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lasciarmi andare. Sei un po’ perfido quando sei così ubriaco».<br />

«Ti ho detto delle cose cattive?»<br />

«No, hai solo provato a litigare».<br />

«Mi dispiace», dico aggrottando la fronte. «Per tutto quello che ho fatto».<br />

I suoi enormi occhi verdi mi fissano. «Non voglio le tue scuse. Voglio che tu mi dica<br />

che succede».<br />

«Niente», mento distogliendo lo sguardo. «Ho solo un po’ esagerato».<br />

«Lo sai, non è affatto giusto». Mi strattona il braccio perché la guardi. «Tu mi<br />

costringi sempre a dirti tutto, e quando non voglio farlo mi insegui, mi obblighi, oppure mi<br />

prendi in giro finché non cedo».<br />

«Puoi provare a farlo anche tu», le dico con voce bassa e roca. «Potrebbe essere<br />

interessante vedere come va. Anzi, ti sfido a provarci».<br />

Lei si irrigidisce. «Micha, parlami e basta».<br />

Scuoto la testa, caparbio. «Te l’ho detto, prova a costringermi e magari lo farò».<br />

Lei si morde il labbro inferiore mentre riflette, poi mi spinge per farmi voltare sulla<br />

schiena. Potrei difendermi senza problemi, ma non avrebbe senso. Si mette seduta, con una<br />

gamba sopra di me. Ha i capelli castani arruffati che le circondano la faccia e l’eyeliner sbavato,<br />

ma è lo stesso fantastica.<br />

sera».<br />

Tenta di mantenere un’espressione seria. «Adesso dimmi perché eri così agitato ieri<br />

«Nah, sto bene», dico. «Penso che me lo terrò per me».<br />

Lei mi poggia bruscamente le mani sulle spalle e mi stringe le gambe intorno alla<br />

vita, sfregando involontariamente il corpo contro il mio, e causandomi un’erezione. «Per favore,<br />

dimmelo e basta». Sbatte le ciglia ed è assolutamente adorabile.<br />

«Okay, te lo dico». Le poggio le mani sui fianchi, accarezzandola con le dita. «Ma<br />

per la cronaca, io non ti ho mai sbattuto le ciglia».<br />

questo».<br />

Sorride fiera di sé. «Lo so. È il mio trucco segreto. Hai sempre avuto un debole per<br />

Muovo le mani e le porto sul suo fondoschiena. «Mi stai dicendo che mi hai<br />

manipolato?»<br />

«Non cambiare argomento», dice, lasciando che le mie mani restino dove sono.<br />

«Dimmi cosa ti ha fatto agitare ieri sera».<br />

«Mio padre ha una specie di malattia rara». Butto fuori il fiato e sento sciogliersi<br />

tutta la pesantezza. «E ha bisogno di me per fare un trapianto di midollo».

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