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L'acqua della vita; Il Battesimo e la bellezza di Dio - Ufficio catechistico

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4. La domanda <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong>. La celebrazione del battesimo inizia con un <strong>di</strong>alogo. Ai genitori sichiede che cosa domandano per il figlio che vogliono battezzare, agli adulti che cosa si aspettanoper sé dal battesimo. La risposta è eco <strong>del<strong>la</strong></strong> più profonda attesa del cuore umano: “<strong>la</strong> <strong>vita</strong> eterna”. <strong>Il</strong>nostro cuore ha sete <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong> che vince <strong>la</strong> morte, <strong>del<strong>la</strong></strong> gioia più forte <strong>di</strong> ogni dolore, <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>bellezza</strong>che non tramonti mai: chiedendo <strong>la</strong> <strong>vita</strong> eterna ci si aspetta, allora, “una <strong>vita</strong> buona; <strong>la</strong> vera <strong>vita</strong>; <strong>la</strong>felicità anche in un futuro ancora sconosciuto” (Benedetto XVI, Omelia nel<strong>la</strong> festa del <strong>Battesimo</strong>del Signore, 8 Gennaio 2006). Certo, nel domandare un dono così grande può nascere nel cuorel’interrogativo che anche Maria fece all’Angelo: “Come accadrà questo?”. La risposta che ilbattesimo ci propone è un invito a fidarci <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> nel<strong>la</strong> comunione <strong>del<strong>la</strong></strong> Sua Chiesa: “Noi non siamoin grado <strong>di</strong> assicurare questo dono per tutto l’arco del futuro sconosciuto e, perciò, ci rivolgiamo alSignore per ottenerlo da Lui” (ib.). Chi riceve il battesimo non è più solo: il <strong>Dio</strong> che è amore locusto<strong>di</strong>rà sempre! Grazie a questo amore, il battezzato “viene inserito in una compagnia <strong>di</strong> amiciche non lo abbandonerà mai nel<strong>la</strong> <strong>vita</strong> e nel<strong>la</strong> morte… Questa compagnia <strong>di</strong> amici è <strong>la</strong> famiglia <strong>di</strong><strong>Dio</strong>, che porta in sé <strong>la</strong> promessa dell’eternità… Essa gli darà parole <strong>di</strong> <strong>vita</strong> eterna: parole <strong>di</strong> luce cherispondono alle gran<strong>di</strong> sfide <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong> e danno l’in<strong>di</strong>cazione giusta circa <strong>la</strong> strada da prendere…Questa famiglia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, questa compagnia <strong>di</strong> amici è eterna, perché è comunione con Colui che havinto <strong>la</strong> morte, che ha in mano le chiavi <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong>. Essere nel<strong>la</strong> famiglia <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> significa essere incomunione con Cristo, che è <strong>vita</strong> e dà amore eterno oltre <strong>la</strong> morte” (ib.).5. La confessione <strong>di</strong> fede. <strong>Il</strong> dono <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong>, offerto nel battesimo, come qualsiasi altro dono,richiede <strong>di</strong> essere accolto: “Un dono <strong>di</strong> amicizia implica un ‘sì’ all’amico e un ‘no’ a quanto non ècompatibile con questa amicizia” (ib.). Perciò, nel<strong>la</strong> celebrazione del battesimo siamo chiamati a<strong>di</strong>re ‘no’ al peccato e alle seduzioni <strong>di</strong> Satana, cioè a una <strong>vita</strong> fondata sull’apparenza, sull’egoismo esul<strong>la</strong> menzogna, che ci porta a separarci da <strong>Dio</strong> e dagli altri per affermare noi stessi, vivendol’illusione <strong>di</strong> poter essere felici senza amare. Al tempo stesso, siamo chiamati a <strong>di</strong>re ‘sì’ al <strong>Dio</strong> che èAmore, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. È il ‘sì’ espresso dal<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “credo”, con cui ciconsegniamo totalmente a <strong>Dio</strong> (“credere” secondo un’etimologia me<strong>di</strong>oevale verrebbe da “cordare”, dare il cuore). Cre<strong>di</strong> nel Padre se accetti <strong>di</strong> consegnarti perdutamente a Lui, che da sempre tiama e per sempre ti amerà: il “sì” che <strong>di</strong>ci a Lui vuol <strong>di</strong>re affidarti all’amore infinito da cuiveniamo, in cui ci muoviamo e siamo, e verso cui ten<strong>di</strong>amo. Cre<strong>di</strong> nel Figlio se vuoi unirti nel piùprofondo del tuo essere a Lui, l’eterno Amato che accoglie l’amore del Padre e lo restituisce nel<strong>la</strong>gratitu<strong>di</strong>ne: il ‘sì’ al Figlio significa accettare <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendere con Lui dal Padre, per vivere <strong>la</strong> tua <strong>vita</strong>in obbe<strong>di</strong>enza al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, come ha fatto Gesù. Cre<strong>di</strong> nello Spirito Santo se lo invochi come ildono che ti fa libero e ti unisce a <strong>Dio</strong> e agli altri: il “sì” allo Spirito vuol <strong>di</strong>re confessare l’eternacarità come sorgente <strong>di</strong> unità, <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> pace, da accogliere nel tuo cuore e da vivere nel tempoe per l’eternità.6. La risposta <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. A questa professione <strong>di</strong> fede il <strong>Dio</strong> vivente risponde facendoci entrarenell’alleanza d’amore con Lui: un’alleanza così fedele, che <strong>la</strong> nostra appartenenza a Lui e al<strong>la</strong>Chiesa non potrà mai essere perduta, quali che siano le nostre infedeltà o i nostri rifiuti. Grazie aldono del battesimo abbiamo <strong>la</strong> certezza <strong>di</strong> appartenere per sempre a <strong>Dio</strong> e possiamo sperimentare <strong>la</strong>dolcezza <strong>di</strong> stare nelle mani <strong>di</strong> Colui che non ci tra<strong>di</strong>rà mai. In questa re<strong>la</strong>zione definitiva con <strong>Dio</strong>consiste propriamente il “carattere” impresso dal battesimo, il legame con Lui, che proprio grazieal<strong>la</strong> Sua fedeltà non potrà più essere cancel<strong>la</strong>to e ci unirà per sempre al<strong>la</strong> Sua famiglia, <strong>la</strong> Chiesa.Perciò esiste fra tutti i battezzati - quale che sia <strong>la</strong> loro appartenenza confessionale (cattolici,ortodossi, evangelici, anglicani…) - una comunione più forte delle loro <strong>di</strong>versità, che - purrealizzandosi in gra<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi - è il fondamento dell’impegno ecumenico, teso a superare le <strong>di</strong>visionistoriche fra <strong>di</strong> loro. La passione per l’unità che Cristo vuole è inscritta nel<strong>la</strong> stessa graziabattesimale! Ed è anche per questa fedeltà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> all’alleanza stabilita col battesimo che <strong>la</strong> Chiesa3


iconosce ed ama come suoi figli quei credenti che non vivano fedelmente il dono ricevuto. È anzisuo dovere annunciare a tutti <strong>la</strong> buona novel<strong>la</strong> <strong>del<strong>la</strong></strong> misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> senza mai stancarsi, semprepronta ad aiutare ciascuno a realizzare il cammino <strong>di</strong> <strong>vita</strong> cui è stato chiamato. “Diventa ciò chesei!”: questo invito dovrà risuonare incessantemente per chiunque abbia ricevuto il dono delbattesimo, quale che sia <strong>la</strong> fedeltà con cui lo ha vissuto e lo vive.7. I gesti e i simboli del battesimo. Oltre ai <strong>di</strong>aloghi, <strong>la</strong> celebrazione del battesimo comprendealcuni gesti, con cui si manifesta il ‘sì’ <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> a chi chiede il sacramento <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong> nuova. <strong>Il</strong> primogesto è il segno <strong>del<strong>la</strong></strong> croce fatto sul<strong>la</strong> fronte <strong>di</strong> chi viene battezzato: questo gesto esprimeappartenenza e protezione, perché <strong>la</strong> Croce è il <strong>di</strong>stintivo e <strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa del cristiano, ed in<strong>di</strong>ca al tempostesso <strong>la</strong> strada del <strong>di</strong>scepolo, perché <strong>la</strong> Croce è come <strong>la</strong> sintesi <strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> <strong>vita</strong> <strong>di</strong> Gesù e <strong>di</strong> chivoglia seguirLo. Poi c’è l’infusione dell’acqua o l’immersione in essa: da una parte, l’acquasignifica <strong>la</strong> <strong>vita</strong>, perché non c‘è <strong>vita</strong> dove essa manca, e rappresenta così <strong>la</strong> rigenerazione offerta nelbattesimo; dall’altra, l’acqua è simbolo <strong>di</strong> morte e <strong>di</strong> condanna, come fu l’acqua del Mar Rosso perl’esercito del Faraone, e significa <strong>la</strong> purificazione dal male che il sacramento opera. <strong>Il</strong> battesimo ciricopre con l’acqua <strong>del<strong>la</strong></strong> morte e <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong>, ci “immerge” in essa (come <strong>di</strong>ce lo stesso nome,derivato dal verbo greco “baptízo”, “immergo”), per esprimere che, immersi con Cristo nel<strong>la</strong> Suamorte, siamo resi partecipi con Lui <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong> nuova <strong>di</strong> Pasqua, per rinascere con Lui. Nel<strong>la</strong>celebrazione del battesimo vengono poi adoperati l’olio, <strong>la</strong> veste bianca e <strong>la</strong> cande<strong>la</strong> accesa. L’olio èsimbolo <strong>del<strong>la</strong></strong> salute (in antico era considerato un me<strong>di</strong>camento prezioso) e <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>bellezza</strong> (perchérende splendente ciò che unge): esso è utilizzato in due gesti <strong>di</strong>versi. L’unzione con l’olio deicatecumeni significa che colui che chiede il battesimo è pronto a ricevere da <strong>Dio</strong> <strong>la</strong> guarigione e <strong>la</strong>forza per vincere il male; l’unzione sul<strong>la</strong> fronte con l’olio del crisma sta a <strong>di</strong>re che il battezzato èunto dallo Spirito del Risorto, che lo unisce a Cristo sacerdote, re e profeta e lo fa membro del Suocorpo, <strong>la</strong> Chiesa, partecipe così <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>bellezza</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. La veste bianca è simbolo dell’urgenza <strong>di</strong>irra<strong>di</strong>are questa <strong>bellezza</strong>, manifestando con <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> e <strong>la</strong> <strong>vita</strong> <strong>la</strong> gioia <strong>di</strong> essere nuova creatura. Lacande<strong>la</strong> accesa al cero pasquale, infine, è simbolo <strong>del<strong>la</strong></strong> verità che Cristo fa risplendere nel cuore <strong>di</strong>chi Lo accoglie, e del calore del Suo amore. Vita nuova, <strong>bellezza</strong>, splendore, verità, amore: ecco lerealtà significate dai gesti e dai simboli del battesimo.8. Nel nome <strong>del<strong>la</strong></strong> Trinità: fede, speranza e amore. “Io ti battezzo nel nome del Padre, delFiglio e dello Spirito Santo”: queste parole significano che fra il battezzato e ciascuna delle Persone<strong>di</strong>vine è stabilita una re<strong>la</strong>zione, che tocca in profon<strong>di</strong>tà il cuore e che dovrà esprimersi in tutta <strong>la</strong><strong>vita</strong>. Nel battesimo <strong>Dio</strong> Padre agisce con potenza come nel<strong>la</strong> resurrezione <strong>di</strong> Gesù (cf. Colossesi2,12). È Lui ad attrarre il nostro cuore al<strong>la</strong> fede ed è Lui ad accoglierci come figli nel Figlio (cf.Ga<strong>la</strong>ti 3,26s). In quanto il Padre è “il <strong>Dio</strong> che è amore” (cf. 1 Giovanni 4,8 e 16), l’impronta <strong>del<strong>la</strong></strong>Sua azione nel battezzato è <strong>la</strong> carità: <strong>la</strong> vocazione che ci è data col battesimo è anzitutto l’amore,riversato nei nostri cuori dallo Spirito (cf. Romani 5,5), per essere vissuto fedelmente al<strong>la</strong> presenza<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, “nascosti” nel Suo cuore <strong>di</strong>vino (cf. Colossesi 3,3). <strong>Il</strong> battesimo ci unisce poi al Figlio Gesù,affinché, “sepolti insieme a lui nel<strong>la</strong> morte, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo <strong>del<strong>la</strong></strong>gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una <strong>vita</strong> nuova” (Romani 6,4). La <strong>vita</strong> <strong>di</strong>Gesù è stata tutta vissuta nel segno dell’obbe<strong>di</strong>enza al Padre: analogamente, <strong>la</strong> <strong>vita</strong> nuova che nascecol battesimo è un cammino <strong>di</strong> fede, da vivere insieme a Cristo davanti a <strong>Dio</strong> Padre nel dolore enel<strong>la</strong> gioia, nel<strong>la</strong> morte e nel<strong>la</strong> vittoria sul<strong>la</strong> morte: “Se infatti siamo stati completamente uniti a luicon una morte simile al<strong>la</strong> sua, lo saremo anche con <strong>la</strong> sua risurrezione” (Romani 6,3). Innestato aCristo come il tralcio al<strong>la</strong> vite, il battezzato è reso capace <strong>di</strong> offrire se stesso quale “vittima viva,santa, gra<strong>di</strong>ta a <strong>Dio</strong>” (cf. Romani 12, 1), per rendere testimonianza al Signore in ogni cosa e dareragione <strong>del<strong>la</strong></strong> sua speranza (cf. 1 Pietro 3, 15): egli vive così il suo “sacerdozio” battesimale. Infine,grazie all’azione dello Spirito Santo, nel battesimo ci viene data l’adozione a figli: “Che voi sietefigli ne è prova il fatto che <strong>Dio</strong> ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida:4


Abbà, Padre!” (Ga<strong>la</strong>ti 4,6). Questa <strong>vita</strong> <strong>di</strong> figli ci è partecipata nel<strong>la</strong> speranza, che è come il domani<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> iniziato nel nostro presente. Fede, speranza e carità sono allora l’impronta <strong>del<strong>la</strong></strong> Trinitàimpressa in noi col battesimo: in forza <strong>del<strong>la</strong></strong> grazia ricevuta con l’acqua <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong>, il cristiano è uncredente, uno speranzoso e un innamorato <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>...9. Nel<strong>la</strong> comunione <strong>del<strong>la</strong></strong> Chiesa. Generandoci al<strong>la</strong> <strong>vita</strong> eterna nel battesimo, lo Spirito forma<strong>di</strong> noi un solo corpo, <strong>la</strong> Chiesa: “E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito performare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito”(1 Corinzi 12,13). Grazie al dono dello Spirito, il cristiano entra a far parte <strong>del<strong>la</strong></strong> famiglia dei figli <strong>di</strong><strong>Dio</strong>, radunata nel nome <strong>del<strong>la</strong></strong> Trinità, e sa perciò <strong>di</strong> non essere mai solo, nel<strong>la</strong> <strong>vita</strong> come nel<strong>la</strong> morte,nel tempo come nell’eternità. Nel<strong>la</strong> comunione <strong>del<strong>la</strong></strong> Chiesa sarai aiutato a vivere <strong>la</strong> tua vocazioneal servizio degli altri, sapendo che a ognuno lo Spirito <strong>di</strong>stribuisce i suoi doni come vuole, sì che <strong>la</strong>comunità sia ricca <strong>di</strong> carismi <strong>di</strong>fferenti, chiamati a convergere in vista dell’utilità comune (cf. 1Corinzi 12,4-7). Mettendo anche tu i doni ricevuti da <strong>Dio</strong> al servizio degli altri, sentirai quanto <strong>la</strong>tua <strong>vita</strong> possa essere bel<strong>la</strong> e degna <strong>di</strong> essere vissuta. In partico<strong>la</strong>re, avvertirai l’urgenza <strong>di</strong>trasmettere agli altri il dono <strong>del<strong>la</strong></strong> fede e dell’amore: ai tuoi figli anzitutto, se sei padre o madre; aigiovani, se sei genitore o educatore o hai comunque a cuore il futuro <strong>di</strong> tutti; a chi <strong>la</strong>vora con te,mettendolo a parte con semplicità e convinzione <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>bellezza</strong> <strong>del<strong>la</strong></strong> fede; agli amma<strong>la</strong>ti e aglianziani, che spesso si sentono soli e fragili, come a tutti coloro che ami o che hanno bisogno del tuoamore, facendo loro sentire con <strong>la</strong> tua vicinanza <strong>la</strong> presenza del Padre e del Suo amore infinito.Credendo, sperando e amando potrai aprire sempre <strong>di</strong> più a <strong>Dio</strong> <strong>la</strong> porta del tuo cuore e aiuterai glialtri ad aprir<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> salute come nel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, nel dolore come nel<strong>la</strong> gioia <strong>di</strong> essere tutti avvoltidall’amore dell’unico Padre celeste.10. Vieni, Gesù, versa l’acqua nel bacile… La <strong>vita</strong> secondo lo Spirito si esprimerà negli umilisì <strong>di</strong> ogni giorno, nelle tante scelte fatte al<strong>la</strong> luce <strong>del<strong>la</strong></strong> fede, <strong>del<strong>la</strong></strong> speranza e dell’amore, che saraichiamato continuamente a vivere. Eppure, decisivo resterà sempre per te il primo incontro conCristo, quello avvenuto nel battesimo, anche se ne prenderai coscienza solo dopo, perfino moltodopo averlo ricevuto. Quando, però, ti sentirai “toccato” da <strong>Dio</strong>, quando il tuo cuore arderà per Lui,come avviene in chi si scopre amato da sempre e per sempre, allora “saprai” che quel miracolod’amore è legato al battesimo che ti è stato dato da bambino o che hai chiesto da adulto. “Toccato”da <strong>Dio</strong>, potrai irra<strong>di</strong>are <strong>la</strong> Sua presenza fra coloro in mezzo a cui Lui ti invia, esprimendo tutte lemeravigliose ricchezze infuse in te con l’acqua <strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>vita</strong>: “Ciò <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno in questomomento <strong>del<strong>la</strong></strong> storia - affermava il Card. Joseph Ratzinger pochi giorni prima <strong>di</strong> essere eletto Papa(Subiaco, 1 Aprile 2005) - sono uomini che, attraverso una fede illuminata, rendano <strong>Dio</strong> cre<strong>di</strong>bile inquesto mondo… Soltanto attraverso uomini che sono toccati da <strong>Dio</strong>, <strong>Dio</strong> può far ritorno presso gliuomini”. Chiedere <strong>di</strong> essere “toccati” da <strong>Dio</strong>, <strong>la</strong>sciandoci illuminare dal<strong>la</strong> Sua luce e aprendoglitotalmente il cuore perché lo riempia <strong>di</strong> sé, significa voler vivere il nostro battesimo. Lodoman<strong>di</strong>amo al Signore con le parole <strong>di</strong> un’antica preghiera: “Gesù vieni, ho i pie<strong>di</strong> sporchi. Fattiservo per me. Versa l’acqua nel bacile. Vieni, <strong>la</strong>va i miei pie<strong>di</strong>. So che quel che <strong>di</strong>co è temerario;ma temo quelle tue parole: ‘Se non ti <strong>la</strong>verò i pie<strong>di</strong>, non avrai parte con me’. Lavami dunque i pie<strong>di</strong>perché abbia parte con te. Ma che <strong>di</strong>co, <strong>la</strong>va i miei pie<strong>di</strong>? Questo l’ha potuto <strong>di</strong>re Pietro, che avevabisogno <strong>di</strong> <strong>la</strong>varsi solo i pie<strong>di</strong> perché era tutto puro. Io invece, una volta <strong>la</strong>vati i pie<strong>di</strong>, ho bisogno<strong>di</strong> quel battesimo <strong>di</strong> cui Tu hai detto: ‘Quanto a me, con un altro battesimo devo essere battezzato’”(Origene, Omelia V su Isaia, 2). Aiutami a vivere questo battesimo, mio Signore e mio <strong>Dio</strong>! Amen!5

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