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ciare al di là dei finestrini sporchi della Cadillac, verso il campo costellato<br />
di rottami. Non c'era molto da vedere. Le auto scomparivano rapidamente<br />
nell'oscurità dilagante.<br />
Più che udire, intuì il movimento alle sue spalle. Si girò di scatto, il cuore<br />
in gola. Roy torreggiava su di lui, le labbra incurvate in un sogghignò<br />
diabolico. Impugnava una leva per smontare gli pneumatici come fosse<br />
una mazza da baseball.<br />
Per un momento nessuno dei due si mosse, imprigionati da una ridda di<br />
ricordi, da gradevoli reminiscenze che erano come gli innumerevoli fili di<br />
una ragnatela. Erano stati amici e ora erano nemici. Il cambiamento era<br />
stato troppo repentino, la motivazione troppo bizzarra perché potessero<br />
penetrarli appieno. O almeno, così era per Colin. E mentre si guardavano,<br />
cominciò a sperare che Roy si rendesse conto della sua follia e tornasse in<br />
sé.<br />
"Sono il tuo fratello di sangue," mormorò piano.<br />
Roy fece oscillare la leva. Colin si buttò a terra per evitarla e il colpo<br />
fracassò la fiancata della Cadillac.<br />
Con un unico movimento fluido e urlando come uno spirito che annuncia<br />
la morte, Roy estrasse la leva dal finestrino, la sollevò in alto e tornò a<br />
calarla con tutta la sua forza. Colin rotolò lontano dalla Cadillac, schiacciando<br />
l'erba sotto di sé. Udì la leva colpire la terra con incredibile forza,<br />
proprio nel punto in cui era stato fino a un secondo prima; solo per un soffio<br />
non gli aveva fracassato il cranio.<br />
"Figlio-di-puttana!" sibilò Roy.<br />
Colin rotolò per altri cinque o sei metri e a fatica si rimise in piedi. Roy<br />
si precipitò verso di lui, pronto a colpire di nuovo. La sbarra di ferro fendette<br />
l'aria... whoosh!... mancandolo solo di pochi centimetri. Ansimando,<br />
incerto sulle gambe, Colin indietreggiò nel tentativo di tenersi fuori della<br />
portata di Roy, e andò a sbattere contro un'altra auto.<br />
"In trappola," rise Roy. "Ti sei messo in trappola da solo, piccolo bastardo."<br />
Fece ondeggiare la leva con tanta rapidità che Colin quasi non la vide arrivare.<br />
All'ultimo momento si chinò; la sbarra sibilò sopra la sua testa, si<br />
abbattè sul tettuccio dell'auto. Fu come se un colpo di fucile avesse centrato<br />
un grosso campanaccio stonato ed echeggiò per tutto il cimitero. L'impatto<br />
fu tale che la leva sgusciò dalla mano di Roy, vorticò nella notte e<br />
andò a cadere a pochi metri da lui.<br />
Roy gridò come un animale. Dalla sbarra di ferro, la violenza del colpo