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scienze della vita roma, 22-23 ottobre 2012 - SIF

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Venendo alla ricerca ed agli investimenti governativi ad essa riferiti possiamo osservare che è<br />

possibile dividere la graduatoria dei paesi europei in quattro gruppi. Al primo gruppo appartengono<br />

Svezia, Danimarca, Germania e Finlandia, paesi dove si è raggiunto l'obiettivo del 3% del PIL per<br />

gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione a fronte di una media UE che è sotto il 2%. Il<br />

secondo gruppo, è formato, nell’ordine, da Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Austria, Lussemburgo,<br />

Irlanda, Francia, Slovenia, Cipro ed Estonia, tutti paesi con un grado di innovazione “vicino” alla<br />

media UE. L'Italia guida il terzo gruppo che include Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna,<br />

Ungheria, Grecia, Malta, Slovacchia e Polonia. In questo caso, il livello di innovazione e di<br />

investimenti è sotto la media UE. Al quarto gruppo appartengono invece Romania, Lituania e<br />

Lettonia le cui performance sono molto più bassa <strong>della</strong> media europea. Considerando l’Europa e<br />

non la comunità europea, il leader indiscusso è la Svizzera, come vedremo fra poco. Se ci<br />

paragoniamo con Germania, Regno Unito, Olanda, Francia, Spagna e Svizzera vengono fuori i dati<br />

riportati in Tabella. I dati si riferiscono al numero delle pubblicazioni scientifiche, che comunque<br />

sono un parametro da valutare. La posizione è relativa alla classifica mondiale. Nel formulare la<br />

tabella ho seguito lo spunto delle indicazioni, solo parte, provenienti dall’articolo “Is Italian Science<br />

declining? “ Pubblicato da Cinzia Daraio e Henk F. Moed su Research Policy (Volume 40,<br />

Dicembre 2011, Pagine 1380–1392). La tabella qui riportata, però, è stata elaborata con dati<br />

relativamente più aggiornati dal momento che fanno riferimento a quanto attualmente riportato da<br />

SCImago un’agenzia di "ranking scientifico" che elabora dei veri e propri "Country Rankings"<br />

basati sui dati di Scopus. Il periodo sotto osservazione è 1996-2010. Mi limiterò ad osservare due<br />

parametri: il numero delle pubblicazioni ed il numero delle collaborazioni internazionali risultanti<br />

dai lavori. Prima di entrare nel dettaglio europeo diciamo subito che l’Italia si piazza all’ottavo<br />

posto <strong>della</strong> classifica mondiale dietro Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Giappone, Germania, Francia,<br />

Canadà e davanti a Spagna ed India. Ci siamo fermati ai primi 10 posti.<br />

Nazione<br />

Posizione<br />

Classifica<br />

mondiale<br />

Pubblicazioni<br />

nel 1996<br />

Pubblicazioni<br />

nel 2010<br />

Velocità di<br />

crescita media<br />

n° pubblicazioni<br />

per anno<br />

10<br />

Media delle<br />

collaborazioni<br />

internazionali<br />

ultimi tre anni<br />

(%)<br />

Contributo<br />

percentuale medio<br />

pubblicazioni<br />

ultimo triennio<br />

(%)<br />

Mondo Europa<br />

Regno Unito 3 75.665 1<strong>23</strong>.756 3.206 45 <strong>23</strong>.0 6.3<br />

Germania 5 70.6<strong>23</strong> 130.031 3.960 47 20.8 5.7<br />

Francia 6 51.109 87.430 2.421 47 15.6 4.3<br />

ITALIA 8 36.847 73.562 2.447 41 12.4 3.4<br />

Spagna 9 <strong>22</strong>.982 64.985 2.800 40 10.5 2.9<br />

Olanda 13 21.858 43.214 1.424 51 7.0 1.9<br />

Svizzera 16 14.812 30.866 1.070 63.3 5.0 1.4<br />

Guardando ai dati in tabella, che esprimono valori assoluti, vien da dire che l’Italia non sfigura<br />

rispetto alla media europea, ma questa conclusione non rende completa giustizia all’Italia perché la<br />

tabella non tiene conto di altri parametri normalizzatori, quali i fondi investiti, il numero dei<br />

ricercatori, la produttività per ricercatore, ossia il numero di pubblicazioni per ricercatore. In questa<br />

analisi, tra l’altro, abbiamo dovuto per forza di cose ritenere le pubblicazioni tutte di egual valore in<br />

quanto sono tutte pubblicazioni presenti nel Science Citation Index e quindi con un impact factor.<br />

Molto positivi per l’Italia sono i risultati relativi alla velocità media di crescita del numero annuale<br />

di lavori pubblicati per anno, nonostante il diminuire dei finanziamenti statali e la media delle<br />

collaborazioni internazionali (pubblicazioni con coautori italiani e stranieri) significativa <strong>della</strong><br />

utilità internazionale <strong>della</strong> collaborazione italiana.<br />

Guardiamo adesso al numero dei ricercatori sempre nel periodo 1996-2007. Da questi dati<br />

risulta che la Germania con 282.063 ricercatori e la Francia con 204.484 ricercatori occupano il

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