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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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lo tagliò in due, poi aggiunse le due strisce di stoffa al resto. Dal garage<br />

prelevò un pezzo di corda, residuo del trasloco.<br />

Era ancora troppo presto per andare a casa Kingman. Tornò in camera<br />

sua e cercò di lavorare a uno dei suoi modellini. Ma non ci riuscì. Gli tremavano<br />

le mani.<br />

Un'ora prima del crepuscolo uscì e legò la scatola di cartone al portapacchi<br />

della bicicletta. Seguì un percorso indiretto per arrivare a Hawk Drive,<br />

in modo da essere certo di non essere seguito.<br />

Heather lo aspettava sulla porta d'ingresso della vecchia dimora. Uscì<br />

dall'ombra quando lo vide arrivare. Portava pantaloncini blu e una camicetta<br />

bianca a maniche lunghe ed era bellissima.<br />

Lui lasciò la bicicletta tra l'erba, fuori vista, e portò dentro la scatola.<br />

A quell'ora la casa aveva un aspetto ancora più bizzarro. I raggi obliqui<br />

del sole entravano attraverso le poche finestre prive di imposte, inondando<br />

le stanze di luce cremisi. Minuscole particelle di polvere turbinavano pigramente<br />

nell'aria. In un angolo, un'enorme ragnatela splendeva come cristallo.<br />

Le ombre sembravano cose vive.<br />

"Sono orribile," si lamentò Heather.<br />

"Sei fantastica. Splendida."<br />

"Lo shampoo non ha funzionato. I miei capelli sembrano matasse di lana."<br />

"Hai dei bellissimi capelli. Non potresti desiderarne di migliori."<br />

"Non si interesserà minimamente a me," replicò lei. "Non appena vedrà<br />

che sono io, si girerà e se ne andrà."<br />

"Non essere sciocca. Sei perfetta. Assolutamente perfetta."<br />

"Lo credi davvero?"<br />

"Ne sono sicuro." Le diede un bacio leggero, lento. Le labbra di lei erano<br />

morbide e tremavano. "Vieni," la esortò con gentilezza, "dobbiamo allestire<br />

la nostra trappola." La stava coinvolgendo in una cosa estremamente<br />

pericolosa, la stava usando, manipolando, non diversamente da come<br />

Roy aveva manipolato lui, e si odiava per questo. Ma era deciso ad andare<br />

avanti.<br />

Lei lo seguì, ma quando lo vide imboccare le scale che portavano al secondo<br />

piano domandò: "Perché non di sotto?"<br />

Colin si girò a guardarla. "Quasi tutte le finestre di questo piano sono<br />

senza imposte. Dall'esterno qualcuno potrebbe vedere la luce. Altri ragazzi.<br />

Potremmo essere interrotti prima di avere finito. Ma nelle stanze del<br />

primo piano le persiane ci sono tutte."

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