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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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danzosa di Roy; se fosse stato un'enorme marionetta gigante, avrebbe avuto<br />

bisogno di molti fili di coraggio per mantenere un atteggiamento da eroe,<br />

ma tutto quello che riuscì a trovare dentro di sé fu un unico, sottilissimo<br />

filo. Chiuse l'uscio e vi si appoggiò con la schiena. Rimase immobile, trattenendo<br />

il fiato, in ascolto.<br />

Ticchettio. Un antico orologio da tavolo.<br />

Gemiti. Il vento che premeva contro le finestre.<br />

Nient'altro.<br />

Chiuse a chiave la porta dietro di sé.<br />

Indugiò.<br />

In ascolto.<br />

Silenzio.<br />

Spiccò la corsa e attraversò il soggiorno zigzagando tra i mobili, irruppe<br />

in corridoio, accese freneticamente la luce; sempre correndo affrontò le<br />

scale, accese le luci del secondo piano, corse in camera sua, premette l'interruttóre<br />

sentendosi un po' meglio nel constatare di essere ancora solo,<br />

spalancò le ante dell'armadio senza trovare né lupi mannari né vampiri acquattati<br />

fra i vestiti, chiuse la porta della camera, vi appoggiò contro una<br />

sedia a schienale rigido, tirò le tende di entrambe le finestre in modo che<br />

nessuno potesse guardare dentro e finalmente crollò sul materasso, boccheggiando.<br />

Non aveva bisogno di guardare anche sotto il letto: si trattava<br />

infatti di una pedana montata direttamente sul pavimento.<br />

Sarebbe stato al sicuro fino al mattino... a meno, naturalmente, che qualcosa<br />

non abbattesse la porta nonostante la sedia incuneata sotto la maniglia.<br />

Piantala!<br />

Si alzò, si spogliò, infilò un pigiama azzurro, caricò la sveglia alle sei e<br />

trenta, in modo da essere pronto all'arrivo di suo padre, sgusciò sotto le<br />

lenzuola e sprimacciò il cuscino. Quando si tolse gli occhiali, i bordi della<br />

stanza si fecero sfuocati, ma ormai aveva esplorato il proprio territorio e<br />

non c'era più necessità di una vigilanza continua. Si sdraiò supino e a lungo<br />

rimase così ad ascoltare la casa.<br />

Clic! Creeeeeeaak...<br />

Un gemito lieve, un breve crepitio, un cigolio appena udibile. I normali<br />

rumori di una casa. Rumori di assestamento. Nient'altro.<br />

Anche quando sua madre era a casa, Colin dormiva con una luce sul<br />

comodino. Ma quella sera, a meno che lei non fosse rientrata prima che il<br />

sonno lo cogliesse, avrebbe lasciato accese tutte le lampade. La stanza era

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