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A A - Parco Naturale Adamello Brenta

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ci, soprattutto in corrispondenza<br />

dei bacini di alimentazione laterali<br />

e dei cambi di pendenza delle due<br />

lingue vallive.<br />

Attorno al 1820, secondo le stime<br />

di Julius Payer, la superficie<br />

del ghiacciaio raggiungeva l’ampiezza<br />

di 1200 ha, ridottasi a circa<br />

930 nel 1925. Negli anni ’60 il<br />

Catasto dei ghiacciai italiani stimava<br />

una superficie di 760 ha. Attualmente<br />

(2003) l’area ammonta a 666<br />

ha. Fra la metà dell’Ottocento e la<br />

metà degli anni ’80 del Novecento,<br />

la fronte che oggi si affaccia sulla<br />

conca del lago Nuovo si è ritirata<br />

di oltre 2 km. Durante l’apice della<br />

Piccola Età Glaciale (1850 circa) il<br />

ghiacciaio raggiungeva la piana di<br />

Malga Matarot ed intorno al 1820,<br />

secondo una carta del Suda (1879),<br />

era pressoché unito alla grande colata<br />

del Ghiacciaio dell’Adamel-<br />

lo/Mandrone. Negli ultimi anni,<br />

la fronte settentrionale ha registrato<br />

un forte ritiro (circa 220 m tra<br />

il 1996 e il 2005) e oggi, a causa<br />

del suo limitato spessore, si sta progressivamente<br />

disgregando.<br />

Valutazione Per la notevole valenza<br />

scientifica e paesaggistica e<br />

per il patrimonio ambientale intrinseco<br />

rappresenta, nell’ambito del<br />

Geoparco, insieme al ghiacciaio<br />

dell’<strong>Adamello</strong>/Mandrone, il principale<br />

sito connesso alle morfologie<br />

glaciali. La valorizzazione geoturistica<br />

sul posto è limitata all’itinerario<br />

glaciologico “Vigilio Marchetti”<br />

e all’attività divulgativa svolta<br />

presso il Centro “Julius Payer”.<br />

È un geosito ad alto valore scientifico<br />

e a basso indice di fruibilità a<br />

causa delle difficoltà dell’itinerario<br />

ADAMELLO BRENTA<br />

che occorre percorrere per raggiungerlo.<br />

Il luogo sarà dunque valorizzato<br />

attraverso iniziative di comunicazione<br />

e divulgazione (punto<br />

info, guida esplicativa, filmati). La<br />

posizione in alta quota e il non facile<br />

accesso rappresentano una naturale<br />

limitazione all’afflusso dei visitatori.<br />

Di conseguenza si ritiene<br />

che il sito non sia soggetto ad un<br />

immediato degrado per cause antropiche.<br />

Non dovrà essere alterata<br />

la naturale distribuzione del manto<br />

nevoso e il suo attraversamento<br />

avverrà solamente lungo itinerari<br />

prestabiliti.<br />

Sito di grande rilevanza ambientale<br />

classificato come zona A di riserva<br />

integrale (Capo III, art. 21 Tutela<br />

dei ghiacciai-Piano del <strong>Parco</strong>). Per<br />

la tutela e la gestione valgono le norme<br />

previste per le riserve integrali.<br />

4. Ghiacciaio dell’<strong>Adamello</strong><br />

(Vedretta del Mandrone,<br />

dell’Adamè, di Salarno,<br />

Ghiaccio dell’<strong>Adamello</strong>)<br />

Descrizione È il ghiacciaio più<br />

esteso delle Alpi italiane e costituisce<br />

l’elemento principale del sistema<br />

glaciale del settore centrale del<br />

Gruppo dell’<strong>Adamello</strong>. Solo recentemente<br />

è stato catalogato come un<br />

apparato glaciale unitario, classificabile<br />

come un ghiacciaio di “altopiano<br />

con lingue diffluenti”. Recenti<br />

indagini hanno verificato lo<br />

spessore e le principali direzioni<br />

dei flussi glaciali nella zona del<br />

Passo Adamè e in corrispondenza<br />

del Pian di Neve, suggerendo come<br />

tale area sia una grande zona di accumulo<br />

dalla quale si originano le<br />

diverse lingue. La più estesa di esse<br />

si incanala verso la Val Genova<br />

(lingua del Mandrone) e ricade entro<br />

l’area del Geoparco.<br />

L’inizio della colata glaciale che si<br />

incanala verso la Val Genova (lingua<br />

del Mandrone) si trova in corrispondenza<br />

del Passo Adamè. Il<br />

ghiacciaio è alimentato direttamente<br />

dalla neve ed è caratterizzato da nu-<br />

33<br />

merosi crepacci, soprattutto in corrispondenza<br />

delle rotture di pendenza<br />

e lungo i settori laterali più inclinati.<br />

Secondo le stime di Payer, alla fine<br />

dell’Ottocento la superficie del<br />

ghiacciaio superava i 3000 ha, mentre<br />

negli anni ’20 del secolo scorso<br />

si era ridotta a meno di 2500. Nel<br />

1997, quando è stato effettuato l’ultimo<br />

rilievo completo dell’area, la<br />

superficie del ghiacciaio misurava<br />

1763 ha. La lingua che occupa la testata<br />

della Val Genova si è ritirata di<br />

circa 2 km dal 1820 quando, all’apice<br />

della Piccola Età Glaciale, si è arrestata<br />

a monte del rifugio Bedole<br />

(1650 m circa). La fronte del ghiacciaio<br />

si è molto assottigliata e tra il<br />

1989 e il 2005 ha subito un ritiro superiore<br />

a 130 m.<br />

Valutazione Nell’ambito del Geoparco<br />

rappresenta, con il Ghiacciaio<br />

della Lobbia, il principale sito di<br />

ambiente glaciale, caratterizzato da<br />

un alto valore scientifico e un indice<br />

di fruibilità medio-alto.<br />

Tra i ghiacciai del Geoparco è<br />

quello che più si presta allo sviluppo<br />

del geoturismo e della ricerca.<br />

Nell’ottica di rendere il centro Payer<br />

e il Rifugio Mandrone un centro<br />

di alta formazione, il sito, con la<br />

zona circostante il rifugio e la conca<br />

del lago Nuovo, rappresenta un<br />

ideale laboratorio di osservazione<br />

all’aperto. La posizione in alta quota<br />

e il non facile accesso rappresenta<br />

una naturale limitazione all’afflusso<br />

di visitatori. Di conseguenza<br />

si ritiene che il sito non sia soggetto<br />

ad un immediato degrado per cause<br />

antropiche. Non dovrà essere alterata<br />

la naturale distribuzione del<br />

manto nevoso e l’attraversamento<br />

del ghiacciaio avverrà solamente<br />

lungo itinerari prestabiliti, gestendo,<br />

nella previsione di un consistente<br />

incremento della frequentazione,<br />

i flussi di visitatori.<br />

Sito di grande rilevanza ambientale<br />

classificato come zona A di riserva<br />

integrale (Capo III, art. 21 Tutela dei<br />

ghiacciai-Piano del <strong>Parco</strong>). Per la<br />

tutela e la gestione valgono le norme<br />

previste per le riserve integrali.<br />

AdAmello BrentA GeopArk

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