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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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Nel pallido chiarore, Colin scorse Roy in piedi sul pendio, nitidamente<br />

stagliato contro il cielo scuro.<br />

Non può vedermi, si disse allora. Almeno, non con la chiarezza con cui<br />

io vedo lui. Ha il cielo alle spalle; io sono nell'ombra.<br />

"Sei tu," disse Roy.<br />

E corse giù per il pendio.<br />

Colin si alzò, superò incespicando le rotaie e s'inoltrò nella desolazione<br />

che si stendeva più oltre.<br />

26<br />

Colin si sentiva penosamente vulnerabile mentre attraversava correndo i<br />

campi. Fino a quel momento la luce non gli aveva rivelato neppure un possibile<br />

nascondiglio. Lo tormentava l'assurdo pensiero che una scarpa gigantesca<br />

si abbattesse da un momento all'altro su di lui, spiaccicandolo<br />

come uno scarafaggio che zampetta sul pavimento di una cucina.<br />

Nella brutta stagione, la pioggia saturava i fianchi delle colline, per poi<br />

riversarsi nei canali di scolo naturali che attraversavano le pianure a ovest<br />

della ferrovia. Almeno una volta ogni inverno, l'acqua traboccava dai canali<br />

e la pianura si trasformava in un lago, parte del sistema di ritenzione idrica<br />

creato dal piano antiallagamento della contea. La terra, che restava<br />

sommersa per circa due mesi all'anno, produceva poca vegetazione anche<br />

d'estate. C'erano chiazze erbose precariamente abbarbicate al limo, letti di<br />

quei fiori selvatici che prosperavano quasi ovunque in California e alcune<br />

specie di amaranto; ma non c'erano alberi, né sottobosco, né cespugli tra<br />

cui Colin potesse nascondersi.<br />

Abbandonò quella terra desolata non appena gli fu possibile infilandosi<br />

in un piccolo arroyo. Era largo dai quattro ai sei metri e profondo più di<br />

due, con le pareti quasi completamente verticali. Durante le tormente invernali<br />

era un fiume impetuoso, pieno di fango e di pericoli, ma ora non<br />

conteneva neppure una goccia d'acqua. Colin avanzò di corsa lungo un rettilineo,<br />

i polpacci e il fianco doloranti, i polmoni in fiamme. Solo arrivato<br />

nel punto in cui l'arroyo disegnava un'ampia curva si decise a voltarsi. Per<br />

quanto poteva vedere, Roy non era ancora sceso nel fossato. Lo sorprese<br />

constatare di godere di un vantaggio così significativo e cominciò a sperare<br />

di avergli fatto perdere le sue tracce.<br />

Oltre la curva, s'inoltrò nel letto di un ramo secondario del fiume. Alla<br />

foce misurava circa tre metri di larghezza, ma le pareti si accostavano

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