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«Come puoi volermi toccare dopo quello che ho fatto?»
«Come potrei mai non volerti toccare?».
Le sue parole mi creano una strana confusione, ma desidero con tutta me stessa che
mi tocchi, perciò, lentamente, muovo una gamba sul suo fianco. Respira concitato, poi il palmo
della sua mano mi scivola lungo la gamba nuda, lasciando una traccia di calore sulla pelle. Non
dice nulla, ma le sue dita si infilano nei miei calzoncini, spostano le mutandine di lato e un
istante dopo sono dentro di me.
Mi mordo le labbra mentre mi tocca sempre più a fondo. È come se stessimo
facendo qualcosa di proibito, in questa stanza buia, con Ethan e Lila a pochi metri di distanza.
La sua bocca cerca le mie labbra e la sua lingua calda le obbliga ad aprirsi. Continua
a muovere le dita dentro di me mentre mi mordicchia un labbro e con la mano libera mi tocca i
seni, passando il pollice sui capezzoli e facendomi impazzire.
«Micha…», sussurro in un gemito.
«Shh…», mormora lui contro le mie labbra.
Continua a soffocarmi di baci, spingendomi oltre il limite. Mi tengo stretta a lui e
getto la testa all’indietro, tentando di ritrovare un respiro regolare.
Quando riprendo il controllo lui mi bacia sulla fronte e fa scivolare fuori le dita.
«Adesso posso dormire», sussurra, e nel giro di pochi minuti il suo respiro si fa tranquillo.
Io invece sono più sveglia che mai e ho l’impressione che l’abbia fatto apposta.
Capitolo 8
Micha
Mi sveglio di buon umore. Il sole splende dietro le finestre e la mia mente è calma e
rilassata. So che ho giocato sporco, ma non è che sia stata davvero una punizione, neanche per
lei. L’ho soltanto lasciata ben sveglia, eccitata e preoccupata, una sensazione che mi è diventata
molto familiare. Mi metto seduto, mi sfrego gli occhi e mi accorgo che Ella e Lila non ci sono.
«Be’, buongiorno principessa», dice Ethan seduto al tavolino. Sta mangiando una
ciambella e ha una bibita energetica in mano. «Hai riposato bene?»
«Dove sono?». Salto giù dal letto e indosso una maglietta nera.
Lui si infila in bocca il resto della ciambella e si pulisce le mani sui jeans. «La
sveglia non ha suonato, perciò sono uscite di corsa circa dieci minuti fa, dando di matto perché
non avevano abbastanza tempo per farsi i capelli. O almeno questo è ciò che diceva Lila… Ella
sembrava un po’ distratta».
Gli lancio un’occhiata mentre cerco l’orologio nella borsa. «Stai insinuando