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Non appena quella possibilità gli balenò alla mente, Colin seppe di avere<br />
trovato la risposta e se ne impadronì con avidità. Se Roy ospitava in sé uno<br />
spirito malvagio, non era responsabile delle mostruosità che aveva commesso.<br />
Roy di per sé era buono, ma il demone che era in lui era cattivo. Sì!<br />
Doveva essere così! Questo spiegava l'apparente contraddizione. Posseduto.<br />
Come la ragazzina dell'Esorcista. O il ragazzino del Presagio. O forse<br />
era stato un alieno a impossessarsi di Roy, una creatura proveniente da un<br />
altro pianeta, un'entità giunta dalle stelle. Sicuro. Era una spiegazione molto<br />
più scientifica e meno superstiziosa. Non un demone, bensì un maligno<br />
extraterrestre. Forse simile a quelli del vecchio film di Don Siegel, L'invasione<br />
degli ultracorpi. O, ancora più probabilmente, forse la cosa che si<br />
era impadronita di Roy era un parassita arrivato da un'altra galassia, come<br />
in un grande romanzo di Heinlein. E in questo caso Colin doveva agire subito,<br />
finché c'era la possibilità, anche se tenue, di salvare il mondo. Prima<br />
di tutto doveva procurarsi la prova irrefutabile dell'invasione, la prova con<br />
cui avrebbe convinto gli altri del pericolo presente. Dopodiché...<br />
"Colin!"<br />
Sobbalzò e scattò a sedere, terrorizzato. Per un momento il panico fu tale<br />
che non riuscì a respirare.<br />
"Ehi, Colin!"<br />
Il richiamo di Roy lo riportò bruscamente alla realtà.<br />
"Colin, mi senti?"<br />
Non era vicino. Doveva distare almeno un centinaio di metri. E gridava.<br />
Colin si chinò a sbirciare attraverso il vano vuoto del parabrezza, ma non<br />
vide nulla. "Colin, ho commesso un errore."<br />
Colin attese.<br />
"Mi senti?"<br />
Colin non rispose.<br />
"Ho fatto una cosa molto stupida," disse Roy.<br />
Colin scosse la testa. Sapeva quello che stava per accadere e lo stupiva<br />
che Roy fosse ricorso a un trucco così ovvio.<br />
"Ho esagerato," riprese Roy.<br />
Non funzionerà, pensava Colin. Non riuscirai a convincermi. Non adesso.<br />
Né mai più.<br />
"Temo di averti spaventato più di quanto volessi," seguitò Roy. "Mi dispiace.<br />
Davvero."<br />
"Ma certo," ironizzò Colin tra sé.<br />
"Non pensavo davvero di far deragliare il treno."