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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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Non appena quella possibilità gli balenò alla mente, Colin seppe di avere<br />

trovato la risposta e se ne impadronì con avidità. Se Roy ospitava in sé uno<br />

spirito malvagio, non era responsabile delle mostruosità che aveva commesso.<br />

Roy di per sé era buono, ma il demone che era in lui era cattivo. Sì!<br />

Doveva essere così! Questo spiegava l'apparente contraddizione. Posseduto.<br />

Come la ragazzina dell'Esorcista. O il ragazzino del Presagio. O forse<br />

era stato un alieno a impossessarsi di Roy, una creatura proveniente da un<br />

altro pianeta, un'entità giunta dalle stelle. Sicuro. Era una spiegazione molto<br />

più scientifica e meno superstiziosa. Non un demone, bensì un maligno<br />

extraterrestre. Forse simile a quelli del vecchio film di Don Siegel, L'invasione<br />

degli ultracorpi. O, ancora più probabilmente, forse la cosa che si<br />

era impadronita di Roy era un parassita arrivato da un'altra galassia, come<br />

in un grande romanzo di Heinlein. E in questo caso Colin doveva agire subito,<br />

finché c'era la possibilità, anche se tenue, di salvare il mondo. Prima<br />

di tutto doveva procurarsi la prova irrefutabile dell'invasione, la prova con<br />

cui avrebbe convinto gli altri del pericolo presente. Dopodiché...<br />

"Colin!"<br />

Sobbalzò e scattò a sedere, terrorizzato. Per un momento il panico fu tale<br />

che non riuscì a respirare.<br />

"Ehi, Colin!"<br />

Il richiamo di Roy lo riportò bruscamente alla realtà.<br />

"Colin, mi senti?"<br />

Non era vicino. Doveva distare almeno un centinaio di metri. E gridava.<br />

Colin si chinò a sbirciare attraverso il vano vuoto del parabrezza, ma non<br />

vide nulla. "Colin, ho commesso un errore."<br />

Colin attese.<br />

"Mi senti?"<br />

Colin non rispose.<br />

"Ho fatto una cosa molto stupida," disse Roy.<br />

Colin scosse la testa. Sapeva quello che stava per accadere e lo stupiva<br />

che Roy fosse ricorso a un trucco così ovvio.<br />

"Ho esagerato," riprese Roy.<br />

Non funzionerà, pensava Colin. Non riuscirai a convincermi. Non adesso.<br />

Né mai più.<br />

"Temo di averti spaventato più di quanto volessi," seguitò Roy. "Mi dispiace.<br />

Davvero."<br />

"Ma certo," ironizzò Colin tra sé.<br />

"Non pensavo davvero di far deragliare il treno."

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