come averne cura anche nell’infermità con vari rimedi,<br />

dei territori di allevamento. Nei libri successivi troviamo in rassegna numerosi consigli: dai tipi di armature<br />

degli eserciti ai corretti modi di agire in battaglia; come seguire il proprio capitano durante gli spostamenti, regole<br />

da osservare nei confronti degli eserciti vinti, del rispetto che si deve portare a templi religiosi incontrati in<br />

battaglia ed infine di come si debba trionfare dopo aver conseguito la vittoria.<br />

Ottimo esemplare, presenta minimi aloni al margine sup. per poche carte all’inizio del tomo. Affascinante legatura<br />

d’epoca con lievi spellature agli spigoli ed alle cerniere, dorso magistralmente rifatto in epoca non recente.<br />

Adams 2645; Graesse II 265; Brunet II, 276; tre copie registrate da NUC in America. Illustr. a colori TAV. V<br />

55 AUSONIUS DECIMUS MAGNUS. (Opera).<br />

Venetiis in aedibus Aldi et Andreae suoceri, 1517.<br />

In 8° (160x105); carte num. 107, ancora aldina al frontespizio ed all’ultima carta (Fletcher 3), carattere corsivo. Piena<br />

pelle verde ottocentesca con dorso a quattro nervi, titolo su tassello in oro e ricchi fregi floreali dorati, bordurina e cantonali a secco<br />

ai piatti.<br />

Unica edizione aldina, dedica al Cardinale Marco Cornaro. Bell’esemplare con lievi saltuarie ossidazioni marginali;<br />

firma di possesso al frontespizio cancellata con assottigliamento della carta e minima perdita di testo al verso.<br />

Qualche minima abrasione alla legatura.<br />

Adams A, <strong>22</strong>78; STC Italian 64. Renouard 80, 7.<br />

44 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


56 PLATONE. Platonis opera.<br />

Venezia, Pincio, 1517.<br />

In Folio (300x205); 6 carte non num., 389 carte (manca l’ultima bianca), 1 bianca; frontespizio in rosso e nero, alcune<br />

note marginali. Elegante legatura moderna in stile rinascimentale eseguita professionalmente in piena pelle con ricche impressioni<br />

a secco ai piatti, dorso a nervi.<br />

Terza edizione latina, nella traduzione celebre di Marsilio Ficino, che propone i 35 dialoghi e le 12 lettere, e costituisce,<br />

dopo i secoli del medioevo, la versione che permise la grande diffusione del filosofo greco. Non comune<br />

edizione sostanzialmente ristampata da quella di De Choris del 1491.<br />

Complessivamente buon esemplare, frontespizio professionalmente lavato, piccola mancanza all’ang. inf. int.,<br />

qualche pagina (poche) ossidata.<br />

Adams P-1442; Graesse V320.<br />

57 PLINIUS SECUNDUS CAIUS-SVETONIUS TRANQUILLUS-OBSEQUENS IULIUS.<br />

Epistolarum libri X. Eiusdem Panegyricus Traiano Principi dictus. Eiusdem de Viris illustrib. In re<br />

militari, & in administranda rep. Svetonii Tranquilli de claris Grammaticis, & Rhetoribus. Iulii Obsequentis<br />

Prodigiorum liber. Indices duo, quorum altero nomina referuntur eorum, ad quos Plinius<br />

scribit, altero quicquid memoratu dignum toto opere continetur. Latina interpretatio dictionum, &<br />

sententiarum, quibus Plinius utitur.<br />

Venetiis, in Aedib. Aldi, et Andreae Asulani Soceri mense Iunio, 1518.<br />

In 8° (150x97); carte non num. 28, pagg. 525, (1) numerate solo al recto, 1 carta non num. con l’ancora aldina. Ancora<br />

aldina al frontespizio. Dedica ad Aloisio Mocenigo.<br />

Pergamena molle coeva con titolo manoscritto al dorso.<br />

Seconda edizione aldina, ristampa della prima del 1508 con l’aggiunta dei due indici e della “Latina interpretatio”.<br />

Sono anche riportati, oltre alle Epistole, il Panegirico di Traiano ed il “De Viris illustribus” del medesimo Plinio,<br />

il “De Viris illustribus” di Svetonio e il “Prodigiorum Liber” di Obsequens. Note di possesso antiche ad inchiostro<br />

bruno al frontespizio, che riporta anche un timbretto di collezione aldina riproducente il delfino e l’ancora.<br />

Ottimo esemplare.<br />

Renouard 82/1; Adams P-1538; ICCU, IT\ICCU\LIAE\001586<br />

Legatura coeva<br />

LETTERATURA<br />

58 PICO DELLA MIRANDOLA GIOVANNI. Omnia opera. Ioannis Pici Mirandulae vita per<br />

Ioannem Franciscum …conscripta. Heptaplus de opere Sex dierum geneseos; Deprecatoria ad<br />

Deum; Apologia; Tractatus de Ente et Uno…; Oratio quaedam…; Epistolae plures…;Testimonia<br />

eius vitae…; Disputationum adverus astrologos…<br />

(in fine:) Venetiis, Guilielmum de Fontaneto de Monferrato, 1519.<br />

In Folio (310x<strong>22</strong>0); carte 258 con numerose grandi iniziali silografiche ornate, dedica a Lodovico Maria Sforza, entrambe<br />

opera di Giovan Francesco Pico, nipote dell’autore.<br />

Fascinosa legatura coeva in piena pelle con impressioni geometriche a secco a rotella che formano al centro un rombo al cui<br />

interno è impresso un rosone, etichetta al dorso.<br />

Seconda edizione, assai rara, ed una tra le migliori e maggiormente apprezzate edizioni del primo Cinquecento (la<br />

prima fu pubblicata a Reggio Emilia nel 1506), comprensiva di tutte le opere del filosofo neoplatonico mirandolese<br />

(Mirandola 1463-Firenze 1494), citate sul frontespizio. Contiene anche epistole scambiate con numerosi<br />

umanisti fra cui Ermolao Barbaro, Angelo Poliziano, Roberto Salviati, Filippo Beroaldo, Battista Guarino, Cristoforo<br />

Landino, Marsilio Ficino, Baccio Ugolini ed altri. Le opere di maggior interesse sono il “Heptaplus”, un<br />

tentativo mistico-allegorico di cogliere i significati più reconditi della Genesi, la ”Apologia”, in cui difende le pro-<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 45


LETTERATURA<br />

prie opere dall’accusa di eresia da parte della Chiesa, “Tractatus de Ente et Uno” in cui si ricercano le concordanze<br />

fra le filosofie platoniche ed aristoteliche oltre alla celebre “Disputationes adversus astrologos” un appassionato attacco<br />

alle credenze astrologiche. Testo perfettamente conservato, legatura genuina con mancanze alle cuffie ed<br />

agli spigoli; abrasioni superficiali.<br />

BMC, 514. Non in Adams, nè Sander. Illustr. a colori TAV. V<br />

59 DICTIONARIUM GRAECUM.<br />

Venezia, Melchiorre Sessa e Pietro Ravani, 1525.<br />

In folio (307x215) carte num. 182, carte n.n. 56. Testo greco e latino su tre colonne nella prima parte, su due nella seconda.<br />

Magnifico frontespizio in silografia incorniciato da elaborata scena con rimandi allegorici sulle virtù e i vizi, dominata<br />

dalla Fortezza della Vera Felicità. Grandi capilettera istoriati incisi in legno. Marca editoriale in fine.<br />

Legatura moderna in cartone pressato con titolo su tassello in oro al dorso. Tagli blu.<br />

Rara prima edizione di questo Dictionarium basato parzialmente su quello di G. Crastonius che riporta nella seconda<br />

parte, testi di Ammonio (in carattere greco), Giovanni Grammatico “De Graecarum proprietate linguarum<br />

ex scripti de arte” con testo greco-latino, Iohannes Philoponus, l’imperatore Mauricius, Georgius Choeroboscus,<br />

Gregorius, vescovo di Corinto, Herodianus, Tryphon, T. Gaza, Thomas Magister, Phrynicus Arabius come citato<br />

al frontespizio; alcuni di questi sono in prima edizione. Bell’ esemplare con uno strappo restaurato alla carta 176,<br />

un alone a poche carte alla fine e usuali tracce di sporco superficiale al frontespizio. Ex libris Barone Landau.<br />

Nicolardi n. 62. Sander 2413: “Page du titre, grand excadrement a figures, copie d’apres la gravure de Hans Holbein “Table<br />

de Cebes”; Essling <strong>22</strong>96; IT\ICCU\BVEE\016505<br />

59 60<br />

46 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


60 SALLUSTIUS CRISPUS, GAIUS. Salustio tradotto in lingua volgare per Agostino Ortica della<br />

Porta Genovese, nuovamente revisto et con somma diligentia corretto.<br />

Venezia, al segno di l’Angelo Raphaelo, per Francesco di Alessandro Bindoni, et Mapheo Pasini, 1531.<br />

In 8° (145x98), cc. 128. Frontespizio inciso in rosso e nero con titolo inserito entro cornice silogr. decorata con due guerrieri<br />

e movimentate scene di carattere militare; marca tipografica incisa in legno all’ultima carta raffigurante l’Arcangelo<br />

Raffaello e Tobiolo. Nota di possesso manoscritta alla carta 67 recante “Salustio volgare De Hieronimo Zanobio”. Etichetta<br />

al frontespizio.<br />

Legatura coeva in piena pergamena con unghie, titolo manoscritto al dorso, tagli a spruzzo.<br />

Buona edizione. Oltre al “De coniuratione Catilinae” ed al “De bello Iugurthino di Sallustio”, contiene anche le “Catilinarie”<br />

di Cicerone e le orazioni di Catilina.<br />

Piccola mancanza alla carta 40 che non lede il testo, frontespizio con piccolo restauro nell’angolo inferiore sinistro,<br />

altrimenti buon esemplare.<br />

Sander 6687; manca ad Adams e BL STC Italian; Nuc, 516, pag. 392; Choix, 5257.<br />

61 DANTE. La comedia di Dante Aligieri con la nova espositione di Alessandro Vellutello.<br />

Vinegia, Francesco Marcolini, 1544. Venduto<br />

In 4°(<strong>22</strong>8x155). Carte non num. 442. Tre silografie a piena pagg. e vignette ad ogni canto incise dal Marcolini. Dedica<br />

a papa Paolo III; segue la vita di Dante sempre commentata dal Vellutello. Leg. in elegante marocchino rosso del Settecento,<br />

fregi a ramages ai piatti e al dorso, tagli marmorizzati.<br />

Prima edizione della Divina Commedia stampata dal Marcolini, commentata dal lucchese Alessandro Vellutello.<br />

Volkman menziona quest’edizione come “la prima edizione moderna del Cinquecento”, la ricercatezza iconografica<br />

delle tavole attribuite al genio creativo del Marcolini, donano un fascino senza precedenti alla presente edizione.<br />

Ottimo esemplare fresco, presenta qualche piccolo alone all’angolo interno delle ultime carte. Lievissime tracce<br />

di sporco sup. ad alcuni margini.<br />

Mambelli 30; Adams D, 94; Sander 2328; Gamba, 387; Mortimer, Italian, 146.<br />

Il bestseller del Rinascimento<br />

62 CASTIGLIONE BALDASSARRE. Il libro del cortegiano… nuovamente ristampato.<br />

In Vinegia, (nelle case dei figliuoli di Aldo), 1545.<br />

LETTERATURA<br />

In Folio (295x200), carte 1<strong>22</strong> non numerate, ancora aldina al frontespizio (ripetuta alla fine). Dedica a Michele da Silva,<br />

vescovo di Viseo.<br />

Legatura in pergamena sei-settecentesca con titolo su tassellino rosso al dorso, tagli azzurri.<br />

Seconda edizione aldina in Folio (quarta aldina assoluta). Baldassarre Castiglione (Mantova 1478-Toledo 1529),<br />

letterato di illustre famiglia (la madre era una Gonzaga), fu alla corte di Ludovico il Moro, del marchese Francesco<br />

Gonzaga e dei duchi di Urbino (1504-1513). Al soggiorno urbinate risale la stesura della maggior parte dei suoi<br />

scritti, tra cui il Cortegiano, un primo abbozzo del quale è del 1507 (prima edizione 1528), ma la cui composizione<br />

fu ripresa successivamente a Roma, dove il Castiglione si era trasferito come ambasciatore dei signori di Mantova.<br />

Accanto all’attività letteraria, ebbe un’intensa attività diplomatica e fu nominato nunzio apostolico in Spagna<br />

da Clemente VII nel 1524. La sua opera maggiore e più fortunata è la presente, libro di larga risonanza europea<br />

e fra l’altro imitato, tradotto e seguito da numerosi autori in molteplici paesi fra cui pure L. Gòrnicki col suo<br />

Deworzanin polski, nel 1566. Il Castiglione è una delle figure più rappresentative del Rinascimento italiano, in<br />

quanto incarnò il tipo del perfetto gentiluomo di corte, quale egli stesso lo figurò. Bell’esemplare con qualche leggero<br />

alone marginale e tre carte con un rinforzo al margine interno.<br />

Renouard 131. Illustr. a colori TAV. V<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 47


LETTERATURA<br />

63 PLATONE. Omnia divini Platonis Opera, tralatione Marsilii Ficini, emendatione et ad graecum<br />

codicem collatione Simonis Grynaei... Basileae, Froben, 1546.<br />

In folio (330x230), cc.nn. 6, pag. 952, cc.nn. 24. Marca editoriale al frontespizio e in fine. Dedica a Lorenzo De Medici.<br />

Vita di Platone scritta da Marsilio Ficino. Piacevoli capilettera istoriati entro vignette silografiche e alcune inc. nel testo<br />

con disegni geometrici.<br />

Legatura settecentesca in piena perg., titolo su tassello in oro al dorso con nervature, tagli rossi.<br />

Si tratta della quarta edizione della Opera Omnia, nella seconda tiratura di Froben, tradotta da Marsilio Ficino su<br />

un manoscritto greco ricorretto da Simon Grynaeus, celebre erudito astronomo e geografo svizzero, molto stimata<br />

e considerata la più importante di ogni epoca. Ficino iniziò per volere di Cosimo de’ Medici nel 1462 la traduzione<br />

di Platone, raccogliendo nella villa di Careggi un gruppo di eruditi. La sua traduzione dei dialoghi contribuì<br />

in misura determinante alla rivalutazione in chiave cristiana del pensiero platonico.<br />

Questa edizione riporta 37 opere di Platone si possono suddividere in tre periodi fondamentali:<br />

I-Scritti giovanili o socratici (tra 395 e 388) fra cui Apologia, Critone, Ione, Lachete, Liside, Carmide, Eutifrone,<br />

Alcibiade I, Alcibiade II, Ippia maggiore, Ippia minore, I libro della Repubblica o Trasimaco, Menesseno, Protagora,<br />

Gorgia.<br />

II-Scritti della maturità (tra 387 e 367): Clitofonte, Menone, Fedone, Simposio, II-X libro della Repubblica, Fedro.<br />

III-Scritti della vecchiaia (posteriori al secondo viaggio in Sicilia, 367-5): Parmenide, Teeteto, Sofista, Politico,<br />

Filebo, Timeo, Crizia e Leggi (questi ultimi due sono posteriori al terzo viaggio in Sicilia).<br />

Bell’esemplare che presenta tarlo restaurato al marg. inf. da pag. 19 a pag. <strong>22</strong>3; aloni, annotazioni manoscritte al<br />

marg. est. della prima parte del Timeo, ed alle prefazioni di commento di Marsilio Ficino dei primi otto dialoghi<br />

sulle leggi. Una piccola spellatura al piatto inf. alla pergamena.<br />

Graesse, V, 320; Adams, 1446. Non in British Library. Illustr. a colori TAV. V<br />

64 ARISTOTELE. Aristotelis apanta (graece). Aristotelis summi semper philosophi...opera quaecunque<br />

hactenus extiterunt omnia...<br />

Basilea, Bebel & Isinger, 1550.<br />

Due tomi in Folio (335x218), carte non num. 8, pagg. 572; 1 carta non num, pagine 425; marca tipografica ai frontesp.<br />

ed verso dell’ultima carta del secondo tomo, alcune iniziali ornate, alcuni diagrammi silografici, testo greco eccettuata<br />

la lettera dedicatoria di Erasmo a Giovanni Moro.<br />

Legatura in mezza pelle di fine Settecento-inizio Ottocento con angoli, titolo su doppio tassello al dorso. Importante<br />

edizione dell’Opera omnia, prima edizione curata da Gessner, basata sul testo della prima edizione di Bebel<br />

del 1531, che era stata curata dal grande umanista olandese Erasmo da Rotterdam insieme a Simon Grinaeus:<br />

quella del 1531 è la seconda edizione dell’ Opera aristotelica dopo quella di Aldo Manuzio, con l’aggiunta della<br />

Poetica e della Retorica, mancanti nell’ediz. aldina; la nostra è quindi la quarta edizione, (essendoci un’altra ediz.<br />

di Bebel nel 1539), la più stimata, aumentata, contenente note e correzioni di Gessner, dell’umanista fiorentino<br />

Vettori (Victorius) ed altri importanti eruditi; il testo è diviso in capitoli per la prima volta.<br />

Buon esemplare internamente, piccolo alone alla piega centrale del primo tomo, leggero alone verso la fine del<br />

medesimo, uno strappo restaurato al frontespizio, alcune sottolineature nel testo e note marginali; legatura con<br />

tracce d’uso e mancanze restaurate al dorso.<br />

Adams A-1732; Graesse A-210; Brunet I- 458.65<br />

65 PULCI LUCA. Ciriffo Calvaneo... con la giostra del Magnifico Lorenzo De Medici. Insieme con<br />

epistole composte dal medesimo Pulci.<br />

In Fiorenza, nella stamperia de’Giunti, 1572.<br />

In 4° (<strong>22</strong>5x150), pagg. (4), 121, (3). Marca tipografica al frontespizio, grandi iniziali istoriate entro vignette silogr., finalini<br />

e fregi incisi in legno. Testo su due colonne.<br />

Legatura coeva in piena pergamena molle con titolo manoscritto al dorso.<br />

48 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


LETTERATURA<br />

Questo poema cavalleresco in ottava rima di Luigi Pulci, dopo la sua morte, fu continuato dal fratello Luca e successivamente<br />

da Bernardo Giambullari; il solo primo libro fu concluso da Luca. In questa edizione la continuazione<br />

del Giambullari non è riportata; è aggiunta qui la “Giostra di Lorenzo de’ Medici”, scritta da Luigi Pulci in occasione<br />

di un torneo vinto da Lorenzo nel 1469; sono incluse inoltre le Epistole, una serie di lettere in versi, dedicate<br />

a Lorenzo de’ Medici, scritte da celebri personaggi della storia e della letteratura.<br />

Bell’esemplare con un leggero alone alle prime due carte e delle fioriture sparse.<br />

Adams, P-<strong>22</strong>51. Gamba, 785. Edit16 online, 28418. Camerini, I Giunti tipografi editori di Firenze, Firenze, 1979, p.<br />

45, nr. 17.<br />

66 DANTE. Dante con l’espositione di Christoporo Landino, et di Alessandro Vellutello sopra la<br />

sua Commedia dell’Inferno, dell Purgatorio, & del Paradiso. Con tavole, argomenti…per Francesco<br />

Sansovino.<br />

Venezia, Giovanbattista Marchiò Sessa et fratelli, 1578. Venduto<br />

In Folio (310x210) carte n.n. 28, carte num.163, carte n.n.4, carte numerate 164-392. Marca tipografica al verso<br />

dell’ultima carta, ritratto di Dante “nasone” al frontespizio entro cornice ornamentale con putti e grottesche, 97 illustrazioni<br />

silogr., di cui 12 silografie nelle carte preliminari, grandi illustrazioni in legno all’inizio di ogni cantica, splendide testatine<br />

e capilettera ornati da fregi silogr., carattere corsivo con il testo dantesco al centro inquadrato dalle due colonne dei<br />

commenti in carattere tondo.<br />

Bella legatura settecentesca in piena pelle marmorizzata, dorso a cinque nervi e scomparti divisi da filetto ed intersecati da<br />

fregi a ramages e fiori, tutto impresso in oro; titolo dorato su tassello in marocchino rosso.<br />

Seconda edizione detta del Gran Naso, dato il ritratto, che dovrebbe ispirarsi ad una pittura di fonte vasariana; questa<br />

ediz. riporta il testo di quella aldina del 1502 ed è curata dal Sansovino, che ammoderna l’ortografia della precedente<br />

e riunisce inoltre il commento quattrocentesco di Landino con quello cinquecentesco di Vellutello, permettendo<br />

un’immediato interessante confronto tra il pensiero del commentatore e quello del chiosatore. Dedica<br />

del Rampazzetto al Principe Guglielmo Gonzaga duca di Mantova. Biografia di Dante descritta dal Vellutello.<br />

Le illustrazioni sono le medesime dell’edizione di Marcolini del 1544, anche se alcune ingrandite leggermente. Il<br />

nostro esempl. è completo delle quattro carte non num., spesso mancanti, inserite fra le carte 163-164, contenenti<br />

la descrizione del purgatorio di Vellutello. Ottimo esemplare.<br />

Mambelli, pag. 53 n. 49. De Batines I, p. 97 – 98.<br />

67 HYGINUS CAIUS IULIUS. Fabularum liber, ad omnium poetarum lectionem mirè necessarius,<br />

& nunc denuo excusus. Eiusdem Poeticon Astronomicon libri quatuor. Quibus accesserunt<br />

similis argumenti, Palaephati De fabulosis narrationibus Liber I. F. Fulgentii Placiadis episcopi<br />

Carthaginensis Mytologiarum libri III. Eiusdem De vocum antiquarum interpretatione liber I.<br />

Phornuti De natura deorum, sive poeticarum fabularum allegoriis, speculatio. Alerici Philosophi<br />

De Deorum imaginibus liber. Arati Fainomenon fragmentum (graece) Eiusdem Phaenomena graece.<br />

Proclii De Sphera libellus, grecè & latine. Apollodori Biblioth.sive de deorum origine. Lilii G.<br />

Gyraldi...<br />

Parisiis, apud Ioanem Parant Via Iacobaea, 1578.<br />

In 8° (167x112), carte non num. 8, num. 317, n.n. 59; iniziali silogr. ornate, numerose silografie di carattere astrologico<br />

ed astronomico; leg. coeva in pergamena molle con unghie, titolo manoscritto al dorso, note coeve al verso del front. oltre<br />

che ai margini ed ad altre carte.<br />

Buona edizione delle due famose opere di Hyginus, compendi mitologici e celesti, tratti da fonti greche. Hyginus,<br />

erudito del I secolo d.C, allievo di Polyhistor ed amico di Ovidio, fu secondo Svetonio, direttore della libreria Palatina.<br />

Bell’esemplare genuino con leggero uniforme arrossamento, tre piccole mancanze al front, senza ledere il<br />

testo, sguardia finale moderna, lacci mancanti.<br />

Adams H-1254.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 49


67<br />

LETTERATURA<br />

68 OVIDIO NASONE PUBLIO. Le metamorfosi di Ovidio ridotte da Gio Andrea Dell’Anguillara<br />

in ottava rima con le annotazioni di M. Gioseppe Horologgi & gli argomenti & postille di M.<br />

Francesco Turchi in questa nuova impressione di vaghe figure adornate.<br />

Venezia, presso Bernardo Giunti, 1584.<br />

In 8° (233x170), pagg. (8), 547 (malnumerate 539). Frontespizio allegorico entro fregio decorativo in rame con stemma<br />

e ritratto dell’autore entro ovale inciso in rame dal Giacomo Franco e 15 splendide tavv. a piena pagina in rame. Dedica a<br />

Camillo Baglioni.<br />

Piena pergamena settecentesca, dorso a quattro nervi, tagli marmorizzati. Buon esemplare, che presenta qualche lieve alone<br />

marginale all’inizio del tomo, lievi tracce di ossidazione, piccole mancanze ai margini del front. Pergamena con normali<br />

lievi tracce d’uso, ultima carta rinforzata incollata alla sguardia.<br />

Rara e stimata prima edizione giuntina, impreziosita dalle 15 splendide tavv. del Franco (allievo di Agostino Carracci)<br />

di carattere mitologico, che illustrano gli argomenti di ogni libro, racchiuse da elegante bordura; il testo che<br />

descrive la tavola appare entro vignetta in rame in testa ad ogni libro. Nello stesso anno Giunti pubblicò due edizioni,<br />

di cui questa è la seconda tiratura con la numerazione errata delle ultime tre carte. Camerini, Annali de’<br />

Giunti, II, p. 471, n. 28: “Edizione notevole per le bellissime 15 tavv. del Franco. Ogni incisione è inquadrata da<br />

una ricca bordura e tiene tutta la pagina. Il Franco, allievo di Agostino Carracci, si mostra qui degno del maestro”.<br />

Camerini, Annali dei Giunti, II, 471: “Edizione notevole per le bellissime 15 tavole del Franco.Ogni incisione è<br />

inquadrata da una ricca bordura e tiene tutta la pagina. Il Franco allievo di Agostino Carracci, si mostra qui degno<br />

del maestro”.<br />

Gamba 1556. Mortimer, 344. Olschki, Choix, 4947.<br />

50 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


69 VIRGILIO. L’Eneide… del commendatore Annibal Caro con l’aggionta delli argomenti & le figure<br />

in rame.<br />

Padova, Tozzi, 1608.<br />

In 8° (<strong>22</strong>0x165); splendido frontespizio architettonico, carte non numerate 4 incluso nelle quali un ritratto a piena pag.<br />

inciso in rame di Annibale Caro, pagine 200 con 12 illustrazioni a piena pagina in rame racchiuse da bordurina ornamentale;<br />

fregi ed iniziali ornate silografiche.<br />

Pergamena molle coeva con titolo al dorso.<br />

Ottimo esemplare genuino con qualche saltuaria lieve piccola macchia.<br />

Rarissima edizione sconosciuta a Graesse, Brunet e Piantanida.<br />

70 MACHIAVELLI NICCOLÒ. Le Prince. Traduit d’Italien en François.<br />

1629.<br />

In 8° (168 x 110); 1 c. nn., 80 cc. numerate. Frontespizio con stemma reale che mostra una corona che sormonta due<br />

scudi, uno dei quali con i 3 gigli di Francia, emblema della casa dei Valois. Fregio e capilettera silografico iniziale. Nota manoscritta<br />

al recto della carta 9.<br />

Legatura in brossura marmorizzata posteriore.<br />

Edizione senza note editoriali, forse tratta da un’edizione dell’Opera di Machiavelli.<br />

Bell’esemplare, genuino. Non presenta difetti di sorta. Graesse, IV, pag. 327.<br />

LETTERATURA<br />

68 69<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 51


LETTERATURA<br />

70 71<br />

71 DESCARTES RENE’. Principia philosophiae.<br />

Amsterdam, Elzevir, 1650.<br />

In 4°(190x155). Occhietto, frontespizio con marca editoriale, 38 pagg. non num. , pagg. 302; grandi capilettera ornati<br />

incisi in legno. Decine tavv. (fra cui <strong>22</strong> a piena pagina) nel testo in silografia, riguardanti le teorie filosofiche e astronomiche<br />

dei tourbillons o vortici, ed altri studi di fisica a cui Cartesio si dedicò, come la composizione dell’interno della terra, la<br />

combustione e molti altri esperimenti. Piena pelle coeva con titolo su tassello in oro al dorso, dorso a scomparti con eleganti<br />

fregi a piccoli ferri.<br />

Seconda edizione latina della maggiore opera di Descartes, usualmente rilegata insieme alla “Dissertatio de metodo”<br />

ed al “Tractatus de passionibus anima”; la nostra copia contiene solo i Principia, che Cartesio, dopo la condanna<br />

del 1633 di Galileo, decise di non publicare: “The work was based on Descartes then unpublished work Le Monde,<br />

which treated the creation and function of the universe in completely mechanistic terms; Descartes suppressed this work<br />

after the condemnation of Galileo in 1633, and was careful in the Principia to qualify his mechanistic Copernican views<br />

with the idea that all motion is relative. His vortical theory allowed him to argue that since the earth is at rest in its surrounding<br />

medium it remains unmoved, although it, together with its entire vortex, necessarily circles the sun. Although Descartes’s<br />

system was ultimately superseded by that of Newton, it represents the first truly comprehensive look at the universe<br />

in a fundamentally new, mechanistic, and non-theological way. “ (Norman Cat.).<br />

L’opera si divide in quattro parti: “Descartes’ Principia is divided into four parts. In the first, Descartes elaborates on the<br />

principles of human knowledge already developed in his great Discourse on Method (1607). The second part deals with the<br />

principles of material things and the laws of motion. In the third section, Descartes introduces his famed theory of vortices<br />

to explain the motion of celestial bodies, a concept by which he attempted to reconcile Copernican astronomy (rejected in<br />

name but retained in substance) with biblical teaching. The final part of Principia contains his views on the origin of the<br />

earth, and discusses such phenomena as heat, light, gravity, electricity, and magnetism, and presents the first scientific<br />

theory of magnetism.” (PMM 129). Bell’esemplare, fresco ben conservato. Presenta lieve saltuario alone al margine<br />

inf. Timbrino di appartenenza all’occhietto.<br />

52 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


72<br />

72 TASSO TORQUATO. La Gerusalemme liberata con la vita di lui, con gli argomenti a ciascun<br />

canto di Bartolomeo Barbato con le figure di rame a ciascun canto.<br />

Venetia, per Stefano Curti, (1665 ca).<br />

In 4° (<strong>22</strong>5x165). Pagg. (14), 209. Frontespizio con titolo inquadrato da fregio architettonico e figure coronaei da un angelo<br />

inciso in rame, breve biografia dell’autore scritta da Guido Casoni, 20 splendide tavole a piena pag. f.t. incise in rame,<br />

una per ogni canto; fregi ai capotesta ed ai capilettera, in silografia. Il testo dei canti è in corsivo su due colonne. Pergamena<br />

rigida coeva con titolo su tassello in oro al dorso.<br />

Il poema eroico-cavalleresco, capolavoro del poeta sorrentino, composto da 20 canti di ottave, fu dato alle stampe<br />

per la prima volta nel 1584 a cura di Scipione Gonzaga; il periodo in cui è ambientato è quello delle crociate,<br />

l’azione del poema è quella conclusiva della lotta tra cristiani e musulmani, con Goffredo di Buglione che riceve<br />

l’ordine divino di conquistare al più presto il Santo Sepolcro agli infedeli. Questo poema fu l’opera più rappresentativa<br />

del Tasso e gli procurò molte sofferenze per l’ortodossia del suo contenuto; l’autore se ne occupò per quasi<br />

tutta la vita apportandogli diverse modifiche. Bell’esemplare genuino che presenta lievi aloni marginali e qualche<br />

fioritura. Restauro antico al marg. interno della tav. 6, al frontespizio, ai margini, ed al marg. int. della pag. 1, lievi<br />

arrossamenti saltuari.<br />

Non in Piantanida; 6 copie in ICCU.<br />

73 TASSO TORQUATO. La Gerusalemme liberata.<br />

Venezia, Hertz, 1673.<br />

LETTERATURA<br />

In 8° (230x170); elegante frontespizio architettonico con ritratto del Tasso in ovale, inciso in rame, 8 carte non num.,<br />

pagg. 244 con 20 belle illustrazioni a piena pagina in rame incise da Francesco Valegio. Dedica all’abate Michele Capellari<br />

(1630-1717), segretario di Cristina di Svezia. Cartonato marmorizzato settecentesco.<br />

Bella e non comune edizione adornata dalle piacevoli incisioni dei fratelli Valeggio, Francesco e Giacomo, che<br />

erano state in precedenza usate nel 1625 per un ‘edizione di Scaglia. Buon esemplare complessivamente, anche se<br />

un po’ allentato e con il cartonato lievemente sciupato a spigoli ed angoli.<br />

Guidi, pag. 30.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 53


LETTERATURA<br />

74 ARIOSTO LODOVICO. Roland furieux, poème hèroique de L’Arioste, traduction nouvelle par<br />

M. D’Ussieux.<br />

Paris, Brunet - Laporte, 1775-1783.<br />

Quattro volumi in 8° (200x135). 3 carte non numerate, pagg. 321, 391, 407, 410. Ritratto dell’autore in antiporta inc.<br />

in rame entro ovale, 92 magnifiche tavv. f.t. tratte dai disegni di Eisen, Cochin, Silius, Moreau, incise da Ponce, De<br />

Ghendt, De Launay.<br />

Elegante legatura in piena pelle marmorizzata ottocentesca, dorso a cinque nervi e scomparti che racchiudono ricchi fregi<br />

dorati di carattere floreale, titolo su tassello in marocchino rosso impresso in oro. Piatti con triplo filetto in oro, tagli dorati,<br />

dentelle a merletto.<br />

I prime tre tomi sono editati dal Brunet mentre il quarto è impresso da La Porte. Affascinante esemplare, fresco e<br />

genuino, della traduzione dell’Orlando furioso di Ussieux finemente illustrato e caro ai bibliofili.<br />

Cohen,“ Les estampes, faites expres pour cette edition sont fort belles, dans certains exemplaires on a aussi place’ la suite<br />

des 46 figures de l’edition italienne de Baskerville, avec un encandrement nouveau, de plus, les figures des chants V et XII<br />

ne sont plus les memes, les deux anciennes figures jugees pea agreables, ont ete redissenees avec grand soin par Moreau le<br />

Jeune...”. De Ricci, 98. Agnelli Ravegnani, II, 289. Ferrazzi, 173. Illustr. a colori TAV. VI<br />

75 PASCAL BLAISE. Oeuvres.<br />

La Haye, Detune, 1779.<br />

5 tomi in 8° (200x1<strong>22</strong>), pagg. 425; 549; 526; 456; 462 con 14 inc. in rame al tratto. Antiporta inciso in rame con in ritratto<br />

dell’Autore, marca tipografica silogr. al frontespizio, testatine e finalini incisi in legno. Legatura coeva in piena pelle,<br />

tripla cornice in oro ai piatti, titolo e fregi impressi in oro al dorso, tagli e carte di guardia marmorizzati.<br />

Opera completa della produzione letteraria di Pascal: i primi dieci volumi contengono le “Provinciales” e i “Pensées”;<br />

il terzo tomo riporta i pezzi di soggetto ecclesiastico attribuiti a Pascal; il quarto e il quinto tomo raccolgono<br />

le opere matematiche arricchiti da 14 incisioni in rame raffiguranti problemi geometrici e invenzioni per costruire<br />

calcolatrici.<br />

Nota di possesso del biologo svizzero Charles Bonnet (1720-1793), famoso per i suoi importanti studi sulla fotosintesi<br />

e riproduzione degli afidi. Ex libris “F&M De La Palud Antibes”.<br />

Legatura con usuali segni d’uso, altrimenti ottimo esemplare.<br />

Maire, pp. 117-19.<br />

76 RANIERI ANTONIO. Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi.<br />

Napoli, Tipografia Giannini, 1880.<br />

In 4° (<strong>22</strong>5x158), pagg.126. Legatura in mezza pelle di fine Ottocento, titolo in oro al dorso, taglio superiore rosso, parzialmente<br />

con barbe.<br />

Prima edizione di questo interessante testo sulla vita del famoso poeta. Precedono il testo occhietto, frontespizio<br />

e dedica dell’autore ad Atto Vannucci; lo seguono le note, la “Notizia intorno alla vita ed agli scritti di Giacomo<br />

Leopardi. 1845”, il “Supplemento alla notizia intorno alla vita ed agli scritti di Giacomo Leopardi. 1847” e l’indice.<br />

Ottimo esemplare con leggeri segni di usura agli spigoli e agli angoli.<br />

Parenti, Prime edizioni, p. 423.<br />

54 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Medicina<br />

77 TIFERNO AGOSTINO. Libellus de<br />

mirabilibus civitatis Puteolorum et locorum<br />

vicinorum: ac de nominibus virtutibusque<br />

balneorum ibidem existentium.<br />

Napoli, Mair, 1507.<br />

In 8° (207x144); carte non num. 32. Pergamena<br />

molle posteriore.<br />

Prima edizione di questa rarissima descrizione<br />

storico-geografico di Pozzuoli e dintorni, inclusa<br />

Ischia. Lozzi, II, 38<strong>22</strong> considera rarissimo<br />

questo breve trattato, che risulta solo alla Biblioteca<br />

della Societa’ napoletana di storia patria<br />

ed alla Austrian National Library.<br />

Note manoscritte al frontespizio con indicazione<br />

dei titoli di opere su Pozzuoli. Aloni ma<br />

ben conservato. Illustr. a colori TAV. VI<br />

78 ELISIO GIOVANNI BATTISTA.<br />

Succinta instauratio de balneis totius<br />

Campaniae...<br />

(Napoli, 1510 ca.).<br />

In 8° (206x142); carte n.n. 14; splendido frontespizio<br />

silografico con bordura ornamentale. Antico<br />

cartone muto rimontato.<br />

Medicina - Peste<br />

MEDICINA<br />

Prima edizione. Cita e descrive brevemente tutte le fonti termali della Campania. Interessante e raro post incunabolo<br />

pubblicato originariamente insieme ad altre due opere minori qui non presenti.<br />

Molto ben conservato, qualche macchiolina.<br />

Lozzi, I, 1037 cita un’ edizione del 1519, assai rara e non in possesso della Bibl. Nazionale di Napoli.<br />

79 CELSUS AURELIUS CORNELIUS-QUINTUS SERENUS. Medicinae libri VIII…Liber de<br />

medicina.<br />

Venetiis, Aedibus Aldi, 1528.<br />

In 8° (212x131), carte 8, 164 compresa la bianca finale. Marca tipografica silogr. al frontespizio, ripetuta al colophon,<br />

carattere corsivo; edizione curata da Gian Battista Egnazio, e dedicata al Cardinale Ercole Gonzaga. Legatura settecentesca<br />

in piena pergamena rigida con titolo impresso in oro, tagli rossi.<br />

Prima edizione aldina, quarta complessiva (1478 la princeps).<br />

Questo celebre trattato scientifico diviso in otto libri, il cui testo era andato disperso e fu ritrovato solo nel 1443,<br />

è di grande importanza per la storia della medicina in quanto considerato il testo occidentale di medicina più antico<br />

dopo gli scritti di Ippocrate; fu scritto da Celso, medico di ricchissima famiglia, verso il 30 d. C. in uno stile<br />

brillante che portò grande successo all’autore definito il Cicerone dei medici. Per la prima volta si citano le ma-<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 55<br />

78


MEDICINA<br />

lattie cardiache, mentre nel capitolo relativo alla chirurgia vi è il primo accenno alle bendature, si descrivono la<br />

litotomia e la erniotomia, la tonsillectomia e la rimozione di cataratte, febbre malarica, posologia ed istologia; vi<br />

è anche la prima descrizione, relativamente ad interventi su mutilazioni, di ciò che oggi è definita chirurgia plastica.<br />

Tratta inoltre di dietetica e farmaceutica, e riporta la polemica tra medici razionalisti ed empirici. Dalla carta<br />

149 alla fine è riportato il testo di Quintus Serenus, breve poema scritto nel IV secolo a.C. ma per lungo tempo<br />

attribuito ad un Quinto Sereno vissuto nel II sec. Qui vengono dati i rimedi ad oltre 60 malattie.<br />

Nota di possesso manoscritta al frontespizio e timbro a secco alla guardia anteriore.<br />

Esemplare marginoso con piccolissimo foro di tarlo alle prime carte che non lede il testo, capitello superiore spezzato<br />

e difetto alla parte superiore della cerniera.<br />

Renouard, 105.1; STC, 165; Adams, C-1241; Durling, 908; Wellcome, I, 1397; Poletti, 41.<br />

80 PORZIO SIMONE. Trattato de colori de gl’occhi. Allo illustrissimo & reverendissimo Cardinale<br />

di Mantova. Tradotto in volgare per Giovan Batista Gelli. Firenze, Torrentino, 1551. Unito a: Se<br />

l’huomo diventa buono o cattivo volontariamente. Firenze, Torrentino, 1551. Unito a: Disputa dello<br />

eccellentissimo filosofo Simone Portio… sopra quella fanciulla della Magna, la quale visse due anni<br />

ò più senza mangiare, & senza bere. Firenze.<br />

Tre opere in un tomo in 16°(150x100); pagg. 124; una bianca, pagg.139; una bianca, pagg. 52. Piena pergamena rigida<br />

settecentesca con titolo su tassello in oro al dorso, filetti dorati, tagli marmorizzati.<br />

Un tomo che raccoglie tre opere del famoso medico e filosofo napoletano Porzio, (1497- 1554), allievo di Pomponazzi<br />

e professore di medicina all’università di Pisa dal 1545 al 1552. Raro ed interessante è il trattato sui colori<br />

degli occhi, il primo in assoluto che si occupi di oftalmologia, in cui Porzio discute anche le opinioni di Aristotele<br />

e Galeno; il trattato fu tradotto in italiano dal Gelli e dedicato a Hercole Gonzaga, Cardinale di Mantova. Il<br />

secondo trattato è dedicato a Francesco Torelli, la terza opera ad Alemanni Salviati. Bell’ esemplare che presenta<br />

lievi sporadiche fioriture, che si accentuano a talune pagg.<br />

Wellcome I, 5219. Durling 3743. Osler 3725, (per la prima edizione del trattato de colori).<br />

81 MONTANUS IOANNES BAPTISTA. In primam fen libri primi Canonis Avicennae explanatio<br />

a Valentino Lublino polono collecta.<br />

Venezia, Baldassarre Costantino al Segno di San Giorgio, 1554.<br />

In 8° (156x100); carte (8), 258, (1), marca editoriale al frontesp.<br />

Legatura in pergamena antica riadattata, legacci nuovi.<br />

Montanus, medico veronese, fu discepolo di Vesalio e fu chiamato “il secondo Galeno” per le sue conoscenze in<br />

ogni campo della medicina.<br />

Buon esemplare con annotazioni marginali antiche, un piccolo restauro marginale al front., tracce di umido alle<br />

prime carte al marg. est. mentre all’ang. inf. un leggero e piccolo alone attraversa tutto il tomo.<br />

Edizione non riscontrata nelle bibliografie consultate.<br />

La più importante Anatomia spagnola<br />

82 VALVERDE DE HAMUSCO JUAN DE. Historia de la composicion del cuerpo humano.<br />

En Roma impressa por Antonio Salamanca, y Antonio Lafrerij, 1556.<br />

In folio (284x190); carte non num. 12 compreso il magnifico frontespizio in rame con le armi cardinalizie sorrette da angeli<br />

e putti su sfondo architettonico, carte num 106, carte non num. 7. Grandi capilettera entro vignette istoriate, incise in<br />

legno; 42 tavole incise finemente in rame con testo al recto dei rimandi su doppia colonna. Pergamena rigida posteriore con<br />

titolo su tassello in oro al dorso.<br />

56 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Prima edizione dell’opera più importante di Valverde, che fu uno dei più grandi anatomisti del XVI secolo, il quale<br />

divulgò l’anatomia di Galeno e Vesalio. Le importanti incisioni sono di Nicolas Beatrizet su disegno di Gaspar<br />

Becera.<br />

Ottimo esemplare che presenta lievi fioriture e qualche lieve arrossamento, frontespizio restaurato; piccolo camminamento<br />

di tarlo orizzontale a poche carte all’inizio del tomo che non lede il testo, angolo inf. restaurato delle<br />

ultime 4 carte; alcune macchie al recto della tav. 2 ed al verso della tav. 3. Tracce d’uso alla legatura ma pergamena<br />

in ottimo stato.<br />

Brunet V, 1067; Graesse VI, 254; Choulant, History and bibliography of Anatomic illustration, pag. 205. Non in<br />

Adams. Illustr. a colori TAV. VI<br />

83 MANOLESSI EMILIO MARIA. Relazione dell’esperienze fatte in Inghilterra, Francia, ed Italia<br />

intorno alla celebre, e famosa trasfusione del sangue per tutto maggio 1668. In cui, oltre all’oppugnationi,<br />

e difese, si vede la sanità restituita ad alcuni infermi, e particolarmente à un pazzo…<br />

Bologna, per Manolessi, 1668. venduto<br />

In 4° (210x155). Pagg. (4), 74, (2). Vignetta silografica al frontespizio, una tavola sulla trasfusione del sangue, in silografia<br />

f.t. Pergamena floscia antica rimontata, tagli a spruzzo.<br />

Prima edizione di questo raro trattato, il primo sulla trasfusione del sangue, completo della rara tavola dove appunto<br />

viene raffigurata l’operazione. All’interno del tomo vi sono raccolte delle testimonianze scritte di esperienze<br />

eseguite a Londra e Parigi e tradotte da vari autori quali: Jean-Baptiste Denis, G. Lamy, C. Gadroys, C. Tardy,<br />

R. Lower e di Magnani a Roma; conclude l’opera la lettera di Geminiano Montanari, il quale era all’epoca professore<br />

all’università di Bologna, che presenta il caso di una trasfusione eseguita sul proprio cane e gli effetti salutari<br />

apportati da essa all’animale. Ottimo esemplare.<br />

Keynes, Blood transfusion (1949), p. vii,: “In 1668 a thin quarto volume of 80 pages dealing with experiences of blood<br />

transfusion was published in Bologna. This was really a compilation from tracts and journals published in Paris and London<br />

in the previous year, with some observations added on experiments made by Magnani at Rome; but, as it forms a survey<br />

of the information available at that date, the book deserves to rank as the first textbook on the subject”.<br />

and reproducing the title-page as the frontispiece to his book.<br />

Krivatsy 9542; Wellcome IV, p. 502 (senza la tavola).<br />

84 REDI FRANCESCO. Esperienze intorno alla<br />

generazione degli insetti…da Lui scritte in una<br />

lettera all’illustrissimo signor Carlo Dati.<br />

Firenze, Piero Matini, 1688.<br />

In 4° (256x190); occhietto, (4), 177 con 29 tavole f.t. incise<br />

con finezza in rame poste alla fine del tomo, più altre 10<br />

tavv. a piena pagg. e 2 figure intercalate nel testo, raffiguranti<br />

insetti ingranditi più voltecompleto della tavola della zanzara.<br />

Capilettera istoriate entro belle vignette silografiche e testatine<br />

in legno. Frontespizio in rosso e nero con il motto<br />

dell’accademia della crusca in rame. Testo in volgare, alcune<br />

citazioni stampate in lingua araba ed in latino e greco.<br />

Cartone muto d’attesa con titolo su etichetta al dorso.<br />

Questo fu il capolavoro letterario di Francesco Redi, famoso<br />

letterato e scienziato a cavallo del XVII secolo; fu al<br />

servizio dei Medici, con i quali sembra essere stato uno<br />

dei promotori dell’Accademia del Cimento; egli mette<br />

comunque da parte superstizioni e dicerie e porta il suo<br />

lavoro sul piano della sperimentazione razionale e sensi-<br />

MEDICINA<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 57<br />

84


MEDICINA<br />

sta, scindendo, per quanto possibile la scienza dalla morale cattolica e dai princìpi religiosi. Opera assai importante<br />

per la storia delle scoperte sui parassiti, si fonda oltre che su ingegnose prove sperimentali, su ripetute osservazioni<br />

microscopiche.<br />

Ottimo esemplare genuino in barbe stampato su carta forte ad ampi margini. Margine sup. del frontespizio con<br />

mancanza. Garrison-Morton 97: “Redi’s experiments [...] dealt the first real blow to the doctrine of spontaneous<br />

generation. In these experiments Redi made use of what we now term “controls”; Piantanida 1749: “Pur essendo<br />

la tiratura delle tav. più stanca, l’autore riconobbe questa quinta edizione, quanto al testo, migliore della prima”<br />

Prandi 11. Gamba 815. Brunet IV,1175. (per la prima edizione del 1668) Graesse VI, I, pag. 58; Prandi,11.<br />

83 MORGAGNI GIOVANNI. Adversaria anatomica omnia archetypis aeris tabulis cominianis ab<br />

auctore ipso communicatis, & universali accuratissimo indice ornata. (Insieme a:) Epistole anatomica<br />

duae. Novas observationes et animadversiones.<br />

Venetiis, Typographia Remondiniana 1762 .<br />

Due opere in un volume in folio (355x235); pagg. (2), XVI, 244, 11 tavole f.t. incise finemente in rame; pagg. VIII, 96.<br />

Frontespizio in rosso e nero con marca editoriale, testatine in silografia, capilettera istoriate entro vignette incise sempre in<br />

legno. Testo su due colonne. Mezza pelle blu con titolo su tassello in oro al dorso, filetti dorati, piatti marmorizzati.<br />

Ultima edizione pubblicata durante la vita del Morgagni, il quale fu un eccellente insegnante, un instancabile ricercatore<br />

e produttore prolifico; l’Adversaria compare in prima edizione nel 1719, è un compendio di ricerche<br />

sull’anatomia; quest’opera fece guadagnare a Morgagni fama internazionale di esatto anatomista, portando per altro<br />

l’anatomia patologica a denominazione di scienza precisa. Nei suoi studi Morgagni, corregge gli errori degli<br />

anatomisti precedenti e fornisce nuove informazioni sulle ghiandole della laringe, della trachea e delle regioni<br />

dell’epiglottide, dell’uretra maschile e degli organi genitali femminili. Inoltre sono descritti il canale anale, ancora<br />

oggi conosciuto come “le colonne di Morgagni”. Ottimo esemplare genuino. Perfetto stato di conservazione anche<br />

alla legatura, tranne lievi alonial marg. est. delle ultime pagg. e lievi abrasioni agli spigoli e agli angoli.<br />

“The Adversaria anatomia prima is a series of researches on fine anatomy conducted according to the tradition established<br />

by Malpighi, although Morgagni showed greater caution in the use of the microscope and in making anatomical preparations.<br />

Morgagni”s profoundly inquiring intellect is apparent in even this early work. Despite the modesty of its title-”Notes<br />

on Anatomy”- Morgagni’ s book actually records a whole succession of discoveries regarding minute organic mechanisms,<br />

including the glands of the trachea, of the male urethra, and of the female genitals. These represent new contributions to the<br />

mechanical interpretation of the structure of the organism, as do the descriptions contained in Morgagni”s five subsequent<br />

Adversaria” (DSB). Heirs of Hippocrates 790. (2) Second edition, first published in 1728. A detailed review of the anatomy<br />

and physiology of the liver, incorporating many of Morgagni’s own original observations.<br />

D.S.B. 9, 511: “This is the most complete edition of the work, and the last published during the author”s lifetime. Each of<br />

the 6 parts have separate title pages but continuous pagination. Several errors in pagination” Blake, p. 312.<br />

86 MORGAGNI GIOVANNI. De sedibus, et causis morborum per anatomen indagatis libri quinque.<br />

Dissectiones, et animadversione, nunc primum editas complectuntur propemodum innumeras,<br />

medicis, chirurgis, anatomicis profuturas...<br />

Venetiis, typographia Remondiniana, 1762.<br />

2 voll. In folio (365x230). pagg. XCVI, 298; 452. Testo su due colonne. Antiporta con ritratto dell’autore inciso in rame<br />

da Jan Renard, (Giovanni Volpato). Vignetta allegorica in rame ai frontespizi; capilettera ornati, finalini e fregi in silografia.<br />

Mezza pelle blu con titolo su tassello in oro al dorso, filetti dorati, piatti marmorizzati.<br />

Morgagni Giovanni Battista (1682 -1771), fondatore dell’anatomia patologica, in questo enorme e vasto lavoro<br />

riporta in dettaglio i suoi risultati in 640 dissezioni. In 70 lettere sono descritti ed esaminati 700 casi, in cui vengono<br />

confrontati i dati clinici con i risultati delle autopsie mettendo così in correlazione lo studio dell’anatomia<br />

con quello della patologia. “sedi e cause della malattia studiate per mezzo di anatomia”; introduce ed insiste sul<br />

concetto che la diagnosi, la prognosi ed il trattamento della malattia devono essere basati su una comprensione<br />

58 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


MEDICINA<br />

esatta delle mutazioni patologiche nelle strutture anatomiche. Questo lavoro gli richiese anni di preparazione<br />

(Morgagni aveva 79 anni quando usci in prima ediz. nel 1761) e costituisce uno dei fondamenti dell’anatomia patologica<br />

moderna.<br />

Ottimo esemplare fresco e genuino, che presenta lievissime tracce di alone alla prima sezione e al centro del volume<br />

I, e al margine est. delle prime 80 pagg. del vol II.<br />

Graesse IV, 607; Garrison- Morton <strong>22</strong>76 cita la prima ediz. Blake 312; Waller 6675; Printing and the Mind of Man<br />

206; Heirs of Hippocrates; Hirsch/Hüübotter IV, 265; Notable Medical Books: “One of the most important in the history<br />

of medicine”.<br />

87 MORGAGNI GIOVANNI BATTISTA. Opera omnia in quinque tomos divisa. Quorum operum…<br />

(Padova), Ex typographia remondiniana, 1765.<br />

5 voll. In folio (380x240). Antiporta figurato con l’effige dell’autore entro ovale e pagg. XXXVI, (2) (il nostro esemplare<br />

presenta infatti XII pagg. di indice in più rispetto a quelle indicate dalle bibliografie), 244, 11 tavole anatomiche f.t. a<br />

p.p.in fine; pagg. VIII, 96, XII, 427; pagg. LXXXIV, 256 con ritratto dell’autore in rame inciso da Volpato; pagg. 388;<br />

pagg. XI, 120, 75, 84, (2). Frontespizio del primo vol. in rosso e nero, vignetta in rame a tutti i volumi, testo su due colonne,<br />

capilettera ornati con belle vignette figurate. Dedica a Clemente XIII Piena pergamena rigida coeva con titolo su tassello<br />

in oro al dorso.<br />

Esemplare molto bello, che presenta lievissime saltuarie fioriture.<br />

Rara prima edizione collettiva, in parte originale: le “Adversaria anatomica” e la seconda e terza parte degli “Opuscola<br />

miscellanea” sono in prima edizione. L’opera contiene: “Adversaria Anatomica omnia” nel primo vol., “Epistolas<br />

anatomicas” nel secondo, “De sedibus et causis morborum”, nel terzo e quarto vol., Garrison-Morton “one<br />

of the most important works in the history of medicine. Morgagni was the founder of pathological anatomy”..,<br />

“Opuscola miscellanea” nel quinto. Giambattista Morgagni (1682-1771) è considerato il fondatore della moderna<br />

anatomia patologica. Studiò a Bologna e fu Antonio Valsalva. Chiamato alla cattedra di medicina, e più tardi<br />

di anatomia, all’università di Padova, studioso degli antichi filosofi e medici da Galeno ad Ippocrate, fu il primo a<br />

ricostruire la relazione fra il fenomeno patologico e il fenomeno clinico, fra l’organo malato e le manifestazioni<br />

morbose; dimostrando come ad ogni alterazione anatomica degli organi debba corrispondere un’alterazione della<br />

funzione. Egli individuò numerose manifestazioni patologiche fra cui: patologie cardiache, epatiche, ossee, fattori<br />

neoplastici. A Morgagni si attribuisce l’introduzione del corretto insegnamento della natura della cataratta in Italia.<br />

La sua fama gli portò il titolo di “Anatomicorum totius Europae Princeps”. Garrison-Morton, <strong>22</strong>72 (per il De<br />

Sedibus). Becker Collection, 263 (per Adversaria anatomica)”regarded as the founder of pathological anatomy<br />

and credited with introducing and propagating the correct doctrine on the nature of cataract in Italy. Morgagni<br />

here corrected many anatomical errors of his predecessors. The “final adversaria” contains major sections on the<br />

eye lids. Morgagni was the first to describe the condition now know as Morgagnian cataract. The author reviewed<br />

the text for this edition and corrected some typographical errors of the edition published by Comino in Padua in<br />

1719. The preface to the original edition by Giovanni Battista Volpi is included…”<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 59


PESTE<br />

Peste<br />

88 MASSA NICOLA. Liber de febre pestilentiali, ac de pestichiis, morbillis, variolis…<br />

Venezia, Bindoni & Pasini, 1540.<br />

In 4° (207x144), cc. 76. Legatura moderna in mezza pelle e carta decorata, autore e titolo in oro al dorso. Note marginali.<br />

Edizione originale di questo importante trattato sulla peste, considerato uno dei migliori del ‘500. L’Autore, famoso<br />

per i suoi studi di anatomia si sofferma in particolare sull’analisi del tifo.<br />

Wellcome 4105, Durling 2988, Castiglioni, p.406.<br />

89 HIPPOCRATES. Libri epidemiorum hippocratis primus, tertius, et sextus cum Galeni in eos<br />

commentariis, io. Vassaeo Melensi interprete.<br />

Lugduni, apud Gulielmum Rouillium sub scuto Veneto, 1550.<br />

In 8° (1<strong>22</strong>x70), pagg. (42), 43-816, marca tipografica silogr. al frontespizio, capilettera istoriati, testatine e finalini<br />

incisi in legno. Legatura in piena pergamena seicentesca, nota di possesso manoscritta al frontespizio, numerose note<br />

marginali.<br />

Non comune trattato sulle malattie epidemiche e il loro contagio commentate da Galeno.<br />

Buon esemplare con leggera ossidazione della carta.<br />

90 ZOVELLO GIACOMO PIETRO. De statu pestilenti commentarius.<br />

Venezia, apud Franciscum Portinarium, 1557.<br />

In 8° (149x98), cc. (4), 44, marca tipografica silogr. al frontespizio, capilettera istoriate, testatine e finalini incisi in legno.<br />

Legatura moderna in piena pergamena semi rigida con utilizzo di materiale antico, tassello al dorso.<br />

Trattato del medico torinese sulla peste, dai sintomi febbrili che manifesta l’infezione ai farmaci per curarli. Ottimo<br />

esemplare marginoso. Nota di possesso manoscritta al frontespizio.<br />

Durling 4804; Wellcome I,6817; Carbonelli 366.<br />

91 ODDI ODDO DEGLI. De pestis, & pestiferorum omnium affectuum causis, signis, praecautione,<br />

& curatione, libri IIII; Apologiae pro Galeno, tum in logica, tum in philosofia, tum etiam in medicina,<br />

libri III ; De coenae, & prandii portione, libri II.<br />

Venetiis, apud Paulum & Antonium Meietos Fratres, 1570.<br />

In 4° (210x150), cc. (8), 5-142 (ma 148), (8), malnumerazioni numerose. Marca tipografica silogr. al frontespizio (tutti<br />

gli esemplari consultati presentano la medesima composizione tipografica), capilettera istoriate entro vignette incise in legno.<br />

Legatura coeva in piena pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso ed al piatto anteriore, esigue tracce di legacci.<br />

Concludono l’opera gli 11 capitoli del “De putredine scribendi occasio, & propositum” di Marco Oddi, figlio di<br />

Oddo. Legatura con piccole mancanze al dorso, usuali tracce d’uso, all’interno alcuni camminamenti di tarlo che<br />

non ledono il testo e qualche alone d’umidità.<br />

Manca a Vicaire; Durling, 3385; Adams, II, O-51. Presenti 11 esemplare nell’ICCU.<br />

60 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


92 SUSIO GIOVANBATTISTA. Libro del conoscere la pestilenza dove si mostra, che in Mantova<br />

non è stato male di simil sorte l’anno MCLXXV. Né s’è ragionevolmente potuto predire, che vi debba<br />

essere la seguente primavera.<br />

Mantova, Ruffinello, 1576.<br />

In 8° (196x140); carte 20 non num., 70 numerate (alcuni errori nella numerazione), vignetta al frontesp., fregi ed iniziali<br />

ornate. Pergamena moderna.<br />

Prima edizione. Nel 1575 la peste sconvolse l’Europa per l’ennesima volta raggiungendo Mantova. Susio analizza<br />

i sintomi e descrive le cure contro la malattia. Susio (Carpi 1519-Mantova 1583) fu medico e poeta, amico del Castelvetro<br />

e dell’Aretino. Studiò medicina a Ferrara e a Bologna, visse a Venezia e a Mantova autore di numerose<br />

opere di vario genere oltre a quello medico, tra cui, in polemica col Muzio un trattato sul duello.<br />

Buon esemplare con restauri al margine di frontespizio e prima carta, così come alle ultime 8.<br />

Durling 4289; Norman, 1980; Wellcome, 49169; Pescasio, L’arte della stampa a Mantova, 169; ICCU riporta 3 esemplari<br />

in Italia.<br />

93 GRATIOLO ANDREA. Discorso di peste… nel quale si contengono utilissime speculazioni intorno<br />

alla natura, cagioni, e curatione della peste, con un <strong>Catalogo</strong> di tutte le pesti più notabili de’<br />

tempi passati. Et appresso un trattato di Peste molto dotto, & breve non più veduto di Saladino Ferro<br />

Ascolano Medico famoso dell’età passata.<br />

Venezia, Girolamo Polo, 1576.<br />

Due opere in tre parti in un tomo In 4° (210x150), pagg. (20), 178, (2), marca tipogr. Silogr. al front., iniziali silogr.;<br />

a pag. 133 vi è un frontespizio per la seconda opera recante il titolo: “Trattato della peste et sua preservazione et cura scritto<br />

da Saladino Ferro Ascolano, & Tradotto di Latino in Italiano da Salustio Viscanti”, contornato da elegante bordura silogr.<br />

Legatura in pergamena moderna con titolo al dorso.<br />

Rara edizione originale. Gratiolo analizza la malattia descrivendone cause probabili, propagazione, rimedi. Molti<br />

sono i riferimenti di tipo locale sulle epidemie di peste scoppiate nel Veneto e nel basso Garda, a Desenzano e<br />

Salò. Le pag. 26-27 descrivono il lago di Garda, la sua salubrità, con alcuni riferimenti a pesci locali. Interessante<br />

anche il catalogo con l’elenco delle epidemie.<br />

Buon esempl. marginoso, con qualche traccia d’umido alle prime pagine ed un alone lieve lungo il margine int.<br />

Piccolo rinforzo al front. al margime est. in basso.<br />

94 SIMONIO SIMONE. Artificiosa curandae pestis methodus libellis duobus comprehensa.<br />

Lipsia, Steinman Giovanni, 1576.<br />

PESTE<br />

In 4° (<strong>22</strong>5x155), pagg. (8), 137, (6). Marca tipografica silogr. al frontespizio, iniziale ornata incisa in legno. Legatura<br />

in piena pergamena coeva, titolo manoscritto al dorso, tracce di lacci.<br />

Edizione originale composta dal lucchese Simoni (1532-1602), medico dell’Elettore di Sassonia, che fu accusato<br />

di pratiche eretiche e di ateismo.<br />

Nota di possesso cassata al frontespizio, nota manoscritta alla guardia anteriore, prime e ultime carte con mancanze<br />

alla parte esterna del margine causati dall’umidità.<br />

Durling, 4217; Welcome, 5981.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 61


PESTE<br />

95 INGRASSIA GIOVAN FILIPPO. Informatione del pestifero, et contagioso morbo: il quale affligge<br />

et have afflitto questa città di Palermo, & molte altre città, e terre di questo Regno di Sicilia,<br />

nell’anno 1575. et 1576.<br />

In Palermo, appresso Giovan Mattheo Marda, 1576.<br />

In 4° (213x152), pagg. (8), 312, (32), 205, (15), frontespizio con tavola incisa in legno raffigurante un’allegoria della<br />

giustizia, contornata da tre vignette raffiguranti l’oro, il fuoco e la forca; la stessa è riportata all’inizio della terza parte del<br />

testo, numerosi capilettera istoriate, testatine e finalini silogr.; tre tavole a piena pagina incise in rame che illustrano rispettivamente<br />

l’autore che dona il libro a Filippo d’Austria, Re di Spagna, dedicatario dell’opera, una veduta di Palermo con il<br />

Castello della Cuba adibito al tempo a lazzaretto, l’ospedale e le chiese che lo circondano ed infine l’allestimento di un campo<br />

per la purificazione delle stoffe.<br />

Legatura coeva in piena pergamena floscia con titolo manoscritto al dorso ed etichetta sul piatto ant.<br />

Importante trattato che affronta il tema della peste a Palermo dal riconoscimento dell’infezione al contagio, dalla<br />

cura dei malati a quella dei cadaveri; in tale occasione il protomedico del regno mise in atto metodi razionali di<br />

profilassi ed igiene, ma la popolazione si affidò soprattutto alle ritrovate reliquie di Santa Rosalia, proclamata nel<br />

1626 patrona della città.<br />

Lievi aloni all’angolo inferiore di alcune carte, altrimenti buon esemplare.<br />

Adams, I-120; Durling 2547; Walleriana 5068. Illustr. a colori TAV. VI<br />

96 MERCURIALE GIROLAMO. De pestilentia.<br />

Venetiis, apud Paulum Meietum, 1577.<br />

In 4° (200x145), pagg. (8), 114, (14) con marca tipografica silogr. al frontespizio, grandi capilettera istoriati e testatine<br />

incise in legno. Legatura moderna in mezza pergamena, carta decorata e tassello al dorso.<br />

Prima edizione delle lezioni tenute dall’Autore a Padova e raccolte in capitoli da Gerolamo Zaccho, medico e filosofo<br />

patavino. Il Mercuriale si sofferma sulla natura della peste e del suo contagio riportando anche rimedi consigliati<br />

da Galeno e indicazioni per una salubre alimentazione. Ottimo esemplare.<br />

Durling, p. 396; Wellcome 4237; non in Walleriana (che cita l’ediz. del 1580.<br />

97 CONTECILLIUS IO. ANGELUS DE. Tractatus de differentiis et curatione febrium, ac de sanguinis<br />

missione, rei medicae studiosis valde utilis & accomodatus…<br />

Venezia, apud Felicem Valgrifium, 1583.<br />

In 8° (155x104), cc. (8), 75, marca tipografica silogr. al frontespizio, grandi capilettera istoriati e testatine incise in legno.<br />

Legatura in piena perg coeva floscia, titolo manoscritto al dorso.<br />

Edizione originale di questo approfondito trattato dei differenti tipi di febbre e, cosa più rara, sulla circolazione<br />

sanguigna: argomento per l’epoca molto interessante in quanto solo nel 1628 William Harvey affrontò questo tema<br />

in modo approfondito situandosi nel periodo delle grandi scoperte concernenti il sangue.<br />

Corpo del libro in buono stato di conservazione ma staccato dalla legatura, pergamena con una spaccatura al dorso<br />

e usuali tracce d’uso. Nota di possesso manoscritta alla guardia anteriore.<br />

Durling 1018; Wellcome, 1580.<br />

98 Raccolta di tutti li bandi, ordini, e provisioni fatte per la Città di Bologna in tempo di contagio<br />

imminente, e presente, li anni 1628. 1629. 1630. & 1631.<br />

Bologna, per Girolamo Donini, 1631.<br />

Unito a : Scelta, compendio, et raccolta d’alcuni medicamenti rationali, quali tanto ne’ nobili, quanto<br />

ne’ poveri possono valere à curare il presente male contagioso in qual si voglia persona.<br />

Bologna, per l’Herede del Benacci, 1630.<br />

62 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Due opere in 8° (205x147), pagg. (8), 204 (ma numerate 208), un foglio inserito fuori registro numerato pag. 99 che riporta<br />

un bando del giugno 1630); (4), 36; il primo frontespizio impresso in nero e rosso, stemmi della città silogr. ai due<br />

frontespizi, capilettera istoriate, testatine, finalini e fregi incisi in legno. Legatura coeva in piena pergamena molle, titolo<br />

manoscritto al piatto anteriore.<br />

La prima opera, dedicata al Cardinale Spada, Legato di Bologna, raccoglie tutte le ordinanze emanate dall’amministrazione<br />

cittadina per affrontare il contagio di peste che colpì Bologna per quattro anni di seguito.<br />

La seconda parte, opera dei Dottori Francesco Muratori, Angelo Michele Sacchi, Virgilio Bianchi, Tomaso Ciani<br />

e Giacinto Lodi, si rivolge ai “Signori Assonti sopra la Sanità” riportando antidoti e medicamenti da preparare<br />

e somministrare agli appestati in caso di contagio. Ottimo esemplare con restauro al dorso<br />

Lozzi 149 “Raccolta assai interessante e rara”; Piantanida 2113 cita una esemplare con una terza parte che qui non è<br />

presente..<br />

99 MORATTI PIETRO. Racconto de gli ordini e provisioni fatto ne’ lazzaretti in Bologna, e suo<br />

contado in tempo del contagio dell’anno 1630.<br />

Bologna, presso Clemente Ferroni, 1631.<br />

In 8° (195x133), pagg. (8), 124 con marca tipografica silogr. al frontespizio, grandi capilettera istoriati e fregi incisi in legno.<br />

Legatura coeva in piena pergamena, titolo manoscritto al dorso. Verso della marca tipografica ricalcato a mano.<br />

Trattato, dedicato al Reverendo Sisto Todeschi, che narra le vicende del contagio di peste che colpì Bologna nel<br />

1630 fornendo anche le ricette per alcuni medicamenti.<br />

Il Piantanida riporta: “tratta da una relazione di Giacomo Michelori, canonico d’Urbino, è interessante per l’efficace<br />

descrizione della peste in Bologna e i nomi dei medici che curarono gl’infermi”; egli cita un esemplare con<br />

una tavola fuori testo raffigurante una pianta del lazzaretto di cui non si fa menzione nell’esemplare ICCU.<br />

Legatura con piccole mancanze al dorso e segni d’uso, alcune carte con bruniture, tipiche della carta del tempo.<br />

Manca forse la tav. f. t. che raffigura la pianta del lazzaretto.<br />

Piantanida, 2098 “Rara ediz. orig.”; Frati, 777; Lozzi, 741: “Raro”.<br />

La peste di Galileo<br />

100 RONDINELLI FRANCESCO. Relazione del contagio<br />

stato in Firenze L’Anno 1630. e 1633.<br />

Firenze, Gio. Battista Landini, 1634.<br />

In 4° (210x160), pagg. (16), 284, (4), marca tipografica silogr. al<br />

frontespizio, capilettera decorati e fregi incisi in legno. Incisione silogr.<br />

a piena pagina raffigurante Giove ed i pianeti medicei scoperti da<br />

Galileo abbellita con putti.<br />

Legatura coeva in piena pergamena rigida, titolo manoscritto al dorso,<br />

ex libris Petri Ginori-Conti.<br />

Edizione originale del rapporto sull’epidemia di peste che<br />

colpì Firenze, diviso in due parti, cui seguirono altre edizioni.<br />

Il testo si apre con una canzone di Francesco Rovai in lode al<br />

Granduca di Toscana Ferdinando II al quale è dedicata l’intera<br />

opera, cui seguono disposizioni pratiche per ridurre il contagio,<br />

per l’allestimento dei lazzaretti, per le cure principali e<br />

il trattamento dei morti. L’opera si chiude “con un breve ragguaglio<br />

della Miracolosa Immagine della Madonna dell’Impruneta”.<br />

Tra le due parti si trova il Panegirico di Mario Guiducci,<br />

allievo di Galileo e autore per conto del Galilei del fa-<br />

PESTE<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 63<br />

100


101<br />

PESTE<br />

moso libro “Discorso sulle Comete” per la liberazione di Firenze dalla peste.<br />

Piccola mancanza ad una carta che non lede il testo, altrimenti esemplare in bello stato di conservazione.<br />

Carli Favaro, Bibliografia Galileiana, 142; Wellcome, 5559.<br />

La peste del Manzoni<br />

101 RIPAMONTI GIUSEPPE. De peste quae<br />

fuit anno MDCXXX libri V…<br />

Mediolani, apud Malatestas, Regios ac Ducales Typographos,<br />

s.d. (1641).<br />

In 4° (210x160), pagg. (12), 411, (1) con frontespizio inciso<br />

in rame da Cesare Bassano raffigurante un’allegoria<br />

della morte, in parte colorata da mano antica.<br />

Prima edizione del trattato che in cinque libri raccoglie<br />

le notizie sulla peste milanese nel 1630, desunte dagli<br />

annali della città. Il Manzoni cita l’opera nei Promessi<br />

Sposi, cap. XXXI “La storia del Ripamonti supera tutte,<br />

per la quantità e per la scelta de’ fatti e ancor più per il<br />

modo d’osservarli”.<br />

Legatura settecentesca in piena pelle, titolo e fregi in<br />

oro al dorso, tagli colorati.<br />

Nota di possesso al frontespizio.<br />

Ottimo esemplare marginoso con dorso rifatto ed applicazione<br />

delle parti del dorso originale. Frontespizio<br />

rinforzato. Tarletti al margine sup. di poche carte alla<br />

fine.<br />

Lozzi I, 2677 “Istoria assai pregiata”; Argelati II, I, 1230;<br />

Predari, 182; Binda, 1435.<br />

102 BALIANO GIOVANBATTISTA. Della pestilenza ove si adducono pensieri nuovi più materie.<br />

Stampato già l’anno MDCXLVII et hora rivveduto, & ampliato dall’autore.<br />

In Genova, per Benedetto Guasco, 1653.<br />

In 8° (208x150); carte 6 non num., pagg. 198, (18); vignetta silogr. al front. fregi ed iniziali ornate sempre in silogr.<br />

Legatura in pergamena coeva.<br />

Seconda edizione ampliata di una fra le maggiori opere descrittive della peste del ‘600 in Italia.<br />

Esemplare molto ben conservato, eccetto un tarlo marginale alle prime due carte ed alle ultime sei, qui con impercettibili<br />

perdite di testo. Krivatsy, pag. 66. Wellcome II, pag. 92. Vinciana 2088.<br />

103 KIRCHER ATHANASIUS. Scrutinium physico-medicum contagiosae luis, quae pesti dicitur.<br />

Roma, Mascardi, 1658. venduto<br />

In 4° (<strong>22</strong>6x170); pagg. (16), 252, (16); armi papali in silogr. al verso del front., fregi ed iniziali ornate. Pergamena moderna<br />

con titolo manoscritto al dorso, tagli a spruzzo.<br />

Prima edizione di una delle opere più rare del padre Kircher, una delle pochissime a carattere medico. Ottimo<br />

esemplare impercettibilmente lavato.<br />

64 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Garrison-Morton, 5118: “Kircher was probably the first to employ the microscope in investigating the cause of disease. He<br />

mentioned that the blood of plaghe patient was filled with a ‘countless brood of worms not perceptible to the naked eye, but<br />

to be seen in all putrefying matter through the microscope’. He could not have seen the plaghe bacillus with hi slow-power<br />

microscope, but he probably saw the lager micro-organisms. He was the first to state explicity the theory of contagion by<br />

animalculae as the cause of infectous diseases”. Osler 3120 : “One of the landmarks in medical progress”. Wellcome II,<br />

395; Krivatsy 6406; Walleriana, 5296.<br />

104 BENTIVOGLIO IPPOLITO. Antidoto politico<br />

contro la peste overo ordini da tenersi nella città in occasione<br />

di contagio.<br />

Ferrara, Stampa Camerale, 1680.<br />

In 4° (260x168), pagg. (10), 196. Marca tipografica silogr. al frontespizio,<br />

grandi iniziali istoriate e testatine incise in legno. Incisione a<br />

piena pagina raffigurante un vaso ricco di fiori entro elaborata cornice<br />

silogr. a fronte della prefazione al lettore. Legatura coeva in cartone<br />

d’attesa.<br />

Trattato di regole pratiche da rispettare nel caso di epidemia dedicato<br />

ai Cardinali di Ferrara Marescotti e Cerro. La peste viene<br />

affrontata in tutti i suoi aspetti, dalla divisione della città per evitare<br />

il contagio, ai rimedi medici, dalla gestione del lazzaretto, alla<br />

cura dei morti. Ottimo esemplare. Nota di possesso alla guardia<br />

anteriore. Piccola mancanza ed uno strappo a due carte che non<br />

interessano il testo.<br />

PESTE<br />

105 MURATORI LODOVICO ANTONIO. Del governo della peste e delle maniere di guardarsene,<br />

trattato di Lodovico Antonio Muratori... diviso in politico, medico, ed ecclesiastico, da conservarsi<br />

et aversi pronto per le occasioni, che Dio tenga sempre lontane.<br />

In Modena, Soliani, 1714.<br />

In 8° (156x100), pagg. XXXII, 437, (1), 2 bianche, (4). Dedica agli illustrissimi signori conservatori delle città di Modena.<br />

Elegante legatura coeva in mezza pelle, il dorso decorato da bordurine e piccoli fregi in oro, titolo su tassello rosso,<br />

tagli rossi.<br />

Prima edizione del celebre ed importante trattato sulla peste. Muratori fa riferimento alla peste del 1713. Anche<br />

Manzoni a proposito degli untori cita questa opera nel 32° capitolo. Le carte finali riportano alcune preghiere a<br />

Gesù, con musica allegat. Bell’ esemplare. Legatura con usuali piccoli tracce d’uso, piccole mancanze, difetto alla<br />

cerniera ant. sup. Wellcome, IV p. 199. Blake p. 316.<br />

106 MURATORI LUDOVICO ANTONIO. Del governo della peste e delle maniere di guardarsene,<br />

trattato… diviso in politico, medico, et ecclesiastico, da conservarsi ed aversi pronto per le occasioni,<br />

che dio tenga sempre lontane. Con le ultime aggiunte dallo stesso autore ultimamente fatte,<br />

ed in questa impressione a suo luogo riposte.<br />

Brescia, Gian Maria Rizzardi, 1721.<br />

In 8° (210x140), pagg. XXXII, 302. Frontespizio in rosso e nero con dedica a Gian Francesco Cardinale Barbarico vescovo<br />

di Brescia. Capilettera e finalini ornati in silografia.<br />

Legatura in cartone alla rustica con nervi passanti, titoli manoscritti al dorso. L’opera fu stampata per la prima volta nel<br />

1714.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 65<br />

104


PESTE<br />

Buona edizione non comune e particolarmente apprezzabile per l’eleganza tipografica e l’ottima qualità della carta<br />

utilizzata per la stampa. Bell’esemplare genuino e ben conservato, in barbe, leggermente slegato, con leggero<br />

alone al margine inferiore. Foro al dorso con piccola mancanza.<br />

107 MURATORI LODOVICO ANTONIO. Li tre governi politico, medico, ed ecclesiastico…<br />

Lucca, per Domenico Ciuffetti e Filippo Maria Benedini, 1743.<br />

In 8° (190x120), pagg. XXIII, (1), 366 con grandi capilettera istoriati e fregi silogr.<br />

Legatura novecentesca in cartone ricoperto di carta decorata, tassello in oro al dorso.<br />

Trattato sulla peste che colpì molte città e province d’Europa, dedicato ai conservatori della città di Modena e<br />

pubblicato per la prima volta nel 1714. Nell’ultima parte il Muratori affronta in contagio che subì Marsiglia nel<br />

1713. Buon esemplare con barbe, alcune carte brunite.<br />

Olschki, VII, 9156 e Hain, IV, 190 citano altre edizioni.<br />

108 MELANI ENEA GAETANO. La peste di Messina accaduta nell’anno 1743.<br />

Venezia, Giovan Battista Recurti, 1747.<br />

In 12° (167x94), pagg. 260. Fregio silogr. al frontespizio, testatine e finalini incisi in legno.<br />

Legatura coeva in piena pelle rigida, tassello al dorso con il titolo inciso in oro.<br />

Opera che narra della celebre epidemia siciliana scritta in versi sdruccioli dall’Autore che fu testimone della vicenda.<br />

Nota di possesso manoscritta al frontespizio.<br />

Esemplare ben conservato in barbe con le prime carte che presentano piccoli restauri agli angoli.<br />

66 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Scienze<br />

109 BORGIA GIROLAMO. Incendium ad Avernum lacum horribile pridie cal. octob. MDXXX-<br />

VIII nocte in tempesta exortum.<br />

Napoli, 1538.<br />

In 4° (205x140); carte non num. 15 (su 16 manca la bianca finale); cartonato antico rimontato.<br />

Prima edizione, rarissimo; pubblicato in occasione dell’eruzione del 1538; ben conservato con piccolo restauro al<br />

frontespizio.<br />

Sconosciuto ad ICCU; Lozzi, II, 3825: “Cioffi S. cita: Giustiniani L. I tre rarissimi opuscoli di S. Porzio, G. Borgia e<br />

M.A. delli Falconi scritti in occasione della celebre eruzione avvenuta in Pozzuoli nell’anno 1538...”.<br />

110<br />

SCIENZE<br />

110 DELLI FALCONI MARCO ANTONIO. Dell’incendio di Pozzuolo.<br />

Napoli, 1538. Insieme a: ANONIMO. Sotto il monte novo sta il castello et altri edifici di tre pergole<br />

il lago Averno sta dietro al predetto monte et parte del monticello del pericolo e rimasta sotto le<br />

falde del medesmo. (Napoli), Passero, (1538 ca.).<br />

In 4° (196x138); Pergamena molle antica.<br />

I: carte non num. 20. Rarissima edizione coeva alla prima. Qualche restauro ed alone. Frontespizio con mancanze<br />

restaurate, cinque carte con strappo restaurato, alone all’angolo inf.<br />

Lozzi, II, 3825: “Assai raro e bello” e “Cioffi S. cita: Giustiniani L. I tre rarissimi opuscoli di S. Porzio, G. Borgia e<br />

M.A. Delli Falconi scritti in occasione della celebre eruzione avvenuta in Pozzuoli nell’anno 1538...”.<br />

II: carte 2 con vignetta silografica raffigurante l’eruzione del Vesuvio; dedica a Marco Antonio Delli Falconi. Prima<br />

edizione. Vignetta rifilata al marg. est. Sconosciuto ad ICCU.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 67


SCIENZE<br />

111 PORZIO SIMONE. De conflagratione agri Puteolani.<br />

(Napoli, Sulzbach, 1538 ca.).<br />

In 4° (195x135); carte n.n. 4 con vignetta silografica al frontespizio raffigurante un’eruzione vulcanica. Cartoncino muto<br />

moderno.<br />

Prima edizione, rarissima placchetta pubblicata in occasione dell’eruzione del 1538.<br />

parziale sovrapposizione del foglio di guardia alla silografia; le quattro carte presentano un foro di tarlo restaurato<br />

al margine interno in alto.<br />

ICCU riporta un solo esemplare alla Biblioteca della Societa’ Napoletana di Storia Patria. Lozzi, II, 3825: “Cioffi S. cita:<br />

Giustiniani L. I tre rarissimi opuscoli di S. Porzio, G. Borgia e M.A. delli Falconi scritti in occasione della celebre eruzione<br />

avvenuta in Pozzuoli nell’anno 1538...”<br />

112 BIRINGUCCIO VANNUCCIO. Pirotechnia. Li diece libri della pirotechnia. Nelli quali si<br />

tratta non solo della diversità delle minere, ma ancho quanto si ricerca alla pratica di esse: e di quanto<br />

s’appartiene all’arte della fusione, over getto de metalli e d’ogni altra cosa a questa somigliante.<br />

1550. (in fine: Vinegia, per Giovan Padoano, a instantia di Curtio di Navò, 1550).<br />

In 8°(211x155); carte non num. 8, numerate 167, una non numerata che riporta la marca editoriale in silografia; ottantaquattro<br />

silografie nel testo ad un terzo di pagina raffiguranti strumenti e metodi per la lavorazione dei metalli, per la produzione<br />

di vetri, campane per la distillazione ed altro; frontespizio incorniciato da ricca bordura silografica con il trionfo di<br />

Venezia in alto ed il leone di San Marco in basso attorniati da alambicchi, campane, fornaci ed altri strumenti vari, capilettera<br />

entro vignette silografiche. Legatura in pergamena rigida posteriore rimontata, titolo manoscritto su etichetta cartacea,<br />

filetti rossi al dorso.<br />

Seconda edizione, tipograficamente superiore alla prima del 1540, concordemente al parere di Smith & Gnudi,<br />

traduttori dell’edizione inglese (1942). Riporta dedica al verso del frontespizio a Guidotto Napio boemo; nel proemio<br />

dedica al M. Bernardino Moncellese da Salò. Questo celebre trattato sulla tecnica della lavorazione a fuoco<br />

si compone di dieci libri suddivisi in capitoli: descrive i metalli, la metodologia per formare le leghe e per la lavorazione<br />

dei metalli stessi, tratta della calamita e sue proprietà, delle miniere, delle fornaci, dell’artiglieria, della distillazione,<br />

della fusione, delle campane ed anche dei fuochi artificiali; fu pubblicato postumo nel 1540, tre anni<br />

dopo la morte del Biringuccio e riscosse immediatamente successo, dimostrato dalle numerose edizioni di metà<br />

Cinquecento. Biringuccio (Siena 1480 - Roma 1537), chimico, mineralogista e metallurgista, professò la matematica<br />

e si occupò della fusione dei metalli e della polvere da sparo. Fu al servizio di molti nobili, tra cui Pier Luigi<br />

Farnese e il Gran Duca di Toscana. Bell’esemplare genuino. Antica nota di possesso manoscritta al frontespizio<br />

sul margine inf. rimarginato per una probabile precedente eliminazione di altra nota di proprietà; nota cassata al<br />

margine est. della seconda carta n.n. Lievi saltuarie tracce d’uso al margine di alcune carte.<br />

Mieli, “Scienziati italiani”, I, pp. 20-24: ««Il trattato di Biringuccio si può qualificare come la prima opera organica relativa<br />

a tutto un gruppo di scienze applicate che sia stata pubblicata nel Rinascimento»». Duveen 79: ” Famous book on metallurgy<br />

and mining, containing interesting chapters on alchemy and illustrated by very fine woodcuts”. Adams, B-2083;<br />

Honeyman Coll. 336; Hoover Coll. 131; Mortimer, Italian 66 (Anm.); Wellcome I, 874.<br />

Duveen p. 79. Dibner 38; Parkinson, Breakthroughs, 1540. Illustr. a colori TAV. VII<br />

113 TARTAGLIA NICOLO. La nova scientia de Nicolo Tartaglia con una gionta al terzo libro. Venezia,<br />

Nicolo de Bascarini, 1550. (Unito a:) Quesiti et invenzioni diverse de Nicolo Tartaglia di novo<br />

restampati con una gionta al sesto libro, nella quale si mostra duoi modi di redur una città inespugnabile…<br />

Venezia, Nicolo de Bascarini, 1554. (Unito a:) Regola generale di solevare ogni fondata nave<br />

& navilii con ragione. Venezia, Curzio Troiano dei Navò, 1562.<br />

Tre opere in un tomo in 4° (210x155). Pergamena floscia coeva, dorso a tre nervi con titolo manoscritto.<br />

Bell’esemplare che riunisce la seconda edizione delle tre opere. Presenta lieve alone all’inizio delle prime 10 carte<br />

internamente ed alle ultime cento carte, minimi arrossamenti.<br />

68 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Lievi tracce d’uso e piccole mancanze alla pergamena.<br />

I - Nova Scientia: carte non num. 4, carte num. 32; frontespizio<br />

entro grande scena allegorica inciso in legno raffigurante i<br />

rappresentanti delle varie scienze riuniti entro una fortezza;<br />

numerose incisioni nel testo in silografia. Seconda edizione<br />

(la prima edizione fu edita nel 1537).<br />

Uno tra più importanti trattati cinquecenteschi sul moto, che<br />

pone le fondamenta per un trattamento geometrico dello stesso,<br />

poi sviluppato dalle teorie di Benedetti e Galileo. PMM:<br />

“The New Science stand as a threshold of a new age in history<br />

of mechanics” E’ il più importante contributo dato al campo<br />

della fisica dal Tartaglia, in cui egli affronta problemi di balistica,<br />

fortificazione, ingegneria cercando di applicare l’analisi<br />

matematica alla fisica: include le proprie teorie balistiche affermando<br />

la scoperta che la traiettoria di una palla di cannone<br />

è curva e che la miglior inclinazione dei cannoni è 45°; offre<br />

anche un sistema di misurazione di altezze e distanze per<br />

cui potrebbe essere considerato il padre della telemetria e della<br />

tachimetria.<br />

Riccardi I, ii, 496( cita altre edizioni); Adams T-190; Norman<br />

Library 2053 per la prima edizione.<br />

II - Quesiti et invenzioni: carte non num. 4, da 5-128, ritratto<br />

dell’autore al frontespizio in silografia capilettera ornati, molte<br />

incisioni in legno nel testo, fra cui una è attaccata al margine di<br />

carta 71. Seconda edizione (1546 l’originale) di questa interessante<br />

opera redatta dal matematico bresciano Nicolò Fontana detto il Tartaglia (1506-1559) divisa in nove libri nei<br />

quali si continuano le ricerche cominciate nella “Nuova Scientia”: tratta vari argomenti scientifici tra cui dinamica<br />

e balistica (libri I e II), fortificazioni, militaria, composizioni chimiche della polvere da sparo, come tirare d’artigleria<br />

(viene confermata l’idea di una traiettoria curva dei proiettili) nei libri III-VI che presentano per la prima volta la<br />

Gionta in cui Tartaglia discute della fortificazione di Torino, statica (libri VII e VIII); nel nono libro si tratta di algebra<br />

e geometria e dell’importante scoperta matematica della risoluzione algebrica dell’equazione cubica, argomento<br />

caro a Tartaglia, che qui accusa Cardano descrivendo come questo avesse plagiato le proprie scoperte, definendosi<br />

immeritatamente come il risolutore dell’equazione; numerose le tavole nel testo.<br />

Riccardi, I, ii 499, Adams T-184; Cockle, 660.<br />

III - Regola generale di solevare: carte non num. 31, ultima carta con marca editoriale in silografia; numerose silografie,<br />

alcune a piena pagina raffiguranti navi recuperate; opera in cui si tratta delle strategie del recupero di navi<br />

affondate, proprietà dei corpi, loro peso specifico, galleggiamento. Seconda edizione (1551 la prima). Contiene<br />

la prima traduzione italiana dello scritto di Archimede “De insidentibus aquae”.<br />

Riccardi, I, ii 504; Adams T-187; Cockle, 660.<br />

114 PICCOLOMINI ALESSANDRO. Della sfera del mondo… Delle stelle fisse libri uno.<br />

Venezia, Bartolomeo Cesano, 1553<br />

SCIENZE<br />

Due opere in un tomo in 4° (208x150); carte num. 58; carte num. 1<strong>22</strong> (carte 30-53 con ill. f.t a piena pag. di stelle, carte<br />

54-1<strong>22</strong> con tavole di calcolo astronomico), carte non num. 4. Vignette raffiguranti una sfera armillare ai frontespizi, incisioni<br />

silografiche di figure sulla sfera nel testo, iniziali istoriate.<br />

Piena pergamena coeva molle, tagli azzurrati anticamente istoriati in modo essenziale, che riportano a partire dal taglio inf.<br />

la nota di possesso. “SFERA.DEL.PICOLOMINI../DI.ANTONIO.MARIA./VENUSTI.” Presenta nota di possesso<br />

con data 1792 al frontespizio. L’esemplare all’inizio ed alla fine, sulle carte di guardia e sui fogli bianchi, è completamente<br />

annotato da interessanti postille manoscritte, relative ad osservazioni datate intorno agli anni 1610-1621.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 69<br />

113


SCIENZE<br />

Edizione del tutto simile all’originale, che è del 1540, di due classiche ed interessanti opere di carattere astronomico,<br />

come sempre riunite in un tomo; l’autore descrive terra, pianeti e stelle, di cui il libro è considerato il primo<br />

atlante completo a stampa, con belle tavole a doppia pagina. Piccolomini, senese (1508-1578), fu arcivescovo di<br />

Patrasso e dal 1574 assistente delll’arcivescovo di Siena.<br />

Esemplare genuino con qualche lieve alone sporadico. Pergamena con minime tracce d’uso.<br />

Norman Cat 1696, 1559 ed.:. “Alessandro Piccolomini, Archbishop of Paris, was an early popularizer of science who<br />

wrote his astronomical treatises in the vernacular in order to extend scientific knowledge beyond the confines of church and<br />

university. His De la sfera del mondo, first published in 1540, is an unremarkable exposition of the traditional Ptolemaic-<br />

Aristotelian geocentric cosmography, but its appendix, De le stelle fisse, represnts the first printed star atlas, containing maps<br />

of the stars as opposed to simple pictures of constellations, and introducing the practice of identifying stars by letter, a<br />

method later adopted and expanded by Bayer.”; Riccardi I-P, 269-1,4.<br />

115 BIRINGUCCIO VANNUCCIO. Pirotechnia. Li diece libri della pirotechnia. Nelli quali si<br />

tratta non solo della diversità delle minere, ma ancho quanto si ricerca alla pratica di esse: e di quanto<br />

s’appartiene all’arte della fusione, over getto de metalli.<br />

(Venezia), 1558; (In fine:) Vinegia, per Comin da Trino di Monferrato, 1559.<br />

In 8° (210x155); carte non num. 8, carte num. 168; ottantaquattro silografie nel testo ad un terzo di pagina raffiguranti<br />

strumenti e metodi per la lavorazione dei metalli, per la produzione di vetri, campane per la distillazione ed altro; frontespizio<br />

incorniciato da ricca bordura silografica con il trionfo di Venezia in alto ed il leone di San Marco in basso attorniati<br />

da alambicchi, campane, fornaci ed altri strumenti vari, capilettera entro vignette silografiche.<br />

Legatura in mezza pelle fine XVIII con angoli, dorso con filetti dorati, titolo su doppio tassello in oro al dorso.<br />

Terza edizione, (la prima è del 1540) dedicata a Monsig. M. Mario Caboga arcidiacono di Raugia. Questo celebre<br />

trattato sulla tecnica della lavorazione a fuoco, si compone di dieci libri, suddivisi in capitoli: descrive i metalli,<br />

metodologia per formare le leghe e per la lavorazione dei metalli stessi, tratta della calamita e sue proprietà, delle<br />

miniere, delle fornaci, dell’artiglieria, della distillazione, della fusione, delle campane ed anche dei fuochi artificiali;<br />

fu pubblicato postumo nel 1540, tre anni dopo la morte del Biringuccio e riscosse immediatamente successo,<br />

dimostrato dalle numerose edizioni di metà Cinquecento. Biringuccio (Siena 1480 - Roma 1537), chimico, mineralogista<br />

e metallurgista, professò la matematica e si occupò della fusione dei metalli e della polvere da sparo. Fu<br />

al servizio di molti nobili, tra cui Pier Luigi Farnese e il Gran Duca di Toscana. Bell’esemplare genuino.<br />

Mieli, “Scienziati italiani”, I, pp. 20-24: ««Il trattato di Biringuccio si può qualificare come la prima opera organica relativa<br />

a tutto un gruppo di scienze applicate che sia stata pubblicata nel Rinascimento»». Duveen 79: ” Famous book on metallurgy<br />

and mining, containing interesting chapters on alchemy and illustrated by very fine woodcuts”<br />

Adams, B-2083;Honeyman Coll. 336; Hoover Coll. 131; Mortimer, Italian 66 (Anm.); Wellcome I, 874.<br />

116 DE SACROBUSTO IOANNES. Sphaera. Addita sunt quaedam ad explanationem eorum quae<br />

in Sphaera dicuntur facientia. Venetis, apud Franciscum Rampazetum, 1561. (Insieme a:) PEUCER<br />

CASPAR. Elementa doctrinae de circulis coelestibus, et primo motu.<br />

Wittemberg, ex officina Cratoniana, 1551.<br />

Due opere rilegate in un volume: in 8° (160 x 100); 32 cc. nn. Nota di possesso sul frontespizio che presenta incisione silografica<br />

della sfera armillare. Capilettera silografici in vignette, numerose illustrazioni in legno della sfera terrestre e del sistema<br />

solare.<br />

(Peucer:) 88 cc.nn. (su 90: mancano O1 e R2) con 8 tabelle. f.t. Nota manoscritta al frontespizio indicante il fatto che<br />

Peucer era un autore di libri all’Indice. Raffigurazione silografica della sfera armillare al frontespizio, che al verso presenta<br />

un breve testo in greco. Capilettera inseriti in belle vignette silografiche.<br />

Legatura in cartonato editoriale antico ma posteriore con titolo manoscritto al dorso.<br />

Il trattato della “Sphaera” è uno dei testi più importanti del periodo precopernicano: composta nel 1<strong>22</strong>0 circa, fu<br />

considerata fondamentale nell’astronomia medievale e postmedievale.<br />

Peucer (1525-1602) fu importante umanista del suo tempo, ma anche astronomo-astrologo.<br />

70 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Tentativo di cancellatura al frontespizio della “Sphaera” e alone di umidità in alcune pagine interne. Buon esemplare,<br />

ben conservato.<br />

Entrambe le edizioni non repertoriate in Adams, nè Brunet, nè Graesse. ICCU riporta una sola copia esistente nelle biblioteche<br />

italiane alla Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II – Roma.<br />

117 ARCHIMEDE. De insidentibus aquae liber primus [secundus].<br />

Venetiis, Apud Curtium Troianum, 1565.<br />

Due libri in un vol. in 4°(200x140); carte 6; 16; marca tipografica in legno ripetuta ai frontespizi, numerose silografie nel<br />

testo raffiguranti figure geometriche. Pergamena originale con titolo manoscritto al dorso.<br />

Rara edizione nella traduzione di Tartaglia, che portò un notevole contributo alla riscoperta di Archimede con il<br />

suo interesse per lo scienziato siracusano. Qui Tartaglia,oltre a tradurre il testo emendandolo dagli errori riscontrati<br />

nei manoscritti, si rese anche autore dei disegni geometrici, come indicato nelle lettere dedicatorie. L’opera di<br />

Archimede, padre della fisica matematica, è di grandissima importanza in quanto egli formula qui il noto principio<br />

della spinta idrostatica. Bell’esemplare con un quaderno lievemente arrossato. Tracce del tempo alla legatura.<br />

Adams, A-1534; Olschky 6003; Riccardi, I, 42.6 e 498-3Ç_: “Dalle dedicatorie apparisce che questa traduzione appartiene<br />

al Tartaglia; per il che l’ opera puo’ considerarsi come una riproduzione parziale dell’ edizione sopra registrata delle<br />

opere di Archimede procurate dallo stesso Tartaglia”.<br />

118 SCALIGER IOSEPHUS M. Manili Astronomicon Libri cinque. Iosephus Scaliger Iul. Caes.<br />

F. recensuit, ac pristino ordini suo restituit. (Insieme a:) Iosephi Scaligeris F. in Manili quinque Libros<br />

Astronomicon Commentarius et Castigationes.<br />

Lutetia, Apud Mamertum Patissionum Typographum .. Roberti, 1579.<br />

In 8° (170x115); pagg. (12), 136, (8); 292, (10). Allegoria silografica al frontespizio, armi di Enrico III di Francia al<br />

verso, capilettera ornati e testatine sempre incise in legno; testo inquadrato da filetti tracciati a china, molte incisioni nel testo<br />

di diagrammi. Bella legatura d’amatore in marocchino rosso e titolo manoscritto a china al dorso; filetti, doppia bordurina,<br />

doppio filetto con cantonali ed al centro dei piatti un medaglione con fregio ai piccoli ferri; ricchi fregi al dorso, il tutto<br />

in oro; tagli dorati. Esemplare “reglais”,<br />

Prima edizione della recensione di Scaliger dell’opera di Manilio, la più antica opera di astronomia pervenutaci<br />

completa; è rilegata come di consueto con il suo commento e le sue note critiche: si tratta come citato da Graesse,<br />

di una recensione assai “coraggiosa”, considerata la difficoltà del testo di Manilio. “Perhaps no critic has ever effected<br />

so great and permanent a change in any author’s text as Scaliger in Manilius...The commentary is the one commentary<br />

on Manilius, without forerunner and without successor...Today, after three hundred years, it is the only avenue<br />

to a study of the poem” (Housman citato da Schreiber in “The Estiennes”). PMM: “Penetrating scholarship and powerfl<br />

gift of analysis were magisterially demonstrated in his edition of one of the most difficult of latin texts, the Astronomica of<br />

Manilius, and this was the forerunner to his greatest work, the The Emendatione Temporum”.<br />

Bell’esemplare che presenta un leggero alone d’umido al margine est. delle prime pagg., che si accentua per alcune<br />

pagg. verso la fine.<br />

Molto ben conservato se si eccettua la lieve traccia d’umido visibile anche alla legatura.<br />

Adams M-361; Greasse IV, 364; Schreiber 252. Illustr. a colori TAV. VII<br />

119 BESSON JACQUES. Il Theatro de gl’instrumenti & machine.<br />

Lione, Bartolomeo Vincenti, 1582.<br />

SCIENZE<br />

In folio (383x257), carte 64 n.n. Frontespizio allegorico silogr. con ampia bordura, numerose iniziali ornate, testatine e<br />

finalini incisi in legno; 60 silografie a piena pagina, eseguite sui disegni dell’architetto Androuet du Cerceau, raffiguranti le<br />

più diverse macchine ed invenzioni ognuna accompagnata da un testo esplicativo al verso dell’incisione: si va dalle macchi-<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 71


119<br />

SCIENZE<br />

ne per trasporti pesanti ai mulini, dalle pompe agli strumenti musicali, dagli idranti ai torni; 1 tavola esplicativa sull’impaginazione<br />

delle suddette sessanta tavole posta al verso della quarta carta<br />

Legatura settecentesca in piena pergamena rigida, tassello al dorso con titolo impresso in oro, tagli a spruzzo.<br />

Edizione originale italiana dell’opera, la cui prima edizione è del 1569, completata da una proemio di Francesco<br />

Beroaldo e dedicata a Monsignor Claudio della Cov., Abate d’Ambornè.<br />

Bell’esemplare in buono stato di conservazione.<br />

Mortimer, French XVI cent. Books, 56-58. HBS 61760.<br />

120 ERONE ALESSANDRINO. De gli automati, overo Machine se moventi, libri due, tradotti dal<br />

greco da Bernardino Baldi abbate di Guastalla.<br />

Venezia, appresso Gio. Battista Bertoni, 1601.<br />

In 4° (195x145); carte 47, (1) con numerose incisioni in rame e silografie nel testo, alcune delle quali a piena pagina. Elegante<br />

frontespizio inciso in rame, fregi e iniziali silogr.<br />

Legatura in piena pergamena coeva molle con titolo al dorso.<br />

Seconda edizione, dedicata come la prima a Giacomo Contarini, corretta rispetto alla prima del 1589, di cui tipograficamente<br />

è quasi una ristampa; è il primo trattato sulle macchine del grande matematico greco, in cui si descrivono<br />

meccanismi utilizzati in epoca moderna per manovelle e contrappesi. Erone il vecchio (I sec. a.C.) è considerato<br />

il più eminente ingegnere meccanico dell’antichità e fu per questo direttore della prima scuola tecnica di<br />

meccanica di Alessandria.<br />

Fascinoso esempl. genuino con minime fioriture della carta. Nota antica di possesso al margine inf. del front. Riccardi,<br />

I, 67 “bella e rara edizione”; Mortimer 231; Gamba 1384.<br />

72 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


SCIENZE<br />

121 GALLUCCI GIOVANNI PAOLO. Coelestium corporum, et rerum ab ipsis pendentium accurata<br />

explicatio per instrumenta, rotulas, & figuras, quibus totius Astronomiae ratio, tum contemplantis,<br />

tum ad usum, & civilem actionem deductae; et ea, quae sola mente percipi poterant, ante<br />

oculos ponuntur, & ipso digito tanguntur. Opus Astrologis, Medicis, Philoso. Navigantibus, &<br />

Agricolis utilissimum.<br />

Venetiis, apud Iacobum Antonium Somaschium, 1605.<br />

In 4° (240x180). Pagg. (12), 478, (2). Frontespizio in rosso e nero, capilettera incisi in legno,<br />

144 pagg. incise in silografia a piena pag. nel testo, raffiguranti globi terrestri, diagrammi con meridiani e paralleli, affascinanti<br />

tavole astronomiche, 49 tavole con volvelle girevoli, 48 mappe stellari tolemaiche in proiezione trapezoidale, una<br />

grande tavola in fine f.t. ripiegata più volte raffigurante il “canon sexagenarius”. Piena pergamena semirigida coeva con titolo<br />

manoscritto al dorso.<br />

Pubblicato a Venezia nel 1588 in prima edizione il Theatrum mundi, et temporis, (qui in seconda edizione tipograficamente<br />

uguale alla prima, con l’eccezione del primo quaderno ridotto a sei carte, rispetto alle otto della prima) dell’<br />

astronomo italiano Giovanni Paolo Gallucci presenta una serie di mappe più rigorose di quelle di Piccolomini.<br />

Le sue 48 mappe presentano tutte le costellazioni tolemaiche mostrando le stelle e le corrispondenti figure mitologiche.<br />

Le posizioni stellari sono ricavate dal catalogo di Copernico. Nelle mappe, costruite utilizzando una proiezione<br />

trapezoidale, appare l’ indicazione di un sistema di coordinate.<br />

Ottimo esemplare, presenta minime saltuarie marginali fioriture a poche pagg. qualche piccola macchiolina a pag.<br />

137. Lievi tracce d’uso alla pergamena.<br />

Riccardi 1 (1) col. 572, n. 12; Harvard-Mortimer 206 (descrive la prima edizione del 1588) Illustr. a colori TAV. VII<br />

120 123<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 73


SCIENZE<br />

1<strong>22</strong> FABRICIUS AB AQUAPENDENTE HIERONYMUS. De motu locali animalium secundum<br />

totum. Padova, De Martini, 1618.<br />

In 4° piccolo (204x145); pagg. (2), 123, 1 bianca, (mancano le ultime 32 pagine con l’indice). Bella marca editoriale con<br />

allegoria al frontespizio, capolettera con motivi a ramages, fregio silografico alla testatina della prima pag. Legatura in piena<br />

pergamena flessibile coeva, al centro dei piatti è presente uno stemma impresso ad inchiostro bruno.<br />

Prima edizione di una tra le più rare e meno conosciute opere del famoso medico laziale, discepolo di Falloppio e<br />

professore di Harvey a Padova. L’opera è divisa in 6 parti, le prime tre relative alla deambulazione (in generale,<br />

nei quadrupedi e nei bipedi), le altre al volo, al nuoto ed allo strisciare, ed è fondamentale in quanto anticipa gli<br />

studi di Borelli sul moto degli animali costituendo insieme a “De Muscoli artificio” un primo serio tentativo di studio<br />

sulla meccanica animale. Ottimo esemplare genuino, a pieni margini. Nota di possesso cassata al frontespizio.<br />

Mancante delle carte finali di indice.<br />

Manca a British Library, Krivatsy, Walleriana, Wellcome. Hirsch II, 324.<br />

123 GILBERT WILLIAM. Tractatus, sive physiologia nova de magnete, magneticisq; corporibus &<br />

magno magnete tellure sex libri comprehensus... in quibus ea, quae ad hanc materiam spectant, plurimis<br />

& argumentis & experimentis exactissime... tractantus & explicantur. Omnia nunc diligenter<br />

recognita, & emendatus quam ante in lucem edita, aucta & figuris illustrata, opera & studio D.<br />

Wolfangi Lochmans...<br />

Sedini, Typis Gotzianis, 1633.<br />

In 4° (<strong>22</strong>0x175); pagg. (20), 232, (35). Vignettina silogr. al front., capilettera silogr. Pergamena coeva con dorso liscio,<br />

12 tavole in rame fuori testo e decine di incisioni in silogr. nel testo di strumenti e osservazioni fisiche, oltre a raffigurare (la<br />

tav. I) una scena di fabbro al lavoro, e (la VII) una rosa dei venti.<br />

Ottima (terza) edizione della prima importante opera scientifica pubblicata in Inghilterra, che fonda la scienza del<br />

magnetismo e dell’elettricita’, basilare per lo studio e lo sviluppo della ricerca su questi argomenti: nei 6 libri Gilbert<br />

discute appunto la storia del magnetismo, sua natura, proprietà ed i 5 movimenti magnetici. L’importanza<br />

dell’opera consta soprattutto nello sperimentale metodo di ricerca introdotto. Bell’esemplare complessivamente<br />

genuino, anche se generalmente arrossato come al solito per le edizioni tedesche del ‘600. Legatura con tracce<br />

d’uso e piccoli difetti.<br />

Printing and the mind of man: “Gilbert’s book influenced Kepler, Bacon, Boyle, Newton and in particular Galileo, who<br />

used his teories to support his own proof of the correctness of the finding of Copernicus in cosmology”; Norman 905 (per<br />

la prima edizione).<br />

124 NARDI GIOVANNI. De igne subterraneo physica prolusio.<br />

(In fine) Florentiae, A. & L. de Landi, 1641.<br />

In 4° (210x145). Pagg. 4 non num.(tra cui l’occhietto e il frontespizio), 152. Frontespizio in rame con elegante bordura<br />

a ramages ed al centro il globo terrestre che sprigiona fiamme, sopra cui appare il motto “ Intus Alit”. Testo inscritto entro<br />

riquadro silografico. Mezza pelle moderna con angoli, dorso a quattro nervi e titolo in oro.<br />

Prima edizione di questo raro ed interessante trattato, redatto dal poliedrico medico toscano nativo di Montepulciano,<br />

in cui afferma che la massa interna del pianeta è composta essenzialmente dal fuoco; tratta anche di molteplici<br />

fenomeni naturali sotterranei fra cui caverne, acque termali, fenomeni vulcanici, venti, fossili, metalli, maremoti.<br />

Esemplare assai bello tranne qualche arrossamento a qualche pag.<br />

Manca alla Vinciana; Ferguson II, pag.126; BMC, XVII sec. p. 608.<br />

74 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


SCIENZE<br />

124 125<br />

125 KIRCHER ATHANASIUS. Magnes sive de arte magnetica opus tripartitum, quo praeterquam<br />

quod universa magnetis natura, eiusque in omnibus artibus & scientijs usus nova metodo explicetur,<br />

è viribus quoque & prodigiosis effectibus magneticarum libri tres… editio seconda post romanam<br />

multò correctior...<br />

Colonia, apud Iodocum Kalcoven, 1643.<br />

In 8° (192x150); frontespizio allegorico finemente inciso in rame raffigurante aquila a due teste e veduta di Colonia in basso,<br />

carte 14 non num., pagg. 797, carte 19 non num., 29 tavole incise in rame di cui una ripiegata, numerose incisioni in<br />

legno nel testo, molte a piena pagg. Dedica a Ferdinando III. Piena pergamena rigida coeva con unghie.<br />

Seconda edizione ampliata e corretta (la prima è di Roma, 1641) di uno dei più importanti trattati sul magnetismo<br />

e sue applicazioni in ogni campo, anche se l’opera offre molti spunti curiosi non scientificamente pertinenti<br />

al magnetismo in senso strettamente fisico. Kircher afferma che tutte le forze e i movimenti in natura possono essere<br />

spiegati in termini di attrazione e di repulsione, descrive numerosi esperimenti e dimostrazioni, testimonianza<br />

importante di uno spirito sperimentatore che non si limitava all’astratta formulazione di teorie. (Merril, 4 “largest<br />

work on magnetism”)<br />

Sono infatti riportate tutte le conoscenze dell’epoca sull’elettricismo e sul magnetismo: forze di attrazione e repulsione<br />

dei corpi celesti e della terra, il loro influsso su piante, animali e maree, applicazioni in medicina, nella costruzione<br />

di strumenti scientifici e giochi; egli inoltre afferma l’importanza del magnetismo nella musica e nell’amore.<br />

Nell’epilogo Kircher spazia dalla pratica alla metafisica, citando le teorie di Aristotele della collocazione di Dio<br />

nella natura “il magnete principale dell’universo” e forte del suo sapere enciclopedico, arriva a controbattere le<br />

teorie di Gilbert sul magnetismo e quelle di Keplero sull’astronomia. La parola “magnetismo”, utilizzata per la prima<br />

volta da Barlow nel 1616, appare di frequente, mentre la sorprendente parola “elettro-magnetismo” viene qui<br />

utilizzata per la prima volta come titolo del capitolo che inizia a pag. 640 (“De magnetismo electri”).<br />

Ottimo esemplare genuino che presenta usuali arrossamenti, tipici della carta delle edizioni tedesche del Seicento,<br />

solo al testo. Qualche antica annotazione manoscritta al margine.<br />

Merrill, A. Kircher, p. 7; Caillet, 5779; Krivatsky 6399.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 75


SCIENZE<br />

126 GASSENDI PIERRE. Tychonis Brahei, equitis Dani, Astronomorum Coryphaei, vita… Accessit<br />

Nicolai Copernici, Georgii Peurbachii, & Joannis Regiomontani, Astronomorum celebrium,<br />

Vita.<br />

Hagae Comitum (Den Haag), Vlacq, 1655.<br />

In 8°(200x145). Pagg. (4), IX-LX, 373, (11). Antiporta con ritratto di Tycho Brahe inciso in rame da J. von Meurs;<br />

frontespizio in rosso e nero, testatine, capilettera e fregi silografici, 2 tavv. in silografia nel testo, 1 ritratto di Copernico inciso<br />

in rame da J. von Meurs f.t. a p.p. Piena pelle coeva con dorso a scomparti e filettini incisi a secco, piatti con doppio<br />

filetto sempre a secco, tagli rossi.<br />

Bell’esemplare di questa rara seconda edizione corretta ed ampliata dall’autore (la prima è di Parigi, 1654). Gassendi,<br />

scienziato, filosofo ed astronomo francese, seguace delle teorie galileiane, in quest’opera, oltre a descrivere<br />

le vite (di cui la più dettagliata è quella di Brahe) dei più celebri astronomi della recente storia dell’astronomia<br />

(Brahe, Copernico, Peurbach e Regiomontano), delinea un excursus storico della stessa dall’antichità fino ai suoi<br />

tempi. L’opera è di interesse anche galileiano.<br />

Legatura con lievi tracce di usura del tempo, soprattutto a dorso e spigoli; piccolissimo strappo al margine est.<br />

dell’antiporta, che riporta il ritratto di Tycho.<br />

Cinti 129. Carli – Favaro 248. DSB V, 284. Caspar 13. Houzeau/ Lancaster 6190. Bibl, Dan. III, 1024. Bibl. Kepleriana,<br />

13. Illustr. a colori TAV. VII<br />

127 KIRCHER ATHANASIUS. Iter extaticum II, qui & mundi subterranei prodromus dicitur.<br />

Quo geocosmi opificium sive terrestris globi structura, unà cum abditis in ea constitutis arcanioris<br />

Natura reconditorijs... exponitur ad veritatem in III dialogos distinctum.<br />

Roma, Mascardi, 1657.<br />

In 4° (265x190); carte 12 non num., pagg. 237, (13). Cartonato editoriale con titolo manoscritto al dorso.<br />

Edizione originale. Questa opera rappresenta l’ideale complemento dello “Iter extaticum coeleste” pubblicato<br />

l’anno prima. Qui Kircher, nelle vesti di Theodidactus, nel primo dialogo scende all’interno della terra guidato da<br />

Hydriel, e ne analizza le caratteristiche geologiche, i metalli, i carboni, i marmi, le forme di vita animali e vegetali,<br />

le acque, in un certo senso anticipando il suo posteriore “Mundus Subterraneus”. Descrive poi nel secondo la<br />

superficie terrestre e le sue meraviglie e caratteristiche, la flora, la fauna. Nel terzo viene descritto il mondo sottomarino<br />

ed ancora gli arcani del mondo subterraneo.<br />

Esemplare assolutamente genuino con barbe a pieni margini, parzialmente intonso, presenta arrossamenti e bruniture<br />

di varia intensità, dorso con difetti ed in parte staccato ma non rimaneggiato.<br />

Merrill 13; Sommervogel IV, 1056.7, 15 Illustr. a colori TAV. VII<br />

128 SCHOTT CASPAR. Magia universalis naturae et artis, sive recondita naturalium & artificialium<br />

rerum scientia... Opus quadripartitum. Pars I continet Optica, II. Acoustica, III. Mathematica,<br />

IV. Physica.<br />

Wuerzburg, Heinrich Pigrin (vol. I), Jobus Hertz (voll. II e III), eredi Johann Gottfried Schoenwetter<br />

(vol. IV), 1657-59.<br />

4 volumi in 4° (196x153); antiporte allegoriche incise in rame ad ogni volume, una delineato da Ambling e due incise da<br />

A. Froelich; pagg. (40), 538, (14) con antiporta e 25 tavole; (28), 432, (16) con antiporta e 32 tavole; (20), 815, (16)<br />

con antiporta e 21 tavole; (32), 670, (18) con antiporta e 13 tavole per un totale di 91 complessive a piena pagina incise<br />

in rame, alcune delle quali ripiegate. Splendida legatura monastica tedesca strettamente coeva in piena pelle di scrofa su assicelle<br />

di cipresso, impressa a secco a bordure concentriche con stemma vescovile-nobiliare al centro dei piatti raffigurante<br />

tre palchi di cervo sormontati dalla tiara; impressi in nero la data 1662 sotto allo stemma e i monogrammi RWAT sopra;<br />

dorso a quattro nervi, titolo e nome dell’aut. manoscritto al dorso; ganci originali perfettamente conservati, tagli blu.<br />

Prima edizione, rarissima a reperirsi completa in questo stato di conservazione e condizioni di legatura ecceziona-<br />

76 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


SCIENZE<br />

li, considerato che i pochi esemplari apparsi sul mercato sono quasi sempre stati scompleti o in cattive condizioni.<br />

Schott (1608-66), gesuita, fu allievo ed assistente di Kircher a Roma dove visse per 25 anni, insegnò poi a Magonza e<br />

Wuerzburg dedicandosi alla compilazione ed organizzazione editoriale di tutta la sua, e non solo, attività scientifica di<br />

ricerca, pubblicando undici opere fra il 1658 ed il 1666. La sua opera è contraddistinta dai medesimi pregi e difetti del<br />

celebre maestro; l’approccio scientifico è sperimentale e parzialmente fantastico, rivelando un interesse poliedrico, attratto<br />

anche da meccanismi e curiosità, legati alla tradizione del tecnicismo di Besson, Ramelli, Zonca e Feuerbach. La<br />

“Magia Universalis” è considerata la sua opera maggiore; il primo volume riguarda i fenomeni ottici, la prospettiva e<br />

l’illusione, la camera oscura nonchè gli strumenti ottici di recente invenzione, quali microscopio e telescopio. Il secondo<br />

tomo riguarda la musica e la fonetica oltre all’acustica in senso strettamente fisico; riporta numerose descrizioni<br />

di macchine musicali funzionanti in modo curioso, grazie all’applicazione di elementi naturali. Nel terzo volume, relativo<br />

alla fisica, si tratta di matematica e tutte le sue applicazioni meccaniche, pneumatiche, idrostatiche mentre il<br />

quarto tomo, dedicato ai fenomeni meno scientifici, riguarda oltre al magnetismo, la pirotecnia, la chiromanzia, la fisiognomonia<br />

e la divinazione. Esemplare in eccezionale stato di conservazione. Nota di possesso manoscritta parzialmente<br />

cancellata ai frontespizi, così come timbri di appartenenza a monastero boemo, un frontespizio con piccolo foro<br />

causato dall’abrasione della nota di possesso, un frontespizio rifilato. Caillet 1003; Sommervogel VII 905-906; Ferguson,<br />

II pag. 340. Illustr. a colori TAV. VIII<br />

129 SCHOTT CASPAR. Pantometrum Kircherianum hoc est, instrumentum geometricum novum...<br />

à ... Athanasio Kirchero ante hac inventum, nunc decem libris, universam paenè practicam<br />

geometriam complectentibus explicatum, perspicuisque demonstrationibus illustratum...<br />

Herbipoli, excudebat Jobus Hertz, 1660.<br />

In 4°(195x155). Pagg. (24), 408, (20). Antiporta inciso finemente in rame da A. Froelich con ritratto del duca Cristiano<br />

Megapolitano, a cui l’opera è dedicata, inscritto in una corona celebrativa posta su di un fregio architettonico con lo<br />

stemma gentilizio a fronte. Capilettera ornate, testatine e finalini sempre in legno. 32 tavv. f.t., di cui una ripiegata incise<br />

in rame. Piena pelle coeva con dorso a cinque nervi e scomparti con ricchi fregi di carattere botanico eseguiti a piccoli ferri;<br />

tagli a spruzzo rossi.<br />

Prima edizione di questa interessante opera che descrive uno strumento ideato dal suo maestro, il pantometro,<br />

strumento di rilevazione e misurazione di distanze ed altezze; Kircher vi misurò la dimensione del cratere del Vesuvio.<br />

Il nome allo strumento fu dato da Schott in questa opera, una specie di manuale pratico d’uso per scienziati<br />

interessati al suo utilizzo. Schott (1608-66), gesuita, fu allievo ed assistente di Kircher a Roma dove visse per 25<br />

anni, insegnò poi a Magonza e Wuerzburg dedicandosi alla compilazione ed organizzazione editoriale di tutta la<br />

sua, e non solo, attività scientifica di ricerca, pubblicando undici opere fra il 1658 ed il 1666.<br />

Bell’esemplare, che presenta saltuari arrossamenti e piccole bruniture. Antico restauro ad una tav. pag. 394. Legatura<br />

con mancanze al dorso, minime spellature e tracce di abrasione. Piccole mancanze alla cuffia sup.<br />

Graesse IV,<strong>22</strong>. Poggendorff I,1259. Smith, Hist of Math., I,4<strong>22</strong>. Sommervogel IV,1058.<br />

130 VOSSIUS ISAAK. De Lucis natura et proprietate.<br />

Amsterdam, Elzevir, 1662. venduto<br />

In 4° (200x150); pagg. (8), 85, (3) con vignetta al frontespizio, 18 diagrammi nel testo, fregi ed iniziali in silografia. Cartonato<br />

coevo con nome dell’aut. manoscritto al piatto.<br />

Prima edizione. Esemplare appartenuto al celebre scienziato italiano Giovanni Alfonso Borelli, la cui nota di<br />

possesso appare al frontespizio, oltre ad un’altra nota di possesso della biblioteca di S. Pantaleone, ad un timbrino<br />

di collezione ed al timbro di duplicato di biblioteca non identificabile.<br />

Vossius, nato a Leida, fu un erudito assai versatile, contrario alle dominanti teorie cartesiane. Questa opera include<br />

la prima descrizione della legge recentemente formulata da Snellius sulla rifrazione della luce.<br />

Ottimo esemplare genuino con qualche usuale fioritura ed ingiallimento della carta.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 77


131<br />

SCIENZE<br />

131 BARTHOLINUS ERASMUS. De cometis.<br />

Hafniae, typis Matthiae Godicchenii, impensis Petri Hauboldi, 1665.<br />

In 8° (190x140). Carte non num. 4, pagg. 88. Frontespizio in rosso e nero, 3 tavv. f.t. in rame di cui una ripiegata più<br />

volte raffigurante le costellazioni dello zodiaco intitolata “Magnitudines stellarum”, un’altra di carattere tecnico ed una indicante<br />

le diverse posizioni della cometa misurate in giorni diversi. Piena pergamena floscia coeva con titolo manoscritto al<br />

dorso.<br />

Trattato di astronomia assai interessante e raro. Bartolini fu un fervente sostenitore di Descartes. Buon esemplare<br />

seppur brunito.<br />

Non sono presenti copie repertoriate in Italia in ICCU; solo 2 esemplari in Gran Bretagna, 1 in Svizzera e 3 in Germania<br />

a Monaco, Berlino ed Erlangen.<br />

132 KIRCHER ATHANASIUS. Arithmologia sive De Abditis numerorum mysterijs qua origo, antiquitas<br />

& fabbrica numerorum exponitur; abtitae eirundem proprietates demonstrantur; fontes superstitionum<br />

in amuletorum fabbrica aperiuntur; Denique post Cabalistarum, Arabum, Gnosticorum,<br />

Aliorumque magicas impietates detectas, vera et licita numerorum mystica significatio ostenditur.<br />

Roma, Typographia Varesij, 1665.<br />

In 4° (245x185); pagg. (16), 301, (9). Antiporta inciso in rame, grande stemma di casato in silografia, iniziali ornate,<br />

finalini, molte figure nel testo, diagrammi, tabelle (di cui 3 ripiegate), segni della cabala, il tutto in silografia. Mezza pergamena<br />

ottocentesca con angoli, tagli e piatti marmorizzati.<br />

Prima e unica edizione di una fra le opere più rare e meno conosciute scritte dal Kircher (1602-1680), riguarda<br />

le scienze occulte: numerologia, cabala, amuleti, formule magiche, superstizioni, astrologia. Un trattato di<br />

curiosità e di notizie storiche, che inizia infatti con la storia e l’origine della numerologia dagli antichi popoli<br />

(Greci-Romani-Ebrei-Arabi) fino ai trattati di Pitagora ed alla Cabala e rappresenta un collegamento fra scienze<br />

e mistica. Brunet III, 666. Merill, 19 “one of Kircher’s more curious Works”; Caillet II, 5769 ”l’un des rares ouvrages<br />

donnant les propriétés mystiques et cabalistiques des nombres”; Dorbon 2377 «un des ouvrages les moins connus<br />

de Kircher»; manca a Verginelli – Rota, Guaita, Ouvaroff e Rosenthal.<br />

78 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


133 LICETI FORTUNIO. De monstris<br />

ex recensione Gerardi Blasii, M.D. &<br />

P.P. Qui monstra quaedam nova & rariora<br />

ex recentiorum scriptis addidit. Editio<br />

novissima iconibus illustrata.<br />

Padova, Paolo Frambotti, 1668.<br />

In 8° (210x165). Pagg. (14 compreso l’antiporta<br />

allegorica incisa finemente in rame da H..Barius),<br />

316, (26). Frontespizio con marca editoriale<br />

in rame, 3 tavv. f.t. più altre 71 nel testo,<br />

che forniscono un ampio ventaglio iconografico di<br />

alterazioni genetiche e malformazioni sia umane<br />

che animali. Piena pelle settecentesca, tagli a<br />

spruzzo, dorso a nervi con titolo su tassello in oro<br />

e fregi dorati.<br />

SCIENZE<br />

Pregevole edizione, (la prima è del 1616 senza tavole illustrative) di uno dei più noti trattati di teratologia mai apparsi.<br />

Fortunio Liceti (Rapallo, 1577 - Padova, 1657), medico e filosofo amico di Galilei, fu attratto dagli studi di<br />

teratologia poiché egli stesso fu un sopravvissuto da una nascita prematura (per ciò fu chiamato Fortunio). Egli deve<br />

la sua notorietà, oltre che al presente trattato, che fu il primo passo verso l’anatomia patologica del XIX secolo,<br />

anche all’opuscolo “De motu sanguinis, origineque nervorum” (Udine, 1647), scritto per screditare le teorie di<br />

Harvey. Bell’esemplare che presenta lievissime bruniture ed un alone marg. Alla fine all’angolo sup. Dorso rifatto<br />

ed innesto all’angolo inf. del piatto sup. e lievi tracce d’uso.<br />

Garrison-Morton, 534.52: “One of the earliest classifications of deformities. Licetus work was still under review in works<br />

of malformation in the 19th century. Includes both real and imaginary cases”. Rosenthal, 4375. Osler, 3235. Wellcome,<br />

III, 514. Waller, 5779. Krivatsky, 6959. Brunet, III, 1069. Vinciana, <strong>22</strong>02: “Questa edizione dedicata da Andrea Frisio<br />

a Teodoro Kerckrinck, reca le stesse incisioni della edizione di Padova stampata dal Frambotto nel 1634 ma nuovamente<br />

incise ed ha l’aggiunta di un’appendice scritta dal Blasius (o Blaes), anatomico olandese del XVII sec. (...) Questo<br />

trattato e’ un capolavoro di credulita’, una raccolta di tutto cio’ che l’immaginazione e le favole popolari hanno creato, sia<br />

nell’antichita’ che ai tempi del Liceti, sulle mostruosita’ umane ed animali. L’opera e’ ricercata per le curiose e interessanti<br />

figure”. Olschki, “Choix”, 9945: “Ouvrage tres curieux et recherche”. Graesse, IV, 203. Cicognara, 3254. Poggendorff,<br />

I, 1451-1452. Caillet, 6668-69.<br />

134 KIRCHER ATHANASIUS. Iter extaticum coeleste... Quo Mundi opificium, id est, Coelestis<br />

Expansi, siderumque tam errantium, quam fixorum natura, vires, proprietates…interlocutoribus Cosmiele<br />

et Theodidacto…Ipso auctore annuaente, P. Gaspare Schotto regiscuirano …Accessit ejusdem<br />

auctoris iter exstaticum terrestre, Synopis mundi subterranei. Herbipoli, Sumptibus Johannis Andreae<br />

Endteri, & Wolfgangi Junioris Haeredum & prostat Norimberga apud eosdem, 1671.<br />

In 8°(215x165); pagg. (24), 689, (18 index), antiporta figurato inciso in rame, raffigurante il sistema cosmologico di Tycho<br />

Brahe, a cui Kircher era legato, cioè con il sole al centro e i pianeti che gli girano tutti intorno e tutti insieme girano attorno<br />

alla terra posta al centro dell’universo; incisione al verso del frontespizio con le armi di Joachim Von Gravenegg, abate<br />

di Fulda; 12 tavole celesti, fra cui: una tav. rappresentante i vari sistemi cosmologici, sfere armillari, le montuosità della<br />

luna, le macchie solari, osservazioni su Saturno, eclissi solari, incise tutte in rame f.t. a p.p. Pergamena rigida coeva con<br />

carta di rinforzo al dorso, titolo manoscritto su etichetta, tagli a spruzzo.<br />

Seconda edizione di Schott, amico e discepolo di Kircher. Una fra le più curiose opere di Kircher, svolto in due<br />

parti distinte in forma di dialogo fra Cosmiele e Theodidactus; questo viene guidato in un fantastico viaggio nel<br />

cosmo dal primo: sulla luna, ricca di montagne e crateri, su Venere, costituita dai quattro elementi, e attraverso le<br />

stelle fisse. Nella seconda parte si tratta della terra, sua creazione, posizione, caratteristiche principali e vita. Terza<br />

edizione di emtrambe le opere, la seconda collettiva delle due opere insieme. Buon esemplare che presenta minimi<br />

difetti alla legatura, mancanza al dorso. Honeymann 1819; Graesse IV, 21. Thorndike VII, 576.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 79<br />

133


135<br />

SCIENZE<br />

135 MOSCARDO LODOVICO. Note overo memorie del Museo del conte Lodovico Moscardo nobile<br />

veronese. Uno dei padri dell’accademia Filarmonica. Dal medesimo descritte in tre libri. Nel primo<br />

si discorre delle cose antiche che in detto museo si ritrovano. Nel secondo delle pietre, minerali,<br />

e terre. Nel terzo de corali, conchiglie, animali, frutti, & altre cose in questo contenute…<br />

Verona, Andrea Rossi, 1672.<br />

In 4° (320x<strong>22</strong>0). Carte non num. 8, pagg. 488. Magnifica antiporta allegorica incisa in rame, con tre figure femminili,<br />

putti e stemma gentilizio; frontespizio in rosso e nero, capilettera istoriati, testatine e finalini incisi in legno, numerose incisioni<br />

nel testo sia in silografia che in rame.<br />

Mezza pergamena posteriore, piatti in cartone azzurro, titolo manoscritto al dorso.<br />

Interessante opera che descrive questa celebre “Wunderkammer” o Camera delle Meraviglie, una sorta di microcosmo<br />

riunito dall’autore, dove arte e natura s’incontrano per suscitare la stupita curiosità di chi lo visita. Quest’opera<br />

è assai importante per la storia delle origini dei musei moderni. Le belle illustrazioni raffigurano statue, bronzi e<br />

reperti archeologici in genere nel primo libro, pietre, minerali e fossili nel secondo, coralli, conchiglie, animali, frutti<br />

esotici nel terzo. La seconda parte descrive e raffigura altre reperti ed epigrafi oltra a vasi e medaglie.<br />

Ottimo esemplare in barbe a pieni margini, accuratamente rinfrescato.<br />

Cicognara, 3412 (per la prima edizione); Graesse IV, 613: “Il esiste une édition antèrieure de la description de ce musé<br />

d’hist. Naturelle et d’antiquités: Padova, Frambotto, 1657”; Vinciana, 1733.<br />

136 IMPERATO FERRANTE. Historia naturale…<br />

Venetia, Combi, & La Noù, 1672.<br />

In folio (320x<strong>22</strong>0); pagg. (8), 696, (8); frontespizio in rosso e nero con vignetta in rame, iniziali istoriate e fregi silografici,<br />

128 xilografie n.t.; una magnifica tavola doppia f.t., raffigurante il “Museo”.<br />

Piena pergamena settecentesca con titolo su tassello al dorso.<br />

80 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


SCIENZE<br />

Ferrante Imperato farmacista e personaggio di spicco della cultura scientifico-naturalistica napoletana di fine<br />

‘500 ed inizi ‘600, allestì un pregevole museo naturalistico presso la sua casa di Palazzo Gravina a Napoli. Questa<br />

celebre opera, in seconda impressione, (la prima è di Napoli, 1599) è divisa in 28 libri di argomenti vari che<br />

si occupano: di minerali, terre, argomenti di fisica, chimica,”alchimia”, pietre preziose; affermano tra le altre<br />

cose l’importanza delle acque nel modellamento dei rilievi, interpretano con esattezza la salinità del mare e descrivono<br />

le serie stratigrafiche osservate nelle cave di pozzolana; l’ultimo libro tratta anche di piante e animali;<br />

viene qui rappresentato, inoltre il rinomatissimo museo, nella splendida tavola fuori testo; museo, che si arricchì<br />

grazie alla corrispondenza dell’autore con lo scambio di campioni con altri naturalisti europei. I numerosi<br />

viaggi in Italia meridionale permisero a Ferrante di raccogliere molti esemplari minerali, vegetali ed animali,<br />

ma anche di osservare in dettaglio gli affioramenti geologici. Il museo fu visitato da studiosi di tutta Europa<br />

e segnalato addirittura nelle guide storico-artistiche dell’epoca, che attestavano il ruolo non marginale di questo<br />

speziale, studioso-collezionista, nel dibattito sulla scienza della natura tra Cinque e Seicento.<br />

Bell’esemplare marginoso con barbe, presenta un lievissimo arrossamento della carta, tracce di sporco superficiale<br />

al frontespizio, un alone a due carte all’inizio. La tavola presenta una mancanza restaurata perfettamente, che<br />

tocca parzialmente la parte incisa nel margine interno. Lievi tracce d’uso alla pergamena. Traccia di tarlo orizzontale<br />

che lede talvolta il testo da pag. 573 a pag. 592.<br />

Nissen ZBI, 2111; Piantanida 1712. Illustr. a colori TAV. VIII<br />

137 REDI FRANCESCO. Osservazioni… intorno agli animali viventi che si trovano negli animali<br />

viventi. Firenze, Piero Matini, 1684.<br />

In 4° (256x190) Occhietto, (6), 232. 26 tavole f.t. incise con particolare finezza in rame. Capilettera istoriate entro belle<br />

vignette silografiche e testatine in legno. Frontespizio in rosso e nero con l’impresa dell’Accademia silografica in nero.<br />

Cartone muto d’attesa con titolo su etichetta al dorso.<br />

Seconda edizione, più corretta rispetto alla prima dello stesso anno, come cita Piantanida.<br />

Opera fondamentale per la storia della parassitologia e dell”elmintologia moderne; l’aut. descrive 108 vermi, parassiti,<br />

lumache, sanguisughe da lui scoperti tramite analisi approfondita durante dissezioni da lui stesso eseguite.<br />

Redi famoso letterato e scienziato a cavallo del XVII secolo, fu al servizio dei Medici, con i quali sembra essere stato<br />

uno dei promotori dell’Accademia del Cimento, egli mette comunque da parte superstizioni e dicerie e porta il<br />

suo lavoro sul piano della sperimentazione razionale e sensista, scindendo, per quanto possibile la scienza dalla morale<br />

cattolica e dai princìpi religiosi.<br />

Bell’esemplare genuino in barbe stampato su carta forte ad ampi margini. Presenta lieve saltuarie fioriture e qualche<br />

arrossamento alle incisioni.<br />

Piantanida 1752; Brunet IV 1175; Gamba 823.<br />

138 CASATI PAOLO. Fabrica et uso del compasso di proportione, dove insegna à gli artefici il modo<br />

di fare in esso le necessarie divisioni, e con vari problemi usuali mostra l’utilità di questo stromento...<br />

Opera utile non solo à geometri, agrimensori, architetti civili, pittori, scoltori, & a tutti quelli, che usano<br />

del dissegno, ma anche à bombardieri, sergenti di battaglia... Accresciuta notabilmente in questa seconda<br />

editione dal medesimo autore.<br />

Bologna, Gioseffo Longhi, 1685.<br />

In 4° (215x150), carte n.n.4, pagg. 250. Frontespizio con scena allegorica incisa in legno, iniziali ornate e fregi silografici;<br />

4 tavv. f.t. in silografia, ripiegate, numerose incisioni nel testo di figure geometriche e schemi. Piena pergamena rigida<br />

coeva, dorso a cinque nervi e titolo manoscritto, tagli a spruzzo, antica etichetta di scaffale alla cuffia inf.<br />

Il gesuita Paolo Casati (1617-1707) vuole integrare la celebre opera di Galileo “il compasso geometrico”, strumento<br />

del quale Galileo fu unico inventore (dopo la disputa avuta con Baldassarre Capra); nella sua prefazione<br />

l’autore, dopo aver ricordato quanto fosse difficile trovare libri sull’uso del compasso, fa sapere di non aver «havuto<br />

fortuna di vedere mai alcun autore, fuorché il Galilei, di cui ventidue anni sono nella libreria nostra del Collegio<br />

Romano mi capitò un picciolo libretto di questa materia da me allhora poco inteso» .<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 81


SCIENZE<br />

Bell’esemplare genuino che presenta una mancanza al marg. inf. di pag. 19, che lede minimamente il testo; lieve<br />

alone all’angolo inf. delle prime 4 carte, saltuari arrossamenti a poche pagg.; lievi sbavature a talune pagg. dovute<br />

agli spruzzi dei colori eseguiti ai tagli. Riccardi: “Opera utile per molte operazioni aritmetiche, fatte con grandissima<br />

facilita”. Cinti: “ Casati conferma di non avere avuto modo di leggere altre opere su questo argomento tranne<br />

che un piccolo libretto di Galileo che lesse nel 1642”.<br />

Cinti 156; Riccardi I 271; Choix 6275; Autori Italiani del ‘600, 1640.<br />

139 BOECKLER GEORG ANDREAS. Theatrum machinarum novum.<br />

Norimberga, apud Pauli Fuersti, 1686.<br />

In folio (337x<strong>22</strong>0), pagg. (12), compreso frontespizio architettonico inciso in rame, 55 e 154 tavole a piena pagina incise<br />

in rame (tavola 21 e 12 invertite).<br />

Legatura coeva in cartone d’attesa e titolo manoscritto al dorso, tagli a spruzzo.<br />

Trattato di ingegneria meccanica, la cui prima edizione latina è del 1662, con numerose tavole di invenzioni e<br />

macchinari che trovano spiegazione del relativo funzionamento nella prima parte del testo: si va dalle macchine<br />

per il pompaggio dell’acqua, per il sollevamento di pesi, per la macinatura, per la fusione e la lavorazione dei metalli,<br />

alle macchine per la produzione della carta.<br />

Boeckler (1648-1685), architetto ed ingegnere tedesco, si occupò della costruzione di una gran quantità di strumenti<br />

meccanici, ingranaggi complessi e congegni alcuni dei quali hanno avuto l’ammirazione dei tecnici d’oggi.<br />

Esemplare in ottimo stato di conservazione.<br />

Hoover, 142; per la prima edizione del 1662: Brunet I, col. 1024; Graesse I, p. 459; Honeyman 359.<br />

Illustr. a colori TAV. IX<br />

140 CANTONI GIROLAMO. Nuovo e facil modo di fare horologi solari, orizzontali e verticali. A<br />

tutte l’elevationi di polo. Come anche portatili a sole, luna, e stelle per diverse elevazioni di polo. In<br />

varie figure…<br />

Torino, per l’erede del Colonna, 1688.<br />

In folio piccolo (290x235), due opere in un tomo, pagg. 32; 3-40. Testatine e grandi capilettera e fregi silografici di carattere<br />

floreale. Molte silografie nel testo raffiguranti diagrammi, compassi e figure geometriche, schemi comprendenti tutte le direttive<br />

per la costruzione degli orologi solari, due tavv. a piena pag. f.t. nella seconda opera di cui una con volvelle girevoli.<br />

Cartone muto d’attesa coevo con carta decorata relativamente recente di rinforzo al dorso, titolo su etichetta.<br />

Rarissimo trattato teorico pratico di gnomonica, redatti dallo studioso Girolamo Cantoni, che in questa prima edizione<br />

collettiva, riunisce i primi suoi due testi pubblicati nel 1670 e 1682.<br />

In Europa questa edizione è presente nella sola National Library of Scotland, il cui esemplare, come il nostro, è<br />

privo della carta A1 della seconda parte, probabilmente perché in questa edizione collettiva essa fu soppressa in<br />

quanto le due opere sono già annunciate nel frontespizio iniziale.<br />

Buon esemplare stampato su carta forte. Presenta fioriture e tracce di sporco superficiale, oltre ad un lieve generale<br />

arrossamento della carta. Piccolo alone al marg. int. per circa 9 pagg. Abrasioni ai margini est. delle coperte.<br />

Bibliografia della gnomonica, Aked – Severino (Drayton, Roccasecca), pagg. 144 . Riccardi, <strong>22</strong>8 cita l’edizione del 1670<br />

(esemplare della Marciana) Illustr. a colori TAV. VI<br />

141 MEYER CORNELIO. Nuovi ritrovamenti divisi in due parti. Parte prima.<br />

Roma, Komarek, 1696.<br />

In Folio (402x273); pagg. (4), pagg. (44) con 20 illustrazioni a metà pagina (fra cui quella con la figura del drago al frontespizio),<br />

una pianta di Livorno a doppia pagina, una carta geografica a doppia pag. delle province di Bologna, Ravenna e<br />

Ferrara, una tavola a metà pagina su due pagine, raffigurante l’eclissi del primo satellite di Giove e due tavole a piena pagina,<br />

ciascuna divisa in tre parti, tutte incise in rame da Wouters su disegno dello stesso Meyer.<br />

82 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Legatura in mezza pergamena settecentesca e piatti in cartone rigido azzurro.<br />

Edizione originale della prima parte di questa opera, assai complessa nella sua pubblicazione (questa prima parte<br />

ad esempio fu edita sette anni dopo la seconda e di conseguenza considerata completa a se). Dedica al Granduca<br />

di Toscana Cosimo III. L’opera fu pubblicata, come spiega il Meyer nella prefazione al lettore, per reazione<br />

all’edizione non autorizzata di una traduzione francese del suo “Arte di restituire a Roma la tralasciata navigazione<br />

del suo Tevere” che Stephane Michallet editò nel 1693. Le belle e curiose tavole raffigurano le invenzioni<br />

dell’autore per la “perfezione dell’architettura idraulica”, ordigni per scavare pali, modi di eliminare i sassi<br />

sotto acqua, di condurre le acque sorgenti nelle città, macchine per dragare porti, la calamita, ed inoltre la<br />

già citata eclissi, gli occhiali ed altro. Buon esemplare con qualche fioritura; arrossamento del tutto normali nei<br />

libri di Meyer. Sguardie rinnovate.<br />

Rossetti, III 7023b; Olschki, Choix, XI, 17589.<br />

142 TORRICELLI EVANGELISTA. Lezioni accademiche.<br />

Firenze, nella stamperia di S.A.R. per Jacopo Guiducci e Santi Franchi, 1715.<br />

In 4° (245x180). Pagg. XLIX (1), 96, (2) con l’imprimatur. Occhietto, ritratto dell’aut. inciso da Pietro Anichini, vignetta<br />

allegorica in rame al frontespizio, con motto “il più bel fior ne coglie”; capilettera ornati e testatine incise il legno.<br />

Tre figure incise in legno nel testo che riguardano le celebri esperienze scientifiche dell’argento vivo. Mezza pergamena coeva<br />

con titolo su tassello al dorso.<br />

Prima edizione di questa raccolta di dodici letture tenute all’Accademia della Crusca in occasione della nomina<br />

di Torricelli (Faenza 1608-Firenze 1647) a membro effettivo della stessa. Torricelli dopo aver studiato con<br />

Castelli collaborò negli ultimi anni della vita di Galileo con il celebre scienziato. Alcune trattano della percussione,<br />

sviluppando alcune teorie di Galilei, altre sviluppano la teoria della pressione atmosferica, dove l’autore<br />

si pone in contrasto con le teorie di Galileo, altre riguardano la luce, il vento, architettura militare e matematica;<br />

si descrive anche la famosa esperienza dell’argento vivo eseguita da Torricelli nel 1644 e l’invenzione<br />

del barometro a mercurio, a cui è legato il suo nome. Le lezioni vennero pubblicate postume con la prefazione<br />

di Tommaso Bonaventura (il saggio introduttivo contiene la ristampa di due lettere a Michelangelo Ricci,<br />

già stampate nel 1663, sul barometro e sulla pressione atmosferica). Bell’esemplare con qualche sporadica<br />

leggera fioritura ed on arrossamento alla parte sup. in testa a poche pagine iniziali. Riccardi II, 544; Cinti, 169;<br />

Gamba, 2104; Norman, 2088.<br />

143 BECHER JOHANN JOACHIM.<br />

Lipsiae, ex officina Weidmanniana, 1738.<br />

SCIENZE<br />

In 4°(215x165); antiporta con curiosa figura allegorica incisa in rame, pagg. (14), 504, (17).<br />

Piena pelle coeva con dorso a cinque nervi e scomparti con ricchi fregi floreali dorati eseguiti a piccoli ferri, titolo su tassello<br />

in oro, tagli a spruzzo.<br />

La prefazione in questa celebre opera del medico e chimico tedesco J. Becher è curata dal suo discepolo G. E. Stahl<br />

che elaborò la teoria del flogisto e che presenta a fine tomo un trattato intitolato «Specimen Beccherianum sistens<br />

fundamenta, documenta, experimenta, quibus principia mixtionis subterraneae & instrumenta naturalia atque artificialia.»;<br />

ultima ma migliore edizione (la prima è del 1669), prima edizione in quarto, dove le concezioni alchemiche<br />

ancora presenti lasciano via via il posto alle nuove ricerche che saranno di base per la chimica moderna.<br />

Sono presenti tre supplementi: “Experimentum chimicum novum”, Demonstratio philosophica seu theses chymicae”,<br />

“Experimentum de minera arenaria perpetua”.<br />

Becher (1635-1682) fu un importante chimico tedesco che pose le basi per gli studi settecenteschi della chimica<br />

tedesca. Buon esemplare genuino, presenta normale arrossamento generale e fioriture tipiche della carta dell’epoca;<br />

lieve alone fino a pag. 11. Lievi tracce d’uso alla leg.<br />

Duveen, 59. Ferguson, I, 88(a.e.) Mellon, 155. Wellcome, II, 125.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 83


143<br />

SCIENZE<br />

144 MORO ANTON LAZZARO. De’ crostacei e degli altri marini corpi che si trovano su monti<br />

libri due.<br />

Venezia, appresso Stefano Monti, 1740.<br />

In 4° (275x210) Pagg. (14), 452, con 8 tavv. f.t. ripiegate incise in rame, vignetta al frontespizio. Dedica al senatore M.<br />

Giovanni Emo Procuratore di S. Marco.<br />

Piena pergamena rigida coeva con titolo su tassello in oro al dorso.<br />

Prima edizione di questo interessante trattato di geologia redatto dall’autore nato a San Vito al Tagliamento<br />

(1687 - 1764). Grazie ai suoi studi naturalistici fu in corrispondenza con molti scienziati dell’epoca. Nel De’ crostacei<br />

conferma la natura organica dei fossili. Questi ultimi vengono considerati da Moro come prove fondamentali<br />

delle trasformazioni della Terra nel corso della sua lunga storia. La teoria orogenetica di Moro, basata sul vulcanismo,<br />

e la sua classificazione dei rilievi in monti ‘primari’ e ‘secondari’ avrà grande risonanza europea. L’opera<br />

fu tradotta in tedesco a Lipsia nel 1751.<br />

Ottimo esemplare genuino, con ampi margini e ben inchiostrato. Stampato su carta forte. Tassello rifatto.<br />

Ward and Carozzi 1611; DSB pagg 531 – 4.<br />

145 GUALTIERI NICCOLO’. Index Testarum Conchyliorum.<br />

Florence, C. Albizzini, 1742.<br />

In folio (435x300). Occhietto, antiporta allegorico in acquaforte disegnato da Campiglia, ritratto dell’autore entro ovale<br />

disegnato da Maria Maddalena Gozzi, il tutto inciso da Pazzi; frontespizio in rosso e nero con grande vignetta paesaggistica<br />

di soggetto marino. Dedica a Francesco III Medici. 5 parti in un volume ognuna con proprio frontespizio, ciascuno con<br />

vignetta ovale, 8 tavole in rosso e nero raffiguranti coralli, madrepore e 110 raffinate tavole a piena pagg. numerate incise<br />

in rame raffiguranti conchiglie, tutte entro una bordura con doppio filetto, disegnate da Menabuoni e incise da Pazzi con a<br />

fronte il testo; 16 belle tavv. nel testo sempre in acquaforte, su disegno di Menabuoni ed incise da Bernardo Sgrilli.<br />

84 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


SCIENZE<br />

Legatura in piena pelle coeva con dorso a sei nervi, titolo su tassello in oro, dorso a 7 scomparti con ricchi fregi di carattere<br />

floreale, dentelle dorate, alla cuffia inf. e impresso uno stemma gentilizio raffigurante una torre inscritta in un ovale sormontata<br />

da corona.<br />

Prima edizione di questa magnifica opera del Gualtieri (1688-1744) che fu medico personale di Cosimo III de’<br />

Medici, il quale, grande collezionista ed estimatore di rarità, possedeva un magnifico gabinetto di conchiglie includendo<br />

circa 360 specie, che gli furono mandate da Rumphyus; il Duca diede al Gualtieri molti dei suoi duplicati.<br />

Gualtieri fu inoltre professore all’università di Pisa, dedicando i suoi studi alla botanica, geologia ed alla zoologia.<br />

Assai raffinato l’apparato iconografico, che illustra dettagliatamente centinaia di molluschi e fossili che appartenevano<br />

alla collezione privata dell’autore. Splendido esemplare stampato su carta forte. Lievi tracce d’uso alla<br />

legatura (allo spigolo inf. del piatto posteriore).<br />

Nissen ZBI 1736; Cobres p. 110, n. 23. Illustr. a colori TAV. IX<br />

146 GRAVESANDE GUGLIELMO. J. Physices elementa mathematica, experimantis confirmata.<br />

Sive introductio ad Philosophiam Newtonianam. auctore Gulielmo Jacobo Gravesande.<br />

Leidae, Langerak e Verbeek, 1742.<br />

2 voll. in 4° (260x210). Pagg. (4), LXXXXVI, (2), 572; (3) da 574 a 1073, (43 di indice). Frontespizio in rosso e nero,<br />

vignetta allegorica in rame. Sono presenti 127 tavv. f.t incise in rame ripiegate raffiguranti strumenti scientifici. Mezza<br />

pergamena coeva con angoli e titolo manoscritto al dorso, piatti in cartone marmorizzato verde chiaro.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 85<br />

146


SCIENZE<br />

Terza edizione latina di questa opera, che fu la più importante del fisico olandese Willem Jacob Storm van‘s<br />

Gravesande, (1688-1742), che continuò ad arricchirla ed ampliarla in edizioni successive fino al 1750; questa<br />

fu inoltre l’opera che contribuì la diffusione della filosofia naturale di Isaac Newton (1642-1727) al di fuori<br />

dell’Inghilterra. L’autore soggiornò a Londra, dove conobbe John Theophilus Desaguliers (1683-1744) e John<br />

Keill (1671-1721), dai quali mutuò il metodo di insegnamento empirico dei principi della fisica attraverso gli<br />

esperimenti; tornò in Olanda, dove fu nominato professore di matematica e di astronomia (e poi anche di filosofia)<br />

all’Università di Leida. La sua figura ha una duplice valenza essendo egli fondamentale sia nella divulgazione<br />

del metodo empirico sia che nell’insegnamento dell’opera newtoniana: i suoi Physices elementa sono basati<br />

infatti tanto sull’ Opticks quanto sui Principia. Nel suo trattato introduttivo alla filosofia naturale newtoniana<br />

presenta un corso di fisica da impartire col sussidio di una serie di strumenti, molti dei quali di sua invenzione,<br />

che divennero di uso corrente nei gabinetti di fisica dell’epoca. L’influenza di Gravesande sulla fisica<br />

sperimentale fu quindi grandissima per buona parte del Settecento. Esemplare genuino, molto ben conservato.<br />

Presenta solo qualche saltuario lievissimo ingiallimento e qualche piccolo difetto ad alcune tavole. Babson<br />

70; Gray 82; DBS 42731.<br />

147 MANFREDI EUSTACHIO. Introductio in ephemerides cum opportunis tabulis ad usum bononiesis<br />

scientiarum istituti. Inqua exempla, quae sub praeceptis proponuntur ad ephemerides ex anno 1751 in annum<br />

1762 novissime supputatas accomodata sunt.<br />

Bononiae, Typis Constantini Pisarri S. Inquisitionis impressioris sub Signo S. Michaelis, 1750. (Unito a:) ZA-<br />

NOTTI EUSTACHIO. Ephemerides motuum coelestium ex anno MDCCLI in annum MDCCLI ad meridianum<br />

Bononiae supputatae. Bononiae, typis Constantini Pisarri, 1750.<br />

Due opere in un tomo in 4° (272x196); pagg. XVIII, (2), 143, 192; (12), 383 con numerosi diagrammi silografici, anche<br />

a tutta pagina, e 4 carte geogr. incise in rame f.t. rip. di carattere geografico-astronomico (mostrano infatti la zona in<br />

cui si resero visibili le eclissi del 1752-58-60 e 1562).<br />

Solida pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso.<br />

Manfredi, professore di matematica all’università di Bologna, pubblicò le sue effemeridi in due volumi nel<br />

1715-25; ad esse fece precedere questa opera introduttiva, che Zanotti ristampò nel 1750 pubblicando le proprie,<br />

come dice DSB: “In 1715 Manfredi completed his two-volume Ephemerides motuum coelestium for 1715-1725,<br />

based on the still unpublished tables of Cassini in Paris, his predecessor in the chair of astronomy at Bologna. Intended,<br />

unlike most of its predecessors, not for astrological use but for practical astronomy, the ephemeris were of unusual extent<br />

and practicability. They included tables of the meridian crossing of the planets, tables of the eclipses of the satellites<br />

of Jupiter and of the conjunction of the moon and the principal stars, as well as maps of the regions of the earth affected<br />

by solar eclipses. The ephemeris were preceded by a volume of instructions including tables that were reprinted by Eustachio<br />

Zanotti in 1750” (DSB). Bell’esemplare minime saltuarie fioriture della carta e qualche leggera traccia<br />

d’uso e macchia alla legatura. Zanotti: “Riccardi II, 653,15; Houzeau/Lanc. 15537: “Ce vol. renferme des Tabulae<br />

motuum Jovis””; Poggendorff II, 1394.”<br />

148 D’ALEMBERT JEAN LE ROND<br />

4 volumi in 4° (215x160).<br />

Legatura coeva in piena pelle, stemma in oro al piatto anteriore con il motto “Ne quid nimis” attribuibile alla famiglia o alla<br />

città inglese Austen o Austin, titolo e fregi in oro al dorso, carte di guardia decorate, tagli marmorizzati.<br />

Timbro al frontespizio che riporta le lettere BP sormontate da una corona.<br />

Importante insieme di opere di carattere scientifico di D’Alembert, anima scientifica della famosa Encyclopédie.<br />

Difficile trovare i 4 trattati uniti in una legatura d’epoca, nobile e uniforme.<br />

Ottimi esemplari, legature con leggeri segni d’uso.<br />

a- Traité de dynamique, dans lequel les loix de l’equilibre & du mouvement des corps…<br />

Paris, chez David, 1758.<br />

Pagg. (12), XL, 272, XIII con fregi xilografici e 5 tavole ripiegate incise in rame.<br />

86 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Seconda edizione (la prima è del 1743) del trattato sulla dinamica nel quale viene enunciato il cosiddetto “principio<br />

di D’Alembert”, che riconduce tutti i problemi di dinamica a problemi d’equilibrio.<br />

PMM 195 per la prima edizione; Sotheran I, 73 “best edition”; Norman 32.<br />

b- Traité de l’équilibre et du mouvement des fluides, pour servir de suite au traité de dinamique.<br />

Paris, chez David, 1744.<br />

Pagg. XXXII, (8), 458, (2) con 10 tavole ripiegate incise in rame.<br />

Prima edizione di questo trattato che descrive i principi del movimento dei fluidi, argomento di grande interesse<br />

nel XVIII secolo, impiegati per dare una spiegazione fisica a una varietà di fenomeni quali l’elettricità, il magnetismo<br />

e il calore.<br />

Sotheran I, 74; Norman 33.<br />

c- Reflexions sur la cause generale des vents. Unito a : Meditationes de generali ventorum causa…<br />

Paris, chez David, 1747.<br />

Pagg. (8), XXVIII, 194; 138 con 2 tavole ripiegate incise in rame.<br />

Prima edizione di questo interessante trattato sulla dinamica dei venti affrontato con l’uso di differenti equazioni<br />

in fisica matematica. Questo lavoro portò a D’Alembert un premio dall’Accademia Prussiana; negli anni successivi<br />

venne ripreso e perfezionato ed impiegato anche nello studio dell’influenza atmosferica sulle maree.<br />

Sotheran I, 71; Norman 34.<br />

d- Recherches sur la précession des equinoxes, et sur la nutation de l’axe de la terre, dans le systêême newtonien.<br />

Paris, chez David, 1749.<br />

Pagg. (VI), VII-XXXVIII, (2), 184, con fregi silografici e 4 tavole ripiegate incise in rame.<br />

Prima edizione di questo trattato che espone le ricerche condotte da D’Alembert sulla rotazione degli equinozi;<br />

l’Autore riprese ed integrò il metodo di Clairaut arrivando ad una soluzione più veritiera con il movimento osservato<br />

dalla terra.<br />

“édition originale absolutement rarissime”. Illustr. a colori TAV. X<br />

149 FLAMSTEED JOHN. Atlas celeste de Flamstèed aprouvè par l’academie royale des science, et<br />

publiè sous le privilege de cette compagnie. Seconde èdition par M. J. Fortin...<br />

Paris, Deschamps, 1776.<br />

In 8°; pagg. VIII, 30 splendide incisioni in rame a doppia pag. numerate di costellazioni e planisferi; pagg. (40). Piena pelle<br />

coeva con tassello rosso al dorso titolo e fregi in oro, tagli rossi.<br />

Buona edizione del più importante atlante celeste del XVIII sec. stampato originariamente nel 1729.<br />

Ottimo esemplare con traccia di tarlo restaurata e poche pagg. dell’inizio.<br />

SCIENZE<br />

150 (VOLTA ALESSANDRO) - AMORETTI CARLO. Opuscoli scelti sulle scienze e sulle arti.<br />

Milano, Marelli, Galeazzi, Mainardi, 1778-1803 (Insieme a:) Nuova scelta d’opuscoli interessanti sulle<br />

scienze e sulle arti. Milano, Marelli, 1804-07. (Insieme a:) Scelta di opuscoli interessanti, nuova<br />

edizione. Milano, Galeazzi, 1781-82-84.<br />

Complessivi 27 tomi (<strong>22</strong>+2+3); In 8° grande (240x190); pagine 450 circa per ogni tomo e complessive 203 tavole in rame<br />

f.t. per lo più ripiegate.<br />

Legatura in mezza pelle coeva con triplo tassello ed etichetta di scaffale.<br />

Importantissima raccolta di saggi scientifici, rarissima da trovarsi completa della “Nuova scelta” e della ristampa<br />

degli “Scelta di opuscoli” che furono originariamente pubblicati a dispense in 12° negli anni 1775, 1776 e 1777,<br />

raccolti da Carlo Amoretti e F. Soave; considerato il grande successo di questi ultimi gli editori proseguirono l’impresa;<br />

così a seguito della pubblicazione nel 1778 in 8° della raccolta “Opuscoli scelti sulle scienze e sulle arti” ne-<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 87


SCIENZE<br />

gli anni appunto immediatamente successivi (1778-1803), l’editore Galeazzi nel 1781-84 ristampò la prima opera<br />

riunendola in soli 3 tomi uniformandone la misura agli “Opuscoli scelti”. L’editore Marelli pubblicò poi la “Nuova<br />

scelta...”. La raccolta contiene saggi e memorie dei più grandi scienziati dell’epoca fra cui spiccano Volta, Lavoisier,<br />

Landriani, De Saussure, Spallanzani, Ferguson, Franklin, Beccaria, Priestley rappresentando praticamente<br />

una Summa del prolifico e rivoluzionario mondo scientifico di fine Settecento e dei grandi progressi avvenuti<br />

in quasi tutti i campi anche se risultano particolarmente importanti i saggi di elettricità, chimica, fisica. Sono raccolte<br />

opere di Volta, fra cui quella importantissima sull’elettroforo e quella sulla scoperta del metano, pubblicate<br />

per la prima volta nell’edizione del 1775-77 che risultano quindi qui in seconda edizione. Questa edizione è molto<br />

più rara della prima sotto il profilo bibliografico ed è sconosciuta alle bibliografie consultate.<br />

Ottimo esemplare freschissimo, assolutamente genuino, con minime tracce d’uso alla leg.<br />

151 (VOLTA) BRUGNATELLI LUIGI. Biblioteca fisica d’Europa.<br />

Pavia, R.I, Monastero, 1788-91.<br />

20 volumi rilegati in 10 tomi in 8° (200x115); ogni volume consta di circa 160 pagine tranne l’ultimo, contenente il vocabolario<br />

della nuova nomenclatura di chimica e l’indice, che consta di 138 pagg. L’opera comprende 6 tavole fuori testo.<br />

Elegante legatura in mezza pelle con doppio tassello ed eleganti fregi neoclassici in oro al dorso, piatti in cartone decorato<br />

coevo.<br />

Raccolta completa, assai rara in queste condizioni, che raccoglie articoli e saggi di scienziati vari. Molto importanti<br />

le dieci lettere di Volta sulla meteorologia, che posero le basi per il moderno studio dei fenomeni atmosferici.<br />

Brugnatelli (Pavia 1761-1818) fu una delle figure di maggior spicco nel panorama scientifico italiano di fine secolo,<br />

essendo in stretto rapporto con i più importanti scienziati dell’epoca. Esemplare in ottimo stato di conservazione<br />

con leggerissime saltuarie fioriture della carta. Al piatto ant. di ogni volume risultano mancanti delle etichette<br />

di collezione e scaffale. DSB, XIV; Honeyman 3074. Illustr. a colori TAV. X<br />

152 PASTEUR LOUIS. Etudes sur le vin. Paris, imprimerie impériale, 1866 (insieme a:) Etudes sur<br />

le vinaigre, sa favrication, ses maladies, moyens de les prévenir; nouvelles observations sur la conservation<br />

des vins par la chaleur.<br />

Paris, Gautheir-Villars & Masson, 1868.<br />

Due opere in un tomo in 8°(240x150), pagg.264 con 42 illustr. nel testo ed a piena pag., molte a colori raffiguranti strumenti<br />

e (quelle a col.) analisi microscopiche per la prima opera; pagg. VIII, 119 con 7 fig. n.t. Mezza percallina con dorso<br />

a nervi, piccoli fregi, filetti e titolo in oro.<br />

Prime edizioni, piuttosto rare, soprattutto quella sull’aceto. Nella prima opera Pasteur dimostra attraverso indagini<br />

al microscopio che le alterazioni del vino dipendono dalla presenza e dalla riproduzione di microrganismi. Nella<br />

seconda opera l’autore riassume le osservazioni più importanti relative alla fabbricazione dell’aceto di vino.<br />

Esemplare molto bello praticamente privo delle usuali fioriture.<br />

I: Duveen 460. Wailer 10967. Sparrow 160. Simon, Vinaria, <strong>22</strong>. Garrison-M. 2479. Oberle’ 985: “Cette premiere edition<br />

est rare”. - Milestones of Science 160: “French winemakers, troubled by the souring of wine, especially in exporting,<br />

presented their problem to Pasteur. He found that wine diseases could be controlled by heating the liquid for a definite time<br />

at a certain temperature. These findings were published in ‘Etudes ...’”.<br />

II: Bitting, 358: “Pasteur proved that a micro-organism was essential to acetification and developed a patented method which<br />

greatly increased the efficiency of production”; Garrison-Morton 2480, p. 387.<br />

88 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


153 Annalen der Phisik. Vierte Folge.<br />

Lipsia 1895, 1913, 1914, 1915, 1915.<br />

SCIENZE<br />

Cinque volumi in 8° grande (<strong>22</strong>8x245); Tomo 19: pagg. LXII, 938, 126 (divise all’interno delle singole dispense) e 46<br />

n.n. (anch’esse divise); Tomo 41: 8, 1064 con 6 tavv. f.t. ed ill. nel t.; Tomo 44: 8, 1272 con <strong>22</strong> tavv. f.t. ed ill. n.t.;<br />

Tomo 45: 8, 1272; Tomo 47: 8, 1144 con 10 tavole f.t. ed ill. n.t.. Mezza pergamena coeva con angoli, doppio tassello<br />

al dorso, brossure originali delle dispense conservate nella rilegatura.<br />

Ogni tomo comprende saggi e studi dei più importanti fisici: Einstein, Stern, Roentgen, Schrodinger, Rayleigh,<br />

Ramsey, fra cui alcuni inediti. Complessivamente ben conservati pur con qualche tavola e pagina staccata, qualche<br />

leggera traccia d’uso, qualche timbretto, mancanza ad un frontespizio.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 89<br />

149


STORIA LOCALE<br />

Storia locale<br />

154 ZANCHI PAOLO. Contractus datiorum Bergomi, cum indice locupletissimo.<br />

Brescia, de Turlini, 1575.<br />

In folio (327x<strong>22</strong>7), pagg. (28), 384 (erroneamente 483). Marca tipografica silogr. al frontespizio, iniziali istoriate entro<br />

cornici e testatine incise in legno. Nota di possesso manoscritta e note marginali.<br />

Legatura in piena pergamena coeva, titolo manoscritto al dorso ed etichetta in carta con vecchia segnatura.<br />

Edizione originale edita su incarico del consiglio cittadino che raccoglie le leggi tributarie, fiscali, contrattuali<br />

volte a regolamentare gli aspetti dell’economia agricola e artigianale del territorio bergamasco. Sono trattati i prodotti<br />

alimentari con riferimento alle diverse fasi della produzione, del trasporto, della pesatura, del confezionamento<br />

e del commercio. Vi sono inoltre capitoli sulla legislazione contrattuale, sulla lavorazione del ferro, sulla<br />

normativa carceraria. Infine sono indicate le pene applicate in caso di mancato rispetto delle norme daziarie.<br />

Ottimo esemplare su carta forte con ampi margini. Legatura con usuali tracce d’uso, tracce di lacci.<br />

Biblioteca del Senato, <strong>Catalogo</strong> della raccolta di statuti, Roma, 1943, I, p.106.<br />

154 157<br />

90 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


155 CODAGLI DOMENICO. L’historia orceana... nella quale si trattano le guerre & le cose avvenute<br />

in questa sua patria, ch’abbracciano quasi dua milla anni... Aggiontevi due annotationi, una<br />

copiosissima tavola delle cose più notabili...<br />

Brescia Gio. Battista Borella, 1592.<br />

In 8° (200x150). Pagg. (2) con il frontespizio tipografico, che riporta la marca editoriale in silografia, pagg. 7, (1) compreso<br />

bel frontespizio inciso in rame con grande fregio architettonico in stile rinascimentale con vedutina di Orzinuovi nel<br />

frontone in basso e figure allegoriche, in fascinosa coloritura coeva, pagg. (40) più il ritratto di Domenico Codagli sempre<br />

in rame f.t. entro ovale con fregio architettonico a colori coevi, che riporte il motto “ invitis invidis”; pagg. 211, una bianca;<br />

pagg. 26, (2) compreso il frontespizio delle “Annotazioni aggiunte”, che porta al verso lo stemma vescovile (in silog. a<br />

colori coevi) di Domenico Bollani, a cui viene dedicata l’Aggiunta. Iniziali ornate e belle testatine silografiche.<br />

Cartone originale muto d’attesa con titolo manoscritto al dorso ed etichetta di scaffale.<br />

Edizione originale di questo raro ed interessante trattato storico del frate domenicano Domenico Codagli, nato a<br />

Orzinuovi nel 1562, nel quale descrive la storia della sua terra dalla fondazione, trattando ovviamente in modo assai<br />

breve gli anni precedenti a Comuni e Signorie; si può addebitare all’illustre storico una buona dose di fantasia<br />

riguardo alle lacunose epoche descritte nel trattato, che precedettero la fondazione della borgata di Orzinuovi,<br />

mentre al contrario si può dire un cronista fedele e scrupoloso per quanto riguarda il suo secolo, per il quale egli ci<br />

tramanda un patrimonio di notizie.<br />

Bell’esemplare assai fascinoso per la coloritura d’epoca di frontespizio, ritratto e stemma vescovile; presenta qualche<br />

alone saltuario, piccolo tarletto al marg. int. per poche pagg.; annotazioni manoscritte alla carta bianca ed al<br />

verso del frontespizioa stampa, data di acquisto risalente al 1702, sempre manoscritta al marg. inf. del frontespizio<br />

in rame, ancora annotazioni a due pagg. al margine inf.; restauro al marg. int. del frontespizio a stampa. Non in<br />

Lozzi nè Adams. Illustr. a colori TAV. XI<br />

156 CRISPOLTI CESARE. Perugia Augusta descritta …<br />

In Perugia, Appresso gli eredi di Pietro Tommasi, & Sebastiano Zecchini, 1648.<br />

In 8° (215x150), pagg. (16), 384, (4 di errata). Frontespizio con le armi del Cardinale Gasparo Mattei, a cui è dedicata<br />

l’opera, incise in rame. Iniziali e testatine in silografia.<br />

Pergamena semirigida coeva con titolo manoscritto al dorso<br />

Prima edizione di quest’opera suddivisa in tre libri, che narrano la storia di Perugia dalle origini, via via percorrendo<br />

secoli di storia dalla Perugia etrusca e romana fino ad arrivare agli inizi del 1600. Menziona gli avvenimenti<br />

principali che hanno interessato la città e i suoi illustri personaggi. Ottimo esemplare genuino, ben conservato<br />

che presenta il fascino del tempo nelle lievi arrossature presenti a talune pagg.<br />

Lozzi, 3454, raro.<br />

157 LOFFREDO FERRANTE. L’antichità di Pozzuolo et luoghi convicini... con la descrizione de<br />

Bagni d’Agnano, Pozzuolo, e Tripergole trascritte dal vero antichissimo testo de lo generosissimo<br />

missere Iohanne Villano tolte dalle fauci del tempo dal Signor Pompeo Sarnelli.<br />

Napoli, Bulifon, 1675.<br />

In 4° (205x147); pagg. (4), 38; vignetta al frontespizio, pergamena settecentesca.<br />

STORIA LOCALE<br />

Buona edizione seicentesca non comune di questo noto testo edito originariamente nel 1573.<br />

Un po’ arrossato, soprattutto alla fine, ma in buono stato di conservazione, qualche forellino al marg. est. delle ultime<br />

due carte. Lozzi, II, 3826.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 91


STORIA LOCALE<br />

158 FERRO GIOVAN FRANCESCO. Istoria dell’antica città di Comacchio… libri quattro.<br />

Ferrara, Bernardino Pomatelli, 1701.<br />

In 4° (236x171), pagg. (28), 540 con antiporta allegorica incisa a bulino su matrice di rame, vignetta silogr. al frontespizio,<br />

capilettera istoriate, testatine e finalini sempre incisi in legno.<br />

Edizione arricchita con varie incisioni silografiche raffiguranti antiche inscrizioni e medaglie ed una in rame, oltre a 4 tavole<br />

f.t., una incisa in legno e 3 in rame (inclusa la veduta prospettica di Comacchio). Legatura coeva in cartone d’attesa su<br />

3 nervi in pelle allumata con etichetta al dorso in carta.<br />

Il trattato inizia con le antiche origini dell’insediamento ad opera di un popolo originario della Tessaglia, i Pelasgi,<br />

fino all’età moderna quando la città entrò a far parte dello Stato della Chiesa.<br />

Edizione originale, rara, dedicata a Clemente XI, Pontefice Massimo.<br />

Ottimo esemplare con barbe ed intonso.<br />

Lozzi, 1284: “Non comune”.<br />

159 FINO ALEMANIO. Istoria di Crema raccolta dalli Annali di M. Pietro Terni per Alemanio Fino<br />

ristampata con l’aggionta del Decimo Libro di detta Istoria, le due parti delle Seriane, le risposte del<br />

suddetto M. Alemanio Fino alle invettive scritte contro le Seriane di M. Francesco Zava con la scielta<br />

delli uomini di preggio di quel tempo, dedicata agli illustrissimi signori Conte Orazio Vimercati Sanseverino,<br />

Marchese Ottone Gambazocho e Nicolò Maria Benzone provveditori della città di Crema. Crema,<br />

Mario Carcheno, 1711 (unito a:) Parte prima (e seconda) delle Seriane, Crema, Carcheno, 1710;<br />

(unito a:) Risposte all’ invettive scritte da M. Francesco Zava contra le Seriane di M. Alemanio Fino,<br />

dedicate al Cavallier Cosmo, il Signor Cristoforo e il Signor Alessandro Benvenuti. Carcheno, 1711;<br />

(unito a:) Scielta de gli uomini di pregio dedicata a Girolamo Diedo, Primo Vescovo di Crema.<br />

Crema, Carcheno, 1711.<br />

Quattro opere rilegate editorialmente in un tomo in 8°<br />

(157x104), pagg. 176+189 presenta capilettera istoriate silografiche,<br />

testatine e finalini sempre incisi in legno.<br />

Legatura coeva in cartone d’attesa con tassello al dorso in carta.<br />

Fondamentale opera sulla storia della città di Crema<br />

(l’ediz. originale è del 1566) dalla conquista longobarda al<br />

XVI secolo, completata, in questa edizione, con le Seriane<br />

pubblicate nel 1576, nelle quali l’Autore risponde alle singole<br />

critiche rivoltegli da intellettuali locali. L’esemplare<br />

contiene anche le risposte del Fino alle invettive che Zava<br />

aveva scritto contro le Seriane nello stesso 1576.<br />

L’opera si chiude con il profilo biografico di alcuni uomini<br />

illustri della città di Crema.<br />

Carta con leggere bruniture sparse per il resto buon esemplare.<br />

Lozzi, 1361: “raccolta assai rara e pregiata”.<br />

160 MAFFEI SCIPIONE. Verona illustrata.<br />

Verona, Vallarsi e Berno, 1732.<br />

In Folio, 4 parti in 1 tomo, ognuna con proprio frontespizio:<br />

pagg. XII, colonne 396; pag. X, col. 298; pagg. IV, col. 294,<br />

pagg. (3); pagg. (6), col.214. Vignetta ai frontespizi, stampati<br />

in rosso e nero, inc. da M. Heylbrouck da disegno di Antonio<br />

Balestra, 67 incisioni in rame nel testo (1 a piena pagina) di F.<br />

92 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI<br />

160


Zucchi, raffiguranti fregi, monete, monumenti, epigrafi, sculture, iniziali ornate (fra queste anche i 12 busti antichi disegnati<br />

da Giambattista Tiepolo; fregi ed iniz. silografiche.<br />

Solida legatura in mezza pelle con dorso a nervi, fregi in oro agli scomparti.<br />

Edizione originale della più importante opera storica sulla città. Tratta la storia di Verona nella prima parte, la<br />

storia letteraria nella seconda, l’arte ed i monumenti nella terza, gli anfiteatri nella quarta.<br />

Esemplare complessivamente ben conservato che presenta una leggera traccia d’umido al margine esterno delle ultime<br />

carte con traccia di tarlo a 10 carte. I piatti, piacevolmente intonati alla legatura, sono in cartonato posteriore.<br />

Lozzi, 6300; Platneriana pag. 246; Gamba 2325; Choix: “Premiere edition de cetouvrage important. Beau et rare volume”.<br />

161 TARTAROTTI GIROLAMO. Memorie antiche di Rovereto e de’ luoghi circonvicini.<br />

Venezia, Marco Cargnioni, 1754.<br />

In 4° (236x180), pagg. XII, 204 con vignetta silogr. al frontespizio, capilettera figurate entro grandi vignette silografiche,<br />

testatine sempre incise in legno.<br />

Legatura coeva in cartone d’attesa, dorso con titolo manoscritto.<br />

L’opera riporta una lunga lettera al Muratori sulla storia della città, la raccolta delle iscrizioni antiche di Rovereto<br />

e della Val Lagarina di Jacopo Tartarotti, la serie dei Podestà della città dal 1717 al 1738, la lettera sulla vita ed<br />

il martirio di Alberto, vescovo di Trento ed infine la relazione di un manoscritto delle storie imperiali inedite di<br />

Giovanni Diacono stesa dal Tartarotti.<br />

Edizione originale con barbe e ampi margini. Nervi del piatto anteriore spezzati. Lozzi, 4625.<br />

162 FRIZZI ANTONIO. Memorie per la storia di Ferrara.<br />

Ferrara, Francesco Pomatelli, 1791 – 1809.<br />

STORIA LOCALE<br />

5 voll. In 4° (300x<strong>22</strong>0). Occhietto, pagg. XVI, 266, (2), con 6 tavv. f.t. fra cui una carta geografica del Ferrarese ed<br />

una carta corografica storica del territorio; pagg. XII, 251, con 2 tavv. f.t.; VIII, 471, 1 tav. f.t.; VI, 432, 1 tav. f.t. ripiegata;<br />

pagg. (10), X, 304, con 2 tavv. f..t.<br />

Cartone muto coevo con titolo manoscritto al dorso.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 93<br />

162


STORIA LOCALE<br />

Prima edizione di questa importante opera che raccoglie fatti e documenti della storia di Ferrara. Le 12 tavole incise<br />

in rame, quasi tutte ripiegate più volte, oltre alle pregevoli due carte geografiche sopra menzionate, raffigurano:<br />

la veduta di Ferrara antica e la pianta della città con 106 richiami, dis. Da C. Barotti ed inc. da G. Mandolini,<br />

la cattedrale cittadina, iscrizioni lapidee, vasi, cippi, urne cinerarie, un albero genealogico suddiviso in due<br />

tavv., della famiglia estense. Il volume V fu pubblicato postumo dal figlio dell’autore, Gaetano Frizzi, il quale lo<br />

dedica al principe Eugenio Napoleone viceré d’Italia, più una breve biografia dell’autore.<br />

Ottimo esemplare marginoso e in barbe, genuino, parzialmente intonso ad alcuni tomi, stampato su carta vergellata<br />

che presenti alcune mendei: alone all’angolo inf. per poche pagg. al primo tomo, il tomo terzo presenta il piatto<br />

post. scucito; uno strappo restaurato alla carta corografica del primo tomo, un foro restaurato dal piatto ant. fino<br />

alla pag. 7 del tomo 5. Lozzi, 1688 “Anche i più recenti studi e i nuovi documenti, rinvenuti e illustrati per la storia<br />

di Ferrara confermano il sommo valore storico delle Memorie del Frizzi”. Platner 133.<br />

163 LANCETTI VINCENZO. Biografia cremonese ossia dizionario storico delle famiglie e persone<br />

per qualsivoglia titolo memorabili e chiare spettanti alla città di Cremona da’tempi più remoti fino<br />

all’età nostra.<br />

Tomo I: Milano, Borsani, 1819. Tomo II: Milano, dalla Tipografia di Commercio, 1820. Tomo III: Milano,<br />

dalla Tipografia di Commercio, 18<strong>22</strong>.<br />

Tre volumi in 4° (290x230); pagg. (8), 9-416 con 4 tavole f.t raffiguranti medaglie e ritratti; pagg. (8), 9-588, (4); (2),<br />

96, (2). Cartone rustico con etichettina di scaffale al dorso.<br />

Rara ed importante opera di storia locale cremonese. Splendido esemplare genuino con barbe, esemplare omaggiato<br />

dall’autore a Tommaso Bagni (o Begni). Lozzi, 1392.<br />

164 DA PERSICO GIOVANNI BATTISTA. Descrizione di Verona e della sua provincia.<br />

Verona, Soc. Tipografica Editrice, 1820-21.<br />

2 voll. In 8° (230x140); pagg. 268; (2), 348, XXVI di indice. Frontespizi con due diverse marche tipografiche. 35 tavole<br />

f.t. incise in rame, 2 tavv. f.t. ripiegate più volte di cui una carta geografica della provincia di Verona ed una pianta topografica<br />

della città.<br />

Marocchino rosso coevo con titolo in oro su doppio tassello marrone al dorso. Tagli seghettati.<br />

Prima edizione di questa interessante guida della città con “le cose più notabili di Verona e provincia ad uso del<br />

viaggiatore”. L’autore traccia una storia della sua splendida città e la descrive sotto il profilo paesaggistico, storico,<br />

economico e politico senza tralasciare cenni sugli illustri personaggi veronesi. Splendido esemplare stampato<br />

su carta forte, in legatura da collezione. Minime saltuarie fioriture. Non in Lozzi. Illustr. a colori TAV. XI<br />

165 GALLUZZI RIGUCCIO. Storia del Granducato di Toscana di Riguccio Galluzzi...<br />

Firenze, L. Marchini, 18<strong>22</strong>. 11 voll. in 5 tomi.<br />

In 8°; Pagg. (2), 285, (3), 291; 263, 288; 240, 232; 320, 240;215, (3), 198, (2), CXX; 2 ritratti incisi in rame<br />

dell’autore e 2 grandi tavole in rame dell’ albero genealogico con stemmi e corone di casa Medici. Mezza pelle coeva con<br />

dorso a scomparti titolo e fregi in oro.<br />

Ottimo esemplare con lievissime fioriture a talune pagg. e lievi ossidazioni. Importante opera che delinea tra due<br />

secoli la storia del principato mediceo (da Cosimo I a Gio. Gastone, 1537- 1737). Gamba, 2592.<br />

94 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Storia - Militaria<br />

166 SAVORGNANO MARIO. Arte militare terrestre e maritima; secondo la ragione,<br />

e l’uso de più valorosi capitani antichi, e moderni…<br />

Venezia, appresso gli heredi di Francesco de Franceschi, 1599.<br />

STORIA-MILITARIA<br />

In folio (310x207), pagg. (20), 266, marca tipografica silografica al frontespizio, capilettera istoriate, testatine e finalini<br />

incisi in legno, 23 tavole e due tabelle a doppia pagina silogr.<br />

Legatura seicentesca in piena pelle, doppio filetto e fregi floreali agli angoli impressi in oro, titolo, fregi, filetti in oro al dorso.<br />

Nota di possesso manoscritta al frontespizio.<br />

Edizione originale in quattro libri del friulano Savorgnano il Vecchio (1513-1574), collaboratore del Duca d’Urbino,<br />

con il quale ispezionò le fortezze friulane, curata, dopo la sua morte, da Cesare Campana.<br />

Le belle incisioni a doppia pagina illustrano il testo con esempi della tecnica di combattimento a terra, degli alloggiamenti<br />

romani e di numerose battaglie, assedi, sconfitte e vittorie tra cui Scipione ed Annibale in Africa,<br />

Pompeo a Farsaglia, la sconfitta di Canne, la zuffa di Cesare con i Nervi.<br />

Da evidenziare la prima carta geografica del Cadore, la battaglia di Cassano, la rotta di Ghiara d’ Adda.<br />

Legatura con usuali leggere tracce d’uso, cuffie restaurate, all’interno ottimo esemplare.<br />

Marini, p. 45; Cockle, 587; Brunet V, 174; Graesse VI, 286; Adams, S-526. ICCU riporta sette esemplari nelle biblioteche<br />

italiane.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 95<br />

166


STORIA-MILITARIA<br />

167 ALBIZZI ANTONIO. Principum Christianorum stemmata ... cum brevis ejusdam<br />

adnotationibus… nunc adiecto stemmate Othomannico.<br />

Strasburgo, Heyden, 1627 (al colophon).<br />

In folio (432x290); carte 12 non num. (su 14, manca la prefazione al lettore) compresi occhiello, splendido frontespizio<br />

figurato che racchiude il titolo con larga bordura e ritratto dell’aut. Esemplare eccezionale in splendida legatura in pelle di<br />

scrofa coeva finemente incisa a secco con bordure concentriche a rotella di diversa ampiezza intervallate da filetti; un medaglione<br />

con armi nobiliari, data “1628”, iniziali puntate, oltre a cantonali floreali impressi in oro; lacci originali di chiusura.<br />

46 tavole (23 a doppio foglio) che illustrano gli alberi genealogici delle casate regnanti in Europa, sempre inseriti in<br />

un paesaggio che spesso raffigura la veduta realistica della capitale dello stato o riporta una carta geografica dello stesso, oltre<br />

a bandiere, stemmi e ricchi cartigli.<br />

L’opera, molto nota considerata la ricchezza ed eleganza delle tavole, è una delle più ricercate di genealogia araldica;<br />

assai difficile da reperire in queste condizioni. Perfettamente conservato. Lievi tracce di sporco superficiale.<br />

Graesse I, 58. Illustr. a colori TAV. XI<br />

168 MELZO LODOVICO. Regole militari sopra il governo e servitio particolare della cavalleria.<br />

Anversa, Apud Ioachimum Trognaesium, 1611.<br />

In folio (300 x 185); 6 cc. nn. (compresa l’antiporta), <strong>22</strong>1 pp., (3).<br />

Frontespizio con antiporta speculare finemente incisa in rame che presenta scena allegorica cavalleresca con una<br />

costruzione architettonica che riporta le scritte “Virescit Vulnere” e “Amat Ardua”. Dedica iniziale all’Arciduca<br />

Alberto d’ Austria Duca di Borgogna e Signore dei Paesi Bassi, che presenta fregio inciso in rame con scena di battaglia<br />

e capolettera inserita in vignetta in rame con cavaliere. Fregi e vignette in rame decorano anche i fronte-<br />

167 168<br />

96 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


STORIA-MILITARIA<br />

spizi dei singoli libri che compongono il volume. Sedici grandi tavole f.t. più volte rip. finemente incise in rame<br />

arricchiscono il trattato. Legatura in pergamena chiara coeva con tre nervi.<br />

Edizione originale di questa importante opera sulla cavalleria militare. Le belle tavole illustrano movimenti di<br />

truppe, accampamenti, dispiegamento di truppe. Volume complessivamente in buono stato di conservazione.<br />

Frontespizio rinforzato. Qualche traccia di umidità e di restauro.<br />

Piantanida, II, 1441; Graesse, IV, 474.<br />

169 CESARE CAIO GIULIO. Commentaries of Caesar, translated into english to wich is prefixed<br />

a discourse concerning the roman art of war. By William Duncan professor of philosophy in the university<br />

of Aberdeen.<br />

London J. Tonson and S. Draper, 1753.<br />

Folio imperiale (425x260). Pagg. (12), CIV, 335, (20) di indice con 86 (ma 85 dato che la III e la IV sono riunite su<br />

una sola in realtà) tavole incise in rame, fra cui 6 carte geografiche f.t. su doppia pag. riguardanti: Gallia, Germania, Britannia,<br />

Italia, Egitto e Spagna, ed altre 80 tavole, di cui 24 a foglio singolo, compresa l’antiporta con ritratto di Cesare,<br />

raffigurano le varie popolazioni barbare, 46 a doppio foglio con gli accampamenti e le battaglie 9 alla fine che raffigurano il<br />

trionfo di Cesare dipinto da Andrea Mantegna, 1 grande rip. con la raffigurazione del bufalo, qui chiamato bisonte, ed 1,<br />

anch’essa rip. con la maestosa battaglia con gli elefanti; quelle relative al trionfo e le grandi rip. sono inc. da C. Huyberts,<br />

autore anche delle altre ma insieme a Van Buysen (non tutte le tavv. sono firmate in lastra).<br />

Solida leg. in piena pelle rigida coeva di gusto inglese con dorso a sei nervi e scomparti con ricchi fregi a ramages in oro, titolo<br />

impresso su doppio tassello in oro. Illustr. a colori TAV. XII<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 97<br />

169


STORIA-MILITARIA<br />

Importante edizione inglese col testo tradotto da William Duncan, piuttosto rara ed assai apprezzata per il ricchissimo<br />

apparato iconografico che ricostruisce con perizia ed attenzione la struttura di accampamenti, la disposizione<br />

degli schieramenti delle battaglie. Splendido il corteo trionfale posto alla fine. Molto ben conservato nel<br />

complesso anche se purtroppo la tavola del bisonte presenta delle restaurate mancanze di parte incisa di non grande<br />

entità; normali tracce d’uso alla legatura.<br />

170 MONTANARI PIETRO. Miscellanee militari e formolari di tutto quello è necessario per la direzione<br />

di una Compagnia d’infanteria al servizio di Sua Santità...<br />

(S.L.), 1795.<br />

Manoscritto in Quarto (295x205); eseguito in chiara grafia ad inchiostro bruno su carta, il 15 febbraio 1795, giorno dell’elezione<br />

a Pontefice di Pio VI. Pagg. (4), 127 con elegante frontespizio incluso entro greca neoclassica, nella cui parte inferiore<br />

appare una specie di festone coi nomi di tutti gli ufficiali del battaglione Ancajani. Cartone decorato coevo con dorso ed angoli<br />

in carta rosata, piatti policromi a motivi floreali, tassello con titolo al piatto sup. in oro, fregi floreali al dorso in oro.<br />

L’autore, di nobile famiglia veronese, fu capitano dell’esercito pontificio. L’opera tratta della “Positura del soldato<br />

e spiegazione del maneggio delle armi”, riporta le “Istruzioni per le conversioni”, quelle per un comandante di<br />

distaccamento, riporta dei “Formolari dei casi ordinari che occorer possono ad un soldato”, le “Istruzioni per eseguire<br />

un consiglio di guerra” e molte interessanti tabelle pratiche, fra cui una che fissa i colori delle uniformi a seconda<br />

dei distaccamenti e del grado. Ben conservato, legatura un po’ sciupata ma assai gradevole.<br />

Illustr. a colori TAV. XI<br />

171 REGLEMENT POUR L’EXERCISE ET POUR LES MANEUVRES MILITAIRES.<br />

Francia, fine XVIII secolo.<br />

Manoscritto in Folio (342x230), 1 carta non num., pagg. 37 con 2 illustrazioni in riquadro a mezza pagina, (4 bianche);<br />

1 carta non num., 88 pagine numerate solo al recto della carta con 34 tavole ad inchiostro policromo di varia dimensione<br />

di carattere tecnico militare, grafia di grande leggibilità; allegato un foglio con 24 riquadri che in inchiostro bruno raffigurano<br />

macchine militari. Piena pergamena coeva.<br />

Interessante trattato in cui si analizza e descrivono le esercitazioni, il modo di portare le armi, le evoluzioni militari,<br />

modo di formare un battaglione e di disporlo ed altro. Complessivamente molto ben conservato anche se l’inchiostro<br />

della cornice delle illustrazioni ha corroso a poche pagine la carta.<br />

172 YUNG THEODORE. Album de vingt batailles de la Révolution et de l’Empire d’apres les<br />

aquarelles de M. Yung.<br />

Paris, Plon, 1860.<br />

Album oblungo in Folio (293x435); frontespizio, carte 3 non num.con breve descrizione della battaglia, 20 tavole fuori<br />

testo in acciaio, finemente colorate d’epoca, incise da Rouargue e Lalaisse dagli acquerelli originali di Theodore Yung, intervallate<br />

da fogli protettivi. Legatura editoriale in percallina nera con fregi a secco ad entrambi i piatti e titolo impresso in<br />

oro al piatto sup. Ex Libris “Gabriel De La Ville-Baugè.<br />

Le incisioni sono colorate con dettaglio eccezionale, facendo grandissima attenzione alle uniformi, che risultano<br />

quasi miniate. Sono descritte e raffigurate le seguenti battaglie fra le altre: presa di Gaeta, Waterloo, Ligny, assedio<br />

di Tolone oltre a numerose battaglie della sfortunata campagna di Spagna. Buon esemplare. Dorso restaurato<br />

in tela post., normali minime tracce d’uso, legatura un po’ imbarcata a causa dell’umidità sofferta al piatto post.<br />

che però intacca in modo assai lieve solo l’ultima tavola; alone e fioriture alle carta di testo. Tutte le tavole esclusa<br />

l’ultima perfettamente conservate.<br />

98 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Ippologia<br />

Varia<br />

IPPOLOGIA<br />

173 CORTE CLAUDIO. Il cavallerizzo; nel quale si tratta della natura dei cavalli delle razze, del<br />

modo di governarli, domarli e frenarli e di tutto quello che a’ cavalli e a’ buon cavallerizzo s’appartiene;<br />

di nuovo dall’autore stesso corretto… e aggiuntovi di molte cose necessarie, che nella prima<br />

impressione mancavano.<br />

Venezia, appresso Giordano Ziletti, 1573.<br />

In 8° (<strong>22</strong>5 x 147); 16 cc. nn., 144 cc. Frontespizio con marca tipografica in legno che raffigura una stella cometa. Dedica<br />

iniziale al cardinale Alessandro Farnese, alla quale segue un “sonetto del Cavalier Seloro M. Giovanni da Pistoia”<br />

all’autore. Capilettera inseriti in vignette e finalini silografici.<br />

Fascinosa legatura in pergamena molle con titolo leggermente abraso al dorso, tracce di bindelle.<br />

Questa edizione è stata riveduta e corretta dallo stesso autore e presenta 4 raffigurazioni silografiche di maneggio.<br />

Si tratta di un classico d’ippologia, pubblicata in prima edizione nel 1562, diviso in 3 libri, ognuno dei quali tratta<br />

un argomento specifico: dall’origine del cavallo e delle razze, all’equitazione ed il maneggio, sino alle caratteristiche<br />

del perfetto cavallerizzo. Esemplare marginoso con alone di umidità leggero al piatto post. e carte finali, al<br />

frontespizio ed alle pagine iniziali (in mezzo al tomo l’alone scompare); lievi tracce del tempo alla pergamena.<br />

Olschky, Choix I, 366 e IV, 4361. Adams C-2701. Graesse II, 277.<br />

174 CHIGI AGOSTINO. Raccolta di lettere relative ad equitazione ed allevamento di cavalli da corsa.<br />

Roma, 1765 ca.<br />

Interessante raccolta di 35 lettere autografe datate e firmate in chiara grafia settecentesca, scritte ad inchiostro<br />

bruno su carta, relative all’allevamento dei cavalli e loro utilizzo nelle corse.<br />

L’autore, Agostino Chigi, della celebre famiglia Chigi, originaria di Siena, era grande appassionato di corse; in<br />

queste epistole, tutte indirizzate al Sig. Colmo, egli si compiace delle vittorie del suo Diavolino o dei nuovi esercizi<br />

fatti provare a Bizzarrino, come della mancata partecipazione alle cacce in Maremma o della richiesta del rinvio<br />

di Barbaresco da Vienna a Siena. Si tratta nel complesso di una interessante documentazione sul mondo dei<br />

cavalli in Toscana nel ‘700. Le lettere sono tutte molto ben conservate.<br />

175 LOCATELLI ANTONIO. Il perfetto cavaliere. Opera corredata da stampe miniate rappresentanti<br />

le varie specie de’ cavalli, incominciando dal selvaggio, co’ loror differenti mantelli ed accompagnata<br />

dalla storia naturale del cavallo scritta da Buffon; dalla Scuola di cavalleria di Guerinière, contenente<br />

la conoscenza, l’instruzione e la conservazione del medesimo...<br />

Milano, Sonzogno, 1825-27.<br />

Due volumi in 4° grande (275x205); pp. 8 non num., 567, 4 non num.; frontespizio della seconda parte + 77 tavole (di<br />

cui 34 finemente colorite d’epoca, le prime 24 quasi miniate); allegate due rare letterine dell’editore agli associati. Mezza<br />

pelle coeva granata con dorso a 5 nervetti, titolo e piccole bordurine in oro. Tagli a spruzzo.<br />

Edizione originale, dedicata al principe Emilio Belgiojoso, di questa nota e splendida opera sull’equitazione, una<br />

delle più fascinose dell’800 italiano. Divisa in due parti, testo e tavole; nel primo tomo si insegna a cavalcare e ad<br />

allevare i cavalli sulla base del loror utilizzo, il secondo riporta le illustrazioni. L’ampia raccolta di tavole illustra,<br />

tratte da soggetti di Carl Vernet, le varie razze di cavalli. Queste, incise in rame dallo stesso Locatelli, sono finemente<br />

dipinte. Le altre 43 (dieci delle quali a col.), eseguite in lito o acquatinta, trattano di morsi e finimenti, anatomia<br />

del cavallo ed una raffigurazione di corsa “La corsa delle feste e dell’Anello”. Ottimo esemplare con lieve<br />

alone alle ultime 10 tavole, tutte in bianco-nero. Minime tracce di uso agli spigoli.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 99


IPPOLOGIA<br />

172<br />

175<br />

100 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


Emblemata<br />

176 VALERIANO – BOLZANO GIOVANNI<br />

PIERIO. I Ieroglifici Ouero Commentarii.. delle<br />

piante, dell’Herbe, de’ Fiori, e de’ Frutti; delle Pietre,<br />

delle Gioie, e Metalli; de’ Fonti, de’ Fiumi, de’<br />

Mare, e dell’Acque tutte; de’ Cieli, delle Stelle, e<br />

de’ Pianeti; delle Monete & Medaglie; de Vestimenti,<br />

& Arme; de gl’Instromenti Musicali, Bellici<br />

& Usatili; de’ Numeri, de’ Segni, de’ Cenni, de’<br />

Sogni, e delle Fauole, & altre cose curiose, e degne.<br />

Con due libri, pure di geroglifici. del Sig. Celio Augustino<br />

Curione nel fine.<br />

In Venetia, Presso Gio. Battista Combi, 1625.<br />

In 4° (335x 235), pagg. (84), 806. Frontespizio in rosso e<br />

nero. Testo su due colonne, iniziali ornate e fregi, moltissime<br />

incisioni nel testo incise in legno. Legatura in piena pergamena<br />

rigida coeva, dorso a 5 nervi con titolo manoscritto, tagli azzurri.<br />

Ottimo esemplare.<br />

Valeriano Giovanni Pierio, che diede alle stampe in latino per primo l’opera fu nipote di Fra’ Urbano Valeriano<br />

Bolzano (1443-1524) redattore dell’opera, il quale ebbe contatti con i Colonna e Giovanni de’ Medici oltre ad essere<br />

in rapporti con illustri umanisti come Sabellico, Valla e Lascaris. Quest’opera è definita “the handbook of Renaissance<br />

Egiptology” e rispecchia l’interesse per la materia nei circoli culturali del periodo, come a Firenze presso<br />

il Ficino e discepoli. Ristampa della prima edizione italiana del 1602 (prima edizione assoluta 1556); questa non<br />

comune edizione fu per secoli usata da pittori ed artisti veneziani del barocco, sposando i geroglifici con i bestiari<br />

medievali; opera ricca di emblemi incisi in silografia e moltissime notizie anche di carattere esoterico. Graesse, VI,<br />

239; Caillet pp.655-656. Il <strong>Catalogo</strong> Unico riporta 4 biblioteche italiane in possesso del libro.<br />

177 VAENIUS OTTO. Amoris divini emblemata. Studio et Aere.<br />

Anversa, Ex Officina Plantiniana Balthasaris Moreti, 1660.<br />

EMBLEMATA<br />

In 4° piccolo; pagg.127 con vignetta al frontespizio, 60 tavole a p.p. incise finemente in rame. Testo in latino, spagnolo,<br />

francese e tedesco. Legatura parlante settecentesca in piena pelle con dorso a nervi e scomparti titolo su tassello in oro e fregi<br />

dorati, piatti con note di proprietà al centro, doppio serie di triplice filetto, diviso da fregio floreale, spigoli e tagli dorati.<br />

Bell’esemplare con ampi margini, ben inchiostrato; sotto alle belle tavole vi è sempre un componimento francese<br />

in rima su 4 righe pertinente all’immagine; presenta tarletto al marg. int. che non lede nè testo nè figure, altro tarlo<br />

al margine est. e per poche pagg. alla fine all’angolo sup. con danno al profilo del taglio. Minime abrasioni e<br />

screpolature alla leg.<br />

Landwehr 838; Palau, 358570; Praz, II 170.<br />

LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI 101<br />

176


FESTE<br />

Feste<br />

178 MANZINI LUIGI. Applausi festivi fatti in Roma per l’elezzione di Ferdinando III al regno de’<br />

Romani.<br />

Roma, Facciotti, 1637.<br />

In 4° (210x155); pagg. 90 (mal numerate 92), 1 carta bianca, 72, frontespizio inciso in rame a piena pag. con allegorie<br />

con le armi di Ferdinando D’Asburgo sostenute da putti alati. Assai raffinato l’apparato iconografico rappresentato da 11<br />

belle tavole a piena pag. f.t. ripiegate più volte, incise in rame da Luca Ciamberlano dai disegni originali di Orazio Turiani<br />

e Nicolò Torniolo. Grandi incisioni in legno ai capilettera che sono inscritti entro grandi vignette, fregi silografici. Piena<br />

pergamena coeva floscia muta. Tagli a spruzzo. Piatto ant. con scritte a inchiostro bruno.<br />

Prima edizione di quest’opera che venne redatta in occasione dell’elezione a re di Roma nel 1636 di Ferdinando<br />

d’Asburgo re d’Ungheria e di Boemia, che nell’anno successivo, 1637, alla morte del padre, fu eletto imperatore del<br />

Sacro Romano Impero. Furono organizzati grandiosi festeggiamenti dal Cardinale Maurizio di Savoia, che trasformò<br />

la piazza antistante Monte Giordano, dove risiedeva, in un grande teatro barocco su progetto di Orazio Turiani.<br />

Le tavole descrivono l’enorme apparato organizzato per l’incoronazione, la ricchezza dei fasti e gli effetti pirotecnici,<br />

quali “lingue e macchine di fuoco” ed inoltre decorazioni architettoniche. Bell’esemplare, stampato su carta<br />

forte, che presenta lievi saltuarie fioriture marginali, qualche strappo restaurato alle tavole. Nota manoscritta<br />

all’ultima carta bianca ed alla sguardia post.<br />

Ruggeri 797; Berlin Kat. 3046; Olscki, Choix, 17483,”Ouvrages courieux surtout pour les planches des machines pyrotecniques<br />

dressées pour l’occasion”; Fagiolo Bibl. della festa barocca a Roma, 134. Illustr. a colori TAV. XII<br />

179 OTTOBONI PIETRO. Carlo magno. Festa teatrale in occasione della nascita del Delfino offerta<br />

alle Sacri Reali Maestà Cristianissime del Re, e Regina di Francia...<br />

In Roma, De’ Rossi, 1729.<br />

In 4° (243x177; pagg. <strong>22</strong> non num., 64 num., antiporta raffigurante il proscenio teatrale, una delle primissime illustrazioni<br />

di orchestra, incisa in rame, e 13 altre tavole fuori testo, anch’esse in rame, che raffigurano particolari della festa, dedica<br />

al re ed alla regina di Francia. Leg. coeva in pelle con tit. e fregi al dorso.<br />

Prima edizione di questo pregiato e raro libro, a cui seguì una tiratura speciale in 100 esemplari in Folio per la corte<br />

francese. L’opera è un libretto in versi in tre atti, che l’autore, nipote di Papa Alessandro VIII, scrisse per celebrare<br />

la nascita di Luigi, figlio di re Luigi XV. Giovanni Costanzi è invece autore delle musiche. Le belle tavole<br />

sono opera di Vasconi, Grandi, Massi e Pilaja, tutte su disegno di Niccolò Michetti: mostrano i sontuosi festeggiamenti<br />

tenuti in piazza Navona con fuochi artificiali ideati da P. Ghezzi. Buon esemplare con uno strappetto rest.<br />

al frontespizio<br />

Allacci 166; Dizionario biografico degli Italiani, pagg. 380-383, Vol. 30 Illustr. a colori TAV. XII<br />

102 LIBRERIA ANTIQUARIA PERINI


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