scienze della vita roma, 22-23 ottobre 2012 - SIF
scienze della vita roma, 22-23 ottobre 2012 - SIF
scienze della vita roma, 22-23 ottobre 2012 - SIF
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
APPROCCI TRADIZIONALI E MODERNI PER VALUTARE GLI EFFETTI<br />
DEGLI INTERFERENTI ENDOCRINI IN AMBIENTE ACQUATICO<br />
M. Maisano, A. Mauceri, S. Fasulo<br />
Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Marina, Università degli Studi di Messina<br />
L’ambiente acquatico è particolarmente esposto agli effetti dei contaminanti di tipo estrogenico,<br />
rilasciati in mare dalle attività urbane ed industriali, dove persistono per lunghi periodi e di<br />
conseguenza influenzano la normale attività endocrina e riproduttiva degli organismi. Negli ultimi<br />
anni è diventato un comune interesse internazionale identificare e caratterizzare l’attività endocrina<br />
dei molteplici contaminanti ambientali e quindi valutare l’impatto che possono avere sull’uomo,<br />
particolarmente esposto per la sua posizione nella rete trofica.<br />
Per il biomonitoraggio degli ambienti acquatici vengono abitualmente utilizzati come bioindicatori<br />
sia molluschi bivalvi che specie ittiche.<br />
In questa ricerca si è valutata l’azione degli interferenti endocrini attraverso la presenza ed i livelli<br />
di espressione <strong>della</strong> vitellogenina (Vtg), glicolipofosfoproteina precursore delle proteine del tuorlo,<br />
utilizzata come biomarker di effetto degli xenoestrogeni.<br />
In particolare sono stati utilizzati come bioindicatori Mytilus galloprovincialis e Chelon labrosus,<br />
campionati in aree interessate da differente impatto antropico ed industriale. Sono state effettuate le<br />
analisi <strong>della</strong> Vtg mediante il metodo ALP (alkali-labile phosphate), per una indagine quantitativa<br />
<strong>della</strong> presenza di fosfati liberi, ed una indagine immunoistochimica e di espressione genica <strong>della</strong><br />
Vtg.<br />
I risultati ottenuti hanno evidenziato una accentuata immunopositività ed espressione <strong>della</strong><br />
vitellogenina negli individui di sesso maschile provenienti dai siti contaminati. Negli organismi di<br />
sesso femminile provenienti dalle stesse aree è stato inoltre riscontrato un incremento <strong>della</strong><br />
vitellogenina che potrebbe suggerire uno spawning anticipato causato dall’esposizione ad agenti<br />
estrogenici che influenzano la regolazione ormonale dello sviluppo dei gameti.<br />
Ai tradizionali e consolidati biomarkers indagati si possono affiancare tecniche innovative ed<br />
alternative, che prevedono l’uso degli embrioni dei pesci per studi di tossicità (FET). I FET si<br />
rivelano utili per saggiare l’attività di noti e/o sospetti interferenti endocrini in condizioni<br />
controllate e riproducibili. Tali test, riconosciuti dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo<br />
Sviluppo Economico (OECD), si sono dimostrati migliori per aspetto etico, economico ed<br />
applicativo rispetto ai classici test di tossicità acuta.<br />
37