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A A - Parco Naturale Adamello Brenta

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tale si sono formate unità tipiche<br />

delle Dolomiti di <strong>Brenta</strong> come il<br />

Membro di Stenico (Formazione<br />

di Monte Zugna dei Calcari Grigi)<br />

costituito da calcari formati<br />

da frammenti di gusci di organismi<br />

marini (gasteropodi, bivalvi,<br />

spugne, coralli) e ooliti che rappresentano<br />

i depositi accumulatisi<br />

sul bordo della piattaforma carbonatica<br />

esposto al mare aperto.<br />

Un altro esempio è rappresentato<br />

dal Membro di Tovel (Formazione<br />

di Rotzo dei Calcari Grigi) presente<br />

solo nel settore del <strong>Brenta</strong><br />

che si affaccia sulla Valle di Tovel<br />

fino alla Valle del Sarca.<br />

Sopra ai Calcari Grigi si è depositata<br />

l’Oolite di S.Vigilio che precede<br />

il definitivo affondamento<br />

della piattaforma in zone di mare<br />

più profondo, testimoniate dai<br />

sovrastanti calcari del Rosso Ammonitico<br />

Veronese e della Maiolica.<br />

Anche l’Oolite di San Vigilio,<br />

costituita in prevalenza da sabbie<br />

cementate di colore rossastro ricche<br />

di crinoidi, mostra aspetti così<br />

peculiari nel settore nord del<br />

<strong>Brenta</strong> che a lungo è stata chiamata<br />

Encrinite del Peller. Al suo interno<br />

sono molto abbondanti i resti<br />

fossili di brachiopodi, alcuni di<br />

essi come la Rhynchonella pellerii<br />

sono tipici del <strong>Brenta</strong>, e si trovano<br />

concentrati in lenti discontinue<br />

(Val Formiga) in associazione<br />

con bivalvi ed ammoniti.<br />

L’instabilità tettonica di questo<br />

settore tra Giurassico e Cretacico<br />

è magnificamente illustrata<br />

dalle imponenti nicchie di frana<br />

sottomarina fossilizzate nel settore<br />

del Monte Peller-Sasso Rosso<br />

e dai grandi accumuli di materiale<br />

franato nelle profondità<br />

marine. In vari settori del <strong>Brenta</strong><br />

sono visibili i corpi di queste<br />

antiche frane sottomarine, rappresentati<br />

da accumuli di brecce<br />

ADAMELLO BRENTA<br />

a grandi blocchi intercalati nella<br />

Scaglia Rossa. Essi possono raggiungere<br />

decine di metri di spessore<br />

(50 m nei pressi del Castello<br />

di Stenico). I franamenti sono<br />

stati innescati dai movimenti avvenuti<br />

lungo le scarpate di faglia<br />

della linea Ballino-Garda e della<br />

Linea del Monte Valandro e<br />

Monte Ghirlo, che hanno provocato<br />

il progressivo sprofondamento<br />

del settore occidentale<br />

del <strong>Brenta</strong> rispetto al blocco<br />

orientale. Grandi fratture apertesi<br />

nel substrato roccioso sono<br />

state riempite dal materiale franato,<br />

in buona parte costituito da<br />

Scaglia Rossa. Si sono così formati<br />

i filoni sedimentari che tagliano<br />

gli strati dei Calcari Grigi<br />

per alcune decine di metri.<br />

Uno dei più imponenti e spettacolari<br />

è il filone dei Marugini (a<br />

nord-est del Castello dei Camosci),<br />

dove il corpo di megabrecce<br />

cretacee raggiunge uno spessore<br />

di circa 250 m.<br />

Un altro deposito sedimentario<br />

del tutto peculiare testimonia le<br />

prime fasi del sollevamento della<br />

catena alpina in questo settore.<br />

Si tratta della Formazione di<br />

Valagola, ben visibile sul versante<br />

sinistro dell’omonima val-<br />

23<br />

le. Appare come una successione<br />

di conglomerati e arenarie direttamente<br />

sovrapposta a pochi metri<br />

di Scaglia. Si è formata per l’accumulo<br />

di sabbie e ciottoli erosi e<br />

trasportati sul fondale marino dalle<br />

correnti durante le fasi iniziali<br />

di sollevamento della Alpi avvenuto<br />

oltre 50 milioni di anni fa.<br />

Il settore dell’<strong>Adamello</strong><br />

Nel settore dell’<strong>Adamello</strong> (Val<br />

Rendena), le rocce più antiche<br />

sono rappresentate dal basamento<br />

metamorfico Sudalpino costituito<br />

dagli Scisti di Rendena che affiorano<br />

diffusamente in Val Borzago,<br />

in bassa Val Rendena e in minor<br />

misura in Val Siniciaga.<br />

Si tratta di micascisti, paragneiss<br />

nodulari e filladi con intercalazioni<br />

di ortogneiss acidi di età<br />

compresa tra i 439 e i 470 milioni<br />

di anni. Incassate nel basamento<br />

si trovano le rocce magmatiche<br />

intrusive del batolite del<br />

Doss del Sabion e del batolite<br />

dell’<strong>Adamello</strong>.<br />

Il primo, di prevalente composizione<br />

granodioritica, (Granodioriti<br />

del Doss del Sabion e di<br />

Caderzone), risale al Permiano<br />

inferiore (280 milioni di anni fa)<br />

e si è formato in seguito al lento<br />

AdAmello BrentA GeopArk

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