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«Allora perché sei rimasto in tournée con loro per così tanto tempo?».
Il suo sguardo guizza sulle mie labbra e i suoi occhi turchesi si fanno affamati.
«Perché adoro suonare e loro erano la mia occasione, ma odio essere sempre in giro».
Metto le mani sotto le gambe, così evito di allungarle verso di lui per toccargli le
labbra. «Dove andrai? Tornerai a Star Grove?».
Scuote la testa. «Assolutamente no. Ho un paio di idee, ma devo prima parlarne con
una persona».
Il modo in cui ha detto “persona” mi fa pensare che si tratti di qualcuno di
importante. La mia mente corre subito all’idea che lui abbia incontrato un’altra. Sono passate
solo un paio di settimane da quando gli ho spezzato il cuore, ma Micha è fantastico e la maggior
parte delle ragazze se ne accorge.
«Fammi sapere dove finirai». Urto lievemente il suo ginocchio con il mio e gli
rivolgo un sorriso finto. «Magari potrei venire a trovarti».
Ride tranquillo, ma il suo sguardo è implacabile. «C’è niente che vuoi dirmi?».
Sembra così felice che non voglio rovinargli tutto quanto.
«No, direi di no. A parte che sto morendo di fame». Mi alzo in piedi e sistemo il
lembo inferiore della camicia. «Lila ha detto che offriva la cena».
Mi porge il braccio. «E allora cena sia».
Lo prendo sottobraccio e ci dirigiamo verso la porta, fianco a fianco, proprio come
facevamo quando eravamo amici.
Capitolo 7
Micha
Non credo che capirò mai davvero quello che le passa per la mente. Le ho offerto
l’opportunità perfetta per dirmi che non mi ha mai tradito e lei l’ha schivata. Ma a giudicare dai
suoi occhi, sta pensando che io sia andato avanti.
Forse dovrei farlo, ma come faccio a rinunciare all’unica persona con la quale so di
dover stare?
«Ragazzi, non so pronunciare neanche una delle cose che ci sono su questo menu».
Ethan scorre con il dito la lista degli antipasti strabuzzando gli occhi. «I prezzi sono in dollari?
Cazzo».
Una coppia che sembra avere un po’ la puzza sotto il naso si volta nella nostra
direzione. Il ristorante ha un aspetto esagerato, con decorazioni dorate, piccoli lampadari appesi
sopra ogni tavolo e l’argenteria splendente come il sole. Mi ricorda un po’ la casa di mio padre.