Dall'Islanda a Roma sui passi di Nikulas da ... - Pellegrini Belluno

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31.07.2015 Views

Il cammino ritrovato: dall’Islanda a Roma sui passi diNikulas da Munkathvera per unire l’Europa.Cosa spinge l’uomo fin dall’alba dei tempi a percorrere centinaia, migliaia di chilometri perraggiungere luoghi in cui il “divino”, il “sovrumano”, hanno toccato più o meno fugacemente lasfera umana?Cosa spingeva nell’Europa medioevale santi, nobili, prelati, avventurieri ma anche uominicomuni, padri di famiglia, a lasciare le proprie case, le proprie famiglie per mettersi in camminocome pellegrini verso luoghi lontani, intrisi di sacralità, di cui avevano solo sentito raccontare daaltri, attraverso strade sconosciute, piene di insidie, ostacoli, tentazioni?Sicuramente una buona dose di fede, che fosse cristiana, ebraica, musulmana o buddista, peròquesta da sola non basta a spiegare un fenomeno così importante e diffuso nello spazio e neltempo, che si è tramandato fino ai nostri giorni.La risposta era, ed è anche oggi, la ricerca di se, la ricerca di un modo per entrare in contattocon il proprio io profondo, con la propria spiritualità (indipendentemente dal credo religioso),seguendo quella spinta nomade che è presente nel cuore dell’uomo fin dagli albori della suaesistenza.Proprio questa spinta e l’amore per la storia dei popoli e di questa grande entità che è l’Europa,ci ha portato a seguire questa “voce”, che da sempre porta l’uomo a compiere grandi imprese,ed a costituire un piccolo gruppo di persone (diverse per provenienza, età, sesso, professione ereligione) con lo scopo organizzare una spedizione che permetterà di riscoprire un antico camminodi pellegrinaggio che univa gli estremi dell’Europa: il cammino di Nikulas di Munkathvera....In principio era la strada...Così afferma lo storico francese Joseph Bedier, e la “strada” per eccellenza nel Medioevo europeoera la Via Francigena, storico percorso di cui tanto si parla oggi in ambienti religiosi e politici, checontribuì nel Medioevo a favorire e diffondere il flusso di pellegrini dal nord e dal centro Europaper arrivare a Roma, nuovo centro della cristianità, e da lì verso Gerusalemme.La sua importanza fu tale che sul suo asse nacquero importanti edifici religiosi e non, interipaesi, contribuendo in modo considerevole allo scambio interculturale tra i popoli e facilitando losviluppo e la crescita delle popolazioni stesse e delle economie.In realtà quello che oggi si presenta come un unico tracciato da Canterbury verso Roma attraversoil passo del Gran S. Bernardo (ufficialmente e formalmente riconosciuto dal CONSIGLIO d'EUROPA) fu sempre considerata una “rete” di strade, con diverse varianti nate a seguito diavvenimenti storici, politici ed economici .D a l l ’ I s l a n d a a R o m a p e r u n i r e l ’ E u r o p aLa Via Francigena fu testimone di importanti avvenimenti che in qualche caso sono stati impressisu diari di viaggio, alcuni dei quali sono giunti a noi, come il viaggio che Sigerico, arcivescovo diCanterbury, fece per arrivare nel 990 a Roma ed incontrare il Papa, oppure il viaggio di FilippoAugusto di Francia che tornava dalla terza crociata.Custodito all’Arnamagnaean Institute dell’Università di Copenaghen esiste un altro importante

documento, meno conosciuto ma ricco di particolari e di riflessioni, che fu scritto nel 1154dall’islandese Nikulas Bergsson, abate del monastero benedettino di Munkathvera, quandopartito dalla Terra dei ghiacci sbarcò sulle coste danesi e intraprese il suo cammino che attraversoil nord Europa e le Alpi lo portò in tre anni a Roma e successivamente a Gerusalemme.Tale percorso si è perso nei secoli, sepolto sotto strati di progresso e modernità, e la sua tracciasostituita da strade di asfalto e tonnellate di cemento, rimanendo impresso solo sulle pagine deldiario dell’abate che fortunatamente sono arrivate fino a noi.Nel fervore di quel periodo che era considerato “buio” dagli Illuministi (... chissà cosa avrebberodetto di quello attuale!), abbiamo provato ad immaginare quali fossero le motivazioni chespinsero Nikulas ad affrontare un viaggio così lungo e difficile per quel tempo. sicuramente tuttoil movimento di popoli, culture ed energie che si generò nel medioevo, creò le basi per costruireun’Europa più ricca seppure nelle diversità delle culture rappresentate.D a l l ’ I s l a n d a a R o m a p e r u n i r e l ’ E u r o p aIn un periodo come quello attuale, in cui l’UNIONE EUROPEA, seppur ancora giovane, rischiagià di frantumarsi in mille pezzi, riscoprire e ripercorrere un antico cammino che unisce i lembi piùestremi del continente a quello che ne è stato il centro per lunghi secoli, riunendo simbolicamentetutti gli stati attraverso l’atto del camminare, ci sembra un atto di speranza e di amore versoquesto continente e la sua storia, nel momento più critico per la sua sopravvivenza.

Il cammino ritrovato: <strong>da</strong>ll’Islan<strong>da</strong> a <strong>Roma</strong> <strong>sui</strong> <strong>passi</strong> <strong>di</strong><strong>Nikulas</strong> <strong>da</strong> Munkathvera per unire l’Europa.Cosa spinge l’uomo fin <strong>da</strong>ll’alba dei tempi a percorrere centinaia, migliaia <strong>di</strong> chilometri perraggiungere luoghi in cui il “<strong>di</strong>vino”, il “sovrumano”, hanno toccato più o meno fugacemente lasfera umana?Cosa spingeva nell’Europa me<strong>di</strong>oevale santi, nobili, prelati, avventurieri ma anche uominicomuni, padri <strong>di</strong> famiglia, a lasciare le proprie case, le proprie famiglie per mettersi in camminocome pellegrini verso luoghi lontani, intrisi <strong>di</strong> sacralità, <strong>di</strong> cui avevano solo sentito raccontare <strong>da</strong>altri, attraverso strade sconosciute, piene <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e, ostacoli, tentazioni?Sicuramente una buona dose <strong>di</strong> fede, che fosse cristiana, ebraica, musulmana o bud<strong>di</strong>sta, peròquesta <strong>da</strong> sola non basta a spiegare un fenomeno così importante e <strong>di</strong>ffuso nello spazio e neltempo, che si è traman<strong>da</strong>to fino ai nostri giorni.La risposta era, ed è anche oggi, la ricerca <strong>di</strong> se, la ricerca <strong>di</strong> un modo per entrare in contattocon il proprio io profondo, con la propria spiritualità (in<strong>di</strong>pendentemente <strong>da</strong>l credo religioso),seguendo quella spinta nomade che è presente nel cuore dell’uomo fin <strong>da</strong>gli albori della suaesistenza.Proprio questa spinta e l’amore per la storia dei popoli e <strong>di</strong> questa grande entità che è l’Europa,ci ha portato a seguire questa “voce”, che <strong>da</strong> sempre porta l’uomo a compiere gran<strong>di</strong> imprese,ed a costituire un piccolo gruppo <strong>di</strong> persone (<strong>di</strong>verse per provenienza, età, sesso, professione ereligione) con lo scopo organizzare una spe<strong>di</strong>zione che permetterà <strong>di</strong> riscoprire un antico cammino<strong>di</strong> pellegrinaggio che univa gli estremi dell’Europa: il cammino <strong>di</strong> <strong>Nikulas</strong> <strong>di</strong> Munkathvera....In principio era la stra<strong>da</strong>...Così afferma lo storico francese Joseph Be<strong>di</strong>er, e la “stra<strong>da</strong>” per eccellenza nel Me<strong>di</strong>oevo europeoera la Via Francigena, storico percorso <strong>di</strong> cui tanto si parla oggi in ambienti religiosi e politici, checontribuì nel Me<strong>di</strong>oevo a favorire e <strong>di</strong>ffondere il flusso <strong>di</strong> pellegrini <strong>da</strong>l nord e <strong>da</strong>l centro Europaper arrivare a <strong>Roma</strong>, nuovo centro della cristianità, e <strong>da</strong> lì verso Gerusalemme.La sua importanza fu tale che sul suo asse nacquero importanti e<strong>di</strong>fici religiosi e non, interipaesi, contribuendo in modo considerevole allo scambio interculturale tra i popoli e facilitando losviluppo e la crescita delle popolazioni stesse e delle economie.In realtà quello che oggi si presenta come un unico tracciato <strong>da</strong> Canterbury verso <strong>Roma</strong> attraversoil passo del Gran S. Bernardo (ufficialmente e formalmente riconosciuto <strong>da</strong>l CONSIGLIO d'EUROPA) fu sempre considerata una “rete” <strong>di</strong> strade, con <strong>di</strong>verse varianti nate a seguito <strong>di</strong>avvenimenti storici, politici ed economici .D a l l ’ I s l a n d a a R o m a p e r u n i r e l ’ E u r o p aLa Via Francigena fu testimone <strong>di</strong> importanti avvenimenti che in qualche caso sono stati impressisu <strong>di</strong>ari <strong>di</strong> viaggio, alcuni dei quali sono giunti a noi, come il viaggio che Sigerico, arcivescovo <strong>di</strong>Canterbury, fece per arrivare nel 990 a <strong>Roma</strong> ed incontrare il Papa, oppure il viaggio <strong>di</strong> FilippoAugusto <strong>di</strong> Francia che tornava <strong>da</strong>lla terza crociata.Custo<strong>di</strong>to all’Arnamagnaean Institute dell’Università <strong>di</strong> Copenaghen esiste un altro importante

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