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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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Per alcuni minuti lui rimase seduto lì in silenzio, a guardare la banconota<br />

da cinque dollari. Alla fine sospirò, si alzò ed estratto il portafoglio mise<br />

via il denaro.<br />

Il signore e la signora Borden diedero a Roy il permesso di cenare con<br />

Colin. I due ragazzi mangiarono al banco del Charlie's Cafe, crogiolandosi<br />

nell'incomparabile profumo delle cipolle e del grasso sfrigolante. Fu Colin<br />

a pagare il conto.<br />

Dopo cena andarono al Pinball Pit, una sala giochi che costituiva uno dei<br />

principali luoghi di raduno per i giovani di Santa Leona. Era venerdì sera e<br />

il Pit traboccava di ragazzetti intenti a infilare monete nei giochi elettronici.<br />

Metà di loro conosceva Roy. Lo salutarono e lui rispose ai saluti. "Ehi,<br />

Roy!" "Ehi, Pete!" "Ciao, Roy!" "Che si dice, Walt?" "Roy!" "Roy!" "Qui,<br />

Roy!" Volevano sfidarlo a qualche gioco o raccontargli una barzelletta o<br />

semplicemente fare due chiacchiere. Lui si fermava con l'uno e con l'altro<br />

per un paio di minuti, ma non volle giocare con nessuno se non con Colin.<br />

Si piazzarono davanti a un flipper su cui campeggiavano le immagini di<br />

ragazze dai grossi seni e lunghe gambe con indosso microscopici due pezzi.<br />

Roy preferì quello agli altri coperti di pirati, mostri e viaggiatori dello<br />

spazio e Colin si sforzò di non arrossire.<br />

Non amava i posti che, come il Pit, offrivano svaghi del genere, e di<br />

norma li evitava. Le poche volte che vi si era avventurato, li aveva giudicati<br />

intollerabili. Il fracasso dei segnapunti computerizzati e degli avversari<br />

robot... biip-biip-biip, pong-pong-pong, bomp-bompada-bomp, whoopwhoop-whooooooooop...<br />

si mescolava alle risate e ai gridolini delle ragazze<br />

e alle conversazioni urlate. Assalito da quell'incessante cacofonia, diventava<br />

claustrofobico. Si sentiva una specie di alieno, un viaggiatore dello<br />

spazio, intrappolato su un pianeta primitivo, circondato da una folla di<br />

indigeni ostili, farfugliami, urlanti e, nel complesso, detestabili.<br />

Ma questa volta era diverso. Si stava godendo ogni momento della serata<br />

e sapeva anche il perché. Grazie a Roy, non era più un visitatore terrorizzato<br />

giunto lì dallo spazio; adesso era uno degli indigeni.<br />

Con i suoi folti capelli biondi, gli occhi blu, il corpo muscoloso e quella<br />

sua aria di pacata sicurezza, Roy attirava le ragazze. Tre di loro... Kathy,<br />

Laurie e Janet... si radunarono intorno al flipper per seguire la partita. Era-<br />

6

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