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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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tentativo.<br />

Frenetico, Colin gli si scaraventò contro e lo sbattè a terra, facendogli<br />

volare via l'accendino di mano. Il piccolo oggetto volò al di là dell'arco che<br />

separava l'ingresso dal soggiorno e cadde su un mobile.<br />

"Bastardo!" Con una spinta Roy allontanò l'avversario e si precipitò a<br />

recuperare la sua arma.<br />

Ubriacato dai vapori che saturavano l'aria, Colin barcollò fino alla porta<br />

d'ingresso. Non ebbe difficoltà a far scorrere il catenaccio, ma dovette armeggiare<br />

con la catenella di sicurezza per quella che fu un'eternità. O almeno<br />

così gli parve, anche se probabilmente si era trattato solo di pochi<br />

secondi. Forse addirittura frazioni di secondo. Non aveva più il senso del<br />

tempo. Vorticava. Galleggiava. Era in orbita. Ancora un'altra zaffata di<br />

quell'aria avvelenata e sarebbe svenuto. Ecco perché non riusciva a sganciare<br />

la catenella. Gli girava la testa. La catenella sembrava evaporare tra<br />

le sue dita, proprio come la benzina per accendini stava evaporando dai<br />

suoi vestiti e dal suo viso e dalle sue mani. Gli ronzavano le orecchie.<br />

La catenella. Concentrati sulla catenella. Secondo dopo secondo, diventava<br />

sempre più scoordinato. Lento. Quella maledetta catenella. Sempre<br />

più lento. Nauseato e con i polmoni in fiamme. Sarebbe bruciato. Come<br />

una torcia. Quella maledetta, fottuta catenella! Finalmente, con un ultimo,<br />

potente sforzo, riuscì a strapparla dall'alloggiamento e spalancò la porta.<br />

Aspettandosi da un momento all'altro che il fuoco gli iniziasse a rodere la<br />

schiena, si lanciò lungo il vialetto, attraversò la strada e si fermò solo<br />

quando fu sul limitare del piccolo giardino antistante. Un vento meravigliosamente<br />

dolce lo investì. Inspirò a lungo, profondamente, nel tentativo<br />

di schiarirsi la mente ottenebrata.<br />

Sull'altro lato della strada comparve Roy Borden. Individuò subito la sua<br />

preda e corse all'imbocco del vialetto, ma lì si fermò. Impalato, con le mani<br />

sui fianchi, rimase a fissare Colin.<br />

Colin ricambiò il suo sguardo. Era ancora stordito e respirava con difficoltà.<br />

Ma era pronto a gridare aiuto e a spiccare la corsa nell'attimo stesso<br />

in cui Roy fosse sceso dal marciapiede.<br />

Comprendendo di avere perduto la mano, Roy si allontanò. Mentre percorreva<br />

il primo isolato, si voltò a guardarsi indietro almeno una dozzina<br />

di volte. Lungo il secondo, si girò solo due e quando fu al terzo non si voltò<br />

affatto, e infine girò l'angolo e scomparve.<br />

Colin era furioso con se stesso. Prima di entrare in casa, si fermò a recuperare<br />

la chiave nascosta nel vaso. Come aveva potuto essere così sventa-

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