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mi avessi tradito. Ero furioso, ma ti amavo lo stesso».<br />

«Il giorno che te l’ho detto, anzi, quei giorni, non riuscivo ad alzarmi da letto perché<br />

ho avuto un esaurimento nervoso. La terapista mi ha dato delle medicine contro l’ansia e la<br />

depressione». I suoi occhi si inumidiscono, come se stesse per piangere. «Micha, non è questo<br />

che vuoi, credimi. Ho visto come i problemi di mia madre hanno finito per divorare mio padre…<br />

ti trascinerei in quel buco nero con me. Tu devi andare per la tua strada. Vai via. Ti prego, vai<br />

via».<br />

Con il polpastrello del pollice asciugo una lacrima che le è sfuggita dagli occhi.<br />

«Odio dovertelo dire Ella, ma cazzo, tuo padre è un debole. È soltanto con se stesso che deve<br />

prendersela se fa quello che fa. E io non sono lui, e tu non sei tua madre. Solo perché la loro<br />

storia è finita male non vuol dire che debba succedere anche a noi».<br />

Volta la testa per evitare il mio sguardo. «Non voglio questo per te».<br />

Le prendo il mento tra le dita e la costringo a guardarmi mentre appoggio un braccio<br />

sull’albero accanto a lei. «Mi dispiace, bellezza, ma non sta a te decidere che cosa voglio, cosa<br />

faccio o con chi posso stare. Perciò, a meno che tu non voglia che me ne vada perché non mi<br />

ami più, non ho intenzione di andare da nessuna parte».<br />

Non dice nulla, allora premo le labbra contro le sue e lei resta senza fiato mentre mi<br />

passa le dita tra i capelli. Mi premo contro di lei, le faccio scivolare la mano lungo il fianco,<br />

oltre la curva del seno, su ogni costola e fino all’orlo del vestito. Lo sollevo, raggiungo le<br />

mutandine e le faccio scivolare giù per le gambe. Quando arrivano alle ginocchia, lei si scosta<br />

leggermente e le scalcia via, poi mi slaccia il bottone dei jeans. La sollevo contro il tronco<br />

dell’albero mentre entro dentro di lei.<br />

Quando unisco di nuovo la bocca alla sua lei mi morde il labbro. Mi fa impazzire<br />

quando si infila in bocca il mio piercing e ci passa sopra la lingua. Mantengo la presa su un<br />

fianco, mentre l’altra mano sale al décolleté, lo tira giù e si chiude sul suo seno.<br />

Gli occhi le si offuscano e la testa ricade all’indietro. «Micha, io ti amo, ma…».<br />

La bacio con passione, staccandomi solo per un istante per dirle: «Ti amo anche io».<br />

Ella<br />

Non so come sia possibile sentirmi tanto bene soltanto perché lui è dentro di me, ma<br />

è così. Dio, se lo è. Quando sono entrata nella foresta non intendevo finire a fare sesso. Volevo<br />

solo dirgli la verità in un luogo un po’ appartato. Si meritava la verità.<br />

Penso che Lila avesse ragione. L’amore di Micha mi possiede e probabilmente finirò<br />

sempre per arrendermi a lui finché continuerà a provare. Ma continuo ad avere paura di fargli<br />

del male, e lui è troppo dolce e bello per rovinargli la vita.<br />

Mi ha bloccato le braccia sopra la testa e spinge dentro di me. La corteccia<br />

dell’albero mi graffia la schiena, ma è un dolore che vale la pena sopportare perché infine urlo

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