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Come sempre i suoi occhi turchesi attirano i miei e io obbligo le gambe a muoversi.<br />
Indossa un bel paio di jeans e una camicia rossa a scacchi. Ha i bracciali di cuoio ai polsi e i<br />
capelli biondi arruffati. Muoio dalla voglia di toccarlo, di attirarlo a me e di stare con lui per<br />
sempre.<br />
Quando li raggiungo, Lila mi rivolge un sorriso colpevole e scrolla le spalle.<br />
Scusami, leggo sulle sue labbra.<br />
un’idiota.<br />
Sollevo il mento per guardare Micha negli occhi. «Ciao», riesco a dire come<br />
Nei suoi occhi passa un lampo di divertimento. «Ciao».<br />
Ci fissiamo l’un l’altra e un’onda di emozioni intense mi si rovescia addosso. Lo<br />
amo più di qualsiasi cosa.<br />
Dio, ma perché la mia testa deve avere qualcosa che non va?<br />
Ethan si schiarisce la gola e porge la mano a Lila. «Forse potremmo andare a vedere<br />
la piscina. Sembra bella grossa».<br />
«Che splendida idea», dice lei come se stesse recitando. Gli prende la mano e<br />
insieme si dirigono verso gli ascensori in un angolo dell’atrio.<br />
I miei occhi restano fissi su di loro finché non spariscono dalla visuale, poi, con<br />
grande difficoltà, riporto l’attenzione su Micha e il cuore mi balza in gola. «Allora…».<br />
Lui scoppia a ridere, sorprendentemente allegro. «Continuiamo la conversazione<br />
usando frasi con non più di una parola?».<br />
La tensione nelle spalle si allenta un po’ e le mie labbra si sciolgono in un timido<br />
sorriso. «Mi dispiace… per tutto».<br />
«Non devi scusarti». Il suo sguardo intenso mi attraversa da parte a parte mentre si<br />
risucchia tra i denti il piercing sul labbro. «Le cose accadono, giusto?».<br />
È diverso, più felice. Cosa ha fatto nelle ultime due settimane?<br />
Gli giro intorno e mi adagio su una sedia nell’area divanetti, accanto alla postazione<br />
computer. Comincio con una domanda facile. «Come vanno le cose con la band?».<br />
Si siede sulla sedia davanti alla mia, siamo uno di fronte all’altra, tra le nostre<br />
ginocchia c’è solo qualche centimetro. «Vanno bene, ma non saprei… sto pensando che potrei<br />
provare a fare qualcosa da solista».<br />
«Pensavo che fossi felice in tournée con loro», dico. «Pensavo ti piacesse la band».<br />
«Non esattamente». Si piega in avanti e appoggia le braccia sulle ginocchia.<br />
«Sinceramente, non so se la cosa mi è mai piaciuta. Dylan è parecchio fastidioso e Chase parla a<br />
malapena. E Naomi, be’, mi sta dando un po’ sui nervi».<br />
I miei pensieri si perdono sul suo piercing, la mia bocca desidera assaggiarlo.