A A - Parco Naturale Adamello Brenta
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menti geologici e geomorfologici<br />
(geositi), quali vette, forre,<br />
cascate, morfosculture, marocche,<br />
aree carsiche, grotte, morfologie<br />
glaciali e periglaciali,<br />
aree di interesse paleontologico,<br />
mineralogico e stratigrafico.<br />
È data possibilità ai comuni<br />
di aggiornare e integrare la lista<br />
delle invarianti. È importante<br />
sottolineare che gli obiettivi<br />
delle invarianti non sono solamente<br />
la tutela e la valorizzazione<br />
secondo le norme di settore,<br />
ma anche la più dettagliata<br />
conoscenza del territorio;<br />
• Piano generale di utilizzazione<br />
delle acque pubbliche (Pguap),<br />
reso esecutivo con D.P.R. del<br />
15 febbraio 2006, che regola la<br />
gestione integrale delle acque<br />
sia sotto il profilo quantitativo<br />
e della sicurezza del territorio,<br />
sia sotto quello qualitativo.<br />
Inoltre, gran parte dell’area è soggetta<br />
a misure di protezione in attuazione<br />
di specifiche direttive della<br />
Comunità Europea in materia di<br />
tutela delle risorse ambientali. Infatti<br />
nel territorio del Geoparco<br />
sono presenti 25 Siti di Interesse<br />
Comunitario (Sic) ai sensi della<br />
“Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione<br />
degli Habitat” e 4 Zone di<br />
Protezione Speciale (Zps) ai sensi<br />
della “Direttiva 79/409/CEE sulla<br />
conservazione degli uccelli selvatici”<br />
che interessano l’81% dell’intera<br />
superficie del Geoparco.<br />
Si ritiene che tutto il sistema di<br />
leggi e normative presente nella<br />
Provincia Autonoma di Trento riguardante<br />
la protezione dei beni<br />
di interesse geologico, geomorfologico,<br />
idrogeologico, paleontologico<br />
e mineralogico sia sufficiente<br />
a garantire un’adeguata e<br />
soddisfacente tutela di questi siti.<br />
Ciononostante il <strong>Parco</strong>, in accordo<br />
con i comuni, ha inten-<br />
ADAMELLO BRENTA<br />
zione di incrementare le azioni<br />
di tutela attiva già in atto, rivolgendole<br />
in maniera più specifica<br />
verso gli aspetti geologici-geomorfologici,<br />
aumentando anche<br />
le azioni di valorizzazione.<br />
A seguito del riconoscimento<br />
come European e Global Unesco<br />
Geopark, i comuni di questo<br />
territorio si impegnano, come<br />
esplicitato in un’apposita lettera<br />
sottoscritta, a segnalare come<br />
“invarianti” nel nuovo Piano urbanistico<br />
provinciale tutti i siti<br />
di interesse geologico e geomorfologico<br />
individuati all’interno<br />
del loro territorio, ma esterni<br />
all’area protetta. In tal modo<br />
i comuni hanno la possibilità di<br />
assicurare una maggior tutela di<br />
questi siti, indicando i criteri di<br />
protezione anche secondo le linee<br />
guida date dalla Provincia e<br />
dal Pup, al fine di aumentare le<br />
azioni e le possibilità di valorizzazione<br />
dei geositi.<br />
L’intero territorio del Geoparco è<br />
soggetto alle misure di tutela indicate<br />
dal nuovo Piano urbanistico<br />
provinciale (Pup), approvato<br />
con Legge provinciale 27 maggio<br />
2008 n. 5, pubblicata sul Bollettino<br />
Ufficiale della Regione 10 giugno<br />
2008, n. 4, suppl. n. 2, che<br />
rappresenta il principale strumento<br />
di programmazione e governo<br />
del territorio provinciale, teso a<br />
salvaguardare le risorse ambientali<br />
e a valorizzare il paesaggio quale<br />
elemento fondante dell’identità<br />
e qualità territoriale, avendo come<br />
primo principio la sostenibilità,<br />
intesa come utilizzo ragionato<br />
del suolo e delle risorse.<br />
Il Piano urbanistico provinciale<br />
riconosce nell’inquadramento<br />
strutturale le principali strutture<br />
fisiche del territorio provinciale,<br />
vale a dire quegli elementi che risultano<br />
dalla costruzione geolo-<br />
73<br />
gica del territorio e che ne connotano<br />
la geomorfologia e le<br />
condizioni di trasformazione. Tra<br />
gli elementi di permanenza, vere<br />
e proprie “invarianti” fisiche del<br />
territorio, il Piano indica una selezione<br />
delle grandi morfologie<br />
tettoniche e delle loro emergenze<br />
(morfosculture, morfologie carsiche,<br />
morfologie glaciali, siti di interesse<br />
paleontologico, mineralogico<br />
e stratigrafico) al fine della<br />
relativa tutela e valorizzazione.<br />
Le invarianti sono dunque intese<br />
“come gli elementi, i connotati,<br />
gli aspetti del territorio dei quali<br />
tutelare, mantenere e arricchire le<br />
caratteristiche distintive di stabile<br />
configurazione o di lenta modificazione”;<br />
vale a dire l’insieme<br />
degli elementi (areali, lineari,<br />
puntuali) diffusi, strettamente relazionati<br />
con l’ambiente e con il<br />
territorio che li esprime e assimilabili<br />
alle categorie di “beni” in<br />
cui le comunità si riconoscono e<br />
si identificano.<br />
Le “invarianti” sono costituite<br />
dalle seguenti componenti:<br />
• gli elementi geologici e geomorfologici<br />
principali (morfosculture,<br />
morfologie carsiche,<br />
morfologie glaciali, aree di interesse<br />
paleontologico, mineralogico<br />
e stratigrafico), compresi<br />
negli elenchi allegati al Pup,<br />
da tutelare e valorizzare secondo<br />
la legge specifica;<br />
• i beni del patrimonio dolomitico,<br />
compresi nell’allegato<br />
“D”;<br />
• la rete idrografica, costituita<br />
da tutto il sistema delle acque<br />
superficiali e sotterranee<br />
(laghi, fiumi e torrenti, pozzi<br />
e sorgenti selezionati) nonché<br />
dai ghiacciai; per la disciplina<br />
di tale rete il Pup rinvia alle<br />
norme di settore, assicurando<br />
nelle proprie previsioni la ne-<br />
AdAmello BrentA GeopArk