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Tutto il mio corpo è in preda al dolore. «Non sta succedendo nulla. Solo non voglio<br />
più continuare. Sta diventando stressante».<br />
I suoi occhi bruciano di rabbia e preme le labbra sulle mie, soffocando per un attimo<br />
i pensieri, mentre la sua lingua mi affonda nella bocca. Ricambio il bacio, mentre mi fa scorrere<br />
il pollice sulle costole. Ma quando la sua mano scende verso il basso torno alla realtà e comincio<br />
ad andare nel panico. Devo fare qualcosa, qualsiasi cosa, per farmi odiare da lui, altrimenti non<br />
mi lascerà mai andare e invece deve farlo.<br />
Gli metto una mano sul petto e lo spingo via piano, poi lo guardo dritto negli occhi<br />
turchesi. «Micha, ti ho tradito».<br />
Alza gli occhi al cielo. «Sei ridicola».<br />
«Dico sul serio». Tolgo le mani dal suo petto. «Era tanto che volevo dirtelo, ma non<br />
sapevo come».<br />
Indietreggia. «No, non è vero».<br />
Mi siedo e piego le gambe sotto di me, mentre tiro un filo del tappeto. «Ti prego,<br />
non renderla più difficile di quanto già non sia. L’ho fatto e mi dispiace… non l’avevo<br />
pianificato o roba del genere, ero solo ubriaca ed è successo».<br />
Sta cominciando a credermi e io mi sento la persona più stronza sulla faccia della<br />
terra, ma un giorno, quando sarà sposato, avrà dei figli e sarà felice, non si ricorderà neanche di<br />
questo momento.<br />
«Chi era?». La sua voce è calma, ma tremante di rabbia.<br />
Mando giù il groppo enorme che ho in gola. «Non è importante».<br />
Mi fulmina con lo sguardo. «Sì che lo è».<br />
Mi tremano le gambe mentre mi alzo e chiudo l’acqua nella doccia. «Non ho<br />
intenzione di dirtelo in modo che tu vada ad ammazzarlo di botte». Faccio per passargli accanto,<br />
ma lui mi si para davanti e mi blocca la strada allargando le braccia per tutta la larghezza della<br />
porta.<br />
«Guardami negli occhi e dimmi che l’hai fatto», ringhia. «Dimmi che mi hai<br />
strappato il cuore e poi lo hai calpestato».<br />
Mi sento la lingua di piombo, ma riesco a mantenere salda la voce. «Mi dispiace<br />
Micha. Davvero. Se potessi cancellerei quello che è successo, ma nessuno può cambiare il<br />
passato».<br />
Si allontana da me e dà un pugno alla parete, aprendo un buco proprio sotto<br />
l’interruttore. Si precipita fuori e qualche istante dopo sento sbattere la porta d’ingresso. Poi<br />
resta solo il silenzio, che è esattamente ciò che voglio.<br />
Voglio che mi odi almeno quanto io odio me stessa.