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JOHN CONNOLLY TUTTO CIÃ? CHE MUORE

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giù dalla rupe di Sandman's Cove, l'altro innaffiato con la benzina per accendini<br />

e poi bruciato.<br />

Ma perché?<br />

La realtà era evidente, ma le sue cause non lo erano altrettanto. La realtà<br />

non aveva alcun senso per lui e questo lo spaventava. I fatti erano palesi,<br />

ma i fatti non erano altro che la conseguenza ultima di un lungo processo e<br />

la molla che lo aveva scatenato restava avvolta nel mistero.<br />

Una ridda di domande si affollava nella mente di Colin. Perché Roy ama<br />

uccidere? Ne trae qualche piacere? E che razza di piacere, Cristo santo? È<br />

pazzo? E se lo è, perché non lo sembra? Perché ha un aspetto così normale?<br />

Si pose quelli e altri interrogativi più e più volte, ma senza trovare risposta.<br />

Colin si aspettava che il mondo fosse semplice e privo di ambiguità. Gli<br />

piaceva poterlo dividere in due campi ben distinti: le forze del bene da una<br />

parte e le forze del male dall'altra. In questo modo ogni avvenimento, ogni<br />

problema e ogni soluzione avevano un lato chiaro e un lato scuro ed era<br />

sempre possibile sapere esattamente dove si trovava. Era profondamente<br />

convinto che il mondo reale fosse come quello illustrato nel Signore degli<br />

anelli, con i buoni e i malvagi schierati in due diversi eserciti. Ma per<br />

quanto lo analizzasse e a dispetto delle diverse angolazioni che adottava,<br />

non gli era possibile etichettare il comportamento di Roy dell'ultimo mese<br />

come interamente buono o interamente cattivo. Roy aveva molte qualità<br />

che Colin gli invidiava e che avrebbe voluto acquisire; ma Roy era anche<br />

un assassino a sangue freddo. Roy non era nero. Non era bianco. Non era<br />

neppure grigio. Racchiudeva in sé centinaia, no, migliaia di diverse sfumature<br />

di grigio, che si mescolavano e si fondevano come colonne di fumo.<br />

Colin non riusciva ad adattare alla sua visione della vita l'esistenza di una<br />

creatura come Roy. Le infinite ramificazioni della sua multiforme natura<br />

erano spaventevoli. Costringevano Colin a rivedere tutti gli aspetti della<br />

confortante filosofia che si era fabbricato. Avrebbe dovuto strappare le<br />

comode etichette che aveva incollato su tutti coloro che facevano parte della<br />

sua vita. Avrebbe dovuto valutarle di nuovo, con molta più attenzione di<br />

quanto avesse fatto in passato, e quindi classificarle... ma come? Se il<br />

mondo non era in bianco e nero, allora le etichette non avevano senso. Se<br />

la distinzione tra ciò che era bene e ciò che era male non era sempre netta,<br />

non era neppure possibile incasellare le persone e poi dimenticarle; in questa<br />

nuova ottica la vita si preannunciava intollerabilmente difficile.<br />

Naturalmente, c'era sempre la possibilità che Roy fosse posseduto.

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