PELLICCIA BRUNO nato a GUIDONIA MONTECELIO ... - Il Secolo XIX
PELLICCIA BRUNO nato a GUIDONIA MONTECELIO ... - Il Secolo XIX PELLICCIA BRUNO nato a GUIDONIA MONTECELIO ... - Il Secolo XIX
posizione nonché per farli desistere da ogni benché minimo tentativo — del tutto vano- di cercare posizioni meno disagevoli; • fossero tenute senza plausibile ragione nel corso dell’accompagnamento ai bagni o agli uffici, con la testa abbassata all’altezza delle ginocchia e le mani sulla testa e venissero derisi, ingiuriati e colpiti alloro passaggio da altro personale appartenente a Forze dell’ordine che stazionava ingiustificatamente nel corridoio della caserma, dislocato in modo da formare quasi due “ali” di pubblici ufficiali ai lati del corridoio; In Genova Bolzaneto il 21.7.2001 RUSSO Giovanni 41) del reato di cui agli arti. 110, 81 cpv., 40 cpv., 608 cp perché, nel sito di detenzione provvisoria istituito presso la Caserma del VI Reparto Mobile di Polizia di Stato di Genova Bolzaneto, quale Maresciallo Capo appartenente al contingente di Carabinieri del 90 Battaglione Sardegna addetto al servizio di vigilanza delle camere di sicurezza, in servizio dalle ore 8.00 alle ore 19.00 del 21 luglio, incaricato della vigilanza degli arrestati e fermati per identificazione presente nel citato sito, con più azioni od omissioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso con altri pubblici ufficiali agevolando consentendo o, comunque, non impedendo la condotta di altri, sottoponeva a misure di rigore non consentite dalla legge le persone arrestate a disposizione della Polizia di Stato e quelle accompagnate a Bolzaneto per identificazione, sottoposte alla sua custodia: in particolare disponeva, consentiva e, comunque, non impediva che dette persone, in alcuni casi visibilmente ferite in conseguenza degli scontri di piazza: • fossero costrette, nelle celle di pertinenza della Polizia di Stato, senza plausibile ragione, a rimanere per numerose ore in piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella, con le braccia alzate oppure dietro la schiena, o seduti a terra ma con la faccia rivolta verso il muro, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate, costituenti ulteriore privazione della libertà personale, senza poter mutare tale posizione; • fossero costrette a subire, anche nelle celle, ripetutamente, percosse calci pugni insulti e minacce, anche nel caso in cui non riuscivano più per la fatica a mantenere la suddetta posizione nonché per farli desistere da ogni benché minimo tentativo — del tutto vano- di cercare posizioni meno disagevoli; • fossero tenute senza plausibile ragione nel corso dell’accompagnamento ai bagni o agli uffici, con la testa abbassata all’altezza delle ginocchia e le mani sulla testa e venissero derisi, ingiuriati e colpiti al loro passaggio da altro personale appartenente a Forze dell’ordine che stazionava ingiustificatamente nel corridoio della caserma, dislocato in modo da formare quasi due “ali” di pubblici ufficiali ai lati del corridoio; In Genova Bolzaneto il 21.7.2001 FURCAS Corrado 42) del reato di cui agli artt. 110, 81 cpv., 40 cpv., 608 cp perché, nel sito di detenzione provvisoria istituito presso la Caserma del VI Reparto Mobile di Polizia di Stato di Genova Bolzaneto, quale Vice Brigadiere appartenente al contingente di Carabinieri del 9° Battaglione Sardegna addetto al servizio di vigilanza delle camere di sicurezza , in servizio dalle ore 8.00 alle ore 19.00 del 21 luglio, incaricato della vigilanza degli arrestati e fermati per identificazione presente nel citato sito, con più azioni od omissioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso con altri pubblici ufficiali agevolando consentendo o, comunque, non impedendo la condotta di altri, sottoponeva a misure di rigore non consentite dalla legge le persone arrestate a disposizione della Polizia di Stato e quelle accompagnate a Bolzaneto per identificazione, sottoposte alla sua custodia: LXXIII
in particolare disponeva, consentiva e, comunque, non impediva che dette persone, in alcuni casi visibilmente ferite in conseguenza degli scontri di piazza: • fossero costrette, nelle celle di pertinenza della Polizia di Stato ,senza plausibile ragione, a rimanere per numerose ore in piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella ,con le braccia alzate oppure dietro la schiena, o seduti a terra ma con la faccia rivolta verso il muro, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate, costituenti ulteriore privazione della libertà personale, senza poter mutare tale posizione; • fossero costrette a subire, anche nelle celle, ripetutamente, percosse calci pugni insulti e minacce, anche nel caso in cui non riuscivano più per la fatica a mantenere la suddetta posizione nonché per farli desistere da ogni benché minimo tentativo — del tutto vano- di cercare posizioni meno disagevoli; • fossero tenute senza plausibile ragione nel corso dell’accompagnamento ai bagni o agli uffici, con la testa abbassata all’altezza delle ginocchia e le mani sulla testa e venissero derisi, ingiuriati e colpiti al loro passaggio da altro personale appartenente a Forze dell’ordine che stazionava ingiustificatamente nel corridoio della caserma, dislocato in modo da formare quasi due “ali” di pubblici ufficiali ai lati del corridoio; In Genova Bolzaneto il 21.7.2001 SERRONI Giuseppe 43) del reato di cui agli arti. 110, 81 cpv., 40 cpv., 608 cp perché, nel sito di detenzione provvisoria istituito presso la Caserma del VI Reparto Mobile di Polizia di Stato di Genova Bolzaneto ,quale Vice Brigadiere appartenente al contingente di Carabinieri del 9A Battaglione Sardegna, incaricato della vigilanza delle camere di sicurezza in servizio dalle ore 19.00 del 21 luglio alle ore 8.00 del 22 luglio, con più azioni od omissioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso con altri pubblici ufficiali, agevolando consentendo o, comunque, non impedendo la condotta di altri, sottoponeva a misure di rigore non consentite dalla legge le persone arrestate a disposizione della Polizia di Stato e quelle accompagnate a Bolzaneto per identificazione, sottoposte alla sua custodia: in particolare disponeva, consentiva o, comunque, non impediva che dette persone, in alcuni casi visibilmente ferite in conseguenza degli scontri di piazza: • fossero costrette, nelle CELLE di pertinenza della Polizia di Stato, senza plausibile ragione a rimanere per numerose ore in piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella ,con le braccia alzate oppure dietro la schiena, o seduti a terra ma con la faccia rivolta verso il muro, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate, costituenti ulteriore privazione della libertà personale, senza poter mutare tale posizione; • fossero costrette a subire, anche nelle celle, ripetutamente, percosse calci pugni insulti e minacce, anche nel caso in cui non riuscivano più per la fatica a mantenere la suddetta posizione nonché per farli desistere da ogni benché minimo tentativo — del tutto vano- di cercare posizioni meno disagevoli; • fossero tenute senza plausibile ragione nel corso dell’accompagnamento ai bagni o agli uffici, con la testa abbassata all’altezza delle ginocchia e le mani sulla testa e venissero derisi, ingiuriati e colpiti alloro passaggio da altro personale appartenente a Forze dell’ordine che stazionava ingiustificatamente nel corridoio della caserma, dislocato in modo da formare quasi due “ali” di pubblici ufficiali ai lati del corridoio; In Genova Bolzaneto il 21-22 luglio 2001 FONICIELLO Mario 44) del reato di cui agli arti. 110, 81 cpv., 40 cpv., 608 cp perché, nel sito di detenzione provvisoria LXXIV
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in particolare disponeva, consentiva e, comunque, non impediva che dette persone, in alcuni casi<br />
visibilmente ferite in conseguenza degli scontri di piazza:<br />
• fossero costrette, nelle celle di pertinenza della Polizia di Stato ,senza plausibile ragione, a<br />
rimanere per numerose ore in piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella ,con le<br />
braccia alzate oppure dietro la schiena, o seduti a terra ma con la faccia rivolta verso il<br />
muro, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate, costituenti ulteriore<br />
privazione della libertà personale, senza poter mutare tale posizione;<br />
• fossero costrette a subire, anche nelle celle, ripetutamente, percosse calci pugni insulti e<br />
minacce, anche nel caso in cui non riuscivano più per la fatica a mantenere la suddetta<br />
posizione nonché per farli desistere da ogni benché minimo tentativo — del tutto vano- di<br />
cercare posizioni meno disagevoli;<br />
• fossero tenute senza plausibile ragione nel corso dell’accompagnamento ai bagni o agli<br />
uffici, con la testa abbassata all’altezza delle ginocchia e le mani sulla testa e venissero<br />
derisi, ingiuriati e colpiti al loro passaggio da altro personale appartenente a Forze<br />
dell’ordine che stazionava ingiustificatamente nel corridoio della caserma, dislocato in<br />
modo da formare quasi due “ali” di pubblici ufficiali ai lati del corridoio;<br />
In Genova Bolzaneto il 21.7.2001<br />
SERRONI Giuseppe<br />
43) del reato di cui agli arti. 110, 81 cpv., 40 cpv., 608 cp perché, nel sito di detenzione<br />
provvisoria istituito presso la Caserma del VI Reparto Mobile di Polizia di Stato di Genova<br />
Bolzaneto ,quale Vice Brigadiere appartenente al contingente di Carabinieri del 9A Battaglione<br />
Sardegna, incaricato della vigilanza delle camere di sicurezza in servizio dalle ore 19.00 del 21<br />
luglio alle ore 8.00 del 22 luglio, con più azioni od omissioni esecutive del medesimo disegno<br />
criminoso, in concorso con altri pubblici ufficiali, agevolando consentendo o, comunque, non<br />
impedendo la condotta di altri, sottoponeva a misure di rigore non consentite dalla legge le persone<br />
arrestate a disposizione della Polizia di Stato e quelle accompagnate a Bolzaneto per<br />
identificazione, sottoposte alla sua custodia: in particolare disponeva, consentiva o, comunque, non<br />
impediva che dette persone, in alcuni casi visibilmente ferite in conseguenza degli scontri di piazza:<br />
• fossero costrette, nelle CELLE di pertinenza della Polizia di Stato, senza plausibile ragione<br />
a rimanere per numerose ore in piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella ,con le<br />
braccia alzate oppure dietro la schiena, o seduti a terra ma con la faccia rivolta verso il<br />
muro, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate, costituenti ulteriore<br />
privazione della libertà personale, senza poter mutare tale posizione;<br />
• fossero costrette a subire, anche nelle celle, ripetutamente, percosse calci pugni insulti e<br />
minacce, anche nel caso in cui non riuscivano più per la fatica a mantenere la suddetta<br />
posizione nonché per farli desistere da ogni benché minimo tentativo — del tutto vano- di<br />
cercare posizioni meno disagevoli;<br />
• fossero tenute senza plausibile ragione nel corso dell’accompagnamento ai bagni o agli<br />
uffici, con la testa abbassata all’altezza delle ginocchia e le mani sulla testa e venissero<br />
derisi, ingiuriati e colpiti alloro passaggio da altro personale appartenente a Forze<br />
dell’ordine che stazionava ingiustificatamente nel corridoio della caserma, dislocato in<br />
modo da formare quasi due “ali” di pubblici ufficiali ai lati del corridoio;<br />
In Genova Bolzaneto il 21-22 luglio 2001<br />
FONICIELLO Mario<br />
44) del reato di cui agli arti. 110, 81 cpv., 40 cpv., 608 cp perché, nel sito di detenzione provvisoria<br />
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