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A A - Parco Naturale Adamello Brenta

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L’attuale Centro studi “J. Pajer”.<br />

che delle masse glaciali, (Merciai,<br />

Morandini, Castiglioni).<br />

Nella seconda metà del 1900 agli<br />

studi puntuali si sovrappone la<br />

costante attività di monitoraggio<br />

condotta da parte del Comitato<br />

Glaciologico Italiano (iniziata<br />

già nel 1914 con la pubblicazione,<br />

sul Bollettino del Comitato,<br />

pur in modo non continuativo,<br />

di dati relativi ai ghiacciai<br />

dell’<strong>Adamello</strong> e del <strong>Brenta</strong>) supportata<br />

successivamente dal <strong>Parco</strong><br />

<strong>Naturale</strong> <strong>Adamello</strong> <strong>Brenta</strong>. La<br />

documentazione acquisita (misure<br />

frontali, fotografie etc.) costituisce<br />

un rilevante archivio di dati<br />

depositato a Trento presso la<br />

sede della Società degli Alpinisti<br />

Tridentini (Sat) e a Torino presso<br />

il Comitato Glaciologico Italiano.<br />

Nell’ambito della ricerca<br />

glaciologica va senza dubbio ricordata<br />

la figura di Vigilio Marchetti,<br />

per lunghi anni operatore<br />

glaciologico della Sat e profondo<br />

conoscitore dei ghiacciai presenti<br />

ai confini del <strong>Parco</strong>. A lui si deve<br />

un’ampia raccolta iconografica e<br />

documentaria.<br />

Sempre negli anni Cinquanta<br />

grande attenzione fu rivolta<br />

alle risorse idriche superficiali,<br />

nell’ottica della progettazione<br />

degli impianti idroelettrici che di<br />

ADAMELLO BRENTA<br />

lì a poco avrebbero interessato<br />

numerose valli dell’attuale Geoparco.<br />

Quasi contemporaneamente,<br />

la necessità di conoscere<br />

il potenziale idrico a disposizione<br />

e la circolazione ipogea fece decollare<br />

una serie di studi sul carsismo<br />

nel massiccio carbonatico<br />

del <strong>Brenta</strong>, che misero in evidenza<br />

con sempre maggior dettaglio<br />

i vari complessi carsici esistenti.<br />

I primi anni Sessanta rappresentarono<br />

un altro momento felice nella<br />

ricerca geologica in <strong>Adamello</strong>.<br />

A questo periodo risalgono, infatti,<br />

le prime datazioni assolute<br />

sulle tonaliti dell’<strong>Adamello</strong>, che<br />

continuarono negli anni successivi<br />

e, con sempre più raffinatezza,<br />

fino ai giorni nostri.<br />

Negli anni Settanta e Ottanta,<br />

le conoscenze di base relative<br />

all’assetto geologico del territorio<br />

risultano oramai acquisite e gli<br />

studi descrivono in modo sempre<br />

più approfondito aspetti peculiari<br />

di limitati settori geografici.<br />

A partire dagli anni Ottanta l’attenzione<br />

è rivolta soprattutto agli<br />

aspetti legati alla geomorfologia<br />

e alla geologia del quaternario,<br />

con la produzione di carte geomorfologiche<br />

di dettaglio di vasti<br />

settori dell’area dell’<strong>Adamello</strong> e<br />

con la ricostruzione dei processi<br />

29<br />

di modellamento che hanno portato<br />

l’area all’assetto attuale.<br />

Recentemente, nell’ambito degli<br />

studi sul degrado della criosfera,<br />

in conseguenza degli ormai conclamati<br />

mutamenti climatici, sono<br />

state avviate anche attività di<br />

monitoraggio a lungo termine sul<br />

permafrost, con lo scopo di studiare<br />

le caratteristiche e la distribuzione<br />

dei rock glaciers nel territorio<br />

del <strong>Parco</strong>. Promotore di<br />

questa attività è stato il <strong>Parco</strong> <strong>Naturale</strong><br />

<strong>Adamello</strong> <strong>Brenta</strong>, che ha<br />

finanziato una ricerca triennale.<br />

Attualmente questo vasto territorio<br />

è interessato dai lavori di rilevamento<br />

per produrre i nuovi<br />

fogli della carta geologica della<br />

Provincia autonoma di Trento<br />

(Progetto nazionale Carg). Questi<br />

studi coprono in modo esaustivo<br />

tutti gli aspetti geologici del settore<br />

e permettono di tratteggiare un<br />

quadro sufficientemente completo<br />

degli eventi e dei processi che<br />

hanno portato il territorio ad assumere<br />

la conformazione attuale. A<br />

ciò si devono aggiungere i lavori<br />

relativi alla produzione di una<br />

carta dei pedopaesaggi dell’intero<br />

territorio del <strong>Parco</strong>, frutto della<br />

collaborazione tra <strong>Parco</strong> <strong>Naturale</strong><br />

<strong>Adamello</strong> <strong>Brenta</strong> e Museo Tridentino<br />

di Scienze Naturali, il già<br />

citato studio sui rock glaciers condotto<br />

in collaborazione tra <strong>Parco</strong>,<br />

Comitato Glaciologico della Sat<br />

e Università degli Studi di Pavia<br />

e Pisa ed i recenti lavori di indagine<br />

relativi alla circolazione idrica<br />

profonda promossi da Museo e<br />

Provincia di Trento.<br />

Da alcuni mesi infine sono disponibili<br />

le nuove Carte geologiche<br />

alla scala 1:50.000 Monte<br />

<strong>Adamello</strong>, Tione e Malé, realizzate<br />

nell’ambito del già citato<br />

progetto di Cartografia geologica<br />

nazionale (Carg).<br />

AdAmello BrentA GeopArk

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