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Cazzo quanto è bella. Non c’è altro da dire.<br />

«Amico, asciugati la bava dal mento». Ethan mi dà uno schiaffo sulla nuca.<br />

Lo spingo e lui ricambia lo spintone. Espiro lentamente e punto di nuovo gli occhi<br />

su Ella. Sta dicendo qualcosa a Caroline e le porge un bicchiere di champagne.<br />

Caroline se lo scola e lo restituisce a Ella prima di correre via, con il davanti del<br />

vestito tirato su.<br />

Ella appoggia il bicchiere su una sedia e si stringe il naso con le dita mentre mi cerca<br />

con lo sguardo. I suoi occhi mi chiedono silenziosi di seguirla, poi scompare fuori dal tendone.<br />

«Torno subito», dico alzandomi in piedi. «Cerca di non metterti nei guai nel<br />

frattempo».<br />

Mi insinuo tra i corridoi ed esco fuori al sole e all’aria fresca. La casa è circondata<br />

da una foresta e vedo Ella passeggiare su una collina erbosa finché non sparisce tra gli alberi<br />

rinsecchiti dall’autunno.<br />

«Che sta facendo?», mormoro prima di seguirla.<br />

Quando entro nella foresta, la trovo appoggiata a un albero e la vegetazione folta<br />

nasconde ogni traccia del matrimonio, tranne il suono attutito delle voci. È come se fossimo nel<br />

nostro piccolo mondo privato.<br />

Cammino lentamente verso di lei. «Che stai facendo qua fuori?».<br />

Tiene le mani dietro la schiena e si mordicchia ansiosa il labbro inferiore. «Non ti ho<br />

tradito. Ti ho mentito».<br />

Riduco la distanza tra noi, adesso potremmo toccarci. «So che non l’hai fatto».<br />

Aggrotta le sopracciglia. «Come lo sapevi?»<br />

«Lila l’ha detto a Ethan». Mi avvicino e il mio sguardo scivola sulla scollatura del<br />

suo abito. «E Ethan l’ha detto a me».<br />

Lascia cadere le spalle e andare il fiato, sollevata. «Perché non mi hai detto nulla?»<br />

«Perché ho immaginato che tu avessi qualche ragione per non parlare». Le dita mi<br />

prudono dalla voglia di toccarla, desiderano correre lungo tutto il suo corpo e dentro di lei.<br />

«Mi dispiace. È stata l’unica cosa che sono riuscita a escogitare perché tu mi<br />

lasciassi andare. Ti meriti qualcosa di meglio di quello che posso darti io».<br />

«Non capisco perché pensi di non andare bene per me».<br />

«Perché è così». Scrolla le spalle con nonchalance. «Perché alla fine mi odierai… È<br />

inevitabile».<br />

«Non potrei mai odiarti». Le sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e indugio<br />

con le dita sul suo collo prima di ritrarmi. «Non riuscivo a odiarti nemmeno quando pensavo che

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