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In questo modo non potrò trascinarlo giù con me.<br />

I giorni sembrano settimane e io precipito in un abisso sempre più profondo, fatto di<br />

oscurità e sfinimento. La mia mente è attraversata dal pensiero di mollare, e tutto ciò che<br />

desidero è chiudere gli occhi e non vedere mai più la luce del giorno.<br />

L’idea comincia a sembrarmi ogni giorno migliore, vado in bagno per fare…<br />

qualcosa. Ma quando passo davanti allo specchio mi fermo. Ho gli occhi grandi e iniettati di<br />

sangue e sono pallida. I pensieri tornano al momento in cui Micha mi ha fatto guardare la mia<br />

immagine nello specchio e mi ha detto che mi amava. Disegno i contorni del tatuaggio<br />

dell’infinito che ho sulla schiena, mentre sento come una foschia opaca abbandonare la mia<br />

mente.<br />

A questo mondo ci sono persone che mi amano.<br />

Mi chiedo se mia madre ci abbia pensato prima di togliersi la vita.<br />

Afferro il telefono, infilo le scarpe e corro fuori di casa. È primo pomeriggio e il sole<br />

splende mentre attraverso di corsa il parcheggio verso l’ingresso principale del college.<br />

Non mi faccio una doccia da giorni e ho ancora addosso i calzoncini e la maglietta<br />

con cui ho dormito. I capelli sono aggrovigliati in una palla dietro la nuca e non sono truccata,<br />

ma non importa.<br />

Irrompo nell’ufficio della terapista, per fortuna lei sta mangiando un panino e non<br />

parlando con un paziente.<br />

Salta sulla sedia. «Ella, che succede?».<br />

aiuto».<br />

Prendo posto davanti a lei, con il respiro affannoso. «Credo di aver bisogno di<br />

Capitolo 6<br />

Micha<br />

Sono passate più di due settimane da quando Ella mi ha aperto il cuore in due. La<br />

mia vita è diventata una merda, piena di alcol e di donne insignificanti, con le quali tra l’altro<br />

non combino granché. Quando sta per succedere qualcosa, gli occhi tristi di Ella mi attraversano<br />

la mente e io mi sgancio. È come se fossi ritornato al liceo, quando ero in cerca di qualcosa che<br />

riempisse il vuoto del mio cuore. Solo che adesso il buco è grande il doppio e la persona che<br />

l’ha allargato è anche l’unica in grado di richiuderlo.<br />

Sono nel piccolo appartamento che ho affittato insieme alla band per un mese,<br />

seduto a scrivere parole incasinate di una canzone troppo intima e dolorosa per poter avere un<br />

pubblico. Più mi immergo nella canzone e più mi innervosisco, quando sento bussare alla porta.<br />

Lancio la penna sul tavolo e trascino il culo ad aprire.

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