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tè, la colpì di nuovo. Heather cominciò a piangere.<br />
Stordito e dolorante, ma rinvigorito dalla collera, Colin si slanciò verso<br />
Roy, lo abbrancò per i capelli e lo tirò via. Indietreggiarono barcollando,<br />
poi rotolarono a terra.<br />
Rapidissimo, Roy si rialzò e afferrò Heather, che sfrecciava verso la porta.<br />
La spinse contro il muro. Lei inciampò e cadde sul registratore nascosto.<br />
Colin giaceva su qualcosa di duro e aguzzo e, stordito com'era, impiegò<br />
qualche istante per rendersi conto che era la pistola. La recuperò e in ginocchio<br />
armeggiò con le sicure proprio mentre Roy tornava verso di lui e<br />
stelle di dolore gli si accendevano davanti agli occhi.<br />
Roy rise, una risata piena di malvagità. "Credi di potermi fare paura con<br />
una pistola scarica? Gesù, che imbecille sei! Ti faccio esplodere la testa a<br />
calci, maledetto vermiciattolo. Poi scoperò la tua stupida ragazzina fino a<br />
farla sanguinare."<br />
"Sei una carogna schifosa!" Colin bruciava di rabbia, non era mai stato<br />
così furioso. A fatica si rialzò. "Fermati. Fermati dove sei. Ho tolto le sicure.<br />
Mi hai sentito? La pistola è carica. E la userò. Lo giuro su Dio, ti faccio<br />
schizzare via le budella."<br />
Roy rise di nuovo. "Colin Jacobs, il grande killer." E continuò ad avanzare,<br />
sorridente, sicuro di sé.<br />
Con un'ultima imprecazione, Colin schiacciò il grilletto. La detonazione<br />
saturò la stanza.<br />
Roy vacillò, ma non perché fosse stato colpito. Era sorpreso, ma indenne.<br />
Il proiettile lo aveva mancato.<br />
Colin sparò di nuovo.<br />
Anche il secondo colpo andò a vuoto, ma Roy urlò e alzò le mani in un<br />
gesto pacificatore. "No! Aspetta! Aspetta un minuto! Non farlo!" Quando<br />
vide Colin avanzare, indietreggiò verso la parete e di nuovo Colin premette<br />
il grilletto. Non riusciva a fermarsi. Bruciava di furia cieca e incandescente,<br />
così ardente che gli sembrò di cominciare a liquefarsi, e il suo<br />
cuore batteva così forte che ogni detonazione era come l'esplosione di un<br />
vulcano. Non era più un essere umano, ma un animale, selvaggio e senza<br />
freni, che combatteva con un altro maschio per la supremazia del territorio<br />
ed era disposto a lottare sino alla fine, animato da un desiderio terrificante<br />
quanto irresistibile di dominare, conquistare, distruggere.<br />
Il terzo proiettile sfiorò il braccio destro di Roy, il quarto gli si conficcò<br />
nella gamba destra. Crollò all'indietro mentre una macchia di sangue scuro